L’Associazione Europea delle Vie Francigene interviene all’interno del ciclo di conferenze “Viaggi e Viaggiatori nel Medioevo”.
All’interno del ciclo di conferenze “Viaggi e Viaggiatori nel Medioevo”, la via Francigena non poteva che essere uno dei temi protagonisti degli incontri organizzati dall’Associazione Culturale Italia Medievale.
L’Associazione Europea delle Vie Francigene è stata dunque invitata ad intervenire ed esporre gli studi e le ricerche condotte sull’itinerario. La conferenza si è tenuta a Milano di fronte ad un pubblico di attenti esperti, ospitata nello straordinario ambiente del Museo Archeologico, il quale tutt’oggi conserva importanti elementi storici della città grazie all’adiacente Monastero Maggiore.
Il relatore incaricato dall’Associazione Europea delle Vie Francigene, Leonardo Porcelloni, incomincia l’intervento definendo la Via “una fitta rete di comunicazione capillare sul territorio che produce e trasporta cultura”. Si ha infatti lungo l’asse di comunicazione una ricchissima distribuzione di beni che costituiscono il nostro patrimonio culturale e artistico, i quali tutt’oggi raccontano la storia dei popoli che li hanno originati e dei borghi coinvolti.
Introdurre la via Francigena e le sue origini, ha richiesto una prefazione sulle vicende storiche precedenti e sulle popolazioni dominanti che hanno governato il territorio, determinandone le varie direzioni, come nel caso dell’Impero Romano. La strada infatti recupera tratti delle antiche infrastrutture imperiali, subisce importanti variazioni durante la dominazione Longobarda e successivamente lascia la scena ai Franchi.
Mediante alcune dimostrazioni sulla metodologia di ricerca e l’esposizione delle fonti utilizzate, è stato mostrato un ampio contesto storico-geografico, non solo degli elementi naturali che hanno influito sulle azioni dell’uomo, ma anche del paesaggio che si genera lungo l’itinerario. La sacralità diventa una caratteristica predominante come conseguenza delle esigenze locali di controllo territoriale e del diffondersi del fenomeno del pellegrinaggio. Viene espressa la dinamicità della via Francigena, come più in generale della viabilità antica; essa assume la valenza di un’entità organica che genera cambiamento e a sua volta si trasforma. È fatta di estensioni, ramificazioni, tratti nuovi, altri non più vitali, talvolta ripristinati.
Nel tempo cambia direzioni e denominazioni, ma mantiene il suo significato costitutivo; l’antica strada viene dunque contestualizzata nel panorama contemporaneo: parte del programma del Consiglio d’Europa degli Itinerari Culturali, essa continua ad attraversare e unire il Vecchio Continente, diventa uno strumento privilegiato per promuovere il dialogo interculturale e garantisce la tutela e valorizzazione del patrimonio. Così, nonostante le antiche vie abbiano perso parte delle caratteristiche originarie, permane un’esperienza che coinvolge la parcezione dei valori del paesaggio attraversato e la Via mantiene la sua funzione originaria, quella di essere percorsa.
Per concludere, l’evento si è dimostrato un’importante occasione di divulgazione, condivisione e dibattito sugli studi ed esperienze vissute lungo l’itinerario per ripercorrere aspetti importanti della nostra storia e quindi frammenti della nostra identità culturale.
Leonardo Porcelloni