Via Francigena

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Verso il Giubileo con la rinascita della Via Francigena e degli itinerari culturali

Si sta per avvicinare il Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco e nel 2016 prenderà il via l’importante Anno dei Cammini. Due eventi che potranno avere una forte connessione, anche grazie alla rinascita della Via Francigena.

L’attenzione sulle vie storiche, culturali, di pellegrinaggio è un fattore molto importante che sta mettendo in rete Governo, Regioni, Comuni, associazioni, pubblico e privato.

Una svolta importante che è stata recentemente annunciata dal Ministro Dario Franceschini: “in un momento in cui il turismo internazionale è in forte crescita» e le città d’arte sono stremate dai viaggi mordi e fuggi, «il turismo sostenibile non è uno dei settori, ma la vocazione necessaria del sistema paese. Puntare su questo vuol dire valorizzare l’Italia come museo diffuso. L’Anno nazionale dei cammini  coinciderà con l’Anno Santo e con una filosofia di un Giubileo povero, di pellegrinaggio.

ATTRAVERSO IL PAESE DA NORD A SUD, PRENDE FORMA UN NUOVO MODO DI VIAGGIARE: SOSTENIBILE, SLOW, AUTENTICO E DI QUALITA’
La Francigena rappresenta oggi uno dei più importanti progetti per lo sviluppo turistico dell’Italia, Paese che negli ultimi anni ha perso molto appeal a livello internazionale. Il trend dei cammini è in grado di generare importanti flussi di viaggiatori e creare una nuova vocazione legata all’accoglienza sui territori. Si tratta di un progetto inclusivo, in grado di promuovere una forma di turismo sostenibile e legato al recupero della memoria, ma anche in grado di favorire lo sviluppo delle aree limitrofe al percorso. La Francigena, inoltre, si può declinare con altre forme complementari di turismo legate alle terme, alla gastronomia e genuinità dei cibi, ai percorsi legati al romanico o abbazie medievali, alla letteratura di viaggio.

Affinché si possa concretizzare l’attesa verso un progetto di questa dimensione, si dovrà seguire il lungimirante esempio portato avanti dalla regione Toscana con un adeguato sviluppo delle infrastrutture al fine di rendere perfettamente fruibile i percorso a piedi, in bicicletta e a cavallo, cosi come dovranno essere messe in sicurezza tutte le tratte, creati nuovi punti tappa, ampliata l’offerta legata all’accoglienza. Questo significa mettere la Via Francigena ed i cammini al centro delle politiche nazionali, regionali e locali per la pianificazione e sviluppo strategico territoriale.

IL PELLEGRINAGGIO COME METAFORA DELLA RISCOPERTA DELLE RADICI EUROPEE
Via Francigena, “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” è la sua definizione che deriva dal riferimento al Programma degli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa, lanciato ufficialmente nel 1987 con il Cammino di Santiago de Compostela, due anni prima della caduta del muro di Berlino. Questo primo itinerario culturale europeo mette in evidenza l’importanza del dialogo interculturale e l’incontro delle tre peregrinationes majores cristiane del periodo medievale, e cioè Santiago di Compostela, Roma, Gerusalemme. La “Dichiarazione” approvata nella città spagnola il 23 ottobre 1987 insisteva su questi principi:  “il senso dell’umano nella società, le idee di libertà e di giustizia e la fiducia nel progresso, sono i principi che storicamente hanno forgiato le differenti culture che creano l’identità europea. Questa idea culturale è, oggi come ieri, il frutto dell’esistenza di uno spazio europeo carico di memoria collettiva e percorso da cammini che superano le distanze, le frontiere e le incomprensioni”. Ed inoltre: “Il cammino di Santiago, altamente simbolico nel processo di costruzione dell’Europa, servirà di riferimento e di esempio per le azioni future”.

All’interno della “Dichiarazione” è fortemente presente il tema del pellegrinaggio e dei cammini come metafora della riscoperta delle radici europee. Un invito rivolto soprattutto ai giovani affinché, percorrendoli, pensino ad una società “fondata su tolleranza, rispetto degli altri, libertà, solidarietà”. Un significato profondo che oggi, alla luce dei gravi e drammatici fatti di terrorismo internazionale che stiamo vivendo, acquista un valore ancora più prezioso. I cammini non fanno distinzioni ed accolgono chiunque sulla via: cristiani, ebrei, musulmani.
Il Cammino di Santiago è diventato il pioniere del rilancio delle vie di pellegrinaggio: i percorsi verso Roma, come la Francigena; i cammini di Sant’Olav, nel Nord Europa; i pellegrinaggi micaelici, tutti insieme nella famiglia allargata degli itinerari culturali europei.

GLI ITINERARI CULTURALI EUROPEI
I 33 itinerari culturali oggi riconosciuti dal Consiglio d’Europa offrono un viaggio alla scoperta della storia e dell’identità europea, celebrando le tradizioni e i popoli che ci hanno resi ciò che oggi siamo; gli itinerari culturali si snodano seguendo le impronte di commercianti, di artigiani, di ordini religiosi, di musicisti, di inventori, favorendo sviluppo economico e sociale. Dal paesaggio vitivinicolo all’industria e all’artigianato, dalla cultura termale alla rete anseatica di commercio, ai Vichinghi e alla loro storia: essi testimoniano il significato della diversità e di come sia possibile trarre vantaggio dalla promozione di società stabili e prospere.
Gli attuali 33 itinerari culturali certificati dal Consiglio d’Europa, 19 dei quali passano per l’Italia, sono un volano per l’economia e per il turismo, oltre a rappresentare dei viaggi nel tempo e nello spazio che ci aiutano a ricordare da dove veniamo e chi siamo, e per questo vanno sostenuti nel loro sviluppo” ci ha ricordato il vice segretario generale del Consiglio d’Europa, Gabriella Battaini Dragoni, in occasione del Forum sugli itinerari culturali europei il 29-30 ottobre scorso.

Gli itinerari culturali rappresentano infine un percorso geopolitico che aiuta ad abbattere i muri che separano le culture, favorendo la costruzione di ponti di dialogo, tolleranza, condivisione, cooperazione. Jacques Le Goff, grande storico del Medio Evo e grande appassionato di Via Francigena, la definisce come un “ponte tra Europa anglosassone ed Europa latina”.

Ancora una volta le parole dell’insigne storico francese ci aiutano a comprendere questo progetto culturale europeo: “… l’Europa si costruisce. E’ una grande speranza che si realizzerà soltanto se si terrà conto della storia: un’Europa senza storia sarebbe orfana e miserabile. Perché l’oggi discende dall’ieri, e il domani è il frutto del passato. Un passato che non deve paralizzare il presente ma aiutarlo a essere diverso nella fedeltà, e nuovo nel progresso. Tra l’Atlantico, l’Asia e l’Africa, la nostra Europa esiste infatti da un tempo lunghissimo, disegnata dalla geografia, modellata dalla storia, fin da quando i Greci le hanno dato il suo nome. L’avvenire deve poggiare su queste eredità che fin dall’antichità, e anzi fin dalla preistoria hanno progressivamente arricchito l’Europa, rendendola straordinariamente creativa nella sua unità e nella sua diversità, in un contesto mondiale sempre più ampio”.

Costruire la Via Francigena contribuisce a voler cercare di continuare la costruzione dell’ Europa dei popoli nel rispetto delle diverse culture.

Luca Bruschi

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Vers le Jubilé de la renaissance de la Via Francigena et des itinéraires culturels

Bientôt aura lieu le Jubilé spécial de la Miséricorde proclamé par le Pape François et en 2016 commencera l’importante Année des Chemins. 2 évènements qui pourront avoir une forte connexion, grâce également à la renaissance de la Via Francigena.

L’attention portée aux Chemins historiques, culturels, de pèlerinage est un facteur très important qui crée un réseau entre Gouvernement, Régions, Communes, associations, public et privé.

Un changement important qui a été annoncé récemment par le Ministre Dario Franceschini : « une période dans laquelle le tourisme international est en forte croissance » et les villes d’art sont  épuisées par les voyages éclairs, « le tourisme durable ce n’est pas un des secteurs, mais la vocation du système Italien. Cela veut dire valoriser l’Italie comme un grand musée. L’année nationale des Chemins coïncide avec la Sainte Année et avec une philosophie d’un jubilé pauvre, de pèlerinage. »    

A TRAVERS LE PAYS, DU NORD AU SUD, PREND FORME UNE NOUVELLE FACON DE VOYAGER : DURABLE, SLOW, AUTHENTIQUE ET DE QUALITE 

La Francigena représente aujourd’hui un des plus importants projets pour le développement touristique de l’Italie, pays qui dans les dernières années a perdu l’attrait au niveau international. La tendance des Chemins est capable d’engendrer d’importants flux de voyageurs et de créer une nouvelle vocation liée à l’accueil sur les territoires. Il s’agit d’un projet inclusif, capable de promouvoir une forme de tourisme durable et lié à la récupération de la mémoire, mais aussi capable de favoriser le développement des aires limitrophes au parcours. La Francigena, en outre, peut être déclinée sous d’autre formes complémentaires de tourisme comme les thermes, la gastronomie et l’authenticité des aliments, les parcours liés au  style roman ou abbayes médiévales, la littérature de voyage.

Afin que l’on puisse concrétiser l’attente vers un projet de cette dimension, on devra suivre l’exemple clairvoyant présenté par la région Toscane avec un développement adéquat d’une infrastructure afin de rendre parfaitement accessible le parcours à pied, à vélo et à cheval. De la même façon devront être mis en sécurité tous les trajets, créées des nouvelles étapes, amplifiée l’offre liée à l’accueil. Ceci signifie mettre la Via Francigena et les Chemins au centre de la politique nationale, régionale et locale pour la planification et le développement stratégique territorial.

LE PELERINAGE COMME METAPHORE DE LA REDECOUVERTE DES RACINES EUROPEENNES     

Via Francigena, « Itinéraire Culturel du Conseil de l’Europe » est la définition qui dérive de la référence au Programme des itinéraires culturels du Conseil de l’Europe, lancée officiellement en 1987 avec le Chemin de Saint Jacques de Compostelle, 2 ans avant la chute du mur de Berlin. Ce premier itinéraire culturel européen met en évidence l’importance du dialogue interculturel et la rencontre des 3 peregrinationes majores cristiane de la période médiévale, qui sont Saint Jacques de Compostelle, Rome, Jérusalem. La « Déclaration » approuvée par la ville espagnole le 23 octobre 1987 insistait sur ces principes : «le sens de l’humain dans la société, les idées de liberté et de justice et la confiance dans le progrès, sont les principes qui, historiquement, ont forgé les différentes cultures qui créent l’identité européenne. Cette idée culturelle est, aujourd’hui comme hier, le fruit de l’existence d’un espace européen chargé de mémoire collective et parcouru de Chemins qui dépassent les distances, les frontières et les incompréhensions ». En outre : « le Chemin de Saint Jacques de Compostelle, hautement symbolique dans le processus de construction de l’Europe, servira de référence et d’exemple pour les actions futures ».

Dans la « Déclaration » le thème du pèlerinage et des Chemins comme métaphore de la redécouverte des racines européennes est fortement présent. Une invitation adressée surtout aux jeunes afin que, en les parcourant, ils pensent à une société « fondée sur la tolérance, le respect des autres, la liberté, la solidarité ». Une signification profonde qui aujourd’hui, à la lumière des graves et dramatiques actes de terrorisme international que nous sommes en train de vivre, acquiert une valeur encore plus précieuse. Les Chemins ne font pas de distinction et accueillent tout le monde sur la route : chrétiens, juifs, musulmans.

Le Chemin de Saint Jacques de Compostelle est devenu le pionnier de la remise au goût du jour des routes de pèlerinage : les parcours vers Rome, comme la Francigena ; les Chemins de Saint’Olav, dans le nord de l’Europe ; les pèlerinages de Saint Michel, tous ensemble dans la famille élargie des itinéraires culturels européens.

LES ITINERAIRES CULTURELS EUROPEENS

Les 33 itinéraires culturels aujourd’hui reconnus par le Conseil de l’Europe offrent un voyage à la découverte de l’histoire et de l’identité européenne, en célébrant les traditions et les peuples qui nous ont rendus comme nous  sommes au jour d’aujourd’hui ; les itinéraires culturels serpentent en suivant les traces des commerçants, des artisans, des ordres religieux, des musiciens, des inventeurs, en favorisant le développement économique et social. Du paysage vinicole à l’industrie et à l’artisanat, de la culture thermale au réseau de commerce hanséatique, aux Vikings et à leur histoire :  tout cela témoigne de la signification de la diversité et de comment il est possible  de tirer un avantage de la promotion de sociétés stables et prospères.

« Les actuels 33 itinéraires culturels certifiés par le Conseil de l’Europe, parmi lesquels 19 passent par l’Italie, sont une force motrice pour l’économie et le tourisme, et représentent des voyages dans le temps et dans l’espace qui nous aident à nous rappeler d’où nous venons et qui nous somme. Pour cela ils doivent être  soutenus dans leur développement » nous a rappelé la vice-secrétaire du Conseil de l’Europe, Gabriella Battaini Dragoni, à l’occasion du Forum sur les itinéraires culturels européens le 29-30 octobre dernier.   

Les itinéraires culturels représentent enfin un parcours géopolitique qui aide à abattre les murs qui séparent les cultures, en favorisant la construction de ponts de dialogue, tolérance, partage, coopération. Jacques Le Goff, grand historien médiéval et grand passionné de la Via Francigena, la définit comme un « pont entre l’Europe anglo-saxonne et l’Europe latine ».

Encore une fois les paroles du grand historien français nous aident à comprendre ce projet culturel européen : « …l’Europe se construit. C’est un grand espoir qui se réalisera seulement si on tient compte de l’histoire : une Europe sans histoire serait orpheline et misérable. Parce que Aujourd’hui provient d’Hier, et Demain est le fruit du passé. Un passé qui ne doit pas paralyser le présent mais l’aider à être différent dans la fidélité, et nouveau dans le progrès. Entre l’Atlantique, l’Asie et l’Afrique, notre Europe existe en effet depuis très longtemps, dessinée par la géographie, modelée par l’histoire, du jour où les Grecs lui ont donné son nom. L’avenir  doit rester sur cette hérédité qui depuis l’antiquité, et même depuis la préhistoire, a progressivement enrichi l’Europe, en la rendant extraordinairement créative dans son unité et dans sa diversité, dans un contexte mondial toujours plus ample ».

Construire la Via Francigena contribue à vouloir chercher en continu la construction de l’Europe des peuples dans le respect de la diversité culturelle.

Luca Bruschi    

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Nuovi interventi sulla Francigena a Santa Croce

Il piano di interventi per la via Francigena che fa capo al Comune di Santa Croce inaugura ufficialmente la sua seconda fase. Il tratto di strada interessato è quello che dalla Riserva naturale di Montefalcone arriva fino alla via della Palagina, vicino al confine con il territorio di Fucecchio. La decisione di realizzare nuove azioni di messa in sicurezza, per rendere del tutto fruibile e funzionale il percorso usato dai pellegrini in epoca medievale per raggiungere la capitale, arriva in seguito al via libera della Regione. Questa ha accordato all’amministrazione comunale la possibilità di impiegare per attuare interventi futuri parte dei fondi a disposizione non ancora spesi per le opere di ripristino. Per le precedenti operazioni di manutenzione straordinaria della via dei pellegrini, infatti, da parte dell’ente regionale era stato erogato un finanziamento di 25mila euro. Non tutti sono stati utilizzati, però, perché l’amministrazione Deidda è riuscita a risparmiarne una parte ricorrendo ad economie di ribasso d’asta durante le gare di affidamento dei lavori. In questo modo è stata salvata una somma pari a circa 9mila euro, che potrà essere destinata a nuovi interventi. Questi ultimi andranno a completare e mettere del tutto in sicurezza il tratto di percorso che permette di fare due passi nel bel mezzo del polmone verde delle Cerbaie. I lavori includono il ripristino della strada sottostante la scarpata dal terreno più fragile, la copertura delle radici degli alberi che al momento sono ancora scoperte a seguito dell’erosione delle piogge, ma anche le operazioni di pulizia, potatura e decespugliamento delle piante che invadono il manto stradale del tracciato.

Fonte: Il Tirreno

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Saint-Vincent e Chatillon a tappa Via Francigena di avvicinamento a Roma Città Santa

Una sosta sui territori delle due cittadine consentirà ai pellegrini di rifocillarsi e di conoscere la storia millenaria che le accomuna

Saint-Vincent e Chatillon in Valle d’Aosta, in occasione dell’apertura del Giubileo Straordinario della Misericordia si candidano ad essere tappa nel percorso di avvicinamento alla Città Santa.

Dall’8 di dicembre 2015 al 30 novembre 2016, in ricordo dello spirito millenario di accoglienza e sicurezza riservato ai pellegrini che percorrevano la Via Francigena, entrambe le località accoglieranno, con lo stesso spirito, i pellegrini provenienti dal Nord Europa, operando in collaborazione con le Parrocchie, gli Operatori e le Guide Turistiche. Una sosta sui territori delle due cittadine consentirà ai pellegrini di rifocillarsi e di conoscere la storia millenaria che le accomuna.

Una tappa che consentirà anche di scoprire e di conoscere meglio le Chiese, i Musei, l’architettura religiosa minore, i Castelli, Aosta romana con i suoi reperti, paesaggi montani unici e i Parchi Naturali della Valle d’Aosta intera.
Un’occasione, infine, per un approfondimento dedicato all’eroica enogastronomia di montagna con degustazioni delle specialità locali.
Questa iniziativa ideata a giugno 2015 tra i due Comuni, la Parrocchia di Saint-Vincent e gli operatori economici, dopo varie riunioni, ha prodotto un programma che verrà inviato a tutte le Diocesi del nord Europa.

L’assessore del comune di Saint-Vincent Paolo Rollandin, coordinatore dell’iniziativa, è a disposizione per ogni ulteriore notizia e chiarimento.

Fonte: Valle d’Aosta Glocal

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Saint-Vincent et Chatillon, étapes intermédiaires de la Via Francigena, pour se rapprocher de Rome, Ville Sainte

Une étape sur les territoires des 2 villes permettra aux pèlerins de se rafraîchir et de connaître leur histoire commune  millénaire.

Saint-Vincent et Chatillon, dans la Vallée d’Aoste, à l’occasion de l’ouverture du Jubilé Extraordinaire de la Miséricorde proposent leur candidature pour devenir étapes sur le parcours vers la Ville Sainte.

Du 8 décembre 2015 au 30 novembre 2016, en souvenir de la tradition millénaire d’accueil et de sécurité réservé aux pèlerins qui parcourent la Via Francigena, les 2 villes accueilleront, avec le même esprit, les pèlerins provenant du Nord de l’Europe, en collaborant avec les Paroisses, les Opérateurs et les Guides Touristiques.

Une étape qui permettra également de découvrir et de connaître mieux les Eglises, les Musées, l’architecture religieuse mineure, les Châteaux, Aoste la romaine et ses expositions, les paysages montagneux uniques et les Parcs Naturels de toute la Vallée d’Aoste.

Une occasion, enfin, pour un approfondissement de la culture œnologique et gastronomique de montagne avec dégustation des spécialités locales.

Cette initiative née en juin 2015 entre les 2 communes, la Paroisse de Saint-Vincent et les opérateurs économiques a permis, après de nombreuses réunions,  de réaliser un programme qui sera envoyé à tous les Diocèses du Nord d’Europe.

L’assesseur de la commune de Saint-Vincent, Paolo Rollandin, coordinateur de l’initiative, est à votre disposition pour toutes informations et précisions à venir.

Source : Valle d’Aosta Glocal       

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A Gravina, il Festival Europeo delle Vie Francigene

Si è conclusa a Gravina in Puglia la quinta edizione del Festival Europeo delle Vie Francigene, promosso da Civita in collaborazione con AEVF e diretto da Sandro Polci.

Gravina, città delle rievocazioni storiche e dell’ospitalità, si è popolata di artisti provenienti da tutta Italia che si sono esibiti insieme ai circa trecento figuranti locali, per dare vita alla tredicesima edizione del “Raduno dei Cortei Storici“, nell’ambito del quale – domenica 20 settembre – si è tenuta la serata conclusiva del Festival Europeo delle Vie Francigene.

L’evento di rievocazione – promosso dal Centro Studi Nundinae e dal Comune di Gravina – ha rappresentato, anche visivamente, il passaggio storico attraverso diverse epoche e culture: nelle piazze, gli scenari hanno riprodotto botteghe artigiane, accampamenti medievali e rinascimentali. Uno spettacolo fatto di circa 300 costumi realizzati mediante lo studio di iconografie originali del XIII secolo, allestimenti di scena corredati di riproduzioni di simulacri di armi bianche.

In questo contesto, nel magnifico castello federiciano, Sandro Polci ha diretto la serata conclusiva del Festival, che in questa edizione ha raccolto centinaia di eventi lungo l’intero percorso delle Vie Francigene, dalla lontana Canterbury fino ai porti di imbarco pugliesi per la Terra Santa.

La rassegna – realizzata con il patrocinio del Mibact e il contributo di Regione Toscana, Regione Puglia con Pugliapromozione – ha partecipato l’Unione Nazionale delle Pro Loco italiane (UNPLI), con un forte sostegno alle iniziative locali dei migliaia di Comuni aderenti, attraverso il progetto “Camminitaliani” e il concorso nazionale per videomakers e fotografi-narranti “Cammini e Sentieri”.

Tra i partecipanti del Festival anche l’Associazione Civita con la realizzazione della pubblicazione “La bisaccia del pellegrino. Camminare di gusto lungo la Via Francigena”, che promuove le antiche Vie tramite le tipicità agroalimentari; il Comune di Roma con cammini e visite guidate lungo le “Le Vie Romane” del tratto meridionale; l’Opera Romana Pellegrinaggi che ha promosso il “Cammino della Pace da Betlemme a Gerusalemme” per una condivisione spirituale e interreligiosa. E ancora il FAI, che ha organizzato un cammino condiviso, in compagnia di cani, gatti, asini e cavalli, da Assisi al bosco di Francesco.

La Via è anche ricerca e arte. Ecco quindi la collaborazione con il Rome Chamber Music Festival, manifestazione internazionale per la promozione di giovani talenti o la catena solidale del “Pilgrims Crossing Borders, in cammino dalla Scandinavia a Gerusalemme” per oltre 3.000 km. Il Festival è stato infine occasione per presentare il film che tanti riconoscimenti ha avuto all’estero, “Sei Vie per Santiago, Walking the Camino” di Lydia B. Smith.

Una Puglia vivace e colorata, dunque, si è resa palcoscenico per la serata finale di un grande evento che nei prossimi anni, anche grazie all’indizione del Giubileo e del 2016 come “Anno nazionale dei Cammini“, non potrà che crescere, svilupparsi e rafforzare la promozione delle diverse identità culturali dei territori.

 

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Cantieri francigeni sui Monti Dauni

Entra nel vivo il Progetto di Eccellenza Turistica dei Monti Dauni, voluto da Regione Puglia e sostenuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, con l’apertura dei cantieri di “infrastrutturazione leggera”.

Il progetto prevede interventi di messa in sicurezza, attrezzature, aree di sosta e segnaletica del primo tratto di Vie Francigene in Puglia, sui Monti Dauni, dai Comuni di Celle San Vito e Faeto fino a Lucera: si tratta dei primi 45 km di tracciato ufficiale che potranno la prossima primavera diventare fruibili per camminatori, viandanti e pellegrini.

Il Progetto di Eccellenza Turistica, avviato nel 2012 e cofinanziato nel 2014 dal Mibact, è il risultato di una approfondita fase di analisi e di ricerca sul campo che ha coinvolto l’Università degli Studi di Foggia e il Club Alpino Italiano, ora posto in essere dall’Amministrazione Provinciale di Foggia su mandato dell’Agenzia regionale del Turismo ARET Pugliapromozione, che si è avvalsa anche dell’assistenza tecnica dell’Associazione Europea delle Vie Francigene.

I cantieri sui Monti Dauni contribuiranno a rafforzare l’idea di posizionamento turistico che Regione Puglia ha inteso offrire al comprensorio appenninico, investendo risorse nell’entroterra, nella bellezza dei paesaggi, nonché nella profonda spiritualità che pervade i luoghi. Un risultato estremamente concreto, il primo nel Mezzogiorno, che non mancherà di mostrarsi come buona prassi e di indicare il percorso per le altre Amministrazioni che intenderanno procedere alla infrastrutturazione delle Vie Francigene nel Sud.

 

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Vie Francigene nel Sud: verso il Mediterraneo

Si sono svolti a Brindisi, punto terminale della Via Appia Antica e della Via Traiana, porto d’imbarco per la Terra Santa e della Via Egnatia, i lavori della seconda edizione degli Stati Generali delle Vie Francigene nel Sud, nell’ambito della manifestazione Vie Sacre Experience.

Il presidente Massimo Tedeschi ha aggiornato i partecipanti sullo stato di avanzamento della certificazione delle Vie Francigene nel sud Italia, illustrando la presa d’atto della decisione del Governing Board dell’Accordo Parziale Allargato (APA) sugli Itinerari culturali e riferendo della lettera datata 23 giugno 2015 che il Segretario esecutivo dell’Accordo Parziale Allargato (APA) sugli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa, Penelope Denu, ha inviato ad AEVF per comunicare il procedimento di estensione della certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” fino a Brindisi: gli Stati Generali hanno così appreso che il Governing Board riunito a Lussemburgo il 28-29 aprile 2015 ha plaudito l’iniziativa e dato atto che il Dossier presentato è risultato soddisfacente, ma che la valutazione definitiva delle Vie Francigene nel Sud sarebbe stata inserita nella più ampia valutazione triennale 2016-2018 dell’intera Via Francigena.

Il presidente ha ricordato che tutti gli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa sono sottoposti ogni tre anni a valutazione per il mantenimento della certificazione: AEVF, nel ruolo di Rete Portante, ha prodotto tutta la documentazione necessaria e l’ha presentata nei termini stabiliti del 30 settembre 2015, quando la procedura ha avuto inizio. Tedeschi ha ricordato il lungo iter interno che portò all’approvazione dei tracciati da parte dell’Assemblea generale AEVF convocata a Roma il 19 marzo 2015, frutto della elaborazione maturata nel Coordinamento delle Regioni del Sud e della autorevole sintesi prodotta su queste basi dalla Società Geografica Italiana. “La strategia della Rete Portante” – ha ricordato il presidente “è quella di proporre le vie Francigene come connessione fra i cinque grandi centri euro-mediterranei di spiritualità (Santiago, Canterbury, Roma, Istanbul/Costantinopoli, Gerusalemme), non più soltanto come semplice itinerario di Sigerico”: nella sostanza, un’unica Via Francigena, da Canterbury alla Puglia (verso Gerusalemme), pur con diverse direttrici nel rispetto della storia e della cultura dei territori attraversati e delle popolazioni locali coinvolte.

Tedeschi ha infine inteso sottolineare l’indispensabilità del concreto, esplicito e forte coinvolgimento delle Regioni e delle Amministrazioni locali dei territori delle Vie Francigene nel Sud, lungo le cinque direttrici trasmesse a Lussemburgo, proponendo che l’articolazione espressa nel Dossier di candidatura possa diventare uno degli assi portanti del più ampio Masterplan per il Sud che il Governo Renzi sta predisponendo.

Il coordinatore dello sviluppo delle vie Francigene nel Sud, Federico Massimo Ceschin, ha ricordato come, in un solo anno, lo scenario attorno al percorso di riconoscimento sia eccezionalmente mutato, in virtù della proclamazione del Giubileo straordinario da parte del Santo Padre Francesco, ma anche della grande attenzione che il Governo nazionale – in particolare il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini – sta offrendo al tema dei Cammini, sempre più centrale nelle politiche di sviluppo culturale e turistico del Paese, fino alla recente proclamazione del 2016 come “Anno nazionale dei Cammini”. A maggior riprova della centralità e dell’estrema attualità della proposta di riconoscimento e di realizzazione delle vie Francigene nel Sud, fino a Brindisi e verso il Mediterraneo e la Terra Santa, Ceschin dà lettura di un’agenzia pubblicata da poche ore dall’AGI: “Corridoio Baltico-Adriatico: sì della Ue al prolungamento a Sud”. La nota continua: “Approvato oggi a Bruxelles, dal Parlamento europeo, l’emendamento riguardante il completamento del Corridoio Baltico-Adriatico che consente l’estensione all’intera dorsale Adriatico-Jonica da Ravenna fino a Brindisi. Il Mezzogiorno entra dunque a pieno titolo nelle reti trasportistiche transeuropee TEN-T, nell’ambito dell’Asse Baltico-Adriatico che attraversa Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria e Italia”. Oltre la Strategia della Macroregione Adritico-Jonica, ha ricordato Ceschin, la proposta di estensione di tale rete all’Europa sud-orientale/Adriatico orientale, consentirà di colmare il divario in termini di reti esistente nell’area adriatico-ionica. Le vie Francigene, ha assicurato Ceschin, non si concludono a Brindisi ma proseguono verso gli altri porti pugliesi di imbarco verso la Terra Santa, con altre tappe significative a Otranto e il Santuario di Santa Maria di Leucade Finibus Terrae”, il “finisterre” mediterraneo, per poi transitare verso Albania, Grecia, Turchia, Siria, Libano, Palestina e Israele.

Ad aprire i lavori della sessione, Simone Bozzato della Società Geografica Italiana ha illustrato il Dossier di candidatura consegnato all’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali e proposto una cooperazione da sviluppare nell’ambito della programmazione comunitaria 2014-20, ma soprattutto di spostare e proiettare il baricentro delle attività nel Mediterraneo, laddove proprio la Puglia intende consolidare la propria posizione di “ponte” con le altre sponde e con l’Oriente.

Nel suo breve intervento di saluto e di indirizzo, il vicepresidente UNPLI Puglia, Domenico Matarrese, ha portato i saluti istituzionali del presidente nazionale Claudio Nardocci e del presidente regionale Angelo Lazzari. Matarrese ha evidenziato come “I progetti dei Cammini Italiani, delle Vie Sacre e delle Vie Francigene sono iniziative molto sentite dall’UNPLI. Dai percorsi tracciati, è possibile notare la presenza delle Pro Loco in quasi tutte le località individuate: ci sentiamo quindi parte integrante del loro sviluppo integrato. La vera anima del progetto sono in special modo i nostri giovani, laureati e specializzati, che attraverso l’impegno civile possono maturare significative esperienze che li accompagnino in una crescita personale, culturale e anche professionale“.

I lavori sono proseguiti con gli interventi di Rocco Sileo, dell’Agenzia regionale ALSIA e Dirigente Area Servizi di Sviluppo Agricolo di Regione Basilicata, Nicola Ciarleglio, direttore del GAL Titerno in Campania, Adele Mintrone, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Corato, Alessandro Buongiorno, responsabile dell’Agenzia Puglia Imperiale e Daniela Venosa, presidente dell’Associazione Rete Francigena Basilicata.

A conclusione dei lavori, le esperienze di successo di Monteriggioni, in Toscana, e di Orio Litta, in Lombardia, sono state illustrate da Eraldo Ammanniti e dal vicepresidente Francesco Ferrari, che hanno invitato le comunità locali presenti lungo le direttrici Sud ad attivarsi per promuovere la “microeconomia del cammino”.

 

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Case study sulla Via Francigena: il territorio di San Miniato

Il case study universitario di Isabella Rosi, realizzato in collaborazione con l’Associazione europea delle Vie Francigene e l’Università degli studi di Firenze: uno studio che evidenzia la funzionalità del “modello della Via Francigena” adottato dal Comune di San Miniato e supportato dalla Regione Toscana

“Fondamentale per questo “progetto” è il coinvolgimento delle quattro componenti necessarie per lo sviluppo di un itinerario culturale. Tali componenti sono: 1) il dialogo fra le istituzioni (amministrazione comunale e Regione Toscana), in quanto elemento politico necessario per la validità e il progresso sostenibile della Francigena sul territorio; 2) la vivacità delle realtà associative, segno concreto di come il progetto francigeno crea sviluppo sul territorio grazie anche a strumenti quali l’accoglienza e la promozione culturale; 3) il tessuto imprenditoriale locale attraverso il potenziamento del Centro Commerciale Naturale all’interno del progetto “San Miniato nel cuore della Via Francigena Toscana”; 4) il sostegno e il supporto scientifico dell’Università di Firenze.”

Isabella Rosi
isabellarosi87@gmail.com

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Dichiarazione sulla strage del 13 novembre 2015

Il presidente e i membri dell’ufficio di presidenza a nome della Associazione Europea delle Vie Francigene, réseau porteur della Via Francigena, Itinerario culturale del Consiglio d’Europa, profondamente colpiti dalla strage di Parigi, esprimono solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime innanzitutto, agli amici della Via Francigena in Francia e al popolo francese.

Chi appartiene alla grande famiglia della Via Francigena si ispira agli ideali di pace e di rispetto fra le persone, di dialogo interculturale e interreligioso propri della Carta fondativa del Consiglio d’Europa. Esattamente l’opposto della disumanità che ha ispirato gli assassini di Parigi.

14 novembre 2015