Nel mese di giugno il dott. Gianluca Bambi, sotto la responsabilità scientifica del Prof. Matteo Barbari, dell’Università di Firenze, ha percorso l’intera tratta della Francigena Toscana in sella al suo cavallo ed ha collaudato e rilievato con GPS il percorso, le varianti equestri e i punti di sosta per il ricovero di cavalli e cavalieri.
La Toscana è una regione che sicuramente offre un’eccezionale possibilità di sviluppo del turismo equestre e rurale, sia per le ricchezze del suo patrimonio naturalistico e ambientale, sia per le tradizioni artigianali, storiche, e culturali dei suoi abitanti. Il cavallo è sicuramente fortemente radicato nella storia di molte regioni italiane, cosa che non si può dire della diffusione del concetto di turismo equestre. Il Dipartimento di Economia, Ingegneria, Scienze e Tecnologie Agrarie e Forestali, sezione Ingegneria dei Biosistemi Agrari e Forestali, da anni si occupa di cavalli e turismo equestre e, grazie alla collaborazione con il Dipartimento del Turismo della regione Toscana, si è potuto concretizzare il progetto di verifica e collaudo a cavallo della Francigena Toscana. Il dott. Gianluca Bambi, sotto la responsabilità scientifica del Prof. Matteo Barbari, ha percorso l’intera tratta della Francigena Toscana direttamente in sella del suo cavallo italiano di razza Haflinger.. La partenza è stata il 10 Giugno e l’arrivo il 25 Giugno a Radicofani dopo aver percorso i 400 km (15 tappe) che dalla Cisa portano al confine con il Lazio. La ricerca ha previsto la progettazione e collaudo totale a cavallo della via Francigena Toscana, con rilievo GPS del percorso, delle varianti equestri e dei punti sosta per il ricovero cavalli/cavalieri. Oltre all’obiettivo tecnico del rilievo, la ricerca mira a promuovere e incentivare il turismo equestre e l’uso sano del cavallo, ampliando le possibilità di sviluppo economico dei territori interessati. Non solo, ma rendere la Francigena fruibile a cavallo, stimola l’incentivazione pubblica e privata verso diverse possibilità offerte dall’allevare e custodire il cavallo. Infatti quando si parla di multifunzionalità delle aziende agricole bisogna pensare anche alla multifunzionalità dell’allevamento del cavallo e ciò che dal suo uso ne deriva:
- possibilità di scoperta di luoghi in modo sostenibile;
- possibilità di recupero degli antichi mestieri;
- conservazione della cultura e storia locale;
- funzione sociale: favorisce le relazioni umane tra cavalieri e le popolazioni che s’incontrano;
- funzione educativa (fattorie didattiche);
- funzione curativa e riabilitativa (pet terapy, ippoterapia);
- incentivazione di attività direttamente connesse (maniscalchi, veterinari, guide equestri, istruttori, allevatori, ecc.).
Durante la sua percorrenza il Dott. Bambi ha potuto evidenziare quale siano, allo stato attuale, le problematiche di percorrenza del tracciato Francigena; nei prossimi mesi sarà quindi suo compito quello di individuare soluzioni idonee a garantire la sicurezza dei pellegrini e turisti equestri.