Si è svolta oggi la conferenza stampa a Roma all’Associazione Civita per la presentazione del 6° Festival Europeo delle Vie Francigene che per questa edizione terminerà il 20 novembre insieme al Giubileo della Misericordia. 730 gli eventi in cartellonedi diversa natura e tipologia, nella più estesa infrastruttura immateriale, culturale e relazionale che ha appena superato l’esame triennale da parte del Consiglio d’Europa, sulla “certificazione” dei suoi percorsi.
Alla conferenza hanno partecipato il sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Antimo Cesaro, Silvia Costa, presidente della Commissione Cultura del Parlamento europeo, il padrone di casa, Nicola Maccanico, vice Presidente Associazione Civita, Massimo Tedeschi, Presidente Associazione Europea delle Vie Francigene, Giuseppe Costa, Direttore Vicario Culture, Identità e Autonomie, Regione Lombardia, Andrea Carubi, Settore Promozione Economica, Legislazione turismo, Commercio, Regione Toscana, Massimo Locci dell’ Associazione Tevereterno, per il progetto di William Kentridge sul Tevere, Alberto Alberti, “europeista consapevole” edecano dei pellegrini, Presidente del Gruppo dei Dodici, il rappresentante di monsignor Libero Andreatta, per l’Opera Romana Pellegrinaggiche come ogni anno darà vita alCammino di Pace Betlemme – Gerusalemme, la giovanissima pellegrina Laura, in rappresentanza dei bambini senesi che hanno partecipato all’iniziativa dell’assessorato alla Cultura, “Siena Francigena kids”e infine il direttore artistico del Festival, Sandro Polci.
Se Cesaro ha tenuto a sottolineare “l’attenzione del ministero che ha ritenuto di destinare a questa forma di “turismo di qualità” 60 milioni a sostegno dei percorsi”, Nicola Maccanico e Silvia Costa hanno messo in evidenza “il valore simbolico della via Francigena a livello europeo: un itinerario che unisce e supera i confini in un’Europa che oggi tende invece a dividersi”. Massimo Tedeschi ha ricordato il progetto The Europe to Turkey on foot project cofinanziato dalla UE e dalla Turchia per promuovere i valori europei, che porterà otto “pellegrini” turchi lungo la Francigena per studiarne le potenzialità. Ma la vera novità di questa edizione è l’accordo proposto da Tedeschi e accettato dalle Ferrovie dello Stato che consentirà ai pellegrini che lo vorranno e che saranno in possesso delle credenziali previste, di poter salire a bordo dei treni locali che si trovano nelle vicinanze dei sentieri pedonali, usufruendo della stessa scontistica dei gruppi e accompagnati, nel caso le abbiano, dalle loro biciclette. La mappa dei “treni francigeni” sarà pubblicata sul sito delle ferrovie che daranno ampia diffusione all’iniziativa. Domenica 5 giugno, poi, partirà la Francigena Marathon, prima maratona sull’antico itinerario di “Sigerico” da percorrere solo ed esclusivamente camminando. Organizzata dall’Assessorato Sport Turismo e Cultura del Comune di Acquapendente, con il supporto del Club Alpino Italiano Sezione di Viterbo e del Corpo Forestale dello Stato Comando Provinciale Viterbo, con la collaborazione dei Comuni di San Lorenzo Nuovo, Bolsena e Montefiascone e con il patrocinio dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, la maratona verrà promossa a livello Nazionale ed Internazionale con lo scopo di far conoscere un territorio ricco di bellezze naturalistiche ed artistiche che costituiscono il patrimonio storico-culturale ed ambientale dei Comuni interessati dall’ evento tra Umbria e Toscana.
A Sandro Polci il compito di tirare in conclusione un primo bilancio del festival: “con risorse che potremmo definire “francescane” – ha detto– ma con la partecipazione compatta dei comuni in tutte le regioni d’Italia il Festival è diventato un importante indotto economico per i territori e un’opportunità per destagionalizzare l’offerta turistica. Si tratta – ha detto – di economia “rigenerativa” che fa bene al territorio ma allo stesso tempo arricchisce anche chi contribuisce al suo successo”. Uno tra i tanti esempi da citare a questo proposito è quello di Alessandro Simonelli che insieme alla moglie è riuscito nella titanica impresa di riaprire l’Abbazia di S. Emiliano e San Bartolomeo in Congiuntoli.Una delle più antiche fondazioni benedettine dell’Umbria da tempo abbandonata. Nel Giugno del 2014, l’Abbazia è stata inserita nel circuito del “Festival Europeo delle Vie Francigene” e nella lista dei “Luoghi del cuore” del FAI ed è stata visitata da oltre 11 mila visitatori con inevitabili ricadute economiche e di visibilità per tutto il comprensorio.
Per consultare lalista completa degli eventi: www.festival.viefrancigene.org