Il guado del torrente Chiavenna deve in genere essere superato togliendosi le scarpe, e nei periodi di forti pioggie non è superabile.In questo caso da Chero bisogna seguire il percorso ciclabile fino a Fiorenzuola.
Month: February 2016
Intervista con Fabio Dipinto, giovane videomaker che la scorsa estate ha camminato lungo la Via Francigena nel tratto italiano raccogliendo emozioni ed immagini di viaggio, alla scoperta dei volti e dei luoghi lungo il cammino. Un’esperienza che si concretizza nel film documentario terminato in questi giorni.
La tua esperienza sulla Via Francigena la scorsa estate: un percorso fatto di incontri, immagini, colori e emozioni. Ci racconti il tuo cammino?
Fino a pochi mesi prima della partenza non conoscevo praticamente nulla riguardo la Via Francigena. Ero consapevole fosse una delle tre grandi arterie medievali di comunicazione e pellegrinaggio, ma non avevo mai approfondito concretamente la sua storia. Ero fermo al cammino di Santiago, percorso con la mia metà nell’autunno del 2012.
Il 18 luglio 2015 inizia una grande avventura: partenza nel primo pomeriggio dal Colle del Gran San Bernardo. Missione: vivere un periodo di libertà incondizionata e girare un film documentario sui personaggi che popolano la Via Francigena. Ma di questo parleremo più avanti.
Per quel che riguarda la mia esperienza di cammino, è stata tanto dura quanto stimolante. Ho apprezzato enormemente la possibilità di conoscere e attraversare un’Italia autentica e a misura d’uomo. La nostra terra è conosciuta nel mondo soprattutto per le grandi città d’arte e cultura: un cammino del genere, invece, ti porta nell’Italia silenziosa, fatta di piccoli borghi e chiese medievali, di immense risaie e campi coltivati a grano, di colline dorate dal sole e montagne le cui cime si dissolvono tra le nuvole.
È stata un’esperienza totalmente immersiva, in cui si è mescolata indissolubilmente arte, cultura, natura e spiritualità. Avendola percorsa in una delle estati più calde degli ultimi decenni, il paesaggio a tratti pittorico, a tratti cartolinesco, è stato la spinta necessaria nei momenti di stanchezza e difficoltà. In più di un’occasione, quando il sole non dava tregua, essermi trovato di fronte a luoghi fiabeschi ha caricato di energia le mie gambe.
Per me il contatto con la natura, avvolto da un silenzio interrotto solamente dai passi che impattano il terreno, è l’aspetto più appagante. E quel silenzio in poco tempo si trasforma in melodia: i suoni del bosco, le cicale che cantano sugli alberi, il ticchettio delle gocce di pioggia sulle foglie. Le rare volte che ha piovuto, si intende.
Per me non esiste nulla capace di donare così tanta libertà: durante un cammino il benessere ti pervade, ti senti colmo di pace. E provare queste sensazioni nella propria terra è qualcosa che va sperimentato: vedere il paesaggio che cambia forma è una bella soddisfazione. Passare dalle linee spigolose delle montagne valdostane alla Grande Pianura, immobile e immutata. Addentrarsi nei colli emiliani, che dolcemente ti conducono verso la salita: gli Appennini. E poi varcare le porte della Toscana, con i suoi saliscendi costanti e tanta bellezza, la stessa che contraddistingue il Lazio, terra accogliente e ospitale. Non aggiungo altro perché la nostalgia sta già bussando alla porta. Anzi, solo più una cosa: i ricordi. Rimangono indelebili. I ricordi di un cammino, belli o brutti che siano, difficilmente verranno rimossi dalla mente. Rimangono vivi a farti compagnia.
Come è nata l’idea di fare un film legato alla Francigena e ai volti che hai incontrato lungo il percorso?
L’idea è nata per caso, o per destino, difficile dire da che parte penda maggiormente l’ago. Da diverso tempo nutrivo il desiderio di raccontare un viaggio del genere: quando si è presentata l’occasione non ci ho pensato due volte e mi sono buttato a capofitto in questo progetto, viaggiando in compagnia di grandi camminatori dedicatisi all’aggiornamento della segnaletica lungo la Via. Sulle orme di un cinema che fa della fisicità la sua arma privilegiata, ho deciso di mettermi in cammino per sei settimane per filmare la Via Francigena e i personaggi che la popolano. Il risultato è I volti della Via Francigena, un documentario che racconta i luoghi, ma soprattutto le persone che nel cammino trovano se stessi e il senso del mondo: pellegrini, ospitalieri, traghettatori, volontari, storici e religiosi, persone che vivono la Via quotidianamente e che compiono immensi sforzi per renderla sicura e mantenerla accessibile. Il film cerca di indagare un sottobosco umano, quello che in maniera quasi dispregiativa viene definito l’uomo qualunque, che qui diviene il vero protagonista, capace di affascinare raccontando la propria esperienza di vita.
Il documentario si presenta come un tentativo di conoscere qualcosa che non è facilmente definibile: per alcuni è un viaggio spirituale o un modo per ritrovarsi, per altri una sfida con se stessi. Un viaggio che permette di allontanarsi dalla frenesia delle metropoli in cui viviamo e riscoprire il sapore delle cose semplici. Un viaggio che consente di attraversare città magnifiche e borghi dimenticati che hanno mantenuto l’autenticità del tempo che li ha originati.
Le riprese si sono svolte in una condizione di assoluta libertà: ogni giorno, lasciato il luogo che mi ha accolto per la notte, mi sono diretto alla tappa successiva camminando e filmando qualsiasi cosa suscitasse il mio interesse e che fosse funzionale al racconto che avevo in mente. In altre parole, il metodo adottato è stato quello di andare verso le storie da narrare, pur non sapendo cosa mi aspettasse non solo il giorno seguente, ma addirittura il minuto successivo. Mi sono posto in una condizione di ascolto per accogliere qualsiasi cosa si presentasse dinanzi agli occhi che soddisfacesse le linee guida elaborate prima della partenza. Mi sono messo in viaggio con la volontà di creare un’opera basata sui racconti delle persone che vivono quotidianamente o che hanno vissuto sulla pelle l’itinerario. L’approccio privilegiato è stato quello dell’intervista, strumento essenziale per dare vita a una testimonianza sul complesso mondo dei cammini.
Il film sta per uscire. Raccontaci questi mesi di lavoro, dalla raccolta fondi con il crowdfunding al montaggio alle musiche. E le tue emozioni in vista del lancio definitivo.
La lavorazione del film, terminate le riprese durante il cammino, ha richiesto ancora sei mesi. Per poter approfondire gli aspetti storici, religiosi e psicologici ho intervistato alcune figure dislocate in giro per l’Italia che hanno approfondito enormemente questi aspetti. La selezione del materiale da utilizzare – la durata complessiva del girato supera le 25 ore – è stato un processo lungo e laborioso. Successivamente, con le differenti professionalità in gioco, abbiamo portato avanti una prima lavorazione in montaggio, più volte limata e modificata per arrivare a una versione definitiva dopo molti cambiamenti.
Ultimato il montaggio, in collaborazione con un pianista, ho cercato di rendere la musica il valore aggiunto dell’opera. La colonna sonora, che accompagna quasi interamente il film, è un elemento necessario a illuminare le immagini: la musica riesce a cambiare le prospettive, mette nella condizione di vivere emozioni e di vedere cose prima invisibili. Ho cercato di far sì che immagini e musica scorressero all’unisono, come se provenissero dalla stessa fonte. Secondo me nessuno strumento al pari del pianoforte è capace a toccare così in profondità le giuste corde. Infine il progetto è passato nelle mani del colorist, che ha ritoccato alcune imperfezioni dell’immagine, rendendo tutto più naturale.
Occorre a questo punto precisare che tutto ciò è stato possibile grazie a una campagna di crowdfunding online che mi ha permesso di terminare la lavorazione del film. Numerose persone – ne approfitto per ringraziarle nuovamente – hanno acquistato anticipatamente il DVD del film o hanno fatto delle donazioni che hanno permesso di ultimare il progetto. Senza questo contributo determinante il film non avrebbe raggiunto – d’accordo che sono di parte, ma lasciatemelo dire – un così buon risultato. Ora non mi resta che portare il film in giro per l’Italia e sperare che quante più persone possibile possano vederlo – sulla pagina facebook “I volti della Via Francigena” sarà comunicato dove si terranno delle proiezioni.
La mia speranza è che questo film possa smuovere gli indecisi, tutti coloro che per timore o per le difficoltà più disparate hanno sempre desiderato fare un viaggio del genere ma non hanno mai trovato il coraggio. Mi auguro che possa essere la scintilla di chi vuole intraprendere un cammino, esperienza che in qualche modo – ma sono sicuro in meglio – cambierà qualcosa nella vita di ognuno.
Julia Peters, Canterbury Representative of the London-based Confraternity of Pilgrims to Rome, is organising a fundraising challenge on the UK section of the Via Francigena, to take place 16 April, 2016.
The date is significant as it marks the one-year anniversary of Julia’s departure from Canterbury on the Via Francigena. The event challenges participants to walk the 20-mile section from Canterbury to Dover, with all proceeds going to the charity Save the Children. The fundraiser is linked to the initiative ‘Kent on the Via Francigena’ launched by Julia last year, to promote the Via Francigena at kilometre zero. Few local residents are aware that they live at the starting point of this historic route and this initiative, through a blog and events such as these, seeks to inform locals about the Via Francigena and the rewards of undertaking a pilgrimage. For many, this will be the first time they have walked this kind of distance in a day, and their first experience of the ‘camino spirit’ that one finds when walking a pilgrimage route with a large group of people.
On a personal level, Julia sees this as a way to give back for all of the generosity she has experienced during the pilgrimages to both Santiago and Rome. Your participation and support in this event are most welcome. If you are able to walk or to donate to this worthy cause, please visit the website for more information.
Julia Peters, rappresentante di Canterbury della Confraternity of Pilgrims ubicata a Londra, sta organizzando una campagna fundraising lungo la sezione inglese della Via Francigena che si svolgerà il 16 aprile 2016.
La data è stata scelta in ricordo della partenza di Julia sulla Via Francigena, avvenuta un anno fa da Canterbury. Una nuova sfida che invita i partecipanti a percorrere i 32 km del percorso inglese, da Canterbury a Dover, finalizzati a sostenere la causa “Save the children”. Questa azione di fundrising è legata all’iniziativa “Kent sulla Via Francigena” lanciata lo scorso anno da Julia, per promuovere la Via Francigena dal Km zero.
Sono ancora pochi i cittadini di Canterbury consapevoli dell’importanza di questo percorso europeo che parte proprio dal Km zero di fronte alla Cattedrale di Canterbury. Questa iniziativa, cosi come l’animazione del blog, vuole quindi coinvolgere ed informare la popolazione locale. Per molte persone questa potrà essere la prima esperienza di una cammianta lunga 32km percorsi in una giornata, cosi come la condivisione di un “cammino spirituale” condiviso con numerose altre persone.
A livello personale, Julia vede in questa via la possibilità di restuire a tutti la generosità incontrata nelle sue esperienze di cammino verso Santiago e Roma. La vostra partecipazione e sostegno saranno certamente i benvenuti! Se siete in grado di camminare o di donare per questa buona causa, per maggiori info visitate il sito
Le 15 février a débuté officiellement le projet de coopération « Europe to Turkey on Foot », cofinancé par le Programme européen « Civil Society Dialogue between EU and Turkey IV – Regional Policy and coordination of structural instruments ».Le projet est coordonné par l’Association basée en Turquie « Culture Routes Society », en partenariat avec l’Association Européenne de la Via Francigena (AEVF) et en coopération avec trois municipalité de la Turquie : Demre (l’ancienne Myra, 16.000 habitants, Dèpartement d’ Antalya), Inegöl (177.000 habitants, Département de Bursa) et Eğirdir (20.000 habitants, Département d’ Isparta).
Le projet « Europe to Turkey on Foot » a été conçu suite à l’accord de coopération signé en 2014 entre l’AEVF et CRS avec l’objectif d’accroître le dialogue euroméditerraneen du réseau européen à travers le développement de l’itinéraire de la Via Francigena dans le sud de l’Italie (Rome-Pouilles), vers Jérusalem, tout en traversant l’ancienne Via Egnatia (qui reliait Durazzo avec l’actuelle Albanie, la Macedoine/FYROM, la Grèce, jusqu’à Constantinople – l’actuelle Istanbul).
Dans le cadre du projet “Europe to Turkey on Foot”, AEVF est chargé du transfert de bonnes pratiques européennes le long de la Via Francigena – considérée un modèle européen dans le secteur d’itinéraires culturels, en termes de politiques du territoires, pratiques touristiques-culturelles et gouvernance de réseau. Ainsi AEVF contribuera au développement d’un itinéraire pilote en Turquie et travaillera avec les partenaires pour des stratégies communes pour l’extension de l’itinéraire jusqu’en Turquie, au travers des Balkans où est prévue une rencontre en septembre 2016. Des activités de promotion des itinéraires de la Turquie ainsi que de la Via Francigena en Europe se dérouleront au cours de l’édition 2016 du Festival Via Francigena Collective Project.
Cet important projet permettra la coopération avec les itinéraires culturels de la Turquie, un grand pays euro-méditerranéen, sur la base d’échanges d’expériences et de connaissances qui seront sûrement très utiles pour le développement culturel et touristique des villes et communautés participant – a commenté Massimo Tedeschi, le Président AEVF.
Le communiqué de presse ainsi que la fiche descriptive du projet sont disponible ci-joint.
Pour plus d’info il est possible de contacter Silvia Lecci (AEVF), coordinatrice de projet pour l’Italie: projectmanager@viefrancigene.org
The project entitled “Europe to Turkey on Foot”, co-funded by the European Program “Civil Society Dialogue between EU and Turkey IV–Regional Policy and Coordination of Structural Instruments” started on 15th February. It is coordinated by the Turkey-based Association “Culture Routes Society”, with the partnership of the European Association of the Via Francigena (EAVF) and in cooperation with three Turkish municipalities : Demre (the ancient Myra, 16 thousand inhabitants, Antalya district), Inegöl (177 thousands inhabitants Bursa district) and Eğirdir (20 thousands inhabitants, Isparta district).
The “Europe to Turkey on Foot” project idea was born following the cooperation agreement signed in 2014 between the EAVF and Turkey’s Culture Routes Society,with the aim to increase Euro-mediterranean dialogue between both the networks for the development of the Via Francigena South of Rome (Rome – Apulia), toward Jerusalem, crossing the ancient Via Egnatia (which linked Brindisi to the nowadays Albania, Macedonia/FYROM, Greece and Istanbul).
Within the framework of the “Europe to Turkey on Foot” project, EAVF will be in charge of transferring European good practices along the Via Francigena, considered as a European model among cultural routes, in terms of territorial policies, cultural-tourist sustainable practices and network governance. A pilot itinerary will be also developed in Turkey and the partners will work together to develop joint strategies for the extension of the route until Turkey, through the Balkans, where a meeting is to be held in September.
Promotional activities of Turkey’s cultural routes as well as of the Via Francigena are planned on the occasion of the 2016 edition of the Festival Via Francigena Collective Project.
This important project is planning common work with the cultural routes spanning in the territory of the great Euro-Mediterranean country of Turkey. Through knowledge and experience exchange it will foster cultural growth and tourist development of participating towns and communities – said EAVF President, Massimo Tedeschi.
For further information: Silvia Lecci (EAVF), Italian project coordinator, projectmanager@viefrancigene.org
The press release and the project descriptive sheet are available here below.
Il 15 febbraio è partito il progetto di cooperazione “Europe to Turkey on Foot”, cofinanziato dal Programma europeo “Civil Society Dialogue between EU and Turkey IV–Regional Policy and Coordination of Structural Instruments”.
Il progetto è coordinato dall’Associazione “Culture Routes Society” con sede in Turchia, in partenariato con l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) e tre comuni della Turchia: Demre (l’antica Myra, 16 mila abitanti, provincia di Adalia), Inegöl (177 mila abitanti, provincia di Bursa) e Eğirdir (20 mila abitanti, provincia di Isparta).
Il progetto “Europe to Turkey” on Foot nasce dall’accordo di cooperazione firmato nel 2014 tra AEVF e “Culture Routes Society”, con l’intento di promuovere il dialogo euro-mediterraneo attraverso la Via Francigena nel sud (che collega Roma alla Puglia) e la Via Egnatia (che collegava Durazzo all’antica Costantinopoli, l’odierna Istanbul), in Italia, Albania, Macedonia, Grecia, Turchia, verso Gerusalemme.
AEVF si occuperà del trasferimento di buone pratiche messe in atto lungo la Via Francigena, considerata modello europeo di itinerario culturale nel campo delle politiche per il territorio, delle esperienze di turismo culturale sostenibile e di governance di rete. Contribuirà allo sviluppo di un itinerario pilota in Turchia, lavorando con i partner di progetto su strategie comuni per l’estensione dell’itinerario europeo in Turchia attraverso i Balcani, dove è previsto un incontro nel prossimo mese di settembre.
Attività di promozione della Via Francigena europea e degli itinerari in Turchia sono previsti nella edizione 2016 del Festival europeo “Via Francigena collective project”.
L’importante progetto prevede un lavoro comune con gli itinerari culturali in Turchia, grande Paese euro-mediterraneo, che consentirà uno scambio di conoscenze e di esperienze molto utile alla crescita culturale e allo sviluppo turistico di tutte le città e comunità partecipanti – ha commentato Massimo Tedeschi, Presidente AEVF.
Per informazioni ulteriori è possibile contattare dott.ssa Silvia Lecci (AEVF), coordinatrice di progetto per l’Italia : projectmanager@viefrancigene.org
In allegato il comunicato stampa e la scheda sintetica descrittiva del progetto.
Le 21 septembre 2014 a été créée à Gand en Belgique l’association belge pour la Via Francigena. Il s’agit d’une association très dinamique qui collabore avec l’AEVF.
Il convient parfois de comparer une route à un cours d’eau. Les ruisseaux s’assemblent pour former les rivières qui alimenteront à leur tour de grands fleuves. Autrefois, les pèlerins partaient de chez eux et rejoignaient les grands axes de communication de leur époque pour plus de confort et de sécurité. Leurs pas, d’abord solitaires, se joignaient à ceux des autres voyageurs pour finir par fouler la terre des grands chemins. Au dépend de leurs motivations, ils choisissaient tel ou tel itinéraire selon leurs envies ou leurs besoins.
Il en va de même aujourd’hui. Si l’itinéraire « classé » de la Via Francigena suit celui de Sigéric de Cantorbéry à Rome, elle n’empêche pas le développement de chemins secondaires, de parcours alternatifs, car « mille voies mènent les gens à Rome », écrivait Alain de Lille au 12ème siècle.
La Via Francigena est en constante évolution et enrichissement. Si le but de la Via reste le même, les pèlerins qui la rejoignent viennent de partout. C’est dans cette optique qu’une poignée de volontaires et de pèlerins ont voulu participer à l’aventure de la Via Francigena en Belgique. L’association des Amis de la Via Francigena est née d’une volonté de faciliter le départ vers Rome pour les Belges désirant partir de chez eux.
L’association a pour buts : la promotion, en accord avec l’Association européenne « Vie Francigene », de la Via Francigena, du trajet officiel déclaré par le Conseil de l’Europe « Grand Itinéraire Culturel » de Canterbury à Rome et sa variante, la « Via Francigena del Sud ».
Afin d’accorder plus de sérénité aux pèlerins, l’association a également pour ambition de promouvoir une ou plusieurs itinéraires permettant de rejoindre le trajet officiel de l’itinéraire culturel à partir de la Belgique, et d’en développer l’aménagement et les solutions d’hébergement.
Plus concrètement, l’association belge de la Via Francigena organise régulièrement des sessions pour informer des futurs pèlerins et rassembler ceux qui sont revenus. Elle propose également les credenziali aux pèlerins en partance et leur fournit les renseignements nécessaires pour accomplir leur projet. L’association belge établit également des contacts constructifs avec les autres associations de pèlerins afin d’exploiter les synergies nécessaires à un meilleur développement des itinéraires.
Pour l’heure, l’Association est bilingue Français et Néerlandais et veille à servir les pèlerins dans leur langue maternelle.
On 21 September, 2014 The Belgian Association of the Friends of Via Francigena, with the acronym GRAND in Belgian was created. GRAND is a very active association that successfully cooperates with the AEVF.
The Via Francigena is constantly growing and developing, and the number of pilgrims is increasing dramatically each year. It is within this context that a group of enthusiasts, pilgrims and volunteers formed this association: it aims to support Belgian pilgrims who wish to start their journey to Rome from Belgium.
The Association seeks to promote the official route of the Via Francigena in accordance to the guidelines of the European Association of the Via Francigena, an association officially designated by the Council of Europe for the development and safeguarding of the route stretching from Canterbury to Rome and into Apulia, to the Mediterranean.
GRAND also promotes a number of new tracks starting from Belgium that meet up with the official route. Among the future actions envisaged for the association are: training sessions for pilgrims and for those who want to embark on the journey, as well as the distribution of credentials (official AEVF) and information materials.
To date, the association is bilingual, French and Dutch.
Il 21 settembre 2014 è stata creata a Grand, in Belgio, l’Associazione belga degli amici della Via Francigena. Si tratta di un’associazione molto attiva che sta proficuamente collaborando con l’AEVF.
La Via Francigena è in costante crescita ed arricchimento, mentre il numero dei pellegrini è in forte aumento. E’ in quest’ottica che un gruppo di appassionati, pellegrini e volontari hanno voluto far nascere questa associazione: essa ha come obiettivo quello di facilotare le partenze verso Roma per i belgi che desiderano partire dal loro territorio.
L’Associazione vuole promuovere il tracciato ufficiale della Via Francigena in accordo con l’Associazione Europea delle Vie Francigene, organo uffiiciale del Consiglio d’Europa per lo sviluppo e salvaguardia del percorso da Canterbury a Roma ed in direzione della Puglia, verso il Mediterraneo.
L’Associazione vuole altresì promuovere una serie di nuovi tracciati che si congiungono con il percorso ufficiale, partendo dal Belgio. Tra le azioni previste sono da considerare le sessioni formative per i pellegrini e per coloro che vogliono intraprendere il viaggio, cosi come la distribuzione delle credenziali (ufficiali AEVF) e materiale informativo.
Ad oggi l’associazione è bilingue: francese e olandese sono le lingue utilizzate