Via Francigena

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Itinerari culturali europei, il master “Accompagna” entra nel vivo. Incontro con gli stakeholder del territorio

Come preparare al meglio il territorio ad accogliere il turista che si muove lungo gli Itinerari culturali europei? Si aprirà con questa domanda il convegno in programma lunedì 10 novembre alle 10:30 nell’Auditorium del Seminario Diocesano (Via Napoli, km 2.500) di Foggia

Questo modulo formativo è organizzato da Laboratorio ATLAS del Dipartimento di Economia dell’Università di Foggia, Seminario Diocesano di Foggia, Impresa Insieme S.r.l., Istituto di Ricerca sulla Formazione Intervento e dall’Associazione Europea della Via Francigena per fare il punto del primo mese di attività del Master “Accompagna” per Animatori degli Itinerari culturali europei in corso proprio a Foggia, e che gode anche del patrocinio del Comune di Foggia. 

Nel corso della giornata porteranno il loro saluto Isabella Varraso dell’Università di Foggia e l’assessore alle politiche giovanili del Comune di Foggia, Eugenia Moffa. Interverranno Silvia Lecci, Project Coordinator AEVF; don Francesco Gioia, Rettore del Seminario Diocesano; Renato Di Gregorio, coordinatore metodologico del Master.

La prossima settimana si svolgerà sul terreno un modulo formativo di 40 ore, coordinato da AEVF.
Previsti interventi sul tema delle politiche europee, itinerari culturali, europrogettazione, fundraising, progetti di comunicazione e promozione, politiche di sviluppo del territorio, partnership pubblico-privato e casi di studio pratici. Interverranno Luca Bruschi, Silvia Lecci, Sami Tawfik e Federico Ceschin di AEVF; Paolo Grenzi di Vie Sacre, Alberto Conte di Itineraria, Fiorella Dallari dell’Università di Bologna, Giuseppe Cattanei del Club di Prodotto Terre Francigene Piacentine

Fonte: L’Immediato

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Entretien avec Roger Vache, Président de l’Association Via Francigena France

Un nouveau Président a été élu à Reims à la tête de l’Association Via Francigena France, il s’agit de Roger Vache qui fut de nombreuses années conseiller municipal puis Adjoint au maire de Reims. Merci à François Louviot d’avoir été l’un des pionniers du renouveau de la Via Francigena en France.

Depuis 2007 l’Association Via Francigena France travail pour soutenir les randonneurs, les associations et pour impliquer les institutions (Régions, collectivités locales, agglomérations, villes). Un bref résumé du travail de l’AVFF et quelles sont les activités futures.

Depuis 2001 les associations Jacquaires se sont intéressés au renouveau de la Via Francigena et elles ont décidé en 2007 de créer l’AVFF, qui collabore avec l’Association Européenne de la Via Francigena et avec les Associations des pays concernés. L’AVFF et ses associations membres œuvrent à la promotion et à l’aménagement du chemin, au service des randonneurs et pèlerins, en impliquant les institutions  régionales et départementales, les collectivités locales et les organes de la Fédération Française de la Randonnée Pédestre.

Ses objectifs pour l’avenir sont de poursuivre l’aménagement du chemin, participer à sa promotion et le service aux randonneurs et pèlerins, en particulier:

• Poursuivre la réalisation de l’application, pour iPhone et Androïde, de géolocalisation en relation avec la FFICE, Fédération Française des Itinéraires Culturels Européens, dont elle est membre créateur.

• Réaliser un guide pratique pour les Randonneurs et Pèlerins en France.

• Poursuivre la mise en place de la chaîne d’hospitalité, intervenir auprès des collectivités locales pour la création d’hébergements et organiser l’accueil des Randonneurs et Pèlerins.

• Assurer le renseignement et l’aide à la préparation des Randonneurs et Pèlerins.

• Travailler à la Promotion de la VF en participant au festival, en créant des manifestations sur le chemin, marches (journées dites d’inspection), conférences, expositions etc.

• Participer aux salons des loisirs et de la randonnée.

• Mettre en place un bureau ouvert en permanence.

En France la Via Francigena traverse 4 régions, le Nord-Pas-de-Calais, la Picardie, la Champagne-Ardenne et la Franche-Comté, soit 8 départements (le Pas-de-Calais, la Somme, l’Aisne, la Marne, l’Aube, la Haute-Marne, la Haute-Saône et le Doubs); elle passe notamment par Calais, Arras, Laon, Reims, Châlons-en-Champagne, Bar-sur-Aube, Langres, Besançon et Pontarlier.

La Via Francigena, c’est en France environ 800 km de chemins ouverts aux randonneurs et pèlerins, à pieds, en vélo ou à cheval pour un tourisme lent, spirituel, sportif, culturel et du goût avec la valorisation des produits des terroirs. L’AVFF participe au développement durable de cette forme de tourisme.

Si l’on considère que la fréquentation de la Via Francigena est égale à celle des chemins de Compostelle d’il y a 15 ans, et la fréquentation actuelle des chemins de Compostelle, la Via Francigena est promue à un bel avenir, si nous savons aménager et sécuriser parfaitement les aspects critiques.

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Intervista con Roger Vache, Presidente dell’Associazione Via Francigena France

A capo dell’Association Via Francigena France è stato eletto a Reims un nuovo Presidente; si tratta di Roger Vache, che è stato per molti anni consigliere comunale e, in seguito, Assessore a Reims. Grazie a François Louviot per essere stato uno dei pionieri della riscoperta della Via Francigena in Francia.

Dal 2007, l’Association Via Francigena France lavora per sostenere i camminatori, le associazioni e per coinvolgere le istituzioni (Regioni, enti locali, agglomerazioni, città). Un breve riassunto del lavoro dell’AVFF e quali sono le attività future previste dall’Associazione.

Dal 2001, le associazioni compostellane si sono interessate a questa nuova stagione della Via Francigena e hanno deciso di creare l’AVFF, che collabora con l’Associazione Europea delle Vie Francigene e le associazioni dei Paesi interessati. L’AVFF e i suoi membri operano al servizio dei camminatori e dei pellegrini per la promozione e l’organizzazione del percorso, coinvolgendo le istituzioni regionali e dipartimentali, gli enti locali e gli organi della Fédération Française de la Randonnée Pédestre.

Gli obiettivi futuri sono quello di proseguire nella sistemazione del cammino e quello di partecipare alla sua valorizzazione e in particolare:

•         Proseguire con la realizzazione dell’applicazione per iPhone e Android di geolocalizzazione in collaborazione con la FFICE, la Federazione Francese degli Itinerari Culturali Europei, di cui è socio fondatore.

•         Realizzare una guida pratica del tratto francese per camminatori e pellegrini.

•         Proseguire con la creazione della catena dell’ospitalità, intervenendo presso gli enti locali per la creazioni di alloggi e organizzando l’accoglienza dei camminatori e dei pellegrini.

•         Assicurare informazione e supporto a pellegrini e camminatori nella preparazione del viaggio.

•         Lavorare alla promozione della Via Francigena partecipando al festival, organizzando manifestazioni lungo il percorso, camminate (le cosiddette giornate d’ispezione), conferenze, mostre, etc.

•         Partecipare alle fiere del tempo libero e dell’escursionismo.

•         Creare un ufficio sempre aperto.

La Via Francigena in Francia attraversa 4 regioni: il Nord-Pas-de-Calais, la Picardie, la Champagne-Ardenne e la Franche-Comté, ossia 8 dipartimenti (il Pas-de-Calais, la Somme, l’Aisne, la Marne, l’Aube, la Haute-Marne, la Haute-Saône et il Doubs); in particolare attraversa Calais, Arras, Laon, Reims, Châlons-en-Champagne, Bar-sur-Aube, Langres, Besançon e Pontarlier.

Via Francigena in Francia vuol dire circa 800 km di percorsi per escursionisti e pellegrini, da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo, per un turismo lento, spirituale, sportivo, culturale e culinario, grazie alla valorizzazione dei prodotti tipici. L’AVFF partecipa allo sviluppo sostenibile di questa forma di turismo.

Se consideriamo che l’afflusso di pellegrini sulla Via Francigena è uguale a quello dei Cammini di Santiago di 15 anni fa e se consideriamo l’afflusso attuale dei Cammini di Santiago, per la Via Francigena si prospetta un futuro roseo, a patto che sistemiamo e mettiamo in sicurezza le criticità.

 

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Premio Cultura + Impresa 2014

Ritorna dopo l’edizione 2013 il PREMIO CULTURA + IMPRESA 2014, che ha l’obiettivo di individuare e valorizzare le migliori  Sponsorizzazioni e Partnership culturali, oltre che le Produzioni culturali d’Impresa, in Italia.

La partecipazione al Premio è gratuita. La dead line per la consegna dei propri Progetti è fissata al 2 dicembre 2014.

Per gli Operatori culturali  – pubblici e privati – la partecipazione al Premio CULTURA + IMPRESA è una occasione unica per valorizzare i propri Progetti nei confronti dell’Opinione pubblica e del mondo delle Imprese e della Comunicazione.

Per le Imprese e le Fondazioni erogative è invece una occasione unica di informazione, confronto e conoscenza sulle strategie di comunicazione associate ai valori della Cultura e delle Arti.

Già nel 2013 il Premio CULTURA + IMPRESA ha consentito di scattare una interessante fotografia della varietà e della qualità delle Sponsorizzazioni culturali in Italia, che si può ritrovare nel Rapporto Federculture 2014 insieme alla Ricerca realizzata ad hoc da UPA.

Di seguito trovate alcune informazioni essenziali, mentre per avere ogni altra informazione sul Regolamento e per partecipare è sufficiente linkarsi alla piattaforma ideaTRE60 di Fondazione Italiana Accenture: http://culturapiuimpresa.ideatre60.it/

 

 

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AEVF e UNPLI presentano al Ministero del Turismo il progetto della Francigena e dei cammini italiani

L’Associazione Europea delle Vie Francigene e l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia  (con circa 6.000 Pro Loco iscritte e circa 600.000 soci) oggi a Roma hanno presentato al Direttore Generale del Ministero dei Beni Culturali e Turismo Onofrio Cutaia, il progetto per valorizzare la Francigena e dei Cammini Italiani.

Il Presidente AEVF Massimo Tedeschi ed il Presidente UNPLI Claudio Nardocci hanno inoltre presentato le azioni previste all’interno del protocollo di intesa che a breve sarà sottoscritto. 

AEVF e Pro Loco si impegnano congiuntamente per lo sviluppo di iniziative volte a promuovere territori e patrimoni culturali materiali ed immateriali; l’attività sinergica si svilupperò inoltre per favorire una maggiore conoscenza e recupero dei cammini storico-religiosi-escursionistici con studio di nuove forme di promozione, valorizzando altresì attività attinenti sui rispettivi siti web, i social network, periodici e newsletter.

I siti www.camminitaliani.it e www.viefrancigene.org rappresenteranno il punto di raccolta e di promozione delle attività che verranno svolte e delle iniziative dei partner aderenti al progetto.

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#SIENAFRANCIGENA: il successo di un’idea che ha saputo coinvolgere pubblico e privati

“Siena c’è – ha detto l’assessore al turismo Sonia Pallai – è al centro della promozione della Francigena Toscana, che al contrario di come si pensi non è fatta solo di pellegrini con bassa capacità di spesa”

Spagna, Inghilterra, Cina, Canada, USA, Colombia. Queste le provenienze di alcuni dei tanti partecipanti a #SienaFrancigena, il progetto pensato e realizzato dall’assessorato al turismo del Comune in collaborazione con l’amministrazione provinciale, che ha saputo lanciare e creare un nuovo modo di fare turismo.

A livello nazionale hanno risposto all’invito senese da Milano a Palermo, da Bologna ad Arezzo, da Pistoia a Frosinone, senza contare gli hinterland delle grandi città.

Il successo ottenuto da #SienaFrancigena è sicuramente frutto della capacità di saper offrire  l’opportunità di un’esperienza nuova per vivere la città scoprendo l’antica strada percorsa, in epoca medioevale, dai pellegrini, che da Canterbury raggiungevano  Roma per visitare la tomba dell’apostolo Pietro.

L’iniziativa ha avuto il suo debutto lo scorso giugno con la presentazione della rivista “Via Francigena and the European cultural routes”. All’interno  uno speciale dedicato a Siena, San Gimignano e Monteriggioni e, subito dopo,  il  lancio di #SienaFrancigena con  una visita storico-artistica sul tratto urbano della Via, mettendo al centro l’ospedale più antico d’Europa: il Complesso museale del Santa Maria della Scala e una  narrazione che ha accompagnato i visitatori fino alla porta sud della città, per poi terminare nella meravigliosa cornice dell’Orto de’ Pecci con la consegna della Bisaccia del Pellegrino: un pranzo al sacco a base di prodotti del territorio che ogni volta ha sorpreso i partecipanti.

<<Tanta soddisfazione – ha commentato l’assessore al turismo Sonia Pallai – per aver costruito qualcosa di nuovo, per una  scoperta attenta e nuova alla città,  per avere avuto l’ambizione e il coraggio di farlo per tante settimane nel tempo, ogni domenica dall’8 giugno fino al 2 novembre,  e con un  numero di partecipanti sempre in aumento>>.

La strategia informativa attuata è stata, sicuramente, determinante. Oltre ai canali consueti la rete e i social hanno fatto da cassa di risonanza, lo dimostrano gli accessi al sito www.terresiena.it, così come il materiale informativo distribuito a tappeto. A supporto gli appuntamenti di educational  dedicati a giornalisti e blogger, sia italiani che stranieri.

Dall’ottima riuscita di #SienaFrancigena la ricaduta di immagine che ha generato altri eventi come il raduno nazionale dello scorso 5 ottobre: ben 700 i partecipanti, in programma le visite organizzate da privati, che inizieranno a fine febbraio.

<<L’iniziativa – come ha detto l’assessore – oltre a permetterci un racconto nuovo su Siena ci ha dato la possibilità di cogliere al massimo la grande opportunità della Regione che,  proprio a giugno, ha inaugurato la messa in sicurezza di tutto il percorso  toscano che nel nostro territorio conta un tracciato di 120 Km,  reso possibile grazie  all’impegno della Provincia e di tutti  i Comuni interessati. Siena c’è, è al centro della promozione della Francigena toscana, che al contrario di come si pensi non è fatta solo di pellegrini con bassa capacità di spesa. Anzi. Il 90% dei partecipanti a #SienaFrancigena che ha pernottato a Siena, ha un’età in media tra i 40/50 anni e una capacità di spesa piuttosto elevata.

#SienaFrancigena è un vero e proprio esempio di turismo lento e sostenibile che va nella direzione opposta del mordi e fuggi; un prodotto frutto di un’idea integrata incentrata sulla perfetta collaborazione tra pubblico e privato>>.

Il risultato raggiunto si deve alla preziosa collaborazione della Provincia di Siena, e  non solo in termini di risorse economiche ma, soprattutto, per la  progettualità,  la promozione e la comunicazione,  attraverso la professionalità e l’esperienza del personale del servizio turismo.  Il coinvolgimento  del Tour operator  incaricato dalla Provincia per la  gestione del  punto informazioni del S. Maria della Scala ha consentito, infatti, la  commercializzazione del pacchetto  e la gestione delle prenotazioni.

 

Ufficio Stampa Siena
stampa@comune.siena.it

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Les chemins de Sylvain Bazin sur la Via Francigena

En 2012, Sylvain Bazin inaugurait sa série de voyages à pied, à grands pas et petites foulées, sur les grands chemins du monde. Un premier voyage qui le menait tout naturellement vers Compostelle puis Fistera, après être parti de chez lui, d’Aix les Bains un beau matin d’avril. Aure périple à suivre, celui de la Via Francegina qui, depuis la France, envoie les pèlerins vers Rome.
On peut en savoir plus en lisant son livre ou en se rendant sur son blog.
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Le esperienze di Sylvain Bazin sui cammini e la Francigena

Nel 2012 Sylvain Bazin ha inaugurato la sua serie di viaggi a piedi, a piccoli e grandi con passi, sui cammini del mondo. Un primo viaggio lo ha condoto fino a Santiago de Compostela e Finisterre, mete raggiunte dopo essere partito dalla sua città natale, Aix les Bains, un mattino di aprile. Dopo questa avventura, è iniziato il cammino lungo la Francigena, percorso che dalla Fancia lo ha condotto a Roma.

E’ possibile scoprirne di più leggendo il suo libro  oppure leggendo il suo blog.
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Le Forum des itinéraire culturels de Bakou – résultats

Itinéraires Culturels du Conseil de l’Europe : le tourisme culturel pour le dialogue et la stabilité sociale. Le Forum consultatif 2014 des Itinéraires culturels du Conseil de l’Europe a été organisé conjointement par le ministère de la Culture et du Tourisme de la République d’Azerbaïdjan, l’Accord partiel du Conseil de l’Europe sur les Itinéraires culturels (APE) et l’Institut européen des Itinéraires culturels (IEIC). L’Association Europeenne des Voies Francigene a participé à l’evenement.

L’événement a été ouvert par le Ministre de la Culture et du Tourisme, Abulfas Garayev, et la Directrice Générale de la Démocratie du Conseil de l’Europe, Snežana Samardžić-Marković. La Vice-Ministre de la Culture et du Tourisme, Sevda Mammadaliyeva, a prononcé le discours de clôture du Forum.

Les conclusions du Forum sont résumées dans la Déclaration de Bakou adoptée par les participants à la fin des sessions, texte qui dresse le bilan des avancées depuis le Forum 2013 à Innsbruck et propose de nouveaux objectifs pour les activités futures des itinéraires culturelles du Conseil de l’Europe. Les échanges et les discussions lors les ateliers thématiques contribueront à l’avancement du programme, à l’identification et à l’élaboration de stratégies pour l’avenir.

Ont participé au Forum des représentants des 29 itinéraires certifiés par le Conseil de l’Europe et des projets candidats venant de partout en Europe, des représentants des Etats membres de l’APE, des organisations internationales (l’Union européenne, l’OMT, l’OCDE, ICOMOS), des ONG, des autorités locales et régionales, des universités et des professionnels venant du secteur du tourisme culturel.

Les quatre ateliers ont proposé des recommandations constructives et des propositions d’actions nouvelles, dont la mise en œuvre sera examinée et suivie pendant les douze mois jusqu’au prochain Forum consultatif à Aranjuez (Espagne).

Les Itinéraires culturels en tant que vecteurs du dialogue interculturel. Les participants ont souligné que la liberté de participer est une précondition au dialogue. Ils ont rappelé l’importance d’un dialogue fondé sur l’expérience directe et le rôle du tourisme en tant que facilitateur de l’accès à cette expérience, aussi longtemps qu’il permet un contact authentique et non restrictif entre communautés hôtes et voyageurs. Les participants ont considéré que l’interprétation créative doit être intégrée dans les activités et dans les stratégies de communication des Itinéraires culturels du Conseil de l’Europe, afin de donner de l’espace à l’intuition et à l’émotion, et que l’engagement avec les valeurs d’un Itinéraire culturel peut aussi être exprimé à travers des activités physiques, y compris le sport. 

Les itinéraires culturels en tant que moteurs du développement social et économique durable.
Les participants ont recommandé aux Itinéraires culturels de mener des actions de sensibilisation auprès des communautés résidentes et des entreprises locales, visant une meilleure reconnaissance de la valeur économique et culturelle de leur patrimoine, et à les encourager à devenir les promoteurs de leur propre culture. Ils ont préconisé le dialogue entre les itinéraires culturels du Conseil de l’Europe et les communautés d’entreprises locales et globales au moyen de plateformes créatives, et ont souligné l’importance du dialogue entre les itinéraires et les institutions de Recherche et de Développement, afin de stimuler une approche transnationale et à des niveaux multiples.

Les itinéraires culturels en tant qu’outils pédagogiques permettant de comprendre les conflits du passé, d’apaiser les tensions et de promouvoir la cohabitation pacifique.
Les participants à cet atelier ont reconnu que les Itinéraires culturels ont le potentiel à la fois de créer des espaces où le dialogue interculturel peut s’épanouir et de défendre la paix par la promotion de la justice sociale, des droits de l’homme, l’équité économique, le développement durable et la démocratie. Ils ont recommandé que les Itinéraires culturels du Conseil de l’Europe organisent des activités pédagogiques sur l’histoire de l’Europe, y compris ses conflits, pour tous types de publics. L’atelier a demandé aux participants à la Conférence des Ministres de la Culture et du Tourisme organisée conjointement par l’UNESCO et l’OMT (Cambodge, février 2015) de garder à l’esprit l’importance des Itinéraires culturels pour la promotion du dialogue interculturel et ont proposé que « Les itinéraires culturels pour la paix » soit l’un des thèmes du prochain Forum Global pour le Dialogue interculturel (Bakou, mai 2015).

Les itinéraires culturels en tant que gardiens de la mémoire et de l’histoire vivante de l’Europe.
Les participants à cet atelier ont reconnu le rôle des Itinéraires culturels en tant qu’outils de transmission intergénérationnelle de la mémoire et de l’histoire vivantes, offrant des occasions de raconter les « histoires » de l’Europe à partir des différents points de vue des réseaux de témoins et d’héritiers. Ils ont encouragé les Itinéraires culturels à devenir les instruments du dialogue culturel et de la réconciliation, et ont recommandé dans cet objectif la création de plateformes de coproduction de la mémoire vivante à travers la recherché, l’éducation, la participation des entreprises et les nouvelles technologies, afin de promouvoir la coproduction de la mémoire vivante. Les participants ont souligné l’importance de la promotion d’approches « du bas vers le haut », en proposant que les communautés autour des Itinéraires culturels soient invitées à identifier ensemble et à contribuer au contenu des itinéraires culturels, par des moyens divers d’engagement actif, comme les festivals et l’évènementiel. Une approche à la fois informative et interactive devrait garantir l’équilibre entre patrimoines matériels et immatériels, et servir à questionner les stéréotypes et les mythes acceptés en mettant l’accent sur les histoires partagées et les citoyennetés européennes.

Tous les ateliers ont souligné l’importance d’assurer la pleine participation des jeunes générations et par conséquent, de la nécessité de la mise en place par les itinéraires culturels de programmes d’éducation interactives, des produits touristiques et des programmes de renforcement des capacités qui visent spécifiquement les jeunes publics, ainsi que des voies de communication attractives et pertinentes par le biais des technologies numériques.

Pendant le Forum, les Itinéraires certifiés par le Conseil de l’Europe ont créé un “taskforce” afin de promouvoir la coopération et la recherche de synergies.

Lien vers la Déclaration de Bakou, le programme, les discours, les présentations et une galerie photo

 

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The Baku Cultural Routes Forum 2014 – results

“Council of Europe cultural routes: cultural tourism for intercultural dialogue and social stability”. The 2014 Council of Europe Cultural Routes Advisory Forum was co-organised by the Ministry for Culture and Tourism of the Republic of Azerbaijan, the Council of Europe Enlarged Partial Agreement on Cultural Routes (EPA) and the European Institute of Cultural Routes (EICR). The European Association of Via Francigena has attended this meeting.

The event was opened by the Minister for Culture and Tourism, Abulfas Garayev and the Council of Europe’s Director General of Democracy, Snežana Samardžić-Marković. Deputy Minister, Sevda Mammadaliyeva, gave the closing speech of the Forum.

The Forum’s conclusions are set out in the Baku Declaration adopted by participants at the close of the sessions, which takes stock of the achievements since the 2013 Forum in Innsbruck and sets new goals for the future activities of the Council of Europe cultural routes. The exchanges and discussions in the thematic workshops will contribute to further progress and to identifying and elaborating strategies for the future.

The Forum was attended by representatives of the Council of Europe’s 29 certified routes and candidate projects from all over Europe, representatives from member states of the EPA, international organisations (European Union, UNWTO, OECD, ICOMOS), NGOs, local and regional authorities, universities and professionals in the cultural tourism sector.

The four workshops of the Forum produced constructive outcomes and new proposals for action, which will be followed up during the twelve months until the next Advisory Forum to be held in Aranjuez, Spain.

Cultural routes as vectors for intercultural dialogue.
Participants stressed that the freedom to participate was a precondition for intercultural dialogue. They emphasised the importance of direct experience and of tourism as a facilitator of accessibility to experiences where it provides authentic and unrestricted contact between host and guest communities. They stated that creative interpretation must be integrated in the development of the Council of Europe cultural routes’ activities to give space for intuition and emotion, and that engagement with the values of a cultural route may also be expressed through physical activities, including sport.

Cultural routes as drivers for sustainable social and economic development. Participants recommended that cultural routes work towards raising the awareness of residents and local business communities of the cultural and economic value of their heritage, thus enabling them to become the main promoters of their own culture. They considered that dialogue between Council of Europe cultural routes and local and global business communities should be promoted through creative platforms and that dialogue between Routes and Research and Development departments should be encouraged in a transnational, multi-level approach.

Cultural routes as educational tools for understanding past conflicts, easing tensions and promoting peaceful cohabitation.
The participants in the workshop recognised that cultural routes have the potential to create places where intercultural dialogue can flourish and to foster peace through the promotion of social justice, human rights, economic equity, sustainable development and democracy. They recommended that the Council of Europe cultural routes engage in educational activities about European history, including conflicts, for all types of public. They called upon the participants at the Conference of Ministers for Culture and Tourism organized jointly by UNESCO and the UNWTO (Cambodia, February 2015) to bear in mind the importance of cultural routes for fostering intercultural dialogue and proposed that cultural routes for peace be a theme for the next World Forum on Intercultural dialogue (Baku, May 2015).

Cultural routes as guardians of Europe’s memory and living history.
The participants in this workshop recalled that Council of Europe cultural routes are channels for intergenerational transmission of memory and living history, offering opportunities to tell Europe’s “stories” through the different standpoints of the networks of witnesses and inheritors. They encouraged cultural routes to be instruments for cultural dialogue and reconciliation and recommended the creation of platforms (through research, education, business involvement and new technologies) to foster the co-production of living memories. Emphasising the importance of fostering bottom-up approaches, participants recommended that communities collectively identify and contribute content to cultural routes and that the sharing of cultural routes contents should be based on different means of actively engaging local communities, such as festivals and events. Informative and interactive approaches should balance tangible and intangible heritage and challenge stereotypes to reveal common European stories and citizenships.

All the workshops emphasised the importance of ensuring the full participation of younger generations, and consequently of Cultural Routes developing active education programmes, tourism products and capacity-building programmes that specifically target young audiences, as well as attractive and relevant new communication channels using digital technologies.

During the Forum, the certified cultural routes set up a Task Force to facilitate cooperation and synergies.

Link to the Baku Declaration, the Baku Forum programme, keynote speeches, photos and presentations