Si sono svolti con successo, a Bari, gli Stati Generali per valutare la candidatura di Itinerario culturale del Consiglio d’Europa della via Francigena del Sud. Un processo partecipato, condiviso e di grande prospettiva per lo sviluppo dei territori di Lazio, Campania, Molise, Balisillicata e Puglia in una dimensione europea.
L’Associazione Europea delle vie Francigene, incaricata ufficiale del Consiglio d’Europa quale reseau porteur della Via Francigena, in collaborazione con la Regione Puglia e Puglia Promozione, ha organizzato dal 28 al 30 novembre nel teatro Margherita di Bari gli Stati Generali della via Francigena nel Sud per la valutazione del dossier di candidatura di “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa della via Francigena nel Sud”.
Tre giorni intensi, di lavoro, incontri, dibattiti, laboratori e scambi di buone prassi al quale sono intervenute istituzioni regionali e locali, associazioni ed appassionati, operatori culturali e turistici. Significativa la presenza del Ministero del Turismo attraverso la figura del delegato per lo sviluppo dei cammini, Paolo Piacentini. Importante anche la convinta partecipazione di tre regioni: Lazio, Campania e Puglia.
AEVF sta lavorando al dossier di candidatura in collaborazione con Società Geografica Italiana, la quale ha presentato alle regioni ed ai partecipanti la metolodologia del lavoro attraverso l’intervento del Segretario Generale Simone Bozzato.
L’obiettivo è quello di cercare di presentare la candidatura al Governing Board del Consiglio d’Europa che si riunirà nel mese di aprile 2015. L’apertura verso il Sud, in direzione Gerusalemme, dovrà fortemente prendere in considerazione l’area del Mediterraneo e sviluppare politiche a sostegno del dialogo interculturale, uno dei prinicipi fondamentali a cui si ispira il programma degli Itinerari Culturali europei. Proprio a questo proposito è stato letto il bel messaggio di Penelope Denu, Direttrice dell’Istituto Europeo per gli Itinerari Culturali di Lussemburgo (testo in allegato), che ha sottolineato come “La riscoperta dei percorsi che da Roma proseguivano verso Gerusalemme, attraversando prima le regioni italiane riunite in questi giorni, giungendo ai porti pugliesi, e poi in Grecia, Turchia, Cipro, permette oggi di mettersi in viaggio sulle tracce dei viaggiatori che ci hanno preceduto, rileggendo, nel corso del viaggio, quei legami tra culture che hanno segnato l’Europa contemporanea, le sue lingue, il suo patrimonio tanto materiale quanto immateriale, cogliendo l’intreccio di percorsi che ha tracciato il nostro contiente.”
E la via Francigena, come ricorda Jacques Le Goff, “è un ponte che unisce l’Europa anglosassone all’Europa mediterranea”.
Tra i requisiti per la candidatura ad itinerario culturale, secondo la Risoluzione (2013)67, ricordiamo:
– Coinvolgimento di almeno 3 Paesi
E’quindi avviato questo processo di estensione dell’itinerario verso sud, con la consapevolezza che solo attraverso la collaborazione fra tutti gli attori dei territori ed una solida rete questo itinerario culturale europeo sarà presto una realtà e potrà ospitare migliaia di camminatori e pellegrini. Questa candidatura è solo un primo importante passo, ma non sufficiente. Sappiamo che per rendere veramente fruibile un itinerario culturale come la Via Francigena occorrono un percorso sicuro e ben segnalato, una adeguata manutenzione, accoglienza. Tutto il resto, potrà poi svilupperà di conseguenza e la Francigena del Sud saprà certamente creare opportunità di lavoro per giovani, lanciare nuove start up, promuovere una sostenibilità nei teritori, una turismo autentico, creare un nuovo senso di appartenenza alle comunità locali facendo riscoprire le proprie radici. Questi valori sono già nel DNA della Francigena.
Luca Bruschi
Il Saluto dell’On. Silvia Costa,
Presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo
Carissimi,
saluto con affetto ed entusiasmo tutti voi e la vostra iniziativa, cui mi rammarico di non poter partecipare.
Sapete del mio profondo legame con gli itinerari culturali e con la Via Francigena in particolare, che ho cercato di trasformare, in Parlamento Europeo, in un impegno a favore del loro sviluppo e valorizzazione. Un’azione di successo, che ci ha permesso di stanziare oltre 7 milioni in tre anni per progetti e servizi collegati e a rendere questa voce, a partire dal 2015, un capitolo di bilancio permanente.
Parlamento Europeo, Commissione e Consiglio d’Europa con le Regioni, i Comuni e le associazioni hanno stretto un’alleanza forte, che ho personalmente promosso e incoraggiato, per un rilancio strategico del Programma degli itinerari culturali europei, con l’impegno dell’Italia a completare il tracciato della Via Francigena fino a Gerusalemme, e la proposta avanzata insieme ad altri colleghi di creare un Intergruppo dedicato a questo tema.
Crediamo fermamente nei valori di solidarietà e di dialogo interculturale e intergenerazionale dei cammini, ma anche nelle loro potenzialità di valorizzazione del patrimonio e di sviluppo territoriale: lungo gli itinerari nascono infatti opportunità economiche e occupazionali e di nuova impresa, giovane e sostenibile.
Ma importanti sono anche i protagonisti di questi straordinari percorsi: chi cammina ha da sempre diverse motivazioni, siano esse spirituali o religiose, culturali o di conoscenza e di scoperta. I viaggiatori ci insegnano che Il cammino si fa andando, e ad ogni passo che si percorre si assapora questa autenticità che solo questa via riesce a trasmettere, anche attraverso gli incontri che il viaggio riserva ogni giorno. Esso invita ad un maggiore altruismo, meditazione, umiltà, dialogo, ascolto, confronto. Cuore dell’esperienza rimangono da sempre gli incontri,che fanno la differenza: con la natura, il patrimonio culturale e con le persone.
A loro va il mio affettuoso saluto, e a tutti i presenti i miei auguri di buon lavoro.
Silvia Costa