Un podcast per raccontare la Via Francigena.
Il mio desiderio di creare un podcast nasce dall’esigenza di raccontare i cammini. O meglio, storie legate ad esperienze di cammino. Possono essere personali, altrui, oppure attinte dalla mia fantasia. L’importante è riuscire a scorgere quella scintilla, in ogni trama, che incendi le mie emozioni da spingermi a produrre puntate in modo appassionato.
Anche se non dispongo di un linguaggio propriamente aulico, mi sono lanciato col raccontare: l’entusiasmante palio che si corre nella mia città, un eccentrico gruppo di poeti nominati “Idropatici”, una speciale storia sull’autismo, a cui sono molto affezionato, ed altresì, la vicenda di un celebre sceneggiatore del cinema italiano del passato. Per ultimo “il mio time-out”.
“Il mio time-out” è la narrazione in otto puntate di un viaggio che ho intrapreso dentro e fuori di me, nella prima settimana di giugno del 2022; insieme a scarponi e zaino ho percorso la parte iniziale della Via Francigena sul suolo italiano. Esattamente dal Passo del Gran San Bernardo a Vercelli.
Camminare per me scatena quella cognizione di causa legata a uno scandagliare profondo, dove minuti, ore, diventano qualcosa di complicato da misurare, perché vivo quella ragionevole certezza di perdermi nell’ambiente circostante, fratto, i pensieri che ne scaturiscono.
Rousseau stesso sosteneva che: “il vivere al contatto con la natura vale il recupero della pienezza dell’essere umano, rivalutando la componente emotiva”.
Non so come spiegarlo, ma ogni volta che ritorno da un cammino sento qualcosa ronzare nella testa. È un’eco lontano che mi invita a mettere in ordine gli appunti disordinati di viaggio. E quando finalmente ritrovo l’assetto preciso, percepisco quella netta sensazione di pienezza e serenità, capace di lenire, per un po’ “il logorio della vita” cit.
Che fortuna essere pellegrini!
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