Mi chiamo Luca Rivoira, ho 30 anni, sono un bancario di professione, con una passione smisurata per i cammini, il trekking, il visitare il mondo a piedi. Dedico molto tempo anche alla mia comunità, promuovendo progetti di volontariato.
Nel settembre del 2019 ho fatto il cammino di Santiago insieme al mio inseparabile compagno di avventure Carmelo Velardo, un giovane pensionato, che considero come un secondo padre. Meravigliati da quell’avventura, che abbiamo vissuto portando con noi una campagna contro lo spreco alimentare, nelle vesti di Rotariani, avendo guadagnato molta visibilità sul nostro percorso abbiamo deciso di fare una conferenza per raccontare cos’è il cammino, quali emozioni si provano e la bellezza di incontrare il mondo lungo lo stesso percorso. Finita la conferenza ci viene proposto di rifare quello stesso percorso lavorando sulla disabilità. Di fronte a quella proposta dissi un secco “NO”, lasciando le persone quasi incredule. Ma un istante dopo, spiego il perché “andiamo a Roma, facendo la Via Francigena, portiamo i ragazzi dal Papa!“.
Da questa affermazione nasce il progetto CON-TATTO, organizzato dal Rotary 2031 e dall’Asl Città di Torino. Quelli che definisco “ragazzi”, sono 12 pellegrini affetti da autismo (medio/alto funzionamento), tra i 18 e i 35 anni, che hanno vinto la loro grande sfida: arrivare a Roma a piedi ed incontrare il Papa.
Il nostro progetto nasce per affrontare più tematiche: l’impresa sportiva e salutare della camminata, la ricerca scientifica condotta dal Dott. Roberto Keller applicando i social Skill training che solitamente vengono fatti negli ambulatori in un contesto itinerante e in continuo mutamento, il racconto della via francigena valorizzando la sua storia, i luoghi visitati e i bellissimi panorami che abbiamo attraversato. Con questo progetto abbiamo lanciato un nuovo modello di approccio al tema, che possa essere replicato in diversi contesti differenti.
Così nel gennaio 2021 abbiamo iniziato gli allenamenti, prima fatti di camminate cittadine, poi rurali, le ultime sui tratti della francigena piemontese, riproducendo vere e proprie tappe. I nostri ragazzi sono cresciuti tappa dopo tappa, fino ad essere pronti per partire alla volta di Roma.
Il 27 maggio 2021, coincidendo con le riaperture post terza ondata covid, siamo ufficialmente partiti in pullman da Settimo Torinese, con destinazione Proceno (e la sua porta del Lazio), percorrendo 9 tappe complete passando per Acquapendente, a seguire Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Vetralla, Sutri, Campagnano Romano, La Storta e Roma. Tappe che ancora oggi sogno la notte, piene di meravigliosi incontri e luoghi incantati da ammirare. La Via Francigena attraversa borghi italiani invidiati in tutto il mondo. Nel nostro girovagare abbiamo ricevuto accoglienza da parte delle istituzioni di tutti i comuni che abbiamo attraversato, incontrato associazioni che svolgono attività inclusive nei propri territori. Ci siamo sempre sentiti a casa, ma arricchiti da ogni nostro passo. Lo spirito del nostro gruppo è stato un crescendo continuo: i primi giorni sono stati faticosi, di rodaggio, i ragazzi spesso si lamentavano per la stanchezza o per il caldo (era giugno!), ma in poco tempo sono diventati il traino sorridente del gruppo, portando la loro unicità meravigliosa in ogni passo verso Roma.
Vivere il cammino guardando il mondo con gli occhi dei nostri ragazzi, credo sia stata l’emozione più grande di questa esperienza, perchè non camminavo per me, ma per loro, io e gli altri accompagnatori abbiamo dedicato a loro tutta la nostra esperienza, vederli crescere e guadagnare ognuno le proprie vittorie personali non ha davvero eguali.
Arrivati a Roma, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare il Papa, in udienza privata, così il sogno dei nostri ragazzi si è avverato. Ci ha accolti a braccia aperte ed è venuto in mezzo a noi chiedendoci “possiamo fare una foto ricordo?”, in quel momento ho sentito il cuore aprirsi, colmo di gioia, un gesto che ricorderò per sempre.
I nostri ragazzi sono profondamente cambiati lungo il percorso, c’è chi ha imparato ad abbracciare un’altra persona, chi a salutare i passanti, chi a mangiare la pasta al sugo rosso (si, è stata una grande vittoria, perchè non lo aveva mai fatto in vita sua!). L’obiettivo era quello di migliorare il grado di autonomia personale dei ragazzi e di gestione del cambiamento, l’autismo porta con sé azioni ripetitive legate alla zona di comfort, uscita dalla quale si entra nella fase di crisi, che può manifestarsi in maniere diverse da individuo ad individuo. Tutti e dodici alla fine del percorso hanno avuto dei benefici. La magia del cammino insieme alle attività abilitative sono state un mix grandioso.
Il momento simbolo di questa esperienza è stato sicuramente l’abbraccio di gruppo finale dopo aver incontrato il Santo Padre, un abbraccio spontaneo, nato dai ragazzi, colmi di gioia per quanto vissuto. In quel preciso momento abbiamo realizzato a pieno che il nome del progetto non avrebbe potuto trovare finale migliore con un grandissimo contatto collettivo.
Il racconto di questo, e molto altro, fatto dalle storie dei nostri ragazzi, l’impresa del cammino e l’incontro con il Papa, sono state raccolte all’interno del docufilm “Sul Sentiero Blu”, diretto da Gabriele Vacis e prodotto da Indyca di Michele Fornasero. I due registi hanno raccolto e sposato sin da subito il progetto “CON-TATTO”, diventando parte del team e costruendo questo incredibile docufilm, in cui il pubblico potrà sensibilizzarsi maggiormente sull’autismo e allo stesso tempo godersi i paesaggi incantevoli che offre la Francigena. Sono certo che questa esperienza e questo film appassioneranno altre persone a mettersi lo zaino in spalla e partire in cammino verso Roma. Dal 28 febbraio, tutti al cinema, la Via Francigena e i ragazzi di CON-TATTO vi aspettano!