Via Francigena

Camminare sotto la pioggia: 10 consigli

L’autunno è una delle migliori stagioni in cui camminare, sia per le temperature miti, sia per i bellissimi colori caldi del foliage, ma anche per la minor affluenza di pellegrini sul cammino. Tuttavia è necessario considerare qualche accortezza legata in primis alle condizioni meteo che potrebbero verificarsi durante questi mesi.

L’umidità, la pioggia che bagna zaino e vestiti, il freddo alle mani e ai piedi, le scarpe infangate e pesanti non sono validi motivi per rinunciare a un cammino durante i mesi autunnali se seguirai questi consigli che abbiamo messo a punto apposta per te, oltre ovviamente a un buon allenamento fisico.

1. Occhio al meteo e al percorso

Sembra scontato, ma è davvero importante dare un’occhiata al meteo ogni sera per prepararsi per il cammino il giorno dopo. Fidarsi del proprio istinto, anche nel caso tu sia un/a veterano/a delle avventure outdoor, o delle credenze popolari può essere un rischio, quindi, per sicurezza, ricontrolla anche la mattina prima di uscire. Il meteo visto per caso in TV o il/la vicino/a, che ti racconta, uscendo di casa, di aver sentito che è tempo buono, non fanno testo. È meglio affidarsi a servizi ufficiali, con focus sul meteo locale, come:

Ricorda che nei mesi autunnali le ore di luce si riducono e, soprattutto, che il tempo può variare, in particolare se ti trovi nelle zone di montagna lungo il cammino. È bene quindi consultare i bollettini della protezione civile, e monitorare le condizioni meteo anche durante il tragitto. Approfitta di queste soste per bere, perché anche se pensi di non averne bisogno, in realtà, le energie spese in cammino sotto la pioggia sono maggiori di quelle impiegate sotto il sole.

Inoltre assicurati di preparare con cura il cammino studiando sentieri e percorsi, scegliendo magari quelli meno esposti e con dei rifugi naturali, onde evitare di trovarti in spiacevoli situazioni: percorrere luoghi con scarsa visibilità, ed in particolare camminare su pendii, rocce o tronchi resi scivolosi dalla pioggia, attraversare zone impervie, con il rischio di frane o smontamenti, o prati e radure divenuti degli acquitrini, o con torrenti ingrossati dalle abbondanti precipitazioni, potrebbe comportare grosse difficoltà, se non addirittura l’impossibilità di proseguire il viaggio, o ancora peggio, il farsi seriamente male.

Ricorda che affrontare condizioni sempre più avverse potrebbe significare non solo fermarsi al riparo momentaneamente, ma anche dover ridurre l’itinerario con modifiche e deviazioni fino al tornare sui propri passi. Considera inoltre che camminare su un terreno fangoso richiede uno sforzo maggiore, e quindi un ulteriore dispendio di energia, oltre a rallentare la tua marcia: il tempo necessario per percorrere un tratto del cammino potrebbe essere più lungo rispetto a quello che impiegheresti in una giornata soleggiata.

Per questo ti consigliamo di consultare l’app di AllTrails, partner della Via Francigena, in cui potrai trovare – oltre a mappe e indicazioni come la presenza di rifugi o punti di sosta, anche le previsioni del tempo – consigli e recensioni di altri pellegrini. Con il tasto Record puoi inoltre registrare il tuo percorso con tempi e modalità di percorrenza, e quindi fare un confronto tra le tue avventure in cammino sotto la pioggia.

2. Vestiti “a cipolla” impermeabile con dei ricambi

Ti bagnerai, sappilo! Vestirsi waterproof, di tutto punto, non significa partire e rientrare perfettamente asciutti, perché in una giornata di pioggia, a lungo andare, anche nel capo più impermeabile o idrorepellente al mondo possono esserci infiltrazioni d’acqua tra le cuciture. Puoi cercare di rimanere quanto più possibile asciutto/a, e limitare l’effetto bagnato, coprendoti e indossando l’abbigliamento ottimale, ma soprattutto seguendo il detto “vestiti a cipolla”.

Per cominciare, non usare il cotone, è un materiale che assorbe l’umidità e si asciuga difficilmente, perciò meglio non averlo a contatto con la pelle, anche se si tratta di biancheria intima. Gli indumenti di cotone bagnati ti restano appiccicati addosso e non possono che farti sentire molto freddo. Opta per capi idrofughi e traspiranti, tra cui quelli naturali come la lana, o quelli sintetici come nylon o poliestere, perché sono dei tessuti tecnici leggeri e rapidi nell’asciugarsi. In estate indossa una maglia tecnica leggera UV proof, mentre per le stagioni più fredde una maglia termica che trattiene il calore mantiene costante la temperatura corporea, si asciuga più velocemente ed è traspirante.

Lo strato intermedio del tuo abbigliamento da cammino, sotto la pioggia, deve donarti calore, sia in estate, quando puoi far ricorso alla classica felpa, sia in inverno, indossando un leggero e soffice capo in pile o micropile.

Per ricoprire il tutto la scelta è ampia e ognuno attua quella che preferisce in base alla propria esperienza, ma il punto è che la parte più esterna del tuo vestiario deve essere resistente all’acqua e impermeabile. Si tratta quindi del capo di abbigliamento più importante per affrontare il cammino sotto la pioggia. Puoi scegliere tra numerose alternative, come:

  • una giacca impermeabile comoda per camminare a lungo
  • una mantella in PVC, leggera, copre interamente anche lo zaino, quindi utile se si attraversa un vasto prato, ma non su tratti in salita o discesa o sui sentieri boschivi, dato che non è traspirante
  • un poncho leggero e ampio, ma ingombrante e fa condensa, quindi genera un effetto sauna
  • una giacca antivento per isolarti dagli effetti di pioggerelline leggere
  • un k-way utile in sentieri impervi e nei boschi, ma da abbinare sempre a una felpa o simili, poiché raffredda e inumidisce i capi sottostanti
  • uno strato impermeabile di tipo hardshell, più isolanti e rigidi, o softshell, più confortevoli
  • un capo con membrana goretex®, traspirante, antivento e impermeabile, ma più costoso e soprattutto non eterno, come le cerate da vela.

Tieni uno di questi capi in un punto facilmente raggiungibile dello zaino, per metterti velocemente al riparo anche quando la pioggia arriva all’improvviso.

Ricorda di indossare anche un cappello o berretto impermeabile, magari con una visiera che coprirà gli occhi ed eventualmente gli occhiali dall’acqua e consentirà di mantenere la testa calda e asciutta. Si tratta di una scelta preferibile rispetto al solo cappuccio della giacca, che deve calzare perfettamente, e puoi indossarlo sotto a quest’ultimo.

E l’ombrello? Dipende dal percorso e da come e quanto piove. Di per sé copre testa e zaino e non fa sudare, quindi va bene per una lunga e tranquilla passeggiata. Non si può dire lo stesso sui tratti più impegnativi dove dovrai muoverti con agilità, avere un’ampia visuale e sicuramente sarà scomodo nei casi di pioggia e forte vento insieme, se non perfino pericoloso durante i temporali, complici le parti metalliche.

Che tu voglia metterti in cammino per uno o più giorni, il problema non è solo affrontare la pioggia, ma anche cercare di restare asciutto il più possibile. Ecco quindi che far uso di pantaloni impermeabili in tessuto tecnico, magari con dei copri-pantaloni, e quelli anti pioggia più leggeri può essere un buon espediente.

Consigliamo infine un paio di pantaloni di plastica PVC. Indossando l’intero completo, potrai liberamente fare ciò che vuoi mentre cammini nella pioggia: sederti a terra o su panchine infangate, camminare nell’erba alta, fare la danza della pioggia o aprire la bocca per berla in quei tratti a metà tappa dove non ti vede nessuno!

Riguardo all’attrezzatura anti pioggia, le ghette o i gambali sono utilissimi: oltre a proteggerti dal bagnato, eviteranno anche di far entrare acqua, fango o neve nello scarpone e quindi ne proteggeranno la parte alta e le calze.

Sopravvissuti alla giornata di pioggia, arriva il momento più importante: uscire dai vestiti bagnati! Occorre una trasformazione completa del vestiario per evitare una potenziale ipotermia, per cui in questa stagione, conviene portare almeno un ricambio in più per la biancheria intima, due per lo strato intermedio, e dei ricambi per le calze, da sostituire durante la sosta in rifugio o ostello. Se si è in cammino per una sola giornata, il cambio può essere lasciato in auto o in un punto di ritrovo per evitare di appesantire lo zaino. Ti consigliamo di portare anche un paio di sandali o infradito per liberare subito i piedi e lasciarli respirare. La pelle dei piedi, infatti, si indebolisce quando resta bagnata a lungo, e aumenta il rischio di fastidiose vesciche, che comunque possono essere curate con cerotti ed altri ausili come questi.

Ancor più importante è accertarsi che i ricambi e tutto il contenuto dello zaino restino all’asciutto durante la giornata piovosa. Non c’è sorpresa più brutta che trovare tutti i vestiti umidi una volta arrivati sotto a un tetto! Perciò, ti consigliamo di prendere precauzioni fin dal momento in cui prepari lo zaino prima di partire: l’ideale è tenere sempre suddivisi i vestiti in compartimenti, utilizzando gli appositi sacchetti impermeabili a chiusura stagna che si trovano nella maggior parte dei negozi di articoli sportivi. In alternativa, puoi utilizzare dei sacchetti di plastica: è un ottimo trucco anche per tenere lo zaino in ordine durante il viaggio, e per tenere al riparo anche i dispositivi elettronici, per i quali esistono anche delle custodie impermeabili apposite, che ti permettono di proteggerli e usarli allo stesso tempo.

3. Indossa scarpe adatte sul bagnato

Per quanto riguarda la parte inferiore del corpo, le scarpe dovranno chiaramente essere il più impermeabili possibili, con suole e design adatte per sentieri fangosi e scivolosi. Nei periodi freddi opta per calzature pesanti e rinforzate, mentre in estate per quelle leggere e tecniche con una tomaia traspirante, che possono asciugarsi in breve tempo. Tra i prodotti in commercio ce ne sono alcuni in GORE-TEX® (per periodi in cammino più lunghi), come il LAGORAI II GTX di Garmont, impermeabile e traspirante, con un supporto maggiore per la caviglia, con due cuscinetti che favoriscono il movimento del piede, e un rinforzo in gomma a protezione della punta.

Assicurati, infine, che le tue scarpe non siano consumate sotto la suola, per evitare di scivolare sul bagnato. Le cadute per scivolamento sono uno dei maggiori fattori che causano incidenti in escursione.

I calzini possono essere impermeabili, ma tieni a mente che il piede non traspira quando li indossi. La cosa migliore è indossare quelli tecnici e impermeabili, con rinforzi nei talloni, soltanto nel momento in cui arriva la pioggia, e togliere scarpe e calzini non appena arrivi a fine tappa per far respirare i piedi.

Inoltre, per mantenere l’effetto waterproof dovresti applicare su scarponi e capi impermeabili un apposito spray impermeabilizzante prima della partenza.

4. Proteggi lo zaino

Uno zaino bagnato non solo inumidisce la tua schiena e il contenuto, ma soprattutto pesa! Le varie aperture come le tasche lo espongono all’umidità.Consigliamo quindi di usare il coprizaino, offerto in dotazione da tutti i principali produttori di zaini tecnici.

Ad esempio, gli zaini Finisterre del nostro partner Ferrino propongono un coprizaino impermeabile al loro interno, che facilmente si può mettere intorno allo zaino quando inizia a piovere, e allo stesso tempo di permette di prendere quel che ci serve.

5. Fai attenzione a dove metti i piedi

Il terreno, con la pioggia, diventa più scivoloso. Si possono creare dei piccoli torrenti d’acqua lungo il sentiero, da evitare il più possibile. In questi casi, è utile avere un paio di bastoncini da trekking o un bastone da passeggio, che ti aiutano a mantenere l’equilibrio anche su terreno fangoso, con foglie bagnate a terra o su roccia scivolosa. Insieme ai bastoncini indossa anche dei guanti, per tenerli saldi e mantenere al caldo le mani.

Considera che camminare in una o più giornate con la pioggia comporta fatica, per cui presta ascolto al tuo fisico e pianifica il tuo cammino considerando anche questo aspetto. Quando la pioggia è molto intensa, è sconsigliabile camminare in riva a un fiume, che potrebbe ingrossarsi velocemente, per cui se ti trovi nei pressi di alvei o canaloni, in situazioni di persistenti precipitazioni, valuta le “vie di fuga” per non ritrovarti nel mezzo di inondazioni improvvise. Se ti ritrovi a dover attraversare un corso d’acqua, assicurati di farlo tramite ponti o simili, ma in mancanza di questi, qualora fosse inevitabile guadare il torrente, fai attenzione all’intensità della corrente e al livello dell’acqua, e sgancia lo zaino! In questo modo potrai liberartene con facilità in caso di necessità.

Presta attenzione anche alle pareti di roccia, dalle quali potrebbero franare dei detriti, ai tronchi bagnati e ad altre superfici scivolose mentre le attraversi, e ai sentieri su creste o radure trasformate in acquitrini, perché possono attirare i fulmini!

Durante le giornate piovose è quindi più consigliabile percorrere l’itinerario lungo i sentieri boschivi, dove la pioggia è meno battente e il terreno l’ha assorbe maggiormente: le foglie riparano e le radici raccolgono l’acqua, che così non si accumula sulla superficie del terreno. Tuttavia un intenso temporale costituisce comunque un pericolo da non sottovalutare, per cui bisogna allontanarsi dagli alberi e cercare un riparo.

6. Sotto la pioggia è meglio camminare o correre?

Ti bagneresti di più correndo o camminando? Pensaci, poi guarda questo video di MinutePhysics. Secondo la logica comune, meno tempo trascorri sotto la pioggia, meno probabilità di restare zuppo/a avrai. Ma è davvero così? Il mondo della scienza è concorde solo su una cosa: dipende. E’ una questione su cui giocano alcuni fattori. In genere l’acqua cade verticalmente e in quantità costante sul nostro corpo, quindi, se la distanza dal riparo è molto breve, conviene correre. A questo proposito l’Università di Reading ha ipotizzato una velocità ideale per ridurre l’effetto bagnato, in caso di non forti piogge e verticali, che corrisponde ad una corsa leggera di 3 m/s, ovvero 10,8 km/h. Tuttavia la questione cambia, al variare delle dimensioni del corpo, della lunghezza del percorso, dell’intensità e dell’angolazione della pioggia.

Se poi piove, come si dice nel linguaggio comune, “a vento”? Secondo il fisico Franco Bocci, in questo caso, sarebbe meglio muoversi ad una velocità ottimale se ci trovassimo in direzione del vento, mentre correre è la soluzione in caso di controvento. Per una stima più accurata su quanto potresti bagnarti, considerando le diverse variabili, il fisico Doug Craigen ha ideato un interessante modello di calcolo. Oltre a fisici e matematici, per rispondere a questo quesito, la trasmissione televisiva australiana MythBuster, ha proposto un curioso e divertente esperimento con una corsa in muta da sub e tuta in cotone, sotto della pioggia artificiale: insomma non resta che provare per credere.

7. Camminare sotto la pioggia da soli o in compagnia

Il bello del vivere il cammino in solitaria, in generale, è il potersi spostare liberamente, senza compromessi, un vivere l’attimo e il presente privo del ricordo dei propri problemi, che riaffiorano nei discorsi con gli altri. Tuttavia se decidi di percorrere il tratto desiderato in giornate prive di sole, o comunque in cui il tempo può riservare qualche sorpresa, è bene pianificare il tuo itinerario e seguirlo senza modificarlo, o almeno avvisare dei cambiamenti, e partire con il telefonino ben carico. Se infatti, dovesse accadere qualcosa di spiacevole, famigliari e amici, che avrai informato del tuo percorso di viaggio, prima di partire, potranno fornire indicazioni più precise ai servizi di emergenza e soccorso.

Se uscire in cammino, anche sotto la pioggia, può rilevarsi un’opportunità di riflessione per stare da soli con sé stessi, viverla in compagnia “ottimale” di un/a amico/a o in gruppo, può renderla sicuramente molto divertente e piacevole. Ritrovarti, al contrario, con chi non gradisce o fatica ad ambientarsi in un clima incostante e inclemente, potrebbe diventare estenuante e faticoso, oltre che demotivante nel proseguire e causare qualche acceso diverbio. Incamminarsi sotto la pioggia, non in solitaria, può comunque rivelarsi un vantaggio, in caso di emergenza o di peggioramento delle condizioni, grazie al sostegno e all’ assistenza reciproca. Inoltre che tu sia un/a esperto/a del cammino o lo sia chi ti accompagna, la conoscenza del percorso, e soprattutto di come comportarsi in caso di pioggia, può fare la differenza nell’affrontare l’imprevisto. Se tra i membri del gruppo ci sono dei bambini, ecco che la questione si fa ancora più peculiare, poiché il mix tra le difficoltà di alcuni tratti e il bisogno di esplorare dei piccoli, renderà non facile raggiungere in sicurezza la meta, anche in una giornata poco piovosa.

Se hai un concetto di famiglia molto esteso e includi anche il tuo amico a quattro zampe, si consapevole che portarlo in escursione con la pioggia richiede il saperlo gestire. Un cane apprezza la pioggia molto più di noi, ma il fatto di portarlo fuori solo col bel tempo, il ritrovarsi improvvisamente all’aperto, durante un’escursione piovosa, potrebbe spingerlo ad allontanarsi. Attratto infatti da odori e suoni resi più intensi dal bagnato, il tuo amico peloso potrebbe non udire il tuo richiamo, per il rumore della pioggia o del vento, oltre che spaventarsi e scappare, a causa di tuoni e altri rumori. In questo ultimo caso è meglio trovare un riparo o fare ritorno.  Inoltre il risultato di un’escursione con fido e con pioggia, sia in estate, che in inverno, è comunque l’effetto fradicio, per cui occorrerà asciugarlo alla meglio prima di risalire sul mezzo e con un phon rientrati a casa. Potresti far indossare anche al tuo cane una mantellina impermeabile, per limitare l’effetto bagnato, ma se vuoi lasciarlo libero durante il cammino potrebbe dargli qualche impiccio nei suoi spostamenti.

8. Accetta la pioggia come il sole, perché fa bene

È vero che un celo plumbeo rende l’atmosfera del cammino meno allegra, ma in una giornata di pioggia respirerai aria più pulita. A dirlo è uno studio del MIT, pubblicato sulla rivista Atmospheric Chemistry and Physics,secondo cui l’aria è meno inquinata durante e dopo le piogge. Ciò accade perché le particelle inquinanti, come fuliggine, solfati e batteri vengono catturate dalle gocce d’acqua.

Inoltre, secondo lo studio di alcuni ricercatori giapponesi pubblicato sull’International Journal of Sports Medicine, l’attività fisica in climi freddi e piovosi comporta bruciare una quantità maggiore di calorie e grassi, rispetto alla stessa pratica svolta con il bel tempo o indoor. A beneficiare del camminare sotto la pioggia non sarà solo il tuo metabolismo, ma anche la tua pelle, poiché l’umidità la rende fresca ed elastica, e soprattutto il tuo umore.

Hai mai percepito l’odore dopo la pioggia? È un profumo particolare, denominato Petrichor, dovuto alla combinazione di una molecola, la geosmina, prodotta dai batteri Streptomyces che vivono in suoli sani, con oli rilasciati dalle piante, dopo periodi di siccità, e con l’ozono creato da un processo chimico dopo il verificarsi dei fulmini. Tale fragranza, a cui a livello olfattivo le persone sono molto sensibili, ha un effetto calmante. A tranquillizzarti sarà anche lo stesso rumore della pioggia, che essendo un suono costante, nasconde la percezione di altri suoni e agisce sul cervello, inducendo una sensazione di rilassamento, che concilia il sonno, e riduce ansia e stress. Un altro “effetto collaterale” del tuo percorso nella pioggia riguarda la tua psiche, e più precisamente l’aumento di autostima. Se all’inizio ti percepirai come una figura fantozziana, che cammina con la nuvoletta nera sulla testa, fare il cammino, e più volte, in condizioni meteo avverse, ti porterà ad accettare il fatto che non c’è niente di male nel non avere sempre e continuamente il controllo su tutto.

9. Impara ad aspettare

I’m singing in the rain, Just singing in the rain, What a glorious feelin’, I’m happy again. I’m laughing at clouds. So dark up above. The sun’s in my heart. And I’m ready for love… cantava Gene Kelly nell’omonima e celebre pellicola degli anni ’50. Ecco quindi che percorrere l’itinerario sotto la pioggia significa anche saper trascorrere del tempo fermo/a e viverlo a pieno, osservando la natura e il contesto che ci circonda, avvolti e trasformati nell’atmosfera uggiosa, cosa che abitualmente non faremmo, per la frenesia della nostra vita o lo sguardo rivolto continuamente al cellulare. Lo spettacolo diverso e inusuale a cui potresti assistere, ti offrirà una prospettiva diversa sul mondo e su te stesso, da contemplare in tutta calma. Se poi l’attesa vale lo spettacolo di uno sgargiante arcobaleno allora sarà più che ripagata.

10. Sorridi

La pioggia ti metterà alla prova, questo è certo, ma il modo in cui reagisci alla difficoltà è una scelta soltanto tua. Una giornata di cammino sotto la pioggia è, in questo senso, la metafora della vita, che non fa che richiederci un certo spirito di adattamento, e quindi uscire dalla nostra comfort zone. Sappiamo quanto può essere difficile restare sereni quando tutto sembra andare storto, ma prendi questo momento come un’avventura inaspettata in cui buttarti. Se proprio non riesci a tirarti su il morale, il nostro consiglio è…sorridi! Ridere delle tue disavventure può essere un buon modo per imparare a sdrammatizzare, ad usare l’autoironia e per divertirsi sia durante, che al ritorno, con i racconti della tua piovosa escursione in cammino. Chissà che tu non decida di programmarne altre sotto la pioggia!

Il sorriso sul volto è il primo passo verso il pensiero positivo.

Per concludere, ricorda che l’obiettivo del tuo cammino sotto la pioggia è il godersi quest’ esperienza, senza rischiare, e il dover rinunciare, è solo un rimandare. In caso di dubbi, se hai richieste di consigli o ti piacerebbe avere uno scambio di opinioni, non dimenticare che la nostra community Facebook è qui per te!

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