La Via Francigena, itinerario culturale europeo, sarà presente agli Stati Generali del Turismo che si svolgeranno a Pietrarsa (Na) dall’1 al 3 ottobre. L’esperienza ed il modello di governance dell’Associazione Europea delle Vie Francigene si confrontano con le politiche nazionali del turismo.
La Via Francigena è un “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” di 1800 chilometri che collega Canterbury a Roma, attraverso 4 Paesi e 14 regioni, di cui 7 italiane. E’ in corso il progetto di estensione al sud della Via Francigena che interessa anche Campania, Molise, Basilicata e Puglia.
La gestione bottom-up dell’AEVF si sviluppa attraverso una fitta rete di azioni che coinvolgono diversi attori, ognuno facente parte di un importante ingraaggio per lo sviluppo dell’itinerario:
1) istituzioni pubbliche (comuni, province, regioni);
2) associazioni e mondo del volontariato;
3) Istituti di ricerca ed Università;
4) operatori turistici ed economici e loro organizzazioni.
Il modello di governance dell’associazione, reseau porteur del Consiglio d’Europa per la tutela e valorizzazione dell’Itinerario, genera oggi importanti esiti:
– riposizionamento di imprese esistenti e nascita di start-up per fornitura di servizi a camminatori, pellegrini, turisti (nei campi di: accoglienza, ristorazione, editoria, formazione, enogastronomia certificata, artigianato artistico);
– incubatore di altri itinerari di turismo culturale;
– estensione della certificazione di “Itinerario Culturale CoE” alla Via Francigena nel sud;
– classificazione a patrimonio UNESCO della Via Francigena.