Dopo il dipartimento della Haute-Saône, la comunità di agglomerazione del Grand Besançon e la città di Calais, anche il Dipartimento de l’Haute-Marne ha aderito all’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF). Sale quindi a 18 il numero dei partner francesi impegnati in rete con AEVF nello sviluppo e la valorizzazione della Via Francigena.
Un ottimo risultato che conferma l’interesse dei territori d’oltralpe verso l’Itinerario culturale del consiglio d’Europa. Il 2018, è infatti stato un anno di lavoro intenso sul versante francese con la sede operativa AEVF a Champlitte e la vicepresidente Martine Gautheron in prima linea. Proprio il piccolo comune della Bourgogne-Franche-Comté, ha ospitato a maggio la prima assemblea generale in terra francese dell’AEVF e, da gennaio, può contare su una nuova risorsa all’interno dello staff dedicato alla Francigena.
Un cammino di crescita che è stato segnato positivamente a settembre anche dall’accordo di collaborazione tra l’AEVF e la Fédération Française de la Randonnée Pédestre (FFRP) finalizzato a valorizzare e promuovere il percorso in Francia. Tra i vari obiettivi, il progetto ha reso disponibile sul sito ufficiale www.viefrancigene.org le tracce complete dell’itinerario segnalato come GR145®.
Oltre alla messa online del tracciato francese sul sito AEVF, l’impegno continua anche sul fronte editoriale. Prosegue infatti il lavoro di realizzazione della prima guida ufficiale da Canterbury al Colle del Gran San Bernardo. La guida, prenderà in considerazione sia il GR145 sia il percorso storico e più breve di Sigerico. Intanto è acquistabile anche la prima edizione in lingua francese della guida di Terre di Mezzo sulla Via Francigena dal Gran San Bernardo a Roma.
“L’Haute-Marne è il secondo dipartimento francese che aderisce all’Associazione Europea delle Vie Francigene – commenta la vicepresidente AEVF, Martine Gautheron – Siamo convinti che questa adesione fornirà un contributo allo sviluppo dell’itinerario. La Via Francigena, Itinerario culturale del Consiglio d’Europa, rappresenta un’opportunità di crescita culturale ed economica per i territori attraversati e in particolare per le zone rurali. Le istituzioni, possono fare crescere l’itinerario attraverso le politiche regionali e locali, con lo scopo di promuoverlo sotto diversi punti di vista: per la sua percorribilità a piedi e in bicicletta, per la fruibilità all’aria aperta e sotto il profilo gastronomico, culturale e patrimoniale”.
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