Via Francigena

Intervista con Renato Trapé, consigliere delegato alla Cultutra del Comune di Montefiascone e vice presidente AEVF

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Oggi parliamo di Francigena con Renato Trapé, consigliere delegato alla cultura per il Comune di Montefiascone e vice presidente AEVF  Montefiascone è una realtà territoriale laziale molto attiva sull’accoglienza, promozione e valorizzazione della Francigena. La Francigena costituisce una risorsa molto importante nella quale l’amministrazione sta investendo.
 
Il comune di Montefiascone da anni sta investendo energie e risorse sulla Francigena. Si tratta di un progetto che ha cambiato l’identità di un territorio e che si è ben radicato nel tessuto culturale locale. 
Quali ulteriori obiettivi si pone Montefiascone attraverso la Francigena e l’accoglienza dei pellegrini?
 
R. Montefiascone è stata una delle prime città ad aderire a quella che in origine era l’Associazione dei Comuni Italiani sulla Via Francigena e che proprio a Montefiascone in una storica assemblea del settembre 2005, si trasformò nella Associazione Europea delle Vie Francigene. In questi dieci anni il passaggio dei pellegrini sempre più numerosi sino all’exploit del 2014 [2000 persone circa], ha cambiato addirittura l’approccio della cittadinanza verso questa strana figura sinora sconosciuta ai più e osservata con diffidenza, se non addirittura con ostilità. La popolazione nella sua maggioranza ha capito che il pellegrino è figura del tutto particolare; cultura medio-alta, amante dell’arte e della natura, rispettoso dell’ambiente; oggi non è infrequente vedere un cittadino qualunque avvicinarsi ad un pellegrino magari un po’ incerto sul percorso per offrire il proprio aiuto, in termini di informazioni o chiarimenti. In città stanno sorgendo attività commerciali e artigianali stimolate anche dal crescente incremento di pellegrini; le strutture di accoglienza sono numerose, religiose e laiche con prezzi che vanno dalla gratuità assoluta a livelli sempre accessibili per strutture di qualità medio-alta. Elemento di straordinaria importanza è la posizione particolarissima di Montefiascone; la città è esattamente a 100 km da Roma e noi intendiamo fare di questo fatto un trattore formidabile per l’affluenza dei pellegrini. Ricordiamo che sul “Camino de Santiago” la città di Sarria posta a 112 km da Santiago è meta annuale di circa 200.000 mila pellegrini, che percorrendo gli ultimi 100 km hanno diritto alla “Compostela”. Vogliamo che Montefiascone divenga sulla Francigena, quello che Sarria è sul Camino. Abbiamo già fatto molto in questo senso, segnalando sia in loco che sulla rete, questa particolarità ed abbiamo dotato tutte le strutture di accoglienza di un particolare timbro che attesta il passaggio del pellegrino al 100 km dalla Tomba di Pietro. 

Montefiascone, tappa importante sulla Via Francigena. Da qui partono gli ultimi 100 km per arrivare a Roma e sempre in questa località il cammino della Via Germanica di Stade si collega con la Francigena. Uno snodo importante, dunque, da valorizzare sotto ogni punto di vista: culturale, storico, sociale, economico e turistico.

 
R. Montefiascone compare come settimana tappa nel diario di SIGERICO redatto nel suo ritorno da Roma a Canterbury nel 990 d.C..
Attraversata dalla Cassia Romana [II sec. a. C.], di cui rimangono sul territorio imponenti vestigia, essa è stata per secoli una delle più importanti città dello Stato Pontificio; nella sua Rocca hanno sostato e dimorato ben 32 Papi, da Innocenzo III a Martino IV, da Pio II ad Alessandro VI, da Giulio II a Leone X.
Durante la cosiddetta cattività Avignonese, il legato pontificio in Italia risiedeva a Montefiascone, vera capitale del PATRIMONIO DI SAN PIETRO e tappa obbligata per quanti dal NORD si recassero a ROMA, sia dall’Italia centro-settentrinale sia dai paesi d’oltr’alpe.
Questa posizione strategica sulla antica Via Francigena ha reso naturale il coinvolgimento della città e del suo territorio nella promozione degli itinerari romipeti che gli ultimi due decenni hanno visto crescere prepotentemente il pellegrinaggio.
La posizione di Montefiascone sulla Via Francigena, verrà ulteriormente esaltata da un altro elemento di grande importanza: lo sviluppo e la crescita di un altro itinerario romipeto quale la Via Romeo-Germanica o Romeo-Teutonica, che partendo dal baltico convogliava verso Roma i pellegrini della Germania, dei Paesi Baltici ed in genere dei Paesi dell’Europa orientale. Questa Via ebbe nel medioevo a partire dal 1200 importanza eguale se non superiore alla Francigena quale itinerario di pellegrinaggio verso Roma; ebbene questa Via che partiva da Stade, sul Mar Baltico attraversava la Germania, l’Austria, il Veneto, l’Emilia, la Toscana e l’Umbria confluendo nella Via Francigena proprio a Montefiascone. Da qui a Roma l’itinerario era unico per i due cammini; la città quindi era al centro di questa enorme Y, avente come estremità al Nord Canterbury e Stade ed a Sud Roma.
 
Certo c’è ancora molto da fare, ma le prime avanguardie di pellegrini scandinavi e soprattutto tedeschi percorrono le Vie della nostra città provenendo da Orvieto, città d’importanza fondamentale sulla Via Germanica. E’ del tutto evidente come questo fenomeno tra qualche anno assumerà proporzioni imponenti per le quali dobbiamo attrezzarci; lo stiamo già facendo anche mettendo in campo sinergie con altri protagonisti: I Lions, sensibilissimi a queste tematiche, il CAI insostituibile nell’opera di monitoraggio dei percorsi e nel segnalarne le criticità ed inoltre Associazioni private come la Casa editrice Historia attiva da anni nella pubblicazione di materiale promozionale di grande qualità in tema di Francigena. In quest’opera di valorizzazione e promozione degli itinerari pellegrini è fondamentale il supporto della AEVF con la sua intensa e capillare rete di contatti, non solo tra le città o regioni, ma anche e soprattutto tra le nazioni attraversate dalla Francigena. I rappresentanti del Comune di Caterbury o del Vallese ci hanno più volete onorato con la loro presenza
 

Il Lazio è una delle regioni più importanti sulla Francigena, in quanto è a Roma che il cammino finisce (o continua, verso la Puglia).Quali azioni si possono mettere in campo nel Lazio per migliorare la situazione sull’accoglienza, ospitalità, segnaletica ed un migliore coordinamento per la Francigena?

 
R. Altrettanto importante è la vicinanza della Regione Lazio sensibile da sempre alle problematiche della Franciegna e che ha messo a disposizione dei vari Comuni somme importanti per la messa in sicurezza dei percorsi. Ad ogni Convegno cui mi capita di partecipare viene segnalata con merito la bravura della Regione Toscana nella messa in sicurezza della Via Francigena. Ogni volta segnalo che anche il Lazio non è lontano dal raggiungimento di questo obiettivo. La presenza di Roma quale ultima tappa costituisce elemento di grande prestigio ma anche di grande criticità; molte risorse infatti sono assorbite non soltanto in questo campo da questa megalopoli con margini residuali per le realtà periferiche, questo a prescindere dalla buona volontà degli amministratori regionali. D’altro canto il fascino della Tomba di Pietro è unico al mondo, ma proprio gli ultimi 10 km costituiscono un problema non ancora del tutto risolto per quanto riguarda la sicurezza del percorso. C’è poi il problema dell’accoglienza del pellegrino in San Pietro. Quando si sono compiuti centinaia o migliaia di km a piedi, ci si attende con ragione, un’accoglienza che sia degno coronamento della fatica fatta; così ancora non è ed occorre una sinergia maggiore tra la città del vaticano e il Comune di Roma. Per concludere: la Via Francigena ha nei confronti del cammino una particolarità che si traduce in un grande vantaggio; lungo tutto il suo itinerario ma specificatamente nel Lazio, ogni 15/20 km il pellegrino trova una cittadina con la sua storia, le sue tradizioni, la sua cultura, la sua enogastronomia, diverse ma sempre affascinati. Questa caratteristica consente di proporre il “prodotto Francigena” con pacchetti che possono andare da una a dodici tappe, cioè da Proceno primo Comune del Lazio sino a Roma meta finale. E’ una strada che abbiamo iniziato a percorrere e che siamo certi possa dare grandi risultati in termini di presenze e soprattutto di ritorni.