Via Francigena

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A task force of volunteers on the Via Francigena

The course “Accommodation/Support on the Via Francigena”, organized by the two municipal administrations of Pont Saint Martin and Donnas, and led by Laura Decanale, Teresa Charles and architect Silvia Stroppa, has now finished.

 

Sponsored by the European Association of the Via Francigena, the course consisted of three theoretical sessions focused on forming a group of volunteers to provide accommodation and to attend to the principal needs of pilgrims traversing the municipalities of Pont Saint Martin and Donnas.

23 certificates of attendance were issued by the mayors of Pont Saint Martin and Donnas, Marco Sucquet and Amedeo Follioley respectively.  Attendees were: Anna Bertino, Anna Challancin, Ennio Pedrini, Xavier Laurenzio, Daniela Benone, Teresa Charles, Silvia Stroppa, Enio Ratto, Giovanni Bertoni, Daniele Giovanni Frassy, Laura Bertone, Marilena Giovanetto, Mario Albusceri, Sergio Yon, Gino Agnesod, Amanda DI Domenica, Davide Mindo, Ugolino Enza, Gabriele Grosso, Martine Peretto, Franca Giovanetto, Michela Herera e Alfredino Vuillermoz.

The next objectives for the volunteers include: actives at the request of pilgrims or groups of pilgrims related to the municipalities of Pont Saint Martin and Donnas; working towards opening some churches that are currently closed, as well as opening several historic monuments that lie along the track of the Via Francigena for the weekends of July and August.

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Un groupe de travail de volontaires sur la Via Francigena

Le cours d’ « Accueil sur la via Francigena » organisé par les deux administrations communales de Pont Saint Martin et de Donnas et tenu par Laura Decanale, Teresa Charles et par l’architecte Silvia Stroppa, est terminé.

Le cours s’est déroulé en 3 sessions + 1 plus théorique que les premières. Il a atteint son objectif qui était de former un groupe de volontaires capable d’accueillir et de palier aux premières nécessités des groupes de pèlerins de passage dans les communes de Pont Saint Martin et de Donnas. Le cours a été parrainé par l’Association Européenne de la Via Francigena et lancé en novembre 2015.

23 attestations de fréquentation ont été délivrées par les Maires de Pont Saint Martin et de Donnas, respectivement Marco Sucquet et Amedeo Follioley. Elles ont été décernées à :  Anna Bertino, Anna Challancin, Ennio Pedrini, Xavier Laurenzio, Daniela Benone, Teresa Charles, Silvia Stroppa, Enio Ratto, Giovanni Bertoni, Daniele Giovanni Frassy, Laura Bertone, Marilena Giovanetto, Mario Albusceri, Sergio Yon, Gino Agnesod, Amanda DI Domenica, Davide Mindo, Ugolino Enza, Gabriele Grosso, Martine Peretto, Franca Giovanetto, Michela Herera et Alfredino Vuillermoz.

Un des prochains objectifs des volontaires est l’étude de l’ouverture de certaines églises et de certains monuments historiques sur le tracés de la Via Francigena durant les week-ends de juillet et août.

Les volontaires sont disponibles sur demande des pèlerins ou des groupes de pèlerins, selon les territoires des communes de Pont Saint Martin et de Donnas et travaillent bénévolement.

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Esce il romanzo “A un passo dalle stelle”

Esce il romanzo di Daniela Palumbo edito da Giunti Junior (collana EXTRA) dedicato al cammino ad alle sue suggestioni. E’ la storia di un gruppo di adolescenti che va in  vacanza su un tratto della Via Francigena, l’antica via di pellegrinaggio che da Canterbury giunge a Roma. Passo dopo passo, 16 giorni, 16 tappe,  da Lucca a Roma,  con i genitori e due guide del cammino.

“Dunque, i primi dieci giorni non ne potevo più. Avevo male ai piedi, le vesciche che urlavano, lo zaino che pesava, tutti che avevano voglia di chiacchierare. Tranne me. Io stavo ancora litigando con i miei problemi e la mia vita. E con un cammino che mi dava solo altri dolori. Poi è successo qualcosa. Non so esattamente cosa. Mi alzavo la mattina e mi sentivo bene, la testa libera e il cuore in pace. Studiavo la tappa e non vedevo l’ora di cominciare a camminare, fare incontri, assaporare lo scorrere del tempo in un modo che non credevo potesse esistere: senza rincorrerlo, senza metterci dentro desideri e preoccupazioni, solo felice di viverlo. Camminando. Allora ho pensato a tutti quelli come me, che sono passati e passeranno sulle strade, dentro i letti dell’accoglienza, sotto il sole, la pioggia, la luna e l’ombra degli alberi di questo pellegrinaggio… Il cammino ci fa uguali. Ci spoglia di quello che è in più, te ne sei accorta?”

 


 

2016, Anno Nazionale dei Cammini

Questa è la storia di un gruppo di adolescenti che va in  vacanza su un tratto della Via Francigena, l’antica via di pellegrinaggio che da Canterbury giunge a Roma. Passo dopo passo, 16 giorni, 16 tappe,  da Lucca a Roma,  con i genitori e due guide del cammino. Camminare è lentezza, è silenzio, è fatica. Camminare stanca, ma tappa dopo tappa il cammino si rivela per ognuno dei componenti del gruppo un’esperienza potente capace di mettere in atto trasformazioni profonde, di creare situazioni inaspettate e far nascere amicizie e nuovi amori. È l’educazione sentimentale del cammino.

Il romanzo A un passo dalle stelle affronta il tema del silenzio e dell’ascolto in un momento in cui il rumore di fondo di una società sempre connessa si sostituisce alla comunicazione autentica, creando un vuoto di cui i ragazzi sentono sempre più forte il peso.

 

Il libro. Una coppia con due figli, Giacomo, quindici anni e Matteo, sedici. La famiglia di Giorgia, che è stata adottata e ha cominciato a chiedere di conoscere i genitori di origine. Poi Viola, a cui il padre ha promesso che la raggiungerà. E infine Leonardo, che deve riallacciare i rapporti con il figlio Gus. Tra loro non si conoscono, ma in comune hanno il proposito di percorrere a piedi un breve tratto della via Francigena, da Lucca a Roma, con due guide, Fabien e Gaia e la speranza che il cammino li aiuti a raggiungere quello che cercano. Una sera Giorgia trova una lettera in un libro. Chi può averla messa proprio lì? A scrivere è un ragazzo, Alessio. Racconta di aver lasciato la lettera fra le pagine del libro sperando che qualcuno la trovi… Inizia così un dialogo a distanza fra i due ragazzi attraverso le lettere che Alessio lascerà a Giorgia in ogni tappa. Le parole del cammino tappa dopo tappa diventano un appuntamento a cui Giorgia non può più rinunciare. 

Daniela Palumbo è nata a Roma. Giornalista, ha cominciato a pubblicare libri per bambini nel 1998 con un testo sulla disabilità. Vive da tanti anni a Milano dove lavora per il mensile Scarp de’ Tenis, storico giornale di strada nato da un progetto della Caritas Ambrosiana. Ha vinto numerosi premi, fra cui il Battello a Vapore nel 2010 con Le Valigie di Auschwitz. Con lo stesso libro vince il Gigante delle Langhe, il premio Laura Orvieto e altri. Nel 2013 riceve il 1° Premio G. Arpino con il libro Il volo del Falco nel mio destino.   www.danielapalumbo.wordpress.com

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Festa dell’Europa, festa dei cammini europei

“Via Francigena, Via di Pace” è il titolo del forum internazionale organizzato dall’Associazione Europea delle Vie Francigene per festeggiare 15 anni di fondazione. A distanza di pochi giorni, in occasione della Festa dell’Europa del 9 maggio, AEVF vuole ricordare l’importanza del cammino che unisce i popoli europei, dal Nord al Mediterraneo.

“Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” è la definizione della Via Francigena che deriva dal riferimento al “Programma degli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa” lanciato nel 1987 a Santiago de Compostela, esattamente due anni prima della caduta del muro di Berlino. Il Cammino di Santiago, primo itinerario culturale europeo, mette in evidenza l’importanza del dialogo interculturale e l’incontro delle tre peregrinationes majores del periodo medievale, Santiago di Compostela, Roma, Gerusalemme. La “Dichiarazione” approvata nella città spagnola il 23 ottobre 1987 insisteva su questi principi: “il senso dell’umano nella società, le idee di libertà e di giustizia e la fiducia nel progresso sono i principi che storicamente hanno forgiato le differenti culture che creano l’identità europea. Questa idea culturale è, oggi come ieri, frutto dell’esistenza di uno spazio europeo carico di memoria collettiva e percorso da cammini che superano distanze, frontiere, incomprensioni”.

Nella “Dichiarazione” è fortemente presente il tema del pellegrinaggio e dei cammini quale metafora della riscoperta delle radici europee. Un invito rivolto a tutte le persone affinché, percorrendoli, pensino ad una società “fondata su tolleranza, rispetto degli altri, libertà, solidarietà”.

Sulla Giornata dell’Europa e sul valore che la lega alla Via Francigena ed ai cammini europei interviene il Presidente dell’Associazione Eiuropea delle Vie Francigene, Massimo Tedeschi:

La Via Francigena, insieme con il Cammino di Santiago, è diventata pioniere del rilancio delle vie di pellegrinaggio: i percorsi verso Roma; i cammini di Sant’Olav, nel Nord Europa; i pellegrinaggi micaelici, tutti insieme nella famiglia allargata degli itinerari culturali europei. Un’Europa costellata di cammini accomunati da una matrice culturale che li unisce pur conservandone la diversità. La Via Francigena, la sua apertura sia verso la sponda meridionale del Mediterraneo sia verso i cammini che provengono da Nord ed Est Europa, sta assumendo un valore altamente simbolico nel processo di costruzione dell’Europa, servirà di riferimento e di esempio per azioni future.

Questo valore è ancora più forte nell’anno del Giubileo indetto da Francesco e nell’anno dei Cammini che il Ministero italiano per i Beni Culturali ha lanciato come segno di rinascita di un modello di turismo slow che tiene insieme persone e territori.

Le Vie Francigene rappresentano un percorso geopolitico che aiuta ad abbattere i muri che separano le culture, favorendo ponti di dialogo, tolleranza, cooperazione. Jacques Le Goff, grande storico del Medio Evo e grande appassionato di Via Francigena, al quale l’AEVF ha dedicato l’apertura Forum internazionale “Via Francigena, Via di Pace”, la definisce “ponte di culture tra Europa anglosassone ed Europa latina”.

Ancora una volta le parole del grande storico francese rischiarano il momento storico che stiamo vivendo e in cui l’Europa ha bisogno di ritrovare condivisione di valori comuni: “L’Europa si costruisce. E’ una grande speranza che si realizzerà soltanto se si terrà conto della storia: un’Europa senza storia sarebbe orfana e miserabile. Perché l’oggi discende dall’ieri, e il domani è il frutto del passato. Un passato che non deve paralizzare il presente ma aiutarlo a essere diverso nella fedeltà, e nuovo nel progresso. Tra l’Atlantico, l’Asia e l’Africa, la nostra Europa esiste infatti da un tempo lunghissimo, disegnata dalla geografia, modellata dalla storia, fin da quando i Greci le hanno dato il suo nome. L’avvenire deve poggiare su queste eredità che fin dall’antichità, e anzi fin dalla preistoria hanno progressivamente arricchito l’Europa, rendendola straordinariamente creativa nella sua unità e nella sua diversità, in un contesto mondiale sempre più ampio”.

Costruire la Via Francigena contribuisce a costruire l’Europa dei popoli, obiettivo che continuiamo a voler perseguire: ed in effetti questa Europa, che trova la sue radici nella visione dei grandi padri fondatori che nel secolo scorso iniziarono a pensarla e a costruirla, Spinelli, Adenauer, Monnet, Schumann, De Gasperi, è più che mai in cammino, in costruzione, anzi in ricostruzione, e la Francigena può diventare metafora della rinascita dello spirito e delle radici europee.”, conclude Tedeschi

Luca Bruschi

 

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Europe Day – celebration of the European Routes

“The Via Francigena, Way of Peace” is the title of an international forum, organized by the European Association of the Vie Francigene, to celebrate 15 years since its founding. On Europe Day, 9 May, AEVF wanted to remember the importance of the Way that unites the people of Europe, from the north to the Mediterranean.

“A Cultural Route of the Council of Europe” is the definition of the Via Francigena, a reference which comes from the “Programme of the Cultural Routes of the Council of Europe”, launched in 1987 in Santiago de Compostela, exactly two years before the fall of the Berlin Wall.  The Camino de Santiago, the first European Cultural Route, highlights the importance of intercultural dialogue and the three major pilgrimage routes of the medieval period: Santiago de Compostela, Rome and Jerusalem. The “Declaration”, approved in Santiago on 23 October, 1987, insists on the following principles: “humanity in society, the ideas of freedom and justice and faith in progress.  These are the principles that have historically shaped the different cultures of Europe, forging a common identity. This cultural idea is, today as in the past, the result of the existence of a European collective memory, including these paths that go beyond distances, borders and misunderstandings.”

In the “Declaration”, the theme of pilgrimage and journeys as a metaphor for the rediscovery of European roots is emphasized.  It is a call to all people to think of society as being “based on tolerance, respect for others, freedom and solidarity. “

On Europe Day, Massimo Tedeschi, President of the European Association of the Vie Francigene, spoke on the values associated with the Francigena and other paths:

“The Via Francigena, along with the Camino de Santiago, has become a pioneer in the revival of pilgrimage routes: the routes to Rome; the paths of St. Olav, in Northern Europe; the Micaelici pilgrimage, which all come together to form the extended family of European cultural routes.  Europe is dotted with these paths which share a common cultural matrix that joins them, while also preserving their diversity.  The Via Francigena, beginning at the Mediterranean and joining paths from Northern and Eastern Europe, is taking on a highly symbolic value in the process of building Europe and will serve as a reference and example for future actions.

This value is even stronger in the Jubilee Year proclaimed by Pope Francis and the launching of the year of the Camino by the Italian Ministry for Cultural Heritage as a sign of rebirth of a slow tourism model that brings people and territories together.

The Vie Francigene represent a geopolitical path that helps to break down the walls that separate cultures, fostering dialogue, tolerance and cooperation. Jacques Le Goff, the great historian of the Middle Ages and a great lover of the Via Francigena, to whom the AEVF has dedicated the opening International Forum “Via Francigena Way of Peace”, calls the Francigena ” the bridge of cultures between Anglo-Saxon and Latin Europe”.

Tedeschi concluded that, “building the Via Francigena helps to build a Europe of communities , a goal that we continue to pursue: and in fact, this Europe, which finds its roots in the vision of the great founding fathers who, in the last century began to conceive and to build it, Spinelli, Adenauer, Monnet, Schumann, De Gasperi, is more than ever on the move, under construction, or rather, in reconstruction, and the Francigena can become a metaphor for the rebirth of the spirit and of European roots.”

Luca Bruschi

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Fête de l’Europe, fête des chemins européens

« Via Francigena, Voie de la Paix » est le titre du forum international organisé par l’Association Européenne des Vie Francigene pour fêter les 15 ans de la fondation. Aux alentours  de la Fête de l’Europe du 9 mai, AEVF veut rappeler l’importance des chemins qui unissent les peuples européens, du Nord à la Méditerranée.

« Itinéraire Culturel du Conseil de l’Europe » est la définition de la Via Francigena qui est la résultante de la référence : « Programme des Itinéraires Culturels du Conseil de l’Europe » lancé en 1987 à Saint Jacques de Compostelle, exactement 2 ans avant la chute du mur de Berlin. Le chemin de Saint Jacques, premier itinéraire culturel européen, souligne l’importance du dialogue interculturel et la rencontre des 3 peregrinationes majores de la période médiévale : Saint Jacques de Compostelle, Rome et Jérusalem. La « Déclaration », approuvée par la ville espagnole le 23 octobre 1987, insistait sur ces principes : « le sens de l’humain dans la société, les idées de liberté et de justice et la confiance dans le progrès sont les principes qui «  historiquement » ont forgé les différentes cultures qui créent l’identité européenne. Cette idée culturelle est, aujourd’hui comme hier, le fruit de l’existence d’un espace européen chargé de mémoire collective et parcouru de chemins qui dépassent les distances, les frontières, les incompréhensions ».       

Dans la « Déclaration »le thème du pèlerinage et des chemins est très présent, métaphore de la redécouverte des racines européennes. Une invitation destinée à toutes les personnes afin qu’en les parcourant, ils pensent à une société « fondée sur la tolérance, le respect d’autrui, la liberté, la solidarité ».

Le président de l’Association Européenne des Vie Francigene, Massimo Tedeschi intervient sur la Journée de l’Europe et sur les valeurs qui la lie à la Via Francigena et aux chemins européens :

« La Via Francigena, avec le chemin de Saint Jacques, est devenue pionnière dans le renouveau des chemins de pèlerinage : les parcours vers Rome, les chemins de Sant’Olav dans le Nord de l’Europe, les pèlerinage micaelici, tous ensemble dans la famille élargie des itinéraires culturels européens. Une Europe constellée de chemins partageant une matrice culturelle qui les unit tout en conservant leur diversité. La Via Francigena, avec son ouverture autant vers la rive méridionale de la Méditerranée que vers les chemins qui proviennent du Nord et de l’Est de l’Europe, est en train d’assumer une valeur symbolique très importante dans le processus de construction de l’Europe ; elle servira de référence et d’exemple pour les actions futures.

Cette valeur est encore plus forte durant l’année du Jubilé, organisé par le Pape Francesco, et durant l’année des Chemins, que le Ministère Italien pour les Biens et la Culture a lancé comme signe de renaissance d’un modèle de tourisme lent qui rassemble les personnes et les territoires.

Les Vie Francigene représentent un parcours géopolitique qui aide à abattre les murs qui séparent les cultures, en favorisant les ponts de dialogue, de tolérance, de coopération. Jacques Le Goff, grand historien du Moyen-Age et passionné de la Via Francigena, auquel AEVF a dédié l’ouverture du Forum international « Via Francigena, Voie de la Paix », la définit « pont de culture entre Europe anglo-saxonne et Europe latine ».

Encore une fois les mots du grand historien français illuminent le moment historique que nous sommes en train de vivre et dans lequel l’Europe a besoin de retrouver le partage de valeurs communes : « l’Europe se construit. C’est un grand espoir qui se réalisera seulement si nous tenons compte de l’histoire: une Europe sans histoire serait orpheline et misérable. Parce qu’aujourd’hui provient d’hier, et demain est le fruit du passé. Un passé qui ne doit pas paralyser le présent mais l’aider à être différent dans la fidélité et nouveau dans le progrès. Entre l’Atlantique, l’Asie et l’Afrique, notre Europe existe depuis très longtemps, dessinée par la géographie, modelée par l’histoire, depuis que les Grecs lui ont donné son nom. L’avenir doit rester sur cette hérédité qui depuis l’antiquité, et même depuis la préhistoire a progressivement enrichi l’Europe, en la rendant extraordinairement créative dans son unité et dans sa diversité, dans un contexte mondial toujours plus large ».

Construire la Via Francigena contribue à construire l’Europe des peuples, objectif que nous voulons poursuivre : en effet cette Europe, qui trouve ses racines dans la vision des grands pères fondateurs qui dans le siècle dernier commencèrent à la penser et à la construire : Spinelli, Adenauer, Monnet, Schumann, De Gasperi. C’est plus que jamais en chemin, en construction, même en reconstruction que la Francigena peut devenir la métaphore de la renaissance de l’esprit et des racines européennes » conclut M.Tedeschi.

Luca Bruschi        

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Oasi di pace, casa vacanze La Piantata

La Casa Vancanze La Piantata è una perfetta oasi di pace per coppie o famiglie che vogliono vivere un periodo di vacanza tranquillo e rillassante immersi nella campagna della Tuscia.

Circondato da un giardino con piante aromatiche e da frutto, La Piantata è adatta sia per soggiorni lunghi

sia per un week-end fuori porta.

 

Disponiamo di Due appartamenti a disposizione degli utenti:

 

Santa Cecilia (4 posti letto) composto da due camere, cucina, salottino, ampio balcone e bagno con doccia.

Sant’ Isidoro (2 posti letto) composto da salotto con angolo cottura, camera da letto e bagno con doccia e lavatrice.

 

Alcune mete nei dintorni:

25 km da Lago di Bolsena

2 km Riserva di Monte Rufeno

35 km Orvieto

25 km Terme (Bagni di San Filippo, San Casciano dei Bagni)

20-40 km Giro delle Città del Tufo (Sorano, Sovana, Pitigliano)

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Il Comitato Scientifico Internazionale AEVF si confronta sul Paesaggio Sacro

Si è svolta venerdi 29 aprile a Piacenza, all’interno del Forum “Via Francigena, Via di Pace” dell’Associazione Europea delle Vie Francigena (AEVF), la tavola rotonda dedicata al Paesaggio Sacro.

La  Round  Table sul tema “Sacred Landscape: From Concepts to European Perspectives” coordinata da Gloria Pungetti, professore presso le Università di Cambridge  (Cambridge Centre for Landscape and People) e Sassari, si colloca nel quadro dell’attività di ricerca dell’AEVF e del suo Comitato Scientifico Internazionale. Fiorella Dallari, professore presso l’Università di Bologna (Centre for Advanced Studies in Tourism) e Chair del Comitato Scientifico AEVF, è stata la coordinatrice della sessione.

L’obiettivo è stato quello di mettere a fuoco temi fondamentali come quello del paesaggio sacro, per dare consapevolezza culturale e spirituale alle strade europee dei pellegrinaggi e non solo. In questa ottica, i concetti di  paesaggio sacro, identità e patrimonio sono stati discussi da esperti religiosi e laici, in un confronto tra le differenti prospettive europee.

Sono intervenuti: Maguelonne Dejeant-Pons, Francia, responsabile della Convenzione Europea del Paesaggio (Council of Europe); Christopher Young, UK, esperto internazionale e General Rapporteur of the UNESCO WHC Expert Meeting; Enrico Buergi, Svizzera, Membro della Conferenza della Convenzione Europea del Paesaggio (Council of Europe); William Pettit, UK, Canterbury Cathedral; Padre Nicolino Manca, Italia, PIME; Adele Cesi, Italia, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo MIBACT; Eva Konkony-Gyuro, Ungheria, Professore a University of West Hungary.

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La regione Basilicata aderisce all’Associazione Europea delle Vie Francigne

La regione Basilicata aderisce come socio ordinario all’Associazione Europea delle Vie Francigene, titolare dell’abilitazione di “réseau porteur” del Consiglio d’Europa dal 2007.

La valorizzazione e la promozione di percorsi ed itinerari in Basilicata acquistano efficacia e rilevanza in quanto inseriti in una rete stabile di collaborazione e condivisione dei progetti, esperienza e studi come quella dell’Associazione Europea delle Vie Francigene.

La Basilicata vuole sviluppare una serie di azioni per lo sviluppo sostenibile dei cammini e dei territori, anche in vista del 2019 che vede Matera Capitale Europea della Cultura, all’interno del progetto legato alla Via Francigena nel Sud che vede coinvolte cinque regioni italiane: Lazio, Molise, Campania, Basilicata e Puglia per un totale di 700km, aprendosi ai Paesi del Mediterrano tra cui Macedonia, Albania, Grecia, Turchia alla volta di Gerusalemme.

La Basilicata ha contribuito ha realizzare il dossier di candidatura per l’estensione della Via Francigena nel Sud elaborato da Società Geografica Italiana per conto della rete AEVF “l’estensione della via Francigena nel sud, verso la Puglia ed i suoi porti d’imbarco nel Mediterraneo, verso la Basilicata ed i due mari su cui si affaccia, verso l’Oriente e la terra Santa, contribuisce a disegnare la via maestra per realizzare un grande prodotto culturale e turistico nazionale e un grand eitinerario eromediterraneo.”


La regione Basilica aderisce anche al Comitato Europeo di Coordinameto Tecnico Regionale (CECTI) della Via Francigena, coordinato da AEVF ed al nascente Comitato di Coordinamento delle Regioni della Via Francigena nel Sud.

Luca Bruschi

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Forum della Via Francigena, orizzonti e prospettive

La Via Francigena è divenuta una realtà internazionale fortemente riconosciuta e in costante espansione, culturale e turistica. Questo grande risultato è il frutto dell’intenso lavoro dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, che ha celebrato il 28-30 aprile con un grande evento i 15 anni di attività: una tre giorni di lavori cui hanno preso parte ospiti internazionali, unitamente ad una delegazione del Governo italiano.

Nella splendida cornice del Teatro Magnani di Fidenza ed a Palazzo Farnese a Piacenza hanno preso il via le IV sessioni del convegno internazionale “Via Francigena, via di pace”: un intenso e costruttivo confronto sul passato, presente e futuro della Via Francigena, itinerario culturale del Consiglio d’Europa.

Un convegno nel quale hanno preso la parola oltre cento persone, provenienti da tutta Europa.

Il convegno è stata l’occasione per annunciare l’avvio ufficiale di una serie di progettualità legate alla Via Francigena:

– l’avvio della candidatura Unesco della Via Francigena attraverso il comitato di pilotaggio che è stato istituito dal Ministero per i Beni Culturali in collaborazione con regioni, enti locali ed AEVF. Un progetto che vede una forte condivisione e partecipazione con l’obiettivo comune di arrivare ad iscrivere il cammino all’interno del Patrimonio Monodiale dell’UNESCO.

– Gli immobili pubblici per incentivare la mobilità dolce sostenibile lungo la via Francigena, promuovendo lo sviluppo turistico, culturale ed economico del territorio italiano. L’iniziativa dell’Agenzia del Demanio per la via Francigena ha l’obiettivo di valorizzare i beni pubblici  con nuovi e innovativi servizi per i pellegrini e i turisti, cosi come incentivare l’imprenditoria giovanile e lo sviluppo di nuovi progetti da parte delle associazioni, anche sfruttando le opportunità dell’art. 24 del D.L. “Sblocca Italia”.

– La scoperta della via Francigena attraverso le linee dei treni secondarie che, per il 90%, sono prossime al cammino della Via Francigena. L’accordo fra AEVF e Trenitalia permetterebbe di dare un forte slancio e impulso alla fruizione della via Francigena attarverso il recupero di storiche linee di treni.

La tre giorni ha evidenziato l’importanza delle varie anime che compongono la Via Francigena, dalle istituzioni alle associazioni, dagli istitututi di ricerca al mondo legati all’imprenditoria. Punto di partenza, è stata la riscoperta della storia, delle origini e delle radici che hanno portato alla candidatura dell’itinerario culturale del Consiglio d’Europa, nel 1994, e dell’Associazione Europea delle Vie Francigene che è stata fondata a Fidenza nel 2001.

Il dinamismo dei comuni per il rilancio della Francigena è legato ad alcuni aspetti: il senso di riscoperta ad una identità e radici del passato; la possibilità di entrare in un circuito culturale europeo; lo sviluppo territoriale e la nascita di una economia sostenibile; la valorizzazione di politiche ambientali caratterizzate da un turismo slow ed autentico.

Oggi le istituzioni e le associazioni hanno una forte responsabilità per lo sviluppo di questa via europea, in particolare per quanto riguarda il senso di ospitalità ed accoglienza verso i pellegrini, viandanti,  visitatori e turisti. Si tratta di un processo partecipativo che sta già oggi coinvolgendo tutto il territorio e le intere comunità, dalle amministrazioni alle diocesi, dalle strutture ricettive a quelle di ristorazione, dal mondo del volontariato ed associazionismo alla rete delle imprese che possono fornire servizi ai camminatori ed ai turisti.

La Via Francigena, come ha ricordato in apertura del Forum il Vescovo di Fidenza Mons. Carlo Mazza, è un volano per far crescere il dialogo interculturale, interreligioso e messaggi di pace che uniscono l’Europa e persone in cammino su questo itinerario culturale: In verità val bene considerare che sulla Via Francigena s’è formato un uomo nuovo, quello che poi si definirà “uomo europeo”. Nel crogiuolo fecondo di incontri, conoscenze, esperienze, si è gradualmente costituito un uomo “cosmopolita”, capace di riunire in sintesi filoni culturali e religiosi in una inedita unità antropologica, caratterizzata dalle dinamiche proprie di un’inculturazione incrociata tra fede, culture, simbologie e linguaggi. Qui in realtà nasce l’Europa della libertà, della solidarietà, della cultura dell’accoglienza di molti popoli. E’ un’Europa “in fieri”, che si attrezza per il futuro.

Luca Bruschi

Gli interventi del Forum sono scaricabili qui