“E’ stata un’esperienza autentica, spero che un giorno i miei figli decidano di percorrere un itinerario culturale del Consiglio d’Europa come la Via Francigena magari in compagnia dei loro amici”. L’estate ha portato un pellegrino speciale lungo la Francigena.
Stefano Dominioni, Segretario Esecutivo dell’Accordo Parziale Allargato sugli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa e Direttore Istituto Europeo degli Itinerari Culturali, ha trascorso qualche giorno con la sua famiglia in Valle d’Aosta approfittando delle vacanze per percorrere qualche tappa dell’antico itinerario di Sigerico.
“Ritengo sia opportuno conoscere sul terreno e fare esperienza dei 38 itinerari culturali europei certificati dal Consiglio d’Europa (www.coe.int/routes). Non si tratta solo di cammini ma anche di luoghi, territori europei legati da uno stesso tipo di patrimonio culturale, penso anche all’itinerario europeo delle città termali storiche. – spiega Dominioni – Sulla Via Francigena ci sono stato varie volte ma per convegni e conferenze. Non l’avevo ancora percorsa a piedi e mi sembrava importante farlo”.
Zaino in spalla, Dominioni, ha scelto Aosta come tappa di partenza per due giorni di cammino fino ad uno dei luoghi simbolo della Francigena: il forte di Bard. “Il nostro cammino è iniziato dall’ufficio turistico di Aosta dove ho trovato degli operatori gentili e disponibili. Lì abbiamo acquistato la credenziale e ottenuto informazioni sul percorso e accoglienza in zona. Passo dopo passo siamo arrivati a Chatillon senza rinunciare ad un gustoso pranzo alla valdostana in un agriturismo a Nus”.
Decine di km tra i panorami della Valle e il sole estivo della montagna: “Avremmo voluto dormire presso il Monastero dei Francescani Cappuccini ma era tutto pieno così abbiamo deciso di proseguire fino a Saint Vincent portando a casa, con fatica, 33 km di cammino!”. Il secondo giorno, tappa a Verrès (20km) per poi arrivare fino a Bard: “Ero stato ad aprile al forte di Bard per una riunione organizzata dalla Regione Valle d’Aosta nell’ambito del nostro programma con la Commissione Europea per la Macro Regione alpina (Eusalp). Abbiamo dormito nelle camere del forte: una bella esperienza. Il giorno successivo siamo rientrati ad Aosta con un autobus”.
Un’esperienza breve ma intensa durante la quale, Dominioni ha potuto vivere la Via Francigena da pellegrino: “La segnaletica lungo il terreno è buona. Avremmo potuto camminare seguendo le indicazioni ma l’utilizzo dell’App di AEVF per smartphone è stato di supporto e le tracce gps ci hanno guidati con maggiore sicurezza. Ho apprezzato i punti ristoro e le strutture segnalate e convenzionate con la rete Visit Vie Francigene – sottolinea il direttore dell’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali – è stato bello portare a casa come ricordo la credenziale e riguardare i timbri con il pellegrino delle nostre tappe. Abbiamo trovato un’ottima accoglienza, la gente del posto è consapevole delle potenzialità di questo itinerario”.
Un cammino in crescita, un ponte tra culture e territori che unisce Canterbury a Roma e guarda all’estensione della certificazione della Via Francigena del Sud: “L’importanza della Via Francigena risiede proprio nella sua dimensione europea, perché è un percorso che storicamente unisce popoli e culture attorno agli ideali che sono quello del Consiglio d’Europa: diritti umani, diversità culturale, dialogo e scambi interculturali – spiega Dominioni – l’estensione della certificazione è da leggere in quest’ottica. Personalmente trovo interessante la valorizzazione del patrimonio culturale locale e lo sviluppo socio economico del territorio dove le comunità locali con le loro identità si mettono in rete, lo sviluppo di un turismo lento intelligente, un turismo culturale. Lunga il cammino si verifica uno scambio di esperienza fondamentale anche per i piccoli borghi, un’esperienza di apertura all’Europa”
Ritornerà a percorrere la Via Francigena? “Certamente! La prossima volta mi piacerebbe approfondire la Francigena in Francia. Qualche anno fa avevo percorso parte del cammino di Santiago con mio figlio. Quest’anno ho avuto l’occasione di vivere un po’ di Francigena insieme mia moglie e a mia figlia. Speriamo di trasmettere alle nuove generazioni la voglia di camminare e di scoprire il nostro straordinario patrimonio culturale!”.
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