Via Francigena

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La Via Francigena in Lombardia: i luoghi da non perdere 

Le tappe della Via Francigena in Lombardia sono sette e si snodano dal comune di Palestro al confine piemontese, toccando le province di Pavia e di Lodi, fino alla tappa che da Orio Litta porta a Piacenza, che segna l’inizio dell’Emilia-Romagna dopo l’attraversamento del fiume Po. 

Si tratta di un percorso di circa 150 km suddiviso in sette tappe che racconta storie di borghi poco conosciuti ma molto affascinanti, disseminati lungo fiumi come il Sesia, il Po e il Ticino, attraverso campagne coltivate e risaie. In vista del Giubileo 2025, la Via Francigena in Lombardia accoglierà numerosi pellegrini: grazie alla collaborazione tra AEVF, Regione Lombardia, province di Pavia e Lodi e il comune di Orio Litta, è nato il progetto La Via Francigena in Lombardia, verso il Giubileo 2025, dedicato alla valorizzazione e al miglioramento del tratto lombardo della Francigena. Le iniziative includono il miglioramento della segnaletica nella provincia di Lodi, in linea con l’Abaco della segnaletica  approvato da AEVF e dalle Regioni coinvolte; una serie di incontri formativi per enti pubblici e privati su promozione, accoglienza, servizi e valorizzazione culturale e la diffusione di materiali informativi dedicati ai pellegrini. Grazie alla preziosa collaborazione di Free Wheels Onlus stato inoltre realizzato il Vademecum dell’accessibilità, con il supporto di esperti e associazioni, per rendere il percorso più inclusivo. 

I luoghi da non perdere in Lombardia 

Lungo la Via Francigena in Lombardia si incontrano molti luoghi di interesse a livello storico, architettonico, religioso e culinario. AEVF ne ha mappati 28: 

La Torre di Palestro – (PV) 

Nell’omonimo paese, in provincia di Pavia, è possibile ammirare questa torre, un tempo parte di un castrum medievale, oggi scomparso a causa delle devastazioni subite tra Seicento e Settecento. La Torre è l’unica superstite del complesso originale, che secondo i documenti storici comprendeva almeno sei torri, la residenza dei feudatari, edifici civili e militari, le prigioni e un luogo di culto. Strategicamente situato vicino al fiume Sesia, lungo la strada tra Vercelli e Novara e sulla Via Francigena, il castrum permetteva un efficace controllo del territorio.  

La Chiesa di San Valeriano – Robbio (PV)

Fondata all’inizio dell’XI secolo dalla famiglia lomellina dei da Besate, faceva parte di un complesso monumentale che includeva un monastero, un battistero e un campanile. Come priorato dipendente dall’Abbazia benedettina di Cluny, nonché per la sua collocazione lungo la Via Francigena, la chiesa svolgeva un ruolo importante e offriva ospitalità ai pellegrini in viaggio verso Roma. 

La Chiesa romanica di San Pietro – Robbio  (PV)

Risalente all’ultimo quarto del XII secolo, L’edificio principale venne realizzato da maestranze lombarde, di particolare rilievo è la facciata con il suo portale in cotto opera dei Maestri Comacini. 

Il museo Macchine per Cucire Vivetta – Robbio (PV)

Questo museo ospita una collezione unica nel suo genere raggruppando oltre 500 macchine per cucire che spaziano dai marchi più celebri, come Singer e Necchi, a quelli meno conosciuti. Giovanni Baldin, fondatore del museo e del progetto, raccoglie queste macchine da 40 anni.  

La Basilica di San Lorenzo – Mortara (PV)

Costruita verso la fine del Trecento da Bartolino da Novara, presenta una facciata in cotto in stile gotico e costudisce al suo interno numerose opere artistiche. Entrando, sulla destra, si trova un affresco del XV secolo raffigurante la Vergine con il Bambino, da sempre oggetto di grande devozione da parte dei mortaresi.  

L’Abbazia di Sant’Albino – Mortara (PV)

Costruita per volere del monaco inglese Alcuino Albino, sorge sul terreno dove, il 12 ottobre 773, i Franchi di Carlo Magno sconfissero i Longobardi di Re Desiderio, provocando molteplici vittime, tra cui due paladini franchi: Amelio d’Alvernia e Amico Beyre. Leggenda narra che Carlo Magno ne ordinò la sepoltura in due chiese limitrofe, tuttavia, il giorno seguente le due spoglie vennero rinvenute nella stessa chiesa. Fu allora che Albino, consigliere di Carlo Magno, propose di fondare presso il sito un monastero.  

La provincia di Pavia – Area Lomellina 

Si tratta della prima produttrice di riso in Italia ed Europa, tant’è che la pianura comprendente la Lomellina e la Bassa Pavese viene definita “terra del riso”. Originariamente, però, la zona era paludosa e in parte arida, ed è solo a partire dal Medioevo che la conformazione del terreno cambia arricchendosi di canali e rogge. Oggi, le fertili risaie allagate trasformano il paesaggio in un mare a quadretti, su cui si specchiano le numerose cascine e i castelli del territorio, insieme alla fauna fatta di volatili come aironi, ibis e germani.  

Santuario Madonna della Bozzola – Garlasco (PV)

Venne eretto nel 1465, a seguito dell’apparizione della Madonna a una bambina muta. La Vergine la guarì e le chiese di erigere un Santuario a suo nome per proteggere il territorio. Tornata in paese, la bambina raccontò la vicenda, suscitando stupore tra i presenti che accolsero la richiesta e iniziarono la costruzione del Santuario.  

Parasacco – Zerbolò  (PV)

Sulla sponda destra del fiume Ticino, Parasacco era in origine un paese di natura commerciale. A testimonianza di ciò rimane la Torre che faceva parte dell’antico Castello, una roccaforte innalzata dai pavesi tra il XIV e il XV secolo per contrastare le mire espansionistiche dei milanesi sulla Lomellina 

La Certosa di Pavia – (PV) 

È un complesso monumentale che include la chiesa di Santa Maria delle Grazie, il Palazzo Ducale e due chiostri destinati alla vita monacale. Commissionata nel 1396 da Gian Galeazzo Visconti, essa doveva fungere da Palazzo, chiesa palatina e mausoleo. Oggi la Certosa, oltre a un museo, ospita anche un’erboristeria che vende tisane, miscugli di erbe, amari e digestivi realizzati dai monaci utilizzando le ricette tradizionali e le piante medicinali coltivate nell’orto. 

Il Castello di Pavia – (PV)

Edificato da Galeazzo II Visconti a partire dal 1360, divenne una raffinata residenza di corte più che una fortezza difensiva. A suggerirlo sono le decorazioni, come le eleganti bifore e gli affreschi interni nei quali si riconoscono ancora scene di battaglie, vita di corte e caccia.  

Duomo di Pavia – (PV)

La costruzione del Duomo di Pavia iniziò nel 1488 e si concluse solo negli anni ‘30 del Novecento. Edificato su richiesta della cittadinanza, il Duomo sorge sopra le due chiese romaniche di S. Stefano e S. Maria del Popolo, ai cui Santi è oggi intitolato. Per il progetto della chiesa venne chiamato Donato Bramante, che le conferì la sua pianta a croce greca e l’impostazione ottagonale della cupola. All’interno del Duomo sono conservate spoglie di Santi e Beati, tra cui quelle di San Siro, patrono di Pavia, e le Sante Spine della Corona di Cristo, poste nel catino absidale tra decorazioni barocche. 

La Basilica di San Michele Maggiore – Pavia 

È uno dei massimi esempi di architettura romanica pavese. Costruita su un precedente luogo di culto longobardo, divenne in età carolingia una cappella palatina e poi, a partire dalla fine del IX secolo, la sede prediletta per rituali regi, battesimi e incoronazioni, come quella di Federico Barbarossa tenutasi nel 1155. 

San Pietro in Ciel d’Oro – Pavia 

Sorge su un antico tempio longobardo, probabilmente lo stesso luogo in cui Teodorico, re ostrogoto, fece uccidere e seppellire il filosofo romano Severino Boezio, accusato di tradimento. L’attuale basilica romanica fu costruita tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo e conobbe il suo massimo splendore sotto il re longobardo Liutprando, che trasferì qui le spoglie del vescovo Sant’Agostino.  

Castello di Belgioioso – (PV)

Il Castello fu fondato da Gian Galeazzo II Visconti nel XIV secolo, su un territorio di famiglia dove in seguito sorgerà il paese di Belgioioso. Il termine “gioioso” deriverebbe dal piacere che il Duca provava nel soggiornare in questa terra, mentre “bel” sarebbe stato aggiunto dopo l’abbellimento del castello tramite ornamenti. Oggi il castello ospita numerose rassegne, festival ed eventi che attraggono visitatori da tutta Italia. 

Castello Cusani Visconti – Chignolo Po (PV)

Chiamato anche Castello di Chignolo Po, fu edificato nel Duecento su una roccaforte longobarda, di cui resta solo la Torre, costruita da Re Liutprando nel 740 per controllare il Po e la Via Francigena. La rocca viene, infatti, ricordata da Sigerico come la tappa XL del suo viaggio di ritorno. Nel XIII secolo il castello divenne uno dei maggiori feudi lombardi e la sua proprietà passò prima ai Pusterla e poi ai Cusani. 

Castello Cavazzi – Somaglia (LO)

Sorge su un antico castrum risalente all’anno Mille, di cui conserva ancora le fondamenta. L’aspetto attuale deriva da due interventi principali: nel Trecento, Barnabò Visconti costruì la parte in mattoni a vista con merli ghibellini; nel Seicento, invece, i conti e baroni Cavazzi trasformarono la fortezza in dimora nobiliare aggiungendovi la parte intonacata. Durante la Seconda guerra mondiale il complesso divenne dimora per gli sfollati, mentre nel 1980 fu donato al Comune che ad oggi ne ha fatto sede di istituzioni e manifestazioni culturali. 

Palazzo Zanardi Landi – Guardamiglio (LO)

La Torre, o “Torretta”, è ciò che resta della residenza estiva e di campagna commissionata dalla famiglia piacentina Zanardi-Landi nel Cinquecento, la quale governava gran parte del Basso Lodigiano. Ad oggi la struttura ospita eventi, attività culturali e mostre temporanee, ponendosi così come uno dei luoghi cardine della città. 

Chiesa di San Pietro – Mezzana Casati (LO)

Frazione di San Rocco al Porto, fu probabilmente costruita intorno al 1573, la chiesa ha una pianta a croce latina a unica navata, due cappelle poste nei bracci del transetto e un presbiterio rialzato, il tutto coperto da volte a crociera.  

Cascina Aione – Orio Litta (LO)

Cascina Filandone  è stata, fino agli anni ‘70 del Novecento, una fiorente azienda agricola. L’originario appellativo “Filandone” derivava probabilmente dall’attività di bachicoltura praticata da molte famiglie, che per ottenere un’ ulteriore entrata economica vendevano i bozzoli alla vicina filanda di Villa Litta. Solo in anni recenti il suo nome è diventato “Aione”, o “Eròn” in dialetto, a richiamo della grandezza dell’aia adiacente, oggi Piazza Aldo Moro e giardino pubblico.  

Grangia Benedettina – Orio Litta (LO)

La Grangia, termine derivato dal latino e significante “granaio”, era un centro agricolo gestito dai monaci, con funzioni di stoccaggio e di produzione delle risorse necessarie alla vita monastica. Il suo elemento più distintivo è la torre panoramica, che oggi ospita alcune stanze per il pernottamento dei pellegrini in viaggio lungo la Via Francigena, mantenendo viva una delle storiche funzioni della Grangia Benedettina. 

Chiesa di Sant’Andrea – Corte Sant’Andrea (LO)

Sorge nella frazione di Corte Sant’Andrea, nel comune di Senna Lodigiana. Il paese, situato alla confluenza del fiume Lambro con il Po, era anticamente chiamato “Santo Andrea ad Caudam” per la sua configurazione spaziale che creava una lunga striscia di terra simile a una coda (“caudam” in latino).  

Guado di Sigerico – Calendasco (PC) 

Nella frazione del comune di Senna Lodigiana si trova il Transitum Padi, noto anche come Guado di Sigerico, l’antico passaggio sul fiume Po che permette di sbarcare a Soprarivo di Calendasco, prima tappa emiliana della Via Francigena. L’imbarcadero è riconoscibile grazie a una colonnina in mattoni, decorata con bassorilievo in pietra raffigurante il pellegrino simbolo della Via Francigena, posta poco prima dell’approdo.  

Provincia di Pavia – (piatti tipici) 

La provincia di Pavia è nota per i suoi ottimi vini e la sua ricca tradizione agricolo-culinaria. Prodotto cardine pavese è il riso, la sola provincia di Pavia conta oltre 80.000 ettari di risaie, portandola ad essere il primo produttore di riso in Italia. La carne di maiale è un ingrediente ugualmente importante, con essa viene prodotto il Salame di Varzi, tipico dell’Oltrepò, che utilizza tutte le parti del maiale, anche quelle “nobili”. Ma popolari sono anche i ciccioli, il cotechino e il sanguinaccio. Barbera, Bonarda, Moscato e Pinot sono, invece, solo alcune delle trentasei tipologie di vino prodotte nell’Oltrepò. i fagioli Borlotti, coltivati da secoli nell’area di Gambolò, ma presenti pure a Garlasco e Mortara; la Zucca Bertagnina di Dorno, il Salame d’Oca Ecumenico, prodotto principalmente a Mortara, chiamato così perché consumabile da tutte e tre le religioni monoteiste. 

Provincia di Lodi – (piatti tipici) 

La tradizione gastronomica lodigiana ha tra i suoi prodotti tipici il riso, i salumi e soprattutto i formaggi. Re dei formaggi lodigiani è il Grana, o Granone Lodigiano, da cui viene ricavata la raspadüra, ovvero delle sfoglie sottilissime di formaggio ottenute con uno speciale coltello. Un altro formaggio tipico della zona è il Pannerone, caratterizzato da un retrogusto amaro e da una consistenza morbida. Mentre nel campo dei dolci il protagonista è il mascarpone, preparato con la panna di latte. Piatto unico della tradizione è, invece, la trippa. Altri piatti tipici includono: il risotto (nelle varianti con pomodoro e salamella o con verza e fagioli borlotti), le rane in umido, gli involtini di lonza ripieni di grana e pane grattugiato, e i dolci come la Tortionata e gli amaretti di Sant’Angelo.  

Riserva della Biosfera “Ticino Val Grande Verbano” – Milano, Novara, Pavia, Varese, Verbano-Cussio-Ossola  

si sviluppa lungo il fiume Ticino, tra Piemonte e Lombardia, estendendosi per oltre 332.ooo ettari e comprendendo più di 200 comuni. Costituisce un importante corridoio ecologico all’interno della Pianura Padana, possiede una ricca biodiversità, comprende numerose testimonianze storiche ed è uno dei parchi fluviali più grandi d’EuropaLa Riserva Ticino Val Grande Verbano è stata ufficialmente designata nel 2018, quale ampliamento della Riserva Valle del Ticino, che dal 2002 rientra nel progetto UNESCO “Man and the Biosphere” (MAB). 

Riserva della Biosfera “Po Grande” – Pavia, Lodi, Piacenza, Cremona, Parma, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo  

Nasce il 19 giugno 2019, quando entra a far parte del programma UNESCO “Man and the Biosphere” con l’obbiettivo di promuovere la cooperazione scientifica, la sostenibilità ambientale e l’equilibrio tra attività umana e natura. La Riserva è collocata nel tratto centrale del fiume Po e si estende per 286.600 ettari, attraversa le regioni Lombardia, EmiliaRomagna e Veneto, coinvolgendo 85 comuni situati nelle province di Pavia, Lodi, Piacenza, Cremona, Parma, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo.  

Riserva Naturale Monticchie – Somaglia (LO)

ll paesaggio di Somaglia è stato a lungo caratterizzato da boschi fitti e aree paludose, descritte in alcune pergamene come “Lacus de Barisiis”, poiché vi confluivano i vecchi corsi dei fiumi Lambro, Po e Brembiolo. La Riserva Naturale Monticchie si estende oggi per 250 ettari, di cui 24,5 di bosco igrofilo planiziale e 225,5 di ambiente agricolo ricco di canali e sorgive. Di grande rilievo è la sua fauna, che si distingue per la presenza di un’importante garzata, formata da oltre 600 coppie di aironi nidificanti, tra cui l’ Airone Cenerino. Mentre la buona qualità delle sue acque è testimoniata dalla presenza di una rara specie di rana, la Rana di Lataste, e dalla biscia Natrice dal Collare e dal Tritone Punteggiato. 

Per intraprendere il cammino in questi luoghi suggeriamo di informarsi sui siti web d’interesse rispetto agli orari di apertura e chiusura e alle modalità di prenotazione che possono coinvolgere alcuni di questi siti.  

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Smart Walking sulla Via Francigena nell’anno del Giubileo: il 2025 di Davide Fiz sulle orme di Sigerico 

Il cammino del nomade digitale Davide Fiz torna ad incrociare quello della Via Francigena: l’intero tratto italiano dell’itinerario di Sigerico sarà protagonista della IV edizione del progetto “Smart Walking”.  

Il 2025 vedrà Davide Fiz, ideatore del progetto Smart Walking, nuovamente in cammino sulla Via Francigena: un’esperienza di turismo lento unita al “nomadismo digitale” per scoprire la ricchezza culturale e paesaggistica dell’itinerario culturale europeo, ma anche per (ri)scoprire uno stile di vita orientato ad un work-life balance più consapevole. 

IL PROGETTO 

Uno degli obiettivi di Smart Walking è quello di promuovere il lavoro da remoto in un contesto di viaggio, grazie a un format che concilia la passione per i viaggi lenti con l’esigenza di lavorare

L’essenza del progetto di Davide Fiz, sales manager & nomade digitale, è infatti quella di riappropriarsi del proprio tempo e una migliore qualità di vita, senza rinunciare alle passioni, facendole piuttosto coincidere armoniosamente con il proprio lavoro grazie all’uso della tecnologia. 

Nomadi (digitali) in cammino 

All’interno del rivoluzionario progetto, il cammino diventa la porta di ingresso sul territorio per i nomadi digitali: abitanti temporanei che contribuiscono attivamente all’economia locale e al ripopolamento delle aree interne, scoprendo piccoli paesi dove il valore sta nel senso di comunità, nella qualità del tempo, nella profondità delle relazioni

IL 2025 DI SMART WALKING SULLA VIA FRANCIGENA 

In concomitanza dell’anno del Giubileo, Davide Fiz percorrerà le 90 tappe che compongono la Via Francigena italiana in veste di Ambassador ufficiale dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), che patrocinerà l’iniziativa. 

Durante il suo viaggio Davide avrà l’opportunità di entrare in contatto con amministrazioni comunali, associazioni, operatori locali condividendo la sua esperienza. 

La partenza ufficiale è prevista per fine marzo dal Colle del Gran San Bernardo – con una tappa prologo in Svizzera – per arrivare a Roma verso fine giugno: 45 tappe in 90 giorni. Dopo un breve periodo di pausa, il progetto ripartirà da Roma per arrivare a Santa Maria di Leuca in tre mesi: 45 tappe in 90 giorni, da luglio a ottobre 2025. 

Il cammino di Davide Fiz incrocia di nuovo quello della Via Francigena e AEVF, dopo l’avventura in Svizzera da Martigny al Gran San Bernardo in collaborazione con l’Associazione Svizzera della Via Francigena (settembre 2023) e la camminata evento di 4 giorni alla scoperta della Via Francigena a Camaiore, Toscana (settembre 2024). 

“È un onore per l’Associazione Europea delle Vie Francigene avere Davide Fiz come Ambassador della Via Francigena per un anno importante come il 2025. Davide è un autentico camminatore che, con il suo progetto, ha rivoluzionato il mondo dei cammini in Italia. Grazie alla sua visione e al suo entusiasmo, ha avvicinato un pubblico più giovane al mondo outdoor e ha permesso di raggiungere una nuova generazione di digital nomad, ormai una realtà consolidata a livello internazionale. La sua energia e passione sono perfettamente in linea con i valori che la Via Francigena rappresenta.” – Francesco Ferrari, Presidente AEVF. 

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Kick-Off Meeting del progetto DETOUR ad Antalya, in Turchia

Il 22 e 23 gennaio 2025 l’Associazione Europea delle Vie Francigene parteciperà al kick-off meeting del progetto europeo DETOUR: Sviluppo di Ecosistemi Turistici Resilienti lungo le Rotte Mediterranee”, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma COSME.

Il progetto, avviato il 1° novembre 2024 da otto partner europei, ha l’obiettivo di promuovere e rafforzare la transizione verde, la digitalizzazione e la resilienza delle piccole e medie imprese (PMI) situate lungo i percorsi pedonali.

Nei prossimi tre anni, i partner provenienti da cinque Paesi collaboreranno per supportare lo sviluppo rurale lungo la Via Francigena in Italia, la Via Licia in Turchia, il Sentiero del Sultano in Bulgaria e una rete di percorsi montani in Grecia.

Il kick-off meeting ad Antalya, in Turchia, sarà un’occasione per tutti i partner di allinearsi sugli obiettivi e sulle strategie del progetto. L’evento includerà saluti istituzionali, con un discorso di benvenuto del Governatore locale, e momenti di scoperta, come una passeggiata guidata lungo la Via Licia per esplorare il territorio.

Con un budget di 2 milioni di euro e una durata triennale, DETOUR rappresenta un impegno significativo per favorire il turismo sostenibile lungo le rotte storiche d’Europa.

Credits: Lycian Way – Culture Routes Society

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Una tavola rotonda sulla Via Francigena in programma a Parigi

Venerdì 17 gennaio, dalle 19:30 alle 21:45, si terrà a Parigi presso il Forum104 una tavola rotonda nell’ambito del ciclo «Strade e uomini», sul tema: «Via Francigena, Via Ligeria: il grande cammino verso Roma, all’alba del Giubileo».

Il tema

Percorso millenario che collega Canterbury (Inghilterra) a Roma, la Via Francigena ha conosciuto un notevole rilancio negli ultimi dieci anni. Cyprien Mycinski e Clara Gaymard l’hanno percorsa nella sua parte italiana; Anthony Grouard e Anne-Laure Timmel l’hanno intrapresa partendo da Nantes, tracciando così la Via Ligeria. Splendide idee di pellegrinaggio per il Giubileo di Roma del 2025!

I partecipanti

Clara Gaymard, imprenditrice, è cofondatrice della società RAISE e del Movimento per un’economia benevola. È autrice di La mia francigena (L’éditeur à part, 2024).
Anthony Grouard e Anne-Laure Timmel sono i fondatori delle Haltes pèlerines en Loire-Atlantique e della Via Ligeria, e organizzano ogni anno il Forum di Nantes dedicato ai cammini. Sono autori di Da Nantes a Roma attraverso la Via Ligeria e la Via Francigena (Salvator, 2025).
Cyprien Mycinski è professore di storia e geografia e giornalista. È autore di Via Francigena. Attraversare l’Italia a piedi (Salvator, 2017).

Al termine della tavola rotonda sono previsti una sessione di autografi con gli autori e un rinfresco.

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Speciale ponti 2025: idee in cammino sulla Via Francigena 

Il 2025 si preannuncia un anno perfetto per riscoprire il piacere del viaggio lento e del turismo sostenibile, grazie alle festività che offriranno diversi ponti. Per chi desidera approfittarne per immergersi nella storia, nella natura e nella spiritualità, la Via Francigena è l’opzione ideale. Con i suoi 3200 km, è facilmente divisibile in tappe, adattabili a seconda delle necessità, un’ottima idea, quindi, per un semplice weekend, per un ponte un po’ più lungo o per chi si mette in cammino per la prima volta e ha bisogno di un itinerario non eccessivamente impegnativo. Ecco, dunque, una guida con suggerimenti di cammini di due o più giorni per ciascun ponte dell’anno. 

1. Pasqua: Ponte dal 19 al 21 aprile 

Cammino di 2 giorni: Da San Miniato a Gambassi Terme (Toscana) – 25 km  

  • Un percorso immerso tra le colline toscane, attraversando vigneti, uliveti e pievi storiche, con partenza dal Convento S. Francesco a San Miniato e arrivo alla Chiesa Cristo Re presso Gambassi Terme, questo itinerario è l’ideale per un weekend all’insegna del relax e della natura. 

Cammino di 4 giorni: da Laon a Vitry-le-François – ca. 90 km

Per questo ponte abbiamo pensato a una tratta francese: un viaggio nel cuore della regione dello Champagne, tra borghi medievali e chiese fortificate. Questo cammino vi porterà da Laon, celebre per la sua cattedrale, fino a Vitry-le-François, con pause per gustare i rinomati vini locali. 

  • Il primo giorno parti da Laon verso Corbeny in direzione dello Champagne, per un totale di 30km, attraversando Bièvres, stazione in cui ci sono cave di pietre sotterranee e la chiesa Saint-Pierre con il campanile ricoperto di ardesie. 
  • In questa seconda tappa, il rilievo si addolcisce, passando da Juvincourt-and-Damary, arrivi a Berry-au-bac in 12 km. 
  • Il terzo giorno ti spettano invece 27,6 km, alla volta di Reims. Prima, però, la Via Francigena entra in Champagne-Ardenne, in questa zona non esitare a bussare alla porta di qualche produttore di vino locale. Infine, lasciati stupire dalla maestosità della Cattedrale di Notre Dame di Reims. 
  • Il quarto e ultimo giorno, con un cammino di 19.8 km, giungi finalmente a Verzy, qui non dimenticare di visitare il mulino di Verzenay, oggi di proprietà della casa di Champagne Mumm e il faro di Verzenay, oggi divenuto Museo del Vino. 
2. Festa della Liberazione: Ponte dal 25 al 27 aprile 

Cammino di 2 giorni: Da Ivrea a Viverone (Piemonte) – 20,2 km  

  • Un percorso facile e affascinante lungo il Canavese, con vedute sul Lago di Viverone e tappe in antichi borghi. Si parte dal Duomo di Ivrea e si giunge alla Chiesa di San Rocco a Viverone. 

Cammino di 6 giorni: Da Aosta a Ivrea (Valle d’Aosta e Piemonte) – 118 km  

Con soli tre giorni di ferie, quest’anno, è possibile fare una vacanza di ben 6 giorni, dal 25 aprile al 1° maggio. Per questo ti consigliamo di trascorrerla lungo un tratto della Via Francigena che, camminando attraverso le Alpi, i castelli medievali e i paesaggi montani mozzafiato, ti condurrà alla vivace cittadina di Ivrea.  

  • Il primo giorno potrai scegliere se partire da Aosta o dai picchi aguzzi del Passo del Gran San Bernardo, anche se questo secondo itinerario ti porterà via un giorno in più. La prima tappa, infatti, prevede 16 km da Aosta a Nus, tra vigneti e castelli, in particolare quello di Quart, incastonato tra boschi e sentieri.  
  • La seconda tappa va da Nus a Saint Vincent, seguendo il corso dei Rus, gli antichi canali artificiali che tutt’ora irrigano le coltivazioni dei versanti della Val d’Aosta.  
  • La terza tappa è da Saint Vincent a Verres, 16,5 km tra il Castello di Saint German e quello di Issogne.  
  • La quarta tappa prevede il tratto che va da Verres a Pont Saint Martin. Lungo questo percorso incontrerai il ponte settecentesco di Enchallod, il Forte di Bard e il famoso ponte romano che dà il nome appunto a Pont Saint Martin.  
  • La quinta tappa dal paesaggio alpino di Pont Saint Martin ci accoglie nelle colline piemontesi di Ivrea, attraverso 21 km di natura incontaminata e borghi caratteristici. A Ivrea verrai stregato dall’antico castello e dal Torrione di Santo Stefano, nel meraviglioso centro storico della città. 
3. Festa dei Lavoratori: Ponte dal 1° al 4 maggio 

Cammino di 2 giorni: Da Fidenza a Fornovo di Taro (Emilia-Romagna) – 34 km  

  • Un tratto tranquillo che ti porterà dal Duomo di Fidenza, dove potrai osservare il bassorilievo del pellegrino che è diventato simbolo della Via Francigena, attraverso i dolci paesaggi dell’Appennino, con tappe ricche di storia e sapori tipici, fino al Duomo di Fornovo. 

Cammino di 4 giorni: Da Aulla a Lucca (Toscana) – ca. 90 km Un itinerario nella Lunigiana che combina città storiche e borghi toscani, attraversando la natura mozzafiato degli Appennini. 

  • Per il primo giorno, nonostante si debbano affrontare solamente 17 km, è necessario avere tanta energia, perché il percorso da Aulla a Sarzana è quasi tutto in salita, ma una volta arrivato in cima ne sarai entusiasta, grazie al meraviglioso punto panoramico da cui potrai vedere anche il mare. 
  • Il secondo giorno percorrerai una strada tranquilla e pianeggiante, da Sarzana a Massa. Lungo questo percorso troverai il porto di Luni, da cui si imbarcavano i pellegrini per Santiago de Compostela, ma troverai anche l’area archeologica, l’anfiteatro e il museo. Essendo iniziata la bella stagione, dopo aver valicato i passi e le valli della Lunigiana, potrai tentare anche un bagno rinfrescante. (Questo tragitto prevede dei tratti in bus). 
  • Il terzo giorno prevede il tragitto da Massa a Camaiore. Lungo il percorso incontrerai Pietrasanta, una città gioiello dove, tra gallerie d’arte e botteghe artigiane, potrai visitare il Duomo, tra colonne marmoree e volte affrescate. Una volta arrivato a Camaiore ti consigliamo di non farti scappare la Badia di San Pietro e la torta al cioccolato a base di riso, che saprà ricompensare lo sforzo della giornata. (Questo tragitto prevede dei tratti in bus). 
  • Come quarto e ultimo giorno, ti spettano circa 25 km tra Camaiore e Lucca. Lucca è tutta da scoprire, tra botteghe piene di delizie, chiese affrescate e piazze-anfiteatro nel centro della città. Sali sulla Torre Guinigi e ammira la città dall’alto del suo giardino pensile. Se invece hai bisogno di rifocillarti, puoi assaggiare il buccellato, un dolce semplice, ma gustoso. 

4. Festa della Repubblica: Ponte dal 31 maggio al 2 giugno 

Cammino di 2 giorni:  Da Canterbury a Shepherdswell16 km 

Per questo ponte abbiamo pensato a un itinerario di due giorni che inizia dal cuore della Via Francigena, a Canterbury. Con la sua magnifica cattedrale, patrimonio UNESCO è la prima tappa del Cammino, da qui si prosegue attraverso la campagna del Kent, seguendo un percorso ben segnalato fino al pittoresco villaggio di Shepherdswell, noto per i suoi paesaggi bucolici e pub accoglienti. Dopo una notte a Shepherdswell, ti consigliamo di tornare verso Canterbury godendoti un’angolazione diversa dei paesaggi. 

Cammino di 4 giorni: da Siena a Radicofani (Toscana) – 90 km Questo percorso ti guiderà attraverso le Crete senesi e la Val d’Orcia, patrimonio UNESCO, con paesaggi collinari unici e borghi pittoreschi. 

  • La prima tappa va da Siena a Buonconvento, 30 km passando per le Crete senesi, la Grancia di Cuna dove potrai visitare la Cappella Pieri Nerli e Ponte d’Arbia dove si può ammirare il panorama a 360 gradi.  
  • La terza tappa si estende da San Quirico d’Orcia a Castiglione d’Orcia. Lungo il percorso passerai da Bagnovignoni unico borgo al mondo la cui piazza è costituita da una vasca di acqua termale. Non può mancare una visita al Parco dei Mulini, dove una rupe calcarea ospita quattro mulini che usavano l’acqua termale per macinare il grano. 
  • La quarta e ultima tappa ci trascina da Castiglione d’Orcia a Radicofani. In questo tratto potrai ammirare la particolare Campiglia d’Orcia e la Rocca di Radicofani, fortezza conquistata dal bandito Ghino di Tacco. L’ultimo tratto è caratterizzato da una faticosa salita, ma una volta in cima potrai godere dell’incredibile paesaggio, avrai vista sulla Val d’Orcia, la Val di Paglia e oltre, fino al Lazio e all’Umbria. 
5. Ferragosto: Ponte dal 15 al 17 agosto 

 Itinerario di 2 giorni: da Reims a Châlons-en-Champagne – 60 km 

  • Per questi due giorni di agosto torniamo nella regione dello Champagne con un percorso che unisce la bellezza delle vigne alle città storiche. Partendo da Reims, famosa per la sua cattedrale gotica, attraversa Verzy e la foresta di faggi di Condé-sur-Marne e infine raggiungi Châlons-en-Champagne, con i suoi eleganti canali e il centro storico. 

Cammino di 4 giorni: da Vetralla a Roma (Lazio) – 95 km

Questo è un tratto molto particolare, poiché, con un percorso di quattro giorni potrai provare l’emozione di percorrere gli ultimi chilometri della Via Francigena e arrivare a Piazza San Pietro, nel cuore della Città Eterna. 

  • La prima tappa ti condurrà da Vetralla verso la perla della Tuscia: Sutri. Prima di arrivare al bellissimo anfiteatro romano, però, sulla strada fermati al Borgo di Capranica, ad ammirare le Torri d’Orlando, i monumenti funerari che si trovano poco prima di questo borgo. 
  • La seconda tappa, una camminata di 23,4 km, procede da Sutri a Campagnano di Roma. Lungo il percorso incontrerai una prima parte di grandi prati e pascoli, ma dopo Monterosi potrai rigenerarti alle cascate di Monte Gelato. Nell’ultimo tratto incontrerai invece un magnifico paesaggio naturalistico. 
  • La terza tappa si estende da Campagnano di Roma a La Storta e conduce ai limiti dell’area urbana di Roma. I punti più interessanti sono il centro storico di Formello, l’attraversamento della Valle del Sorbo e le rovine di Veio. 
  • Per la quarta tappa potrai procedere da La Storta a Roma. Importante lungo questo tratto la vista dal belvedere di Mons Gaudii, il monte della gioia, che fa dimenticare il traffico di questo percorso non solo pedonale. 

6. Immacolata e Natale: dal 6 all’8 dicembre o dal 25 al 28 dicembre 

Cammino di 2 giorni: da Pavia a Belgioioso (Lombardia) – ca. 20 km  

  • Un percorso facile, in quanto si estende lungo la Pianura Padana, ma ricco di fascino, tra la storia medievale di Pavia e il castello di Belgioioso. 

Cammino di 3 giorni: da Piacenza a Fidenza (Emilia-Romagna) – 80 km Attraversando campagne, piccoli borghi e cittadine, questo tratto è perfetto per scoprire la tranquillità della Pianura Padana in pochi giorni. 

  • La prima tappa parte dal Duomo di Sant’Antonio di Piacenza e giunge a Fiorenzuola d’Arda, una tappa impegnativa che si estende per 31,7 km. Chilometri che valgono la pena una volta giunto a Fiorenzuola d’Arda, sulla Via Emilia. Il suo nome deriva da san Fiorenzo di Tours, a cui è dedicata la bella collegiata del XV secolo in stile gotico. 
  • La seconda tappa si estende da Fiorenzuola d’Arda a Fidenza, 22,4 km su facili strade campestri con uno sguardo all’orizzonte dove si profilano le basse colline che preannunciano l’Appennino. Durante la giornata si può osservare l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba, abitata dai monaci cistercensi da oltre 900 anni. 
  • L’ultima tappa prevede una sosta a Fidenza, dove sorge uno dei più significativi monumenti romanici sul percorso, il Duomo di San Donnino, ornato da bassorilievi ricchi di riferimenti al pellegrinaggio. Tra questi il pellegrino da cui si è tratta ispirazione per il simbolo della Via Francigena. A Fidenza, inoltre, si trova la sede di AEVF, l’Associazione Europea delle Vie Francigene, sempre pronta ad accogliere i pellegrini. 

Ecco, dunque, la nostra lista di suggerimenti, che tu abbia solo un weekend o qualche giorno in più, per trascorrere un po’ di tempo sulla Via Francigena.  

Consigli per i pellegrini 
Qualunque sia il ponte scelto, ricorda di prepararti con anticipo: pianifica le tappe, verifica la disponibilità delle strutture di accoglienza e consulta le previsioni meteo.  

Cosa aspetti? Scegli il ponte che fa per te e preparati a metterti in cammino! 

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Via Francigena e Giubileo: un diario di viaggio attraverso il 2025 

La Via Francigena, storico itinerario riconosciuto come “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”, si prepara a giocare un ruolo centrale nelle celebrazioni del Giubileo 2025 in collaborazione con Regione Lazio. Grazie ad un finanziamento legato al Fondo Sviluppo e Coesione – Piano Sviluppo e Coesione a titolarità del Ministero italiano della cultura (Scheda 33 – Via Francigena – Azioni trasversali. Trasmissione scheda progetto “Piano di comunicazione e promozione), sono previste azioni di promozione attraverso un nuovo sito web, una nuova app e attività di comunicazione coordinate dall’Associazione Europea delle Vie Francigene. 

Un percorso ricco di storia con una meta unica al mondo 

Da Canterbury a Santa Maria di Leuca, la Via Francigena attraversa 715 comuni e 16 regioni europee lungo 3.200 chilometri, ma è nel Lazio che nel 2025 si accenderanno maggiormente i riflettori con la meta tanto attesa dai pellegrini: Roma, la Città Eterna, insieme alla Basilica di San Pietro.  

Un turismo lento e sostenibile per il Giubileo 

L’inizio ufficiale del Giubileo 2025 con l’apertura della porta Santa il 24 dicembre in Vaticano ha sancito l’avvio di questo importante progetto di promozione della Via Francigena, itinerario che sempre più mira ad attirare un pubblico internazionale. L’obiettivo è da un lato quello di rendere la Via Francigena un punto di riferimento per il turismo culturale e religioso; dall’altro quello di valorizzare le comunità locali attraverso un modello di turismo lento e sostenibile. Le attività congiunte includono interventi per migliorare la fruibilità del percorso, l’accoglienza, la messa in sicurezza e la segnaletica, ma anche incentivare l’offerta turistica legata al patrimonio artistico, enogastronomia e tradizioni locali. 

Celebrato ogni 25 anni, il Giubileo rappresenta un importante evento religioso mondiale che offre ai fedeli un periodo di preghiera, pellegrinaggi e indulgenze ma è anche un’occasione per riflettere sul significato del cammino e sull’esperienza del pellegrinaggio. La Via Francigena, che attraversa il Lazio fino a giungere a Roma, per poi estendersi fino a Santa Maria di Leuca in Puglia lungo l’estensione del tratto Sud, rappresenta un’occasione unica per unire la dimensione spirituale del cammino alla scoperta di territori ricchi di storia e cultura, immergendosi nei luoghi che hanno segnato il passaggio di viaggiatori, mercanti e pellegrini nei secoli. 

Le tappe del cammino durante il Giubileo 2025 

AEVF mette a disposizione i propri canali di comunicazione (sempre in tre lingue) per far conoscere il percorso lungo le regioni attraversate dalla Via Francigena, con una serie di articoli dedicati che restituiranno un ritratto completo per ogni regione. Questi speciali regionali conterranno tutte le informazioni utili per i pellegrini, evidenziando le tappe, i dettagli logistici, i punti di interesse paesaggistico, artistico e gastronomico e, infine, saranno evidenziati itinerari consigliati qualora si avessero a disposizione solo pochi giorni per esplorare un tratto regionale. 

Il racconto della Francigena sarà un vero diario di viaggio che partirà dalla Puglia, per risalire lungo lo stivale e continuare in Campania, Lazio, Toscana, Liguria, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Il racconto proseguirà poi alla scoperta dei suggestivi tratti svizzero, francese e inglese, per trasmettere l’anima europea e il respiro internazionale del più importante itinerario medievale che collegava l’Inghilterra a Roma, proseguendo verso Gerusalemme. 

Quindi, perché partire? 

La Via Francigena non è solo un itinerario culturale europeo, ma un’esperienza che parla di incontro e scoperta. Percorribile interamente, ma anche in brevi tratti con pochi giorni a disposizione. In occasione del Giubileo 2025, questo percorso millenario si rivela un simbolo di accoglienza e spiritualità, capace di unire passato e presente.  Consigliamo di studiare il percorso, la rete dell’accoglienza e consultare gli approfondimenti regionali a breve disponibili su queste pagine e sui canali social. 

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Strada del Riso dei Tre Fiumi: in cammino sulla Via Francigena per gli 80 anni del riso Carnaroli

Dal 12 maggio al 12 giugno 2025, la Via Francigena sarà al centro di un’iniziativa che unisce tradizione, innovazione e sostenibilità: “Sosta&Gusta”, un evento ideato dall’Associazione Strada del Riso dei Tre Fiumi in collaborazione con importanti partner come Slow Food Lombardia, RiceHouse, AIDA e altre realtà, in occasione degli 80 anni del Riso Carnaroli.

Cristiana Sartori, presidente dell’Associazione e coltivatrice di riso biologico, e il Naturalista e Guida Ambientale Escursionistica Piermaria Greppi, saranno protagonisti di un viaggio unico: percorreranno in bicicletta quasi 2000 km, attraversando Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia, da Londra fino a Roma. Durante il tragitto, toccheranno 12 tappe/evento lungo la Via Francigena, celebrando gli 80 anni del Riso Carnaroli, considerato il “Re dei risi”, e creando un ponte tra tradizione, territorio e cultura gastronomica.

Ogni tappa sarà caratterizzata da eventi dedicati al cibo e alla sostenibilità, con degustazioni, showcooking e momenti di approfondimento. Tra i protagonisti di queste giornate ci sarà anche il food cartoonist Roby Giannotti, che racconterà in modo creativo, attraverso fumetti, il valore del riso e del cibo come elemento di unione e consapevolezza.

Gli obiettivi dell’iniziativa

“Sosta&Gusta” punta a valorizzare il turismo lento e sostenibile, promuovendo la Via Francigena non solo come un itinerario storico-religioso, ma anche come un percorso di scoperta culturale, ambientale e gastronomica. Inoltre, l’evento sarà l’occasione per:

  • Incentivare il turismo lento, attraverso la Via Francigena, una dei principali Itinerari culturali del Consiglio d’Europa promuovendo il turismo dei territori attraversati, con le loro storie e i loro sapori e il coinvolgimento delle comunità locali.
  • Promuovere gli Stati Generali del Riso (evento Internazionale previsto a Vigevano dal 2-5 ottobre 2025)
  • Valorizzare il riso Carnaroli Classico, evidenziando la suo 80esimo compleanno e la sua importanza a livello mondiale.
  • Promuovere la sostenibilità e la consapevolezza del valore del cibo buono, pulito e giusto come strumento per vivere meglio.
  • Promuovere le tecniche avanzate di bioedilizia più sostenibili per l’ambiente e la qualità di vita degli abitanti.
  • Fare rete con i principali stakeholders pubblici e privati, creando un “attivismo positivo” e coerente con i valori espressi dalla Enciclica Laudato Sii in occasione del Giubileo 2025 definito Agro-Ambientale

Un elemento distintivo dell’evento sarà la “cellula abitativa” in biomateriale realizzata da RiceHouse, una struttura che ospiterà Cristiana Sartori durante le tappe del suo viaggio. Questo esempio concreto di economia circolare mette in evidenza il potenziale del riso non solo come alimento, ma anche come risorsa per uno stile di vita più sostenibile.

I protagonisti

L’iniziativa vede il coinvolgimento di numerosi attori chiave:

  • Strada del Riso dei Tre Fiumi: Associazione che promuove le eccellenze del territorio pavese, con focus sulla produzione di riso italiano di qualità. Il nome richiama i fiumi Sesia, Ticino e Po, sottolineando la valenza ambientale della risicoltura.
  • Roby Giannotti: Food cartoonist, giornalista e architetto, co-ideatore delle “Rice Angel’s”, eroine che promuovono biodiversità, salute e alimentazione, già utilizzate in progetti didattici per le scuole.
  • AEVF (Associazione Europea delle Vie Francigene): Coordinatore ufficiale della Via Francigena, “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa”, con una rete di 245 enti locali, 92 associazioni e oltre 400 operatori economici tra Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia.
  • RiceHouse S.r.l. SB: Azienda che sviluppa materiali da costruzione sostenibili riciclando gli scarti della lavorazione del riso. Fornirà una “cellula abitativa” in biomateriale per ospitare Cristiana Sartori durante le tappe.
  • Piermaria Greppi: Naturalista e Guida Ambientale Escursionistica nonché fondatore di AVM Trekking, documenterà l’intero evento
  • AIDA (Associazione Italiana di Agroecologia): Con il Professor Stefano Bocchi dell’Università di Milano, racconterà le tecniche di coltivazione sostenibile e le qualità del Riso Carnaroli durante gli Stati Generali del Riso.
  • Slow Food: Movimento internazionale che promuove un cibo “Buono, Pulito e Giusto”. Supporta il progetto con la rete “Slow Rice”, fondata sulla valorizzazione della risicoltura sostenibile, con il coinvolgimento della Condotta Vigevano e Lomellina.
Un messaggio per il Giubileo 2025

Il presidente AEVF, Francesco Ferrari, ha sottolineato: «Abbiamo creduto sin da subito nella bella e stimolante iniziativa della Strada del Riso dei Tre Fiumi, per gli importanti valori che porta con sé. Da parte nostra ci siamo impegnati a garantire un indispensabile supporto organizzativo che sarà reso possibile grazie alla rete di relazioni lungo il percorso che la nostra Associazione transnazionale ha costruito in questi anni di attività. L’evento rappresenta inoltre un bel modo per promuovere la via Francigena e le Sue eccellenze territoriali in occasione del Giubileo del 2025, coniugando importanti valori etici e spirituali con i grandi temi dedicati a cultura, cibo, ambiente, qualità della vita e turismo sostenibile».

Anche Cristiana Sartori ha ribadito l’importanza del progetto: «Questo evento porta con sé molti valori di grande attualità e valenza: dalla promozione di un turismo lento alla valorizzazione in Europa della risicoltura italiana con le sue storiche varietà da risotto; dalla ricorrenza degli 80 anni del riso Carnaroli, definito il “Re dei risi”, alla condivisione, a livello europeo, di una maggiore consapevolezza del valore del cibo Buono, Pulito e Giusto come strumento per vivere meglio. Questo evento sarà solo l’inizio di un anno speciale, quello del Giubileo Agro-ambientale che ci vede in prima linea come primi produttori di riso in Europa: Il riso come “medicamento per il corpo e l’anima” a 360°, attraverso una economia circolare che lo vede protagonista da cibo a materiale per l’edilizia sostenibile: “la potenza” in un sol chicco di riso!».

Con “Sosta&Gusta”, il Riso Carnaroli diventa ambasciatore di valori universali, intrecciando passato e futuro, cultura e sostenibilità, e lasciando un’impronta significativa lungo il percorso che conduce al Giubileo Agro-Ambientale 2025.

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In cammino verso il Giubileo 2025: l’importanza del viaggio e della speranza

Sono ventidue i chiodi recuperati da carrette del mare sbarcate a Lampedusa che sono stati incastonati in due opere simboliche: il bordone e la ferula, emblemi del pellegrinaggio. Queste opere, realizzate dai maestri artigiani Mario Bracci e Alessio Gismondi, sono i primi segni ufficiali del Giubileo di Viterbo 2025 e sono state presentate il 16 dicembre nella sala regia del Comune durante il primo evento dedicato all’Anno Santo.

Il bordone sarà consegnato al vescovo di Viterbo, Orazio Francesco Piazza, il 29 dicembre, mentre la ferula sarà donata a Papa Francesco.

Viterbo, oltre a essere meta principale del Giubileo 2025, è una tappa cruciale della Via Francigena che, passando lungo il tratto che collega Siena a Roma, ha rappresentato per secoli un itinerario di fede e speranza per i pellegrini che desideravano ottenere indulgenze plenarie a Roma. Il Giubileo richiama questa tradizione, celebrando l’importanza del pellegrinaggio come esperienza spirituale e umana.

Tra le tappe del Giubileo, infatti, si trovano diversi eventi dedicati ai pellegrini:

  • 29 dicembre 2024: apertura dell’Anno Santo con la consegna del bordone al vescovo.
  • 11 gennaio 2025: presentazione degli eventi giubilari nella sala regia di Palazzo dei Priori, con iniziative turistiche e promozionali, tra cui un video su Viterbo, la mappa “I bambini e il Giubileo”, prodotti tipici e materiale promozionale.
  • 25 gennaio 2025: presentazione dell’annullo filatelico celebrativo in piazza delle Erbe.
  • 20-22 giugno 2025: partecipazione del Comune di Viterbo al Giubileo dei governanti, con un cammino a piedi tra Viterbo e Roma.
  • Settembre 2025: giornata dedicata al pellegrinaggio, con letture e canti lungo il tratto Viterbo-Ponte Camillario e parte della tagliata etrusca fino alla chiesa di Castel d’Asso.
  • Ottobre 2025: installazione di nuova segnaletica per percorsi giubilari, collegando i principali luoghi di culto individuati dalla Diocesi.
  • Dicembre 2025: mostra fotografica sui momenti salienti dell’Anno Santo.

Tutti i principali eventi religiosi, come il Trasporto della Macchina di Santa Rosa, saranno declinati in chiave giubilare. La sindaca Chiara Frontini ha sottolineato l’importanza del Giubileo 2025 per la promozione turistica e culturale del territorio, mentre Don Massimiliano Balsi ha ricordato il tema scelto dal Papa: la speranza che non delude.

Un messaggio del consigliere regionale Daniele Sabatini ha evidenziato i fondi stanziati per l’accoglienza e per l’ospedale di Belcolle, che sarà intitolato a Santa Rosa. La consigliera Alessandra Croci ha infine ricordato l’origine delle opere simboliche: “I 22 chiodi ricevuti da Lampedusa simboleggiano il viaggio e la speranza, valori centrali di questo Giubileo”.

Gli eventi e le iniziative del comune di Viterbo, socio AEVF, saranno fatti conoscere all’interno della rete internazionale dell’Associazione Europea delle Vie Francigene.

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Alla scoperta della Via Francigena in Lombardia con il nuovo numero della rivista “Via Francigena and the European Cultural Routes”

Sta per uscire il numero 58 della rivista semestrale “Via Francigena and the European Cultural Routes”: un’edizione speciale che celebra il fascino della Lombardia, con un focus dedicato alle tappe che attraversano le province di Lodi e Pavia, lungo i 100 km dello storico itinerario di Sigerico. In queste tappe del cammino, i viandanti possono scoprire una Lombardia meno conosciuta, immersa in paesaggi suggestivi, borghi storici e un patrimonio culturale unico. L’Assessore alla Cultura di Regione Lombardia, Francesca Caruso, ha contribuito con un messaggio di saluto, sottolineando il valore culturale e identitario del cammino, un invito a vivere appieno l’esperienza della Via Francigena.

Tra i temi principali di questo numero troviamo l’editoriale firmato dal Presidente AEVF Francesco Ferrari, eletto lo scorso 30 luglio, che riflette sul Giubileo 2025 e sulle opportunità offerte dal prossimo Anno Santo per i territori attraversati. Trova spazio nella rivista anche un report dettagliato sull’Assemblea Generale di AEVF a Monte Sant’Angelo che ha riunito soci e partner internazionali. Durante l’evento è stato approvato il percorso della Francigena Britannica, un nuovo collegamento tra Londra e Canterbury. Un focus particolare della rivista si concentra sui progetti europei con cui AEVF collabora, con un approfondimento sulle attività in Puglia svoltesi nell’ambito del progetto Erasmus HIKE che lo scorso settembre ha portato tra Bari e Brindisi camminate gratuite aperte a tutti per promuovere uno stile di vita sano.

La rivista – edita da Guidotti Studio – mette anche in evidenza le numerose attività che si svolgono in Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia, nonché collaborazioni dell’Associazione con enti pubblici e privati, accumunati dall’interesse nella valorizzazione del cammino. Tra questi, in prima linea Coop Italia, promotrice dell’iniziativa “I Love Francigena – Coop Outdoor”, che organizza e promuove camminate gratuite lungo l’itinerario; la terza edizione dell’iniziativa ha coinvolto oltre 600 escursionisti, avvicinando sempre più persone alla bellezza e alla storia del cammino. Non da meno le partnership con Banca Generali Private, a fianco dell’Associazione per la promozione di un itinerario sempre più sostenibile, e le numerose iniziative organizzate con i brand Garmont e Ferrino Outdoor, che con la loro attrezzatura tecnica supportano da anni la nostra Associazione, così come i marchi storici Consorzio Parmigiano Reggiano e il Consorzio del Prosciutto Toscano DOP.

Non perdere questo numero ricco di contenuti, approfondimenti e racconti che celebrano l’unicità di uno degli itinerari culturali più affascinanti d’Europa. Buona lettura e buon cammino!

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