San Giovanni Rotondo è stata per un giorno la capitale delle nuove frontiere del turismo lento. Nella città pugliese, santuario di Padre Pio, si è svolta infatti la prima convention dedicata agli itinerari e cammini religiosi, culturali e del tempo libero.
Un appuntamento che ha messo a confronto esperti internazionali e amministratori locali riuniti all’Auditorium ‘Maria Pyle’ con l’intento di promuovere e riorganizzare il turismo in ‘Capitanata’.
Durante i lavori, moderati dal giornalista Rai Franco Di Mare, si sono alternate realtà italiane e testimonianze dalle principali città santuario: Loreto, Lourdes, Fatima, Czestochowa e Wadoewice. Un confronto intenso e ricco di spunti che si è concluso in serata con l’intervento dell’assessore regionale con delega all’industria turistica e culturale, Loredana Capone.
“Abbiamo bisogno di puntare sul turismo che allunga la stagione per molte ragioni – ha detto l’assessore – Questo comporta un’interrogazione sul tipo di turismo che si vuole, non più solo quello balneare. Bisogna costruire prodotti turistici che puntino a migliorare l’attrattività del territorio. Ma questo non ce lo regala nessuno. Lo dobbiamo costruire insieme, chiedendo agli imprenditori di lavorare e fare rete”.
“Se vogliamo fare turismo dobbiamo muoverci comune una comunità, la cooperazione e il networking sono di importanza strategica – ha spiegato il sindaco di San Giovanni Rotondo, Costanzo Cascavilla – La testimonianza dell’assessore regionale Capone che ha molto apprezzato il lavoro fatto anche con l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) è testimonianza della bontà di quello che si sta realizzando”.
Una delle opportunità principali per i comuni della provincia di Foggia sul fronte del turismo slow, è infatti lo sviluppo della Via Francigena del Sud. “La Regione Puglia che ha finanziato questa convention, sta finanziando anche la ristrutturazione e messa in sicurezza di un tratto della Via Francigena tra San Marco in Lamis e Monte Sant’Angelo poi con altre risorse se ne metteranno in sicurezza degli altri tratti – ha ribadito il sindaco – Un primo tratto è stato fatto, da Celle di San Vito alla città di Lucera. Contiamo in sei mesi, dieci al massimo, di avere il primo pezzo fruibile nel sud della Via Francigena in territorio di Capitanata. Come ha ricordato la vice presidente AEVF Martine Gautheron, è un lavoro che è partito un anno fa. Ad Aigle abbiamo condiviso questo percorso,ci siamo messi a lavorare e nel giro di dieci mesi si vedono i primi importanti risultati”.
“Associazioni, comunità religiose e collettività territoriali devono lavorare in sinergia per lo sviluppo dei cammini della Via Francigena per il turismo lento ed ecosostenibile – ha aggiunto Martine Gautheron, in rappresentanza dell’Associazione – Le prospettive sono numerose e devono permettere a tutti gli attori che lavorano sul territorio di riflettere e agire insieme”.
Intanto a breve termine, San Giovanni Rotondo ospiterà, in collaborazione con AEVF, uno spazio dedicato alla Francigena per il centro sud. Questo luogo verrà dato in affidamento ad un’associazione di camminatori che gestirà anche i 6 posti letto a disposizione dei pellegrini. “Un passaggio importante per avere questo cammino della Via Francigena in Capitanata” ha concluso il primo cittadino.
Silvia Iuliano