Author: Redazione AEVF
Almatourism et l’Association Européenne des Chemins de la Via Francigena lancent le call for papers, un numéro spécial consacré aux sources documentaires sur les chemins Vie Romee, les pèlerinages, les sanctuaires européens et italiens qui furent, mais le sont encore, des buts de voyages de dévotion (et pas seulement) avec une référence particulière pour les Chemins des Vie Romee et de la Via Francigena.
Nous partons du Chemin de Sigéric, archevêque de Canterbury, qui en 990 s’est rendu à Rome et a écrit un bref compte-rendu des étapes du voyage de retour.
Des articles provenant de diverses matières sont pris en compte, surtout l’histoire médiévale, les études de culture et de patrimoine culturel, la géographie, mais aussi le tourisme, l’architecture, l’économie, la communication, les médias, la sociologie, l’anthropologie, les statistiques et les études urbaines.
Les auteurs sont invités à présenter leurs articles originaux sur les thèmes de pèlerinage et lieux de culte, ainsi que d’autres thèmes indiqués ci-dessous, avec la priorité aux sources et à la méthodologie (cf. pièces jointes).
Présentation des résumés : 1 juillet 2017
Première notification aux auteurs : 1 août 2017
Présentation de l’article : 21 septembre 2017
Deuxième notification aux auteurs : 1 novembre 2017
Publication : janvier 2018
Tous les articles devront être rédigés en anglais et seront soumis au Comité Scientifique d’AEVF et à des experts. Plus d’informations ci-joint.
Ostello La Stele Treschietto
Un moderno Ostello di recentissima realizzazione, immerso nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emilano a due passi dalla Via Francigena. Una struttura funzionale, moderna e in linea con tutte le attuali normative in materia di sicurezza.L’Ostello si trova a Treschietto (Bagnone), ad appena 10 Km da Villafranca e Filettodove passa la Via Francigena. E’ già in essere la convenzione con un servizio locale di bus 20 posti che ad un prezzo di 4 euro a persona porta le persone da Villafranca a Treschietto.
La struttura si compone di tre piani collegati da scale interne dotate di montascale (sino al primo piano in cui vi è la presenza di due camere singole per disabili con bagno interno).
Un Totale di 50 posti letto con numerose possibilità di sistemazione
Primo Piano
1 singola con bagno interno/ 2 singole per disabili con bagno interno/ 2 camere da 5 posti letto ciascuna con bagno interno/ 1 camera da 9 posti letto con bagno interno
Secondo Piano
2 doppie con bagno interno/ 2 camere da 9 posti letto e 1 camera da 6 posti letto con bagno in comune.
In aggiunta al piano terra si trovano Reception, Area informativa del Parco Nazionale, Sala Pranzo e Attività, Cucina attrezzata con tutto quanto necessario per cucinare e servire pasti, Bar/Caffetteria.
All’Esterno: Parcheggio, ampia Area Verde con Campo da Calcetto dotato di illuminazione, Area Pic-Nic, Area giochi per bambini
Maggiori info: http://www.sigeric.it/ostello-la-stele/
All’arrivo della Maratona del Lago di Bolsena è stato inaugurato il Pilgrim’s Rest, alla presenza dell’Assessore alla Cultura di Montefiascone Fabio Notazio, della Vice Presidente del Consiglio Comunale Rita Chiatti, del Presidente della rete Villaggio della Tuscia Luigi De Simone e della direttrice di Historia Editore Elisabetta Ferrari.
Al Pilgrim’s Rest hanno aderito con il patrocinio l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), l’Associazione Via Francigena di Montefiascone (AVFM), il Comune di Montefiascone, la Camera di Commercio di Viterbo, Historia Editore e la rete Villaggio della Tuscia.
Dato il successo dell’iniziativa, il punto di accoglienza e di ristoro del pellegrino sarà presente a Montefiascone in tutte le prossime manifestazioni collegate alla Via Francigena.
“Tutti i partecipanti alla Maratona hanno potuto degustare al Pilgrim’s Rest gli eccezionali prodotti enogastronomici della rete di imprese Villaggio della Tuscia, e in particolare i salumi della GAM, il vino della cantina Leonardi (molto graditi il bianco Est Est Est e il rosso Defuk), l’olio biologico e i formaggi pecorini del Marrugio – illustrano gli organizzatori -. Molto apprezzati anche i premi offerti dall’Hotel Salus Terme, vinto da una signora viterbese, il vino Leonardi e l’olio del Marrugio vinti da due concorrenti facenti parte di associazioni di volontari, e la ceramica donata da Historia Editore all’unica coppia che ha partecipato con il proprio cane alla Maratona”.
Riportando i commenti dei maratoneti, a detta di tutti l’enogastronomia locale è stata promossa a pieni voti, confermandosi come una delle eccellenze del territorio. “Dopo aver goduto della bellezza del paesaggio, la cosa migliore è stata infatti poter riposare, mangiare e bere in compagnia. Il giudizio estremamente positivo è confermato dal fatto che dopo poche ore i vassoi erano tutti vuoti e ben ripuliti! A questo proposito si ringrazia La Capanna del Pescatore per l’ospitalità e i volontari che hanno allestito il Pilgrim’s Rest e distribuito cose buone a tutti. Un brindisi a Lidio Crescentini per aver ideato la maratona e un applauso a chi ci ha creduto”.
La Via Francigena è ormai garanzia di successo.
At the arrival of the Lake Bolsena marathon, the Pilgrim’s Rest was inaugurated at the presence of the Assessor for Culture of Montefiascone Fabio Notazio, of the Vice president of the Municipal Council Rita Chiatti, of the President of the network Villaggio della Tuscia Luigi De Simone and of the executive director of Historia Publisher Elisabetta Ferrari.To the Pilgrim’s Rest adhered, with the support of the European Association of the Vie Francigene (EAVF), the Association Via Francigena of Montefiascone (AVFM), the Municipality of Montefiascone, the Chamber of Commerce of Viterbo, Historia Publisher and the network Villaggio della Tuscia.
Seen the success of the initiative, the welcoming and refreshment point of the pilgrim will be present in Montefiascone during all the next events connected to the Via Francigena.
“At the Pilgrim’s Rest, all the participants of the Marathon were able to taste the extraordinary food and wine products of the business network Villaggio della Tuscia, and in particular the cured pork meats of the GAM, the wine of the Leonardi wine cellar (very well-accepted was the white Est Est Est and the red Defuk), the biologic oil and the goat’s cheeses of Marrugio – describe the organisers -. Also well-accepted the prizes offered by Hotel Salus Terme, won by a Viterbo woman, the Leonardi wine and the Marrugio oil won by two participants who are part of volunteer associations, and the ceramic given by Historia Publisher to the only couple who participated to the Marathon with their dog”.
Reporting the comments of the runners, according to everyone the local food and wine passed with the highest marks, proving that it is one of the excellences of the territory. “After enjoying the beauty of the landscape, the best thing was to be able to rest, eat and drink together. The extremely positive judgement is confirmed by the fact that, after a few hours, the trays were all empty and nicely clean! About this, a thanks need to be said to La Capanna del Pescatore for the hospitality and to the volunteers who organised the Pilgrim’s Rest and distributed good things to everybody. A toast to Lidio Crescentini for the invention of the marathon and an applause to everyone who believed in it”.
The Via Francigena is by now a warranty for success.
Il cammino è sempre più rosa. Cresce il numero di donne che decidono di intraprendere un viaggio a piedi. Un pellegrinaggio, quello al femminile, che fa rima con coraggio. Ne parliamo per la nostra rubrica ‘In cammino con..’ Sara Zanni, archeologa milanese, guida ambientale ma soprattutto pellegrina, cofondatrice insieme a Cristina Menghini del sito www.donneincammino.net.
Intervistiamo la nostra protagonista mentre si trova ai piedi del Forte di Bard. L’archeologa ha deciso di trascorrere tre giorni di vacanza in compagnia di alcune amiche all’inizio della Via Francigena, in Valle d’Aosta lungo le tappe da Aosta ad Ivrea.
“Il cammino è donna, sono sempre di più le pellegrine che vogliono partire o rifare il viaggio da sole. E una volta tornate consigliano questa esperienza – ci conferma – Non lo faccio solo io, ma anche altre pellegrine di lungo corso che hanno vissuto questo evento come qualcosa di assolutamente stimolante e costruttivo per loro stesse“.
Sara Zanni è una donna in movimento sia per lavoro che per passione. Attualmente vive lavora a Bordeaux. Nel 2014 è partita da Milano alla volta di Finisterre, da sola. Un’avventura lunga 100 giorni raccontata in un blog (100daysontheway.com). Ma quali sono le criticità per una donna in cammino?
“Le donne possono partire da sole – spiega l’intervistata – certo, il mondo non è una paese di fate quindi bisogna essere consapevoli di questo, dei propri mezzi e di quello che può riservarci un ambiente sconosciuto. Quando sono stata in giro da Milano a Finisterre ho trascorso la metà del viaggio quasi da sola, non ho mai avuto particolari problemi, solo una volta un po’ di paura – sottolinea – ma per il resto penso di aver avuto le stesse difficoltà che avrebbe potuto incontrare un uomo. Io sono di Milano, anche una grande città può metterci davanti a dei problemi che non sempre sappiamo affrontare“.
Nel 2016 sono state oltre 133 mila le pellegrine che hanno ricevuto la Compostela (fonte Oficina del Peregrino ndr) e anche sulla Via Francigena le quote rosa non mancano. Donne coraggiose, fragili, madri, lavoratrici che compiono il primo passo per se stesse e non solo. Cosa significa per una donna mettersi in cammino?
“L’anno scorso abbiamo visto il lungo cammino di Grazia Andriola contro la violenza sulle donne – ricorda l’archeologa – Il cammino è un modo bellissimo per riscoprire la forza che noi donne abbiamo, equilibri che dobbiamo fare nostri e costruire. Quando mi chiedono come ho fatto a prendere 100 giorni per andare a Santiago, rispondo che per me è stato un grande auto regalo di compleanno. La cosa più difficile è partire, il primo chilometro e il primo giorno sono sempre quelli peggiori, in cui devi affrontare le paure, i fantasmi. E gli altri che magari dicono “Non ce la farai mai”.
E invece Sara ce l’ha fatta. Dopo aver percorso parte del Cammino Francese nel 2006 in compagnia della madre, l’archeologa è tornata più volte a Santiago. Dal 2010 si occupa del Cammino di Santu Jacu in Sardegna e quest’anno, a settembre, camminerà da Aquileia a Belgrado lungo le antiche strade romane per il ‘RecRoad Project’, un progetto che la vede in prima linea come archeologa e pellegrina.
Silvia Iuliano
Le chemin est de plus en plus rose. Le nombre de femmes qui décide d’entreprendre un voyage à pied est en augmentation. Un pèlerinage, celui au féminin, qui rime avec courage. Nous en parlons dans notre rubrique « En chemin avec… » Sara Zanni, archéologue milanaise, guide environnementale mais surtout pèlerine, cofondatrice, avec Cristina Menghini, du site www.donneincammino.net.
Nous interviewons notre protagoniste alors qu’elle se trouve au pied du Fort de Bard. L’archéologue a décidé de passer quelques jours de vacances en compagnie de certaines amies au début de la Via Francigena, en Val d’Aoste, le long des étapes entre Aoste et Ivrea.
« Le chemin est femme, elles sont de plus en plus nombreuses, les pèlerines, qui veulent partir ou refaire le voyage seules. Et une fois revenues, elles conseillent cette expérience. Je ne le fais pas seulement moi, d’autres pèlerines de longue date qui ont vécu cet évènement comme quelque chose d’absolument stimulant et constructif pour elles-mêmes ».
Sara Zanni est une femme en mouvement autant pour le travail que par passion. Actuellement, elle vit et travaille à Bordeaux. En 2014, elle est partie de Milan pour aller au Finistère, toute seule. Une aventure de 100 jours racontée dans un blog (100daysontheway.com). Mais quelles sont les difficultés pour une femme en chemin ?
« Les femmes peuvent partir seules – explique Sara – bien sûr, le monde n’est pas le pays des fées, donc il faut être conscient de cela, de ses propres moyens et de ce que peut nous réserver un environnement inconnu. Quand j’étais en voyage de Milan au Finistère, j’ai passé la moitié du voyage presque toute seule, mais je n’ai jamais eu de problèmes particuliers, seulement une fois j’ai eu un peu peur – souligne-t-elle – mais pour le reste, je pense avoir eu les mêmes difficultés qu’aurait pu avoir un homme. Moi, je suis de Milan, une grande ville aussi peut nous mettre face à des problématiques que nous ne savons pas toujours affronter ».
En 2016, plus de 133.000 pèlerines ont reçu la Compostelle (source Oficina del Peregrino, ndlr) et sur la Via Francigena aussi le quota rose ne manque pas. Femmes courageuses, fragiles, mères, travailleuses qui font le premier pas pour elles-mêmes et pas seulement. Que signifie pour une femme se mettre en chemin ?
« L’année dernière, nous avons vu le long chemin de Grazia Andriola contre la violence faite aux femmes. – rappelle l’archéologue – Le chemin est un très beau moyen pour redécouvrir la force que nous, les femmes, nous avons, les équilibres que nous devons nous approprier et construire. Quand on me demande comment j’ai fait pour prendre 100 jours pour aller à Saint Jacques de Compostelle, je réponds que je me suis fait un cadeau d’anniversaire. La chose la plus difficile est de partir, le premier kilomètre et le premier jour sont toujours les pires, où nous devons affronter nos peurs, nos fantômes. Et les autres qui disent peut-être : « elle n’y arrivera jamais » ».
En revanche, Sara y est arrivé. Après avoir parcouru une partie du Chemin Français en 2006 en compagnie de sa mère, l’archéologue est revenue plusieurs fois à Saint Jacques de Compostelle. Depuis 2010, elle s’occupe du Chemin de Santu Jacu en Sardaigne et cette année, en septembre, elle marchera d’Aquileia à Belgrade, le long des antiques routes romaines pour le « RecRoad Project », un projet qui la voit en premier plan comme archéologue et pèlerine.
Silvia Iuliano
Bruxelles e i prodotti toscani della bisaccia
Nell’ambito dell’iniziativa “La Via Francigena: un cammino europeo”, organizzata a Bruxelles dalla Regione Toscana il 3 febbraio 2015 presso l’Istituto Italiano di Cultura, è stata proposta una presentazione promozionale e una degustazione di prodotti tipici toscani aderenti al circuito de “La bisaccia del pellegrino”.
I prodotti della degustazione, messi a disposizione dalle aziende agricole toscane accreditate alla Fondazione Campagna Amica per confezionare le bisacce del pellegrino di quel territorio, rientrano nella selezione dei primi 58 prodotti tipici di qualità utilizzati per confezionare le bisacce dalla Valle d’Aosta al Lazio, aventi caratteristiche adatte per chi cammina e provenienti dalle aree interessate dalla Via. L’auspico è quello di coinvolgere un numero sempre crescente di produttori e di creare, in tal modo, una vera e propria gamma di produzioni tipiche “francigene”.
All’incontro sono intervenuti i rappresentanti delle Istituzioni europee, della Regione Toscana e del mondo italiano ed europeo della cultura e del settore turistico, che hanno illustrato la Francigena quale esperienza culturale-turistica di dimensione europea e di buona prassi di governo del territorio.
La Via Francigena: un cammino europeo
Bruxelles, 3 febbraio 2015, ore 18-20
Rue de Livourne, 38
Bruxelles e i prodotti toscani della bisaccia
Nell’ambito dell’iniziativa “La Via Francigena: un cammino europeo”, organizzata a Bruxelles dalla Regione Toscana il 3 febbraio 2015 presso l’Istituto Italiano di Cultura, è stata proposta una presentazione promozionale e una degustazione di prodotti tipici toscani aderenti al circuito de “La bisaccia del pellegrino”.
I prodotti della degustazione, messi a disposizione dalle aziende agricole toscane accreditate alla Fondazione Campagna Amica per confezionare le bisacce del pellegrino di quel territorio, rientrano nella selezione dei primi 58 prodotti tipici di qualità utilizzati per confezionare le bisacce dalla Valle d’Aosta al Lazio, aventi caratteristiche adatte per chi cammina e provenienti dalle aree interessate dalla Via. L’auspico è quello di coinvolgere un numero sempre crescente di produttori e di creare, in tal modo, una vera e propria gamma di produzioni tipiche “francigene”.
All’incontro sono intervenuti i rappresentanti delle Istituzioni europee, della Regione Toscana e del mondo italiano ed europeo della cultura e del settore turistico, che hanno illustrato la Francigena quale esperienza culturale-turistica di dimensione europea e di buona prassi di governo del territorio.
La Via Francigena: un cammino europeo
Bruxelles, 3 febbraio 2015, ore 18-20
Rue de Livourne, 38
Bruxelles e i prodotti toscani della bisaccia
Nell’ambito dell’iniziativa “La Via Francigena: un cammino europeo”, organizzata a Bruxelles dalla Regione Toscana il 3 febbraio 2015 presso l’Istituto Italiano di Cultura, è stata proposta una presentazione promozionale e una degustazione di prodotti tipici toscani aderenti al circuito de “La bisaccia del pellegrino”.
I prodotti della degustazione, messi a disposizione dalle aziende agricole toscane accreditate alla Fondazione Campagna Amica per confezionare le bisacce del pellegrino di quel territorio, rientrano nella selezione dei primi 58 prodotti tipici di qualità utilizzati per confezionare le bisacce dalla Valle d’Aosta al Lazio, aventi caratteristiche adatte per chi cammina e provenienti dalle aree interessate dalla Via. L’auspico è quello di coinvolgere un numero sempre crescente di produttori e di creare, in tal modo, una vera e propria gamma di produzioni tipiche “francigene”.
All’incontro sono intervenuti i rappresentanti delle Istituzioni europee, della Regione Toscana e del mondo italiano ed europeo della cultura e del settore turistico, che hanno illustrato la Francigena quale esperienza culturale-turistica di dimensione europea e di buona prassi di governo del territorio.
La Via Francigena: un cammino europeo
Bruxelles, 3 febbraio 2015, ore 18-20
Rue de Livourne, 38