Il 18 febbraio l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) ha preso parte a Venezia all’incontro internazionale sugli itinerari culturali in Italia del Consiglio di Europa.
L’incontro è stato organizzato dalla Presidenza Italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa e dalla rappresentanza italiana dell’organizzazione con sede a Venezia, diretta da Luisella Pavan-Woolfe, già ambasciatrice dell’Unione Europea a Strasburgo.
All’evento hanno partecipato istituzioni, autorità e rappresentanti di itinerari culturali, con l’obiettivo comune di analizzare sfide e opportunità delle rotte culturali che attraversano l’Europa, definite “soluzioni tangibili per il settore turistico compromesso dalla pandemia” da Filippo Maria Carnici, Vice Presidente dell’Ateneo Veneto che ha ospitato il convegno.
Lo sviluppo sostenibile e la ripresa del turismo nella fase post-covid sono gli aspetti messi in risalto da Stefano Dominioni, Direttore dell’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali, che ha ricordato come “il Consiglio d’Europa riaffermi i valori della partecipazione e della cittadinanza democratica di un’Europa condivisa, che appartiene a tutti: ne è un esempio illustre la Via Francigena, che attraverso il lavoro congiunto di autorità, comuni e territori contribuisce a plasmare un’identità europea comune”.
Lo ha confermato Massimo Tedeschi, Presidente AEVF, che nella sessione dedicata all’identità europea tra patrimonio e memoria ha ricordato come lo storico viaggio intrapreso da Sigerico fino a Roma sia una continua opportunità per abbattere stereotipi e creare un senso di appartenenza comune: “rilancio, Europa e patrimonio materiale ed immateriale, ovvero le persone e le loro idee, sono stati i cardini di Via Francigena. Road to Rome 2021, la staffetta europea con cui abbiamo festeggiato i 20 anni dell’Associazione”.
Il programma degli itinerari culturali, avviato dal Consiglio d’Europa nel 1987 con la Dichiarazione di Santiago, è una garanzia di eccellenza che offre un modello di gestione culturale e turistica transnazionale, favorendo sinergie tra autorità e stakeholders a livello europeo e collaborando alla creazione di uno spirito comunitario. Dei 45 itinerari certificati, ben 29 passano in Italia, come ha ricordato ai presenti la direttrice dell’Ufficio di Venezia Luisella Pavan-Woolfe, che ha evidenziato l’importanza di Venezia, centro accademico e polo culturale di rilievo in tutta Europa, attivamente coinvolta nelle attività del Consiglio d’Europa legate alla promozione del patrimonio culturale e della libertà di espressione. “Gli itinerari culturali possono creare e diffondere continui scambi di idee e best practice anche grazie ai fondi europei, come testimonia il progetto europeo “rurAllure” finanziato da Horizon 2020, nato con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio rurale dei cammini europei”.
L’identità europea, la memoria e il patrimonio sono state le tre parole chiave della giornata, che ha visto tra i protagonisti Via Francigena e Cammino di Santiago accanto alla Rotta dei Fenici, alla Via Romea Germanica, ad Atrium, dedicato all’architettura dei Regimi Totalitari, alle Vie Europee di Mozart, all’itinerario del Patrimonio Ebraico e a quello delle Città Termali Storiche fino all’itinerario della Liberazione d’Europa e a quello dei Giardini Storici. “Non basterebbe una vita per percorrere tutti gli itinerari presentati oggi”, ha concluso il convegno Roberta Alberotanza, membro della Task Force per la Presidenza Italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, prima di accompagnare i presenti alla scoperta della mostra itinerante dedicata ai 29 itinerari del Consiglio d’Europa con membri di rete italiani.