Via Francigena

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San Gimignano, inaugure le « Village du Pèlerin » le long de la Via Francigena

Un service attendu depuis longtemps par tous les pèlerins et qui complète le projet de San Gimignano sur le thème de la Francigena, juste quand la via de Sigéric lance la présentation de la candidature au Patrimoine de l’Humanité UNESCO. Ces dernières semaines les interventions d’entretien et mise en sécurité du tronçon de Francigena dans la zone de Strada ont eu lieu grâce aussi aux contributions de la Province de Sienne et de la Région Toscane.

De nouveaux espaces pour accueillir les voyageurs et les touristes qui, en parcourant la via Francigena, choisissent de s’arrêter à San Gimignano. « Le Village des Pèlerins » se trouve le long du tracé de la via Romea, au camping Boschetto de Piemma dans la localité de Santa Lucia. 9 mobil home pour un total de 54 lits sont prêt à accueillir les voyageurs dans la nouvelle aire équipée d’installations sportives et de restaurants. Chaque mobil home fait 32m² et est divisé en 2 chambres triples. Chaque chambre, avec lits 1 ou 2 places, comprend tout le confort nécessaire comme le chauffage et l’air conditionné, un frigo bar et une salle de bain avec douche. Le coût de chaque lit est de 10euro par nuit (15 euro en juillet et août).

« Ce projet a en réalité 1000 ans, dans le sens que San Gimignano doit sa naissance et son développement à la via Francigena – a expliqué le maire de San Gimignano Giacomo Bassi– Pour cette raison, ce chemin des pèlerins est pour nous un synonyme d’existence. Aujourd’hui nous donnons un service efficace et nécessaire aux pèlerins et à la totalité du projet lié à la Via Francigena qui est en train de croître de façon exponentielle. »

« Un autre pas dans le chemins de la valorisation de la Via Francigena – a ajouté l’assesseur au tourisme de la Région Toscane Stefano Ciuoffo – C’est pas à pas que les communes de la Toscane sont en train de construire un réseau d’accueil. Voilà ce que nous devons faire, valoriser ce qui a été fait et couvrir ce qui manque avec de nouvelles initiatives. A San Gimignano nous déclinons les capacités de la Toscane à se monter au monde avec son caractère singulier, fait de culture, d’accueil et de qualité. »

« Nous avons trouvé le lieu parfait pour accueillir les très nombreux pèlerins qui traversent San Gimignano – a souligné l’assesseur au tourisme de la commune de San Gimignano Carolina Taddei – Dans ce village et dans cette aire, les voyageurs pourront se reposer, se rafraîchir et admirer un des endroits les plus caractéristiques et fascinants de notre ville ».

Source : Valdelsa.net    

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Recupero del “saper fare”, studio di monumenti e valorizzazione della Via Francigena

Si parte questo weekend con l’arte della lavorazione della pietra a Cassio di Terenzo, poi i workshop patrocinati dal Ministero dei Beni Culturali e in attesa di conferma dei crediti universitari per gli studenti. L’architetto Del Lesto (MU): “Scommettiamo sui giovani per aprire la mente al domani”. Il Presidente Tedeschi (AEVF): “Grande sintonia, MU comprende i valori della Cultura e del Patrimonio”.

Cinque workshop che abbracciano un compendio delle principali tematiche di Architettura e Ingegneria, dal recupero del “saper fare” manuale allo studio e la diagnostica dei monumenti, dalla riqualificazione degli edifici alla valorizzazione della via Francigena: è l’attività formativa che Manifattura Urbana offrirà a studenti e neolaureati per l’estate 2016, presentata nella sede operativa temporanea dell’associazione al Workout Pasubio di Parma. Tre di questi workshop godono già del patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Parma e Piacenza; due sono in attesa di conferma, da parte dell’Università degli Studi di Parma, della possibilità di ottenere crediti formativi universitari per gli studenti che vorranno prendervi parte.

È stato l’architetto Sandro Del Lesto, membro del Direttivo di MU, ad illustrare nel corso di una conferenza stampa il calendario degli eventi didattici che l’associazione intende proporre sottolineando che, come avvenuto per tutti i precedenti workshop organizzati e coordinati da MU, alla didattica e alle lezioni teoriche della mattinata si alterneranno pomeriggi di laboratori pratici, nei quali i partecipanti saranno divisi in gruppi a seconda delle attività da svolgere. Alla sera, infine, l’associazione accompagnerà gli studenti nei vicini luoghi di ristoro: un momento conviviale per cementare l’unione del gruppo e, al tempo stesso, consentire ai partecipanti di conoscere e apprezzare la ricchezza del Parmense non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche sotto il profilo agroalimentare, consentendo così il rilancio dell’economia dei nostri territori.

Si partirà sabato 21 e domenica 22 Maggio con il “Workshop sulla lavorazione della pietra” a Cassio di Terenzo: quattro giornate (suddivise in due weekend, in quanto la formula include anche sabato 28 e domenica 29 maggio) con i maestri scalpellini, per coloro che non possono frequentare le lezioni didattiche durante la settimana. Il workshop si svolgerà infatti da lunedì 23 a venerdì 27 maggio e sarà aperto dal saluto del Sindaco di Terenzo Danilo Bevilacqua, intervenuto alla presentazione al Wo-Pa insieme allo scultore Paolo Sacchi, che avrà il compito di guidare i ragazzi alla scoperta dei segreti di una tra le più antiche arti della tradizione del nostro Appennino.

Sei le aree tematiche su cui verterà la didattica: nozioni e strumenti per la lavorazione della pietra; storia dell’uso della pietra locale nel corso dei secoli: applicazioni ed esempi; caratteristiche geologiche dei tipi di pietra in Val Baganza; il restauro lapideo; realtà virtuale e nuove tecnologie per uno studio della lavorazione della pietra; progettazione partecipata di un museo virtuale. Ricco e qualificato il team di docenti: oltre a Paolo Sacchi, lo stesso Sandro Del Lesto e a Filippo Olari – archeologo di MU, Vicepresidente dell’associazione di Promozione Sociale ACMÈ e organizzatore del workshop –  gli studenti potranno contare sulla presenza dei geologi Giovanni Michiara e Paolo Vescovi, del Dott. Marco Bazzani e di Silvia Simeti di Archè Restauri. Sarà inoltre effettuata una visita guidata alla cava “La Pietra di Cassio”, con la proprietaria Giulia Magnani che ne mostrerà ai ragazzi le bellezze e i segreti.

Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti anche Gianmario Venturini, Responsabile Costruzioni del CNA Parma, ente patrocinante l’evento che MU ha pubblicamente ringraziato per la sensibilità verso le importanti tematiche espresse dal workshop; e Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, che si è detto « felice di aver concesso il patrocinio agli eventi formativi di Manifattura Urbana, con cui vi è profonda sintonia per le tematiche della Cultura, del recupero del Patrimonio e dell’attenzione verso i piccoli comuni, vera ricchezza dei nostri territori ».

« Scommettere sui giovani, sulle loro potenzialità e sulla loro competenza per noi è altamente significativo perché vuol dire aprire la mente al domani – ha concluso Sandro Del Lesto – e siamo pronti a dare il massimo per condividere insieme ai ragazzi una estate di formazione e crescita reciproca sia umana che professionale ».

Alberto Maieli

 

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Recovering skills – the study of monuments and the promotion of the Via Francigena

This weekend a workshop on the art of stone working, sponsored by the Ministry of Culture and pending confirmation of university credit for students, will begin in Cassio di Terenzo.  The architect Del Lesto (Manifattura Urbana) stated:  “We are challenging young people to open their minds to the future.” President Tedeschi (AEVF): “MU understands the values ​​of Culture and Heritage”.

Five workshops will cover the general principles of the main themes of Architecture and Engineering, including: the recovery of the necessary manuals skills; the study and diagnostics of the monuments; the requalification of buildings as well as the promotion of the Via Francigena.  These are the formative activities that Urban Factory will offer students and recent graduates in summer 2016.  The workshop will take place in the temporary headquarters of the association at Workout Pasubio of Parma. Three of these workshops are already benefitting from the patronage of the Ministry of Cultural Heritage Activities and Tourism – Superintendence of Fine Arts and Landscape for the provinces of Parma and Piacenza; two workshops are awaiting confirmation by the University of Parma, and may include the possibility to obtain university credits for students who wish to take part.

Architect Sandro Del Lesto, executive member of Manifattura Urbana, speaking during a press conference on the calendar of educational events that the association intended to propose, underlined that, as had been done for all previous workshops organized and coordinated by MU, the didactic, and theoretical lessons held in the morning would alternate with afternoons of practical workshops, in which participants would be divided into groups depending on the activities.  In the evening, the association would accompany the students to local eateries: a convivial moment to cement the union of the group and, at the same time, to allow participants to learn about and appreciate the richness of Parma, not only from the point of view the landscape, but also from the profile of its agribusiness, encouraging the revival of the economy of our territories

The first workshop on stone processing will begin on Saturday 21, May and Sunday, 22 May in Cassio of Terenzo: four days will be spent with the stonemasons (divided into two weekend, since the course also includes Saturday 28 and Sunday, 29 May) for those who cannot attend the educational lessons during the week. The full workshop will take place from Monday 23 to Friday, May 27 and will be opened by Terenzo Mayor Danilo Bevilacqua, speaking at the presentation to the Wo – Pa with sculptor Paolo Sacchi, who will have the task of leading the students in the discovery of the secrets of one of the oldest traditional arts of the Apennines.

The teaching will focus on thematic areas of: concepts and tools for stone processing; history of the use of local stone over the centuries, including applications and examples; geological characteristics of the types of stone in Val Baganza; stone restoration; virtual reality and new technologies on one study of stone processing; planning of a virtual museum. A rich and qualified team of teachers include: Paolo Sacchi, Sandro Del Lesto and Philip Olari – MU archaeologist, Association Vice President of the association of Social Promotion ACMÈ Social and workshop organizer – students can count on the participation of geologists Giovanni Michiara and Paolo Vescovi, Dr . Marco Bazzani and Silvia Simeti of Archè Restorations.  The will be a guided visit to the quarry “La Cassio Stone” by owner Giulia Magnani who will demonstrate to the students its beauty and secrets.

« Scommettere sui giovani, sulle loro potenzialità e sulla loro competenza per noi è altamente significativo perché vuol dire aprire la mente al domani – ha concluso Sandro Del Lesto – e siamo pronti a dare il massimo per condividere insieme ai ragazzi una estate di formazione e crescita reciproca sia umana che professionale ».

 “We are investing in young people as their potential and expertise is highly significant for us.  It means opening their minds to the future – said Sandro Del Lesto – and we are ready to do our best to share with the students an educational and enriching summer.”

Alberto Maieli

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Una task force di volontari sulla via Francigena

Si e’ concluso a Pont Saint Martin e a Donnas il corso di “Accoglienza sulla via Francigena” organizzato dalle due Amministrazioni comunale e tenuto d Laura Decanale, Teresa Charles e dall’arch. Silvia Stroppa.

Patrocinato dall’Associazione Europea della Via Francigena e avviatosi nel novembre 2015, il corso che si e’ tenuto sul campo in tre sessioni piu’ una teorica, ha raggiunto l’obiettivo di formare un gruppo di volontari idonei ad accogliere e prestare attenzione alle prime necessità ai gruppi di pellegrini in transito nei Comuni di Pont Saint Martin e Donnas.

Sono stati 23 gli attestati di frequenza rilasciati dai Sindaci di Pont Saint Martin e Donnas, rispettivamente Marco Sucquet e Amedeo Follioley, e sono stati assegnati a: Anna Bertino, Anna Challancin, Ennio Pedrini, Xavier Laurenzio, Daniela Benone, Teresa Charles, Silvia Stroppa, Enio Ratto, Giovanni Bertoni, Daniele Giovanni Frassy, Laura Bertone, Marilena Giovanetto, Mario Albusceri, Sergio Yon, Gino Agnesod, Amanda DI Domenica, Davide Mindo, Ugolino Enza, Gabriele Grosso, Martine Peretto, Franca Giovanetto, Michela Herera e Alfredino Vuillermoz.

Tra i prossimi obiettivi dei volontari, attivi su richiesta di pellegrini o gruppi di pellegrini relativamente ai territori dei Comuni di Pont Saint Martin e Donnas e che operano senza alcun compenso, e’ in corso lo studio per l’apertura di alcune chiese ed il presidio di alcuni monumenti storici sul tracciato francigeno nei week-end di luglio e agosto

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A task force of volunteers on the Via Francigena

The course “Accommodation/Support on the Via Francigena”, organized by the two municipal administrations of Pont Saint Martin and Donnas, and led by Laura Decanale, Teresa Charles and architect Silvia Stroppa, has now finished.

 

Sponsored by the European Association of the Via Francigena, the course consisted of three theoretical sessions focused on forming a group of volunteers to provide accommodation and to attend to the principal needs of pilgrims traversing the municipalities of Pont Saint Martin and Donnas.

23 certificates of attendance were issued by the mayors of Pont Saint Martin and Donnas, Marco Sucquet and Amedeo Follioley respectively.  Attendees were: Anna Bertino, Anna Challancin, Ennio Pedrini, Xavier Laurenzio, Daniela Benone, Teresa Charles, Silvia Stroppa, Enio Ratto, Giovanni Bertoni, Daniele Giovanni Frassy, Laura Bertone, Marilena Giovanetto, Mario Albusceri, Sergio Yon, Gino Agnesod, Amanda DI Domenica, Davide Mindo, Ugolino Enza, Gabriele Grosso, Martine Peretto, Franca Giovanetto, Michela Herera e Alfredino Vuillermoz.

The next objectives for the volunteers include: actives at the request of pilgrims or groups of pilgrims related to the municipalities of Pont Saint Martin and Donnas; working towards opening some churches that are currently closed, as well as opening several historic monuments that lie along the track of the Via Francigena for the weekends of July and August.

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Un groupe de travail de volontaires sur la Via Francigena

Le cours d’ « Accueil sur la via Francigena » organisé par les deux administrations communales de Pont Saint Martin et de Donnas et tenu par Laura Decanale, Teresa Charles et par l’architecte Silvia Stroppa, est terminé.

Le cours s’est déroulé en 3 sessions + 1 plus théorique que les premières. Il a atteint son objectif qui était de former un groupe de volontaires capable d’accueillir et de palier aux premières nécessités des groupes de pèlerins de passage dans les communes de Pont Saint Martin et de Donnas. Le cours a été parrainé par l’Association Européenne de la Via Francigena et lancé en novembre 2015.

23 attestations de fréquentation ont été délivrées par les Maires de Pont Saint Martin et de Donnas, respectivement Marco Sucquet et Amedeo Follioley. Elles ont été décernées à :  Anna Bertino, Anna Challancin, Ennio Pedrini, Xavier Laurenzio, Daniela Benone, Teresa Charles, Silvia Stroppa, Enio Ratto, Giovanni Bertoni, Daniele Giovanni Frassy, Laura Bertone, Marilena Giovanetto, Mario Albusceri, Sergio Yon, Gino Agnesod, Amanda DI Domenica, Davide Mindo, Ugolino Enza, Gabriele Grosso, Martine Peretto, Franca Giovanetto, Michela Herera et Alfredino Vuillermoz.

Un des prochains objectifs des volontaires est l’étude de l’ouverture de certaines églises et de certains monuments historiques sur le tracés de la Via Francigena durant les week-ends de juillet et août.

Les volontaires sont disponibles sur demande des pèlerins ou des groupes de pèlerins, selon les territoires des communes de Pont Saint Martin et de Donnas et travaillent bénévolement.

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Esce il romanzo “A un passo dalle stelle”

Esce il romanzo di Daniela Palumbo edito da Giunti Junior (collana EXTRA) dedicato al cammino ad alle sue suggestioni. E’ la storia di un gruppo di adolescenti che va in  vacanza su un tratto della Via Francigena, l’antica via di pellegrinaggio che da Canterbury giunge a Roma. Passo dopo passo, 16 giorni, 16 tappe,  da Lucca a Roma,  con i genitori e due guide del cammino.

“Dunque, i primi dieci giorni non ne potevo più. Avevo male ai piedi, le vesciche che urlavano, lo zaino che pesava, tutti che avevano voglia di chiacchierare. Tranne me. Io stavo ancora litigando con i miei problemi e la mia vita. E con un cammino che mi dava solo altri dolori. Poi è successo qualcosa. Non so esattamente cosa. Mi alzavo la mattina e mi sentivo bene, la testa libera e il cuore in pace. Studiavo la tappa e non vedevo l’ora di cominciare a camminare, fare incontri, assaporare lo scorrere del tempo in un modo che non credevo potesse esistere: senza rincorrerlo, senza metterci dentro desideri e preoccupazioni, solo felice di viverlo. Camminando. Allora ho pensato a tutti quelli come me, che sono passati e passeranno sulle strade, dentro i letti dell’accoglienza, sotto il sole, la pioggia, la luna e l’ombra degli alberi di questo pellegrinaggio… Il cammino ci fa uguali. Ci spoglia di quello che è in più, te ne sei accorta?”

 


 

2016, Anno Nazionale dei Cammini

Questa è la storia di un gruppo di adolescenti che va in  vacanza su un tratto della Via Francigena, l’antica via di pellegrinaggio che da Canterbury giunge a Roma. Passo dopo passo, 16 giorni, 16 tappe,  da Lucca a Roma,  con i genitori e due guide del cammino. Camminare è lentezza, è silenzio, è fatica. Camminare stanca, ma tappa dopo tappa il cammino si rivela per ognuno dei componenti del gruppo un’esperienza potente capace di mettere in atto trasformazioni profonde, di creare situazioni inaspettate e far nascere amicizie e nuovi amori. È l’educazione sentimentale del cammino.

Il romanzo A un passo dalle stelle affronta il tema del silenzio e dell’ascolto in un momento in cui il rumore di fondo di una società sempre connessa si sostituisce alla comunicazione autentica, creando un vuoto di cui i ragazzi sentono sempre più forte il peso.

 

Il libro. Una coppia con due figli, Giacomo, quindici anni e Matteo, sedici. La famiglia di Giorgia, che è stata adottata e ha cominciato a chiedere di conoscere i genitori di origine. Poi Viola, a cui il padre ha promesso che la raggiungerà. E infine Leonardo, che deve riallacciare i rapporti con il figlio Gus. Tra loro non si conoscono, ma in comune hanno il proposito di percorrere a piedi un breve tratto della via Francigena, da Lucca a Roma, con due guide, Fabien e Gaia e la speranza che il cammino li aiuti a raggiungere quello che cercano. Una sera Giorgia trova una lettera in un libro. Chi può averla messa proprio lì? A scrivere è un ragazzo, Alessio. Racconta di aver lasciato la lettera fra le pagine del libro sperando che qualcuno la trovi… Inizia così un dialogo a distanza fra i due ragazzi attraverso le lettere che Alessio lascerà a Giorgia in ogni tappa. Le parole del cammino tappa dopo tappa diventano un appuntamento a cui Giorgia non può più rinunciare. 

Daniela Palumbo è nata a Roma. Giornalista, ha cominciato a pubblicare libri per bambini nel 1998 con un testo sulla disabilità. Vive da tanti anni a Milano dove lavora per il mensile Scarp de’ Tenis, storico giornale di strada nato da un progetto della Caritas Ambrosiana. Ha vinto numerosi premi, fra cui il Battello a Vapore nel 2010 con Le Valigie di Auschwitz. Con lo stesso libro vince il Gigante delle Langhe, il premio Laura Orvieto e altri. Nel 2013 riceve il 1° Premio G. Arpino con il libro Il volo del Falco nel mio destino.   www.danielapalumbo.wordpress.com

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Festa dell’Europa, festa dei cammini europei

“Via Francigena, Via di Pace” è il titolo del forum internazionale organizzato dall’Associazione Europea delle Vie Francigene per festeggiare 15 anni di fondazione. A distanza di pochi giorni, in occasione della Festa dell’Europa del 9 maggio, AEVF vuole ricordare l’importanza del cammino che unisce i popoli europei, dal Nord al Mediterraneo.

“Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” è la definizione della Via Francigena che deriva dal riferimento al “Programma degli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa” lanciato nel 1987 a Santiago de Compostela, esattamente due anni prima della caduta del muro di Berlino. Il Cammino di Santiago, primo itinerario culturale europeo, mette in evidenza l’importanza del dialogo interculturale e l’incontro delle tre peregrinationes majores del periodo medievale, Santiago di Compostela, Roma, Gerusalemme. La “Dichiarazione” approvata nella città spagnola il 23 ottobre 1987 insisteva su questi principi: “il senso dell’umano nella società, le idee di libertà e di giustizia e la fiducia nel progresso sono i principi che storicamente hanno forgiato le differenti culture che creano l’identità europea. Questa idea culturale è, oggi come ieri, frutto dell’esistenza di uno spazio europeo carico di memoria collettiva e percorso da cammini che superano distanze, frontiere, incomprensioni”.

Nella “Dichiarazione” è fortemente presente il tema del pellegrinaggio e dei cammini quale metafora della riscoperta delle radici europee. Un invito rivolto a tutte le persone affinché, percorrendoli, pensino ad una società “fondata su tolleranza, rispetto degli altri, libertà, solidarietà”.

Sulla Giornata dell’Europa e sul valore che la lega alla Via Francigena ed ai cammini europei interviene il Presidente dell’Associazione Eiuropea delle Vie Francigene, Massimo Tedeschi:

La Via Francigena, insieme con il Cammino di Santiago, è diventata pioniere del rilancio delle vie di pellegrinaggio: i percorsi verso Roma; i cammini di Sant’Olav, nel Nord Europa; i pellegrinaggi micaelici, tutti insieme nella famiglia allargata degli itinerari culturali europei. Un’Europa costellata di cammini accomunati da una matrice culturale che li unisce pur conservandone la diversità. La Via Francigena, la sua apertura sia verso la sponda meridionale del Mediterraneo sia verso i cammini che provengono da Nord ed Est Europa, sta assumendo un valore altamente simbolico nel processo di costruzione dell’Europa, servirà di riferimento e di esempio per azioni future.

Questo valore è ancora più forte nell’anno del Giubileo indetto da Francesco e nell’anno dei Cammini che il Ministero italiano per i Beni Culturali ha lanciato come segno di rinascita di un modello di turismo slow che tiene insieme persone e territori.

Le Vie Francigene rappresentano un percorso geopolitico che aiuta ad abbattere i muri che separano le culture, favorendo ponti di dialogo, tolleranza, cooperazione. Jacques Le Goff, grande storico del Medio Evo e grande appassionato di Via Francigena, al quale l’AEVF ha dedicato l’apertura Forum internazionale “Via Francigena, Via di Pace”, la definisce “ponte di culture tra Europa anglosassone ed Europa latina”.

Ancora una volta le parole del grande storico francese rischiarano il momento storico che stiamo vivendo e in cui l’Europa ha bisogno di ritrovare condivisione di valori comuni: “L’Europa si costruisce. E’ una grande speranza che si realizzerà soltanto se si terrà conto della storia: un’Europa senza storia sarebbe orfana e miserabile. Perché l’oggi discende dall’ieri, e il domani è il frutto del passato. Un passato che non deve paralizzare il presente ma aiutarlo a essere diverso nella fedeltà, e nuovo nel progresso. Tra l’Atlantico, l’Asia e l’Africa, la nostra Europa esiste infatti da un tempo lunghissimo, disegnata dalla geografia, modellata dalla storia, fin da quando i Greci le hanno dato il suo nome. L’avvenire deve poggiare su queste eredità che fin dall’antichità, e anzi fin dalla preistoria hanno progressivamente arricchito l’Europa, rendendola straordinariamente creativa nella sua unità e nella sua diversità, in un contesto mondiale sempre più ampio”.

Costruire la Via Francigena contribuisce a costruire l’Europa dei popoli, obiettivo che continuiamo a voler perseguire: ed in effetti questa Europa, che trova la sue radici nella visione dei grandi padri fondatori che nel secolo scorso iniziarono a pensarla e a costruirla, Spinelli, Adenauer, Monnet, Schumann, De Gasperi, è più che mai in cammino, in costruzione, anzi in ricostruzione, e la Francigena può diventare metafora della rinascita dello spirito e delle radici europee.”, conclude Tedeschi

Luca Bruschi

 

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Europe Day – celebration of the European Routes

“The Via Francigena, Way of Peace” is the title of an international forum, organized by the European Association of the Vie Francigene, to celebrate 15 years since its founding. On Europe Day, 9 May, AEVF wanted to remember the importance of the Way that unites the people of Europe, from the north to the Mediterranean.

“A Cultural Route of the Council of Europe” is the definition of the Via Francigena, a reference which comes from the “Programme of the Cultural Routes of the Council of Europe”, launched in 1987 in Santiago de Compostela, exactly two years before the fall of the Berlin Wall.  The Camino de Santiago, the first European Cultural Route, highlights the importance of intercultural dialogue and the three major pilgrimage routes of the medieval period: Santiago de Compostela, Rome and Jerusalem. The “Declaration”, approved in Santiago on 23 October, 1987, insists on the following principles: “humanity in society, the ideas of freedom and justice and faith in progress.  These are the principles that have historically shaped the different cultures of Europe, forging a common identity. This cultural idea is, today as in the past, the result of the existence of a European collective memory, including these paths that go beyond distances, borders and misunderstandings.”

In the “Declaration”, the theme of pilgrimage and journeys as a metaphor for the rediscovery of European roots is emphasized.  It is a call to all people to think of society as being “based on tolerance, respect for others, freedom and solidarity. “

On Europe Day, Massimo Tedeschi, President of the European Association of the Vie Francigene, spoke on the values associated with the Francigena and other paths:

“The Via Francigena, along with the Camino de Santiago, has become a pioneer in the revival of pilgrimage routes: the routes to Rome; the paths of St. Olav, in Northern Europe; the Micaelici pilgrimage, which all come together to form the extended family of European cultural routes.  Europe is dotted with these paths which share a common cultural matrix that joins them, while also preserving their diversity.  The Via Francigena, beginning at the Mediterranean and joining paths from Northern and Eastern Europe, is taking on a highly symbolic value in the process of building Europe and will serve as a reference and example for future actions.

This value is even stronger in the Jubilee Year proclaimed by Pope Francis and the launching of the year of the Camino by the Italian Ministry for Cultural Heritage as a sign of rebirth of a slow tourism model that brings people and territories together.

The Vie Francigene represent a geopolitical path that helps to break down the walls that separate cultures, fostering dialogue, tolerance and cooperation. Jacques Le Goff, the great historian of the Middle Ages and a great lover of the Via Francigena, to whom the AEVF has dedicated the opening International Forum “Via Francigena Way of Peace”, calls the Francigena ” the bridge of cultures between Anglo-Saxon and Latin Europe”.

Tedeschi concluded that, “building the Via Francigena helps to build a Europe of communities , a goal that we continue to pursue: and in fact, this Europe, which finds its roots in the vision of the great founding fathers who, in the last century began to conceive and to build it, Spinelli, Adenauer, Monnet, Schumann, De Gasperi, is more than ever on the move, under construction, or rather, in reconstruction, and the Francigena can become a metaphor for the rebirth of the spirit and of European roots.”

Luca Bruschi

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Fête de l’Europe, fête des chemins européens

« Via Francigena, Voie de la Paix » est le titre du forum international organisé par l’Association Européenne des Vie Francigene pour fêter les 15 ans de la fondation. Aux alentours  de la Fête de l’Europe du 9 mai, AEVF veut rappeler l’importance des chemins qui unissent les peuples européens, du Nord à la Méditerranée.

« Itinéraire Culturel du Conseil de l’Europe » est la définition de la Via Francigena qui est la résultante de la référence : « Programme des Itinéraires Culturels du Conseil de l’Europe » lancé en 1987 à Saint Jacques de Compostelle, exactement 2 ans avant la chute du mur de Berlin. Le chemin de Saint Jacques, premier itinéraire culturel européen, souligne l’importance du dialogue interculturel et la rencontre des 3 peregrinationes majores de la période médiévale : Saint Jacques de Compostelle, Rome et Jérusalem. La « Déclaration », approuvée par la ville espagnole le 23 octobre 1987, insistait sur ces principes : « le sens de l’humain dans la société, les idées de liberté et de justice et la confiance dans le progrès sont les principes qui «  historiquement » ont forgé les différentes cultures qui créent l’identité européenne. Cette idée culturelle est, aujourd’hui comme hier, le fruit de l’existence d’un espace européen chargé de mémoire collective et parcouru de chemins qui dépassent les distances, les frontières, les incompréhensions ».       

Dans la « Déclaration »le thème du pèlerinage et des chemins est très présent, métaphore de la redécouverte des racines européennes. Une invitation destinée à toutes les personnes afin qu’en les parcourant, ils pensent à une société « fondée sur la tolérance, le respect d’autrui, la liberté, la solidarité ».

Le président de l’Association Européenne des Vie Francigene, Massimo Tedeschi intervient sur la Journée de l’Europe et sur les valeurs qui la lie à la Via Francigena et aux chemins européens :

« La Via Francigena, avec le chemin de Saint Jacques, est devenue pionnière dans le renouveau des chemins de pèlerinage : les parcours vers Rome, les chemins de Sant’Olav dans le Nord de l’Europe, les pèlerinage micaelici, tous ensemble dans la famille élargie des itinéraires culturels européens. Une Europe constellée de chemins partageant une matrice culturelle qui les unit tout en conservant leur diversité. La Via Francigena, avec son ouverture autant vers la rive méridionale de la Méditerranée que vers les chemins qui proviennent du Nord et de l’Est de l’Europe, est en train d’assumer une valeur symbolique très importante dans le processus de construction de l’Europe ; elle servira de référence et d’exemple pour les actions futures.

Cette valeur est encore plus forte durant l’année du Jubilé, organisé par le Pape Francesco, et durant l’année des Chemins, que le Ministère Italien pour les Biens et la Culture a lancé comme signe de renaissance d’un modèle de tourisme lent qui rassemble les personnes et les territoires.

Les Vie Francigene représentent un parcours géopolitique qui aide à abattre les murs qui séparent les cultures, en favorisant les ponts de dialogue, de tolérance, de coopération. Jacques Le Goff, grand historien du Moyen-Age et passionné de la Via Francigena, auquel AEVF a dédié l’ouverture du Forum international « Via Francigena, Voie de la Paix », la définit « pont de culture entre Europe anglo-saxonne et Europe latine ».

Encore une fois les mots du grand historien français illuminent le moment historique que nous sommes en train de vivre et dans lequel l’Europe a besoin de retrouver le partage de valeurs communes : « l’Europe se construit. C’est un grand espoir qui se réalisera seulement si nous tenons compte de l’histoire: une Europe sans histoire serait orpheline et misérable. Parce qu’aujourd’hui provient d’hier, et demain est le fruit du passé. Un passé qui ne doit pas paralyser le présent mais l’aider à être différent dans la fidélité et nouveau dans le progrès. Entre l’Atlantique, l’Asie et l’Afrique, notre Europe existe depuis très longtemps, dessinée par la géographie, modelée par l’histoire, depuis que les Grecs lui ont donné son nom. L’avenir doit rester sur cette hérédité qui depuis l’antiquité, et même depuis la préhistoire a progressivement enrichi l’Europe, en la rendant extraordinairement créative dans son unité et dans sa diversité, dans un contexte mondial toujours plus large ».

Construire la Via Francigena contribue à construire l’Europe des peuples, objectif que nous voulons poursuivre : en effet cette Europe, qui trouve ses racines dans la vision des grands pères fondateurs qui dans le siècle dernier commencèrent à la penser et à la construire : Spinelli, Adenauer, Monnet, Schumann, De Gasperi. C’est plus que jamais en chemin, en construction, même en reconstruction que la Francigena peut devenir la métaphore de la renaissance de l’esprit et des racines européennes » conclut M.Tedeschi.

Luca Bruschi