Via Francigena

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Il Forum di Monteriggioni ed il modello della Francigena in Toscana

Si è concluso con successo di partecipazione il Forum “Qui è l’Europa” organizzato sabato 24 gennaio dal Comune di Monteriggioni, Associazione Toscana Vie Francigene in collaborazione con l’Associazione Europea delle Francigene e la Regione Toscana. Presenti istituzioni, associazioni, camminatori e operatori culturali e turistici.

“Nel 2014 la via Francigena ha contribuito al Pil toscano per 24 milioni: all’incirca come la metà del fatturato dell’aeroporto di Firenze”. Così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, intervenendo a Monteriggioni al forum dei Comuni toscani attraversati da questa grande e antica arteria di viabilità spirituale.

Rossi ha sottolineato, con orgoglio, come la promessa da lui fatta cinque anni fa di rendere agibile l’intero tratto toscano della Francigena sia stata mantenuta: ciò grazie a un investimento straordinario messo in campo dalla Regione Toscana per un totale di 16 milioni. “Non era facile – ha proseguito Rossi – aggiungere un altro punto attrattivo alla notevole offerta turistica toscana, ma noi in questa legislatura ci siamo riusciti e vogliamo ancora proseguire, aiutati anche dalle politiche più generali per tutelare il territorio e difendere il paesaggio”.

“Stiamo lavorando per trasformare la Francigena in un vero prodotto di turismo culturale, lento e sostenibile”. Così Sara Nocentini, assessore toscana a cultura e turismo, intervenendo poco prima del presidente Rossi a “L’Europa è qui. Francigena tesoro europeo”, il forum che ha riunito – nel complesso monumentale di Abbadia Isola, frazione di Monteriggioni – i rappresentanti dei 38 Comuni toscani attraversati dalla antica via di pellegrinaggio verso Roma oltre che esponenti di altre Regioni italiane e delle associazioni, toscana ed europea, che si occupano della “via”.

“L’offerta turistica legata alla Francigena – prosegue Nocentini – bene si sposa con un’idea nuova di turismo verso la scoperta lenta di territori talvolta periferici ma comunque segnati da valori storici e culturali. Un turismo, dunque, ecosostenibile e culturalmente avanzato, elevato al di sopra di consumismo e massificazione, capace di andare al di là della nicchia dei pellegrini per incontrare fasce di turisti motivati, responsabili, in cerca di esperienze e di contatti con il territorio”.

Rossi ha anche sottolineato l’importanza di investimenti nella manutenzione della Francigena sostenendo l’utilità di un accordo con le amministrazioni comunali interessate e si è detto convinto che nuovi fondi potranno arrivare dai progetti europei, anche per attrarre nuovo lavoro, in particolare giovanile, lungo i luoghi della Francigena. Una iniziativa – ha concluso il presidente – dovremmo anche pensare di realizzarla con il mondo ecclesiale, in considerazione della forte dimensione spirituale implicita nel cammino.

Investimenti – La Regione ha investito 16 milioni, inseriti nel piano operativo 2012-2014 dedicato alla Francigena: con queste risorse è stata resa possibile la fruizione lungo i 380 km del tracciato toscano (8 milioni sono stati indirizzati alla messa in sicurezza, 6 alle strutture ricettive e i restanti 2 a servizi, aree sosta attrezzate, segnaletica, valorizzazione). Oggi l’itinerario escursionistico è completamente in sicurezza e tutto segnalato: individuati anche gli itinerari ciclabile e quello a cavallo mentre sull’intero tracciato è attiva una specifica rete wifi. Tutti i 16 ostelli finanziati inizieranno l’attività entro il 2016.

Presenze – 150 mila in Toscana le presenze, nel 2014, legate alla Francigena: l’anno precedente erano state 100 mila e la crescita annua è costante fino dal 2011. Come provenienza 25 pellegrini su 100 sono stranieri (75 italiani) e il 60% è formato da uomini. il 95% percorrono la via senza il servizio di guide ufficiali, il 64% ha già precedenti esperienze su itinerari di pellegrinaggio. Circa il 30% ha motivazioni religiose. In termini di età anagrafica, la fascia più rappresentata è quella fra i 51 e i 65 anni. Esiste un 19% di pellegrini over 65 anni e esattamente un altro 19% in età compresa fra i 36 e i 50 anni mentre il 26% si posiziona fra i 20 e i 35 anni.

Eventi e strutture – Lungo il percorso toscano, nell’anno appena trascorso sono stati contati almeno 200 eventi di animazione e, per quanto concerne le strutture di ospitalità, se ne contano una quarantina – sul percorso – di stampo ecclesiastico o similare mentre entro un km dal tracciato ce ne sono circa 1.200 di varie tipologie. Per traversare a piedi l’intera Toscana sulla “Francigena” – dal passo della Cisa fino a Radicofani – bastano, in 15 tappe, 15 giorni.

Il Forum di Monteriggioni – Scopo principale del forum, organizzato dal Comune di Monteriggioni (con il sindaco Raffaella Senesi che ha fatto gli onori di casa) a 7 mesi dalla inaugurazione ufficiale della Via Francigena Toscana (Lucca, 21 giugno 2014), è stato favorire il coordinamento tra uffici turistici e ostelli della Francigena toscana ma anche aprire un confronto fra tutte le esperienze europee. 18 le Regioni di 4 Paesi (Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia) attraversati dalla Francigena: Kent, Nord-Pas-De-Calais, Picardie, Champagne-Ardenne, Franche-Comté, Canton Vaud, Canton Vallese, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Molise, Basilicata, Puglia.

Partendo da Monteriggioni, i convegnisti hanno raggiunto a piedi la sede del forum percorrendo, a ritroso, un breve tratto (circa 4 km) all’interno della X tappa toscana: quella che collega San Gimignano a Monteriggioni, una tappa lunga, nel suo complesso, circa 30 km percorribili a piedi in 7 ore e mezzo circa. Ad Abbadia si trova l’abbazia dei Santi Salvatore e Cirino: recentemente ristrutturata con fondi in prevalenza ministeriali mentre la Regione Toscana vi ha cofinanziato (al 60% per 420 mila euro) un ospitale per pellegrini.

Fonte: Il Giunco

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“La Via Francigena: un cammino europeo”

“La Via Francigena: un cammino europeo”. Ne discuteranno il 3 febbraio a Bruxelles i rappresentanti delle Istituzioni europee, della Regione Toscana e del mondo italiano ed europeo della cultura e del settore turistico, che illustreranno la Francigena quale esperienza culturale-turistica di dimensione europea e di buona prassi di governo del territorio.

L’iniziativa è organizzata dalla Regione Toscana con l’Istituto italiano di cultura (Iic) a Bruxelles. La via mise in comunicazione l’area mediterranea con quella del Mar del Nord e divenne ben presto un’arteria transitata da uomini e merci, contribuendo così al rifiorire del grande commercio europeo e al ristabilirsi degli scambi e delle relazioni tra i popoli. Il cammino è oggi un importante itinerario culturale alimentato dall’emozione di calcare tracce lasciate nei secoli, di attraversare paesaggi incontaminati costellati di tesori artistici, di entrare in contatto con le tradizioni dei luoghi. In auto, a piedi, in bicicletta, a cavallo, 380 chilometri in tutta sicurezza, 38 Comuni attraversati, più di mille le strutture ricettive per ogni tasca ed ogni piede. Storia, cultura, architettura immersi in paesaggi che restano nella memoria.

Il programma dell’evento prevede il benvenuto da parte del Direttore dell’Istituto, Paolo Grossi, e poi gli interventi – tra gli altri –di Enrico Rossi, Presidente della regione Toscana; di Silvia Costa, presidente della commissione Istruzione e Cultura del Parlamento europeo; Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF); Eleonora Berti, coordinatrice di Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa; Walter Zampieri della Commissione europea; Giovanni D’Agliano, dirigente della regione Toscana e Alberto Peruzzini, dirigente del settore Turismo Toscana Promozione. Le conclusioni saranno affidate a Sara Nocentini, Assessore alla Cultura della Regione.

Fonte: il Velino

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WiFi libero sulla Francigena in Toscana, a Serravezza

La via Francigena diventa una WiFi free zone. In piazza Europa a Ripa presto si potrà usufruire gratis di internet, grazie a un finanziamento della Regione Toscana relativo proprio alla storica strada di pellegrinaggio. Non sarà la prima e l’ultima area WiFi Free di Seravezza, interessata ad investire sulla Francigena.L’iniziativa del Comune rientra nel progetto della Regione “Francigena WiFi” cui il comune di Seravezza ha aderito nei mesi scorsi. Giorni indietro si sono conclusi i sopralluoghi tecnici per l’attivazione della zona Wifi in piazza Europa e dietro la chiesa della piazza passa la via Francigena, che negli anni è stata oggetto di interventi di valorizzazione. A breve verrà quindi effettuata l’installazione di un hotspot nel tratto di via Francigena di Ripa. L’apparecchiatura consentirà l’accesso gratuito alla rete internet a pellegrini, turisti e cittadini.

Fonte: il Tirreno

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Contirbuti per la riqualificazione e completamento del percorso francigeno finanziati dalla Toscana

Sono in arrivo sul territorio oltre 400 mila euro di contributi per la riqualificazione e il completamento del percorso della storica via Francigena che si aggiungono agli altri interventi di messa in sicurezza del percorso già finanziati dalla Regione Toscana e realizzati dalla Provincia di Lucca in qualità di stazione appaltante per un importo di quasi 1 milione di euro.

La Regione Toscana, infatti, ha approvato la graduatoria dell’ultimo bando emanato per interventi di vario genere legati alla ‘via’ percorsa nel Medioevo dai pellegrini diretti a Roma che vanno ad integrare e migliorare il risultato già raggiunto con il precedente bando con cui erano stati finanziati gli interventi ritenuti più urgenti che presentavano le maggiori criticità.

Fonte: Il Tirreno

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I giovani animatori degli itinerari culturali a Bruxelles per conoscere le Istituzioni Europee

Gli Animatori degli Itinerari Culturali del Lazio a Bruxelles per incontrare le Istituzioni europee all’interno dell’esperienza formativa sugli itinerari culturali europei.

Il master “accompagna” in corso di svolgimento a Foggia sta formando giovani in materia di sviluppo e pianificazione territoriale, prevedendo lezioni in aula, workshop e laboratori, project work e casi di studio pratici da applicare nelle singole aree territoriali

Gli incontri sono previsti con la direzione generale di Turismo e Impresa e la direzione generale della Cultura ed Educazione della Commissione Europea, oltre quello con la rete delle regioni europee NECSTouR guidata dalla Toscana. L’obiettivo è quello di conoscere da vicino le istituzioni europee e le nuove politiche delle programmazioni 2014-2020, con specifico riferimento all’asse turismo e cultura.

La visita in Europa è stata pianificata per la particolare tipologia di professione che eserciteranno e che li chiamerà ad operare contestualmente sulle due, linee Cultura e Turismo, valorizzando la loro reciproca integrazione.

I giovani, appartenenti al programma “Torno Subito” della Regione Lazio, si recheranno a Bruxelles dopo le permanenze a Bologna, a Firenze e a Bari. Recentemente è stato effettuato un Campus di tre giorni organizzato a Campodimele che è uno dei “Gioielli d’Italia”, patria della longevità.

Gli incontri a Bruxelles, previsti dal 22 al 23 di gennaio, sono stati pianificati con l’Associazione Europea delle Vie Francigene all’interno del modulo specifico dedicato agli Itinerari Culturali europei e Via Francigena

La preparazione dei giovani laureati che incontreranno a Bruxelles anche i rappresentanti politici regionali e riporteranno poi le acquisizioni maturate in Europa sui territori dei comuni associati in Ser.A.F. (Frosinome), Ser.A.L. (Latina), Ser.A.R. (Rieti) e AS.TE.R. (Roma). L’occasione d’incontro servirà anche a rappresentare il modello dell’organizzazione territoriale che ha ormai nel Lazio una vita decennale e la metodologia della Formazione-Intervento che serve a sviluppare i cambiamenti necessari a definirla, la stessa che è utilizzata anche nel Master.

Fonte: h24notizie

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Fornovo potenzia i servizi ai pellgrini con due pannelli touch screen

Con il nuovo anno sono attive a Fornovo due postazioni touch screen per le informazioni turistiche e per i pellegrini, il cui numenro nel 2013 è stato in forte aumento.
La prima è stata collocata sotto il gazebo che si trova in piazza del mercato, in fondo alla scalinata che scende da ponte Solferino, la seconda in piazza delle Pieve. A servizio dei pellegrini, i totem tecnologici sono stati acquistati tramite i fondi europei per progetti riguardanti il percorso della Via Francigena. Oltre alle due postazioni, è stato anche posizionato un gazebo di accoglienza in piazza mercato, una fontanella in località Caselle ed un pannello informativo a Sivizzano. Attraverso i punti info pellegrini e turisti potranno avere tutte le informazioni riguardo al Cammino ed i possibili percorsi turistici della zona, sia d’arte che naturalistici, conoscere le strutture ricettive ed i locali del territorio, con le relative mappe, ed i recapiti dei servizi, di emergenza e non, presenti a Fornovo
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“Francigena”, un romanzo storico ambientato nel Medio Evo

“Francigena”, le avventure di tre diversi gruppi di pellegrini lungo il tratto italiano della Francigena nel 1107. Un nuovo romanzo storico che parla di Via Francigena.

Protagonista di questo romanzo è la Via Francigena, il percorso che conduceva i pellegrini medievali dalle Isole Britanniche alla Terra Santa, attraverso la Terra dei Franchi e poi l’Italia sino a Roma. La Francigena fu l’insieme di tante strade che innervavano l’Europa, poiché tanti erano i viaggiatori e i motivi che li spingevano a mettersi in cammino in un’epoca di grande dinamismo che ebbe nel pellegrino in viaggio uno dei suoi più forti protagonisti. Lungo le strade dei pellegrini si mossero persone, idee, eserciti, merci, cultura. Tutto questo gli autori hanno raccontato in questo romanzo sulle avventure di tre diversi gruppi di pellegrini lungo il tratto italiano della Francigena nel 1107. Attraverso le loro vicende e i racconti che ascoltano lungo il cammino, il romanzo mostra uno spaccato del XII secolo italiano, unendo fatti storici e folklore.

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Autori

Simone Covili, geometra tuttofare, divide il suo tempo tra la professione e la scrittura frapponendo a esse progetti strampalati che, nonostante tutto, riesce anche a realizzare. Ama i B-movies, il cinema trash, l’animazione, le letture cruente e adora perdersi in lunghi periodi di “ozio creativo” che spesso condivide con la sua compagna. I suoi racconti sono pubblicati in numerose antologie e sul web (www.xomegap.net). È coautore della trilogia fantasy Finisterra (Ed. Domino, www.xomegap.net/finisterra).

Elisa Guidelli nata a Modena, è laureata in storia medievale e lavora come libraia. Con lo pseudonimo Eliselle ha pubblicato i romanzi Laureande sull’orlo di una crisi di nervi (Fabrizio Filios Editore 2005), Nel paese delle ragazze suicide (Coniglio Editore 2006), Ecstasy love (Eumeswil 2007), Fidanzato in affitto (Newton Compton 2008), Le avventure di una Kitty addicted (LeggerEditore 2010), il noir La fame (Miraviglia Editore 2011), la commedia agrodolce Amori a tempo determinato (Sperling & Kupfer 2013) e, in edizione digitale, il noir Fiabe dall’inferno (Meme Publishers 2014). Il suo sito web è www.eliselle.com.

Gabriele Sorrentino (Modena 1976). Laureato in scienze politiche con una tesi in storia medievale, è autore di articoli e saggi di storia modenese tra i quali il fortunato Quando a Modena c’erano i Romani (TEI 2013). Ha partecipato come relatore al convegno Il medioevo tra noi. Un itinerario tra storia e immaginario organizzato dall’Università degli Studi di Urbino (5 luglio 2014). Col Collettivo XOmegaP è coautore della saga fantasy Finisterra (Ed. Domino) e, con I Semi Neri, del thriller L’Enigma del toro (Damster 2013). Il suo sito web è www.gabrielesorrentino.it

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Finanzianto il progetto “Viandante”, dalla Tuscia a San Pietro

E’ stato finanziato il progetto Viandante, dalla Tuscia a San Pietro, al quale il Comune di Campagnano di Roma ha partecipato insieme a 10 Comuni (Capranica, Sutri, Caprarola, Ronciglione, Carbognano, nepi, Castel Sant’Elia, Monterosi, Mazzano, Formello), 3 Municipi di Roma (XV,XIV,I) e 22 altri soggetti (associazioni, cooperative, istituti) in risposta al bando della Regione Lazio per la manutenzione e valorizzazione della via Francigena nel Lazio.

Il risultato è stato raggiunto grazie ad un meticoloso lavoro di rete messo a segno nel mese di agosto dalle due associazioni realizzatrici, Mediterraid Cammina e Legambiente Lago di Vico in collaborazione con la delegata del Comune di Campagnano alla valorizzazione della Via Francigena.

Si tratta di un risultato importante che, grazie alla partecipazione e al coinvolgimento dei comuni, dei Municipi e delle associazioni, rappresenta il primo risultato concreto volto alla manutenzione della via Francigena.

Fonte: L’Agone

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Costruiamo cammini e ponti di dialogo, non muri!

“Costruiamo cammini e ponti di dialogo, non muri”! Sembra ancora più scontato parlarne oggi alla luce del sanguinoso e tragico evento che ha colpito a Parigi i disegnatori di “Charlie Hebdo” seminando la morte, turbando profondamente tutte le persone amanti della pace e del dialogo.

Anche le parole di Papa Francesco invitano continuamente a superare le frontiere delle inimicizie e delle indifferenze, per costruire ponti di dialogo per fare del mondo intero una famiglia di popoli riconciliati tra loro, fraterni e solidali. Un invito a mettersi in cammino, nella diversità, tra cristiani e musulmani con la consapevolezza che ogni Stato deve assicurare ai cittadini e alle comunità religiose una reale libertà di culto e di espressione.

Gli Itinerari culturali europei ed i cammini come vettore di dialogo. “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” è la definizione della Via Francigena che deriva dal riferimento al Programma degli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa, lanciato ufficialmente nel 1987 con il Cammino di Santiago de Compostela, due anni prima della caduta del muro di Berlino del 9 novembre 1989.

Il tragico episodio parigino invita nuovamente tutti quanti a riflettere sul bisogno materiale ed  immateriale di costruire ponti e cammini, non muri o barriere, esattamente come i popoli del Novecento non avevano bisogno della divisione simboleggiata dal Muro di Berlino. I muri e l’odio religioso fanno paura, soprattutto quando crescono ogni giorni e favoriscono risentimenti, anche l’odio.

La Francigena come ponte tra la Chiesa Cattolica, Anglicana, Protestante, o semplicemente come una via per unire le varie confessioni religiose (se non verso Roma, in cammino verso Gerusalemme). Questo primo itinerario culturale europeo mette in evidenza, oggi forse ancora più che in passato, l’importanza del dialogo interculturale ed interreligioso attraverso l’incontro delle tre peregrinationes majores cristiane del periodo medievale, e cioè Santiago di Compostela, Roma, Gerusalemme. Per sostenere questo messaggio di apertura culturale e religiosa, nel maggio 2010 fu promosso dall’Associazione Europea delle Vie Francigene (in occasione dell’evento “Le Vie del Dialogo” a Lucca) il “gemellaggio” tra la “Via Francigena”, itinerario europeo, e la “Via di Abramo” in Medio Oriente, itinerario di turismo culturale sostenuto dalla Alleanza della Civiltà delle Nazioni Unite. Si intese cosi promuovere attraverso turismo e cooperazione culturale il dialogo interculturale ed il dialogo interreligioso nel Mediterraneo.

La Dichiarazione di Santiago de Compostela, un modello. La “Dichiarazione” approvata nella città spagnola il 23 ottobre 1987 insisteva su questi principi:  “Il senso dell’umano nella società, le idee di libertà e di giustizia e la fiducia nel progresso, sono i principi che storicamente hanno forgiato le differenti culture che creano l’identità europea. Questa idea culturale è, oggi come ieri, il frutto dell’esistenza di uno spazio europeo carico di memoria collettiva e percorso da cammini che superano le distanze, le frontiere e le incomprensioni”. Ed inoltre: “Il cammino di Santiago, altamente simbolico nel processo di costruzione dell’Europa, servirà di riferimento e di esempio per le azioni future”.

All’interno della “Dichiarazione” sono fortemente presenti il tema del pellegrinaggio e dei cammini come metafora della riscoperta delle radici europee. Un invito rivolto soprattutto ai giovani affinchè, percorrendoli, pensino ad una società “fondata su tolleranza, rispetto degli altri, libertà, solidarietà”. Il Cammino di Santiago è diventato il pioniere del rilancio delle vie di pellegrinaggio, così come la Via Francigena ed altri cammini come ad esempio quelli di Sant’Olav, nel Nord Europa e le vie micaeliche

Sostenere il progetto della Francigena, un cammino lento e rivoluzionario. Camminare sulla Francigena significa oggi credere anche in una forte cooperazione culturale, territoriale, turistica e di coesione sociale, con particolare attenzione ai temi-simbolo dell’Europa: storia, cultura, valori nonché scoperta di destinazioni meno conosciute. Esso contribuisce a rafforzare la dimensione democratica dello scambio e del turismo culturale attraverso il coinvolgimento di reti, associazioni ed autorità locali e regionali, università e organizzazioni professionali, nonché a conservare il variegato patrimonio di temi ed itinerari turistici alternativi

Negli ultimi due anno stiamo poi assistendo ad una vera e propria esplosione del fenomeno francigeno e proprio la dimensione interculturale è quella che maggiormente colpisce: da tutti i Continenti vengono persone a camminare sulla Francigena, armate di zaino, scarpe da trekking, animo predisposto all’incontro. Una rivoluzione lenta, silenziosa, pacifica, avvolgente.

Come riporta il sociologo Davide Le Breton “L’atto del camminare riporta l’uomo alla coscienza felice della propria esistenza, immerge in una forma attiva di meditazione che sollecita la piena partecipazione di tutti i sensi (…) Spesso camminare è un espediente per riprendere contatto con noi stessi! […] Camminare è un modo tranquillo per reinventare il tempo e lo spazio. Prevede uno stato d’animo, una lieta umiltà davanti al mondo, un’indifferenza alla tecnica e ai moderni mezzi di trasporto o, quantomeno, un senso di relatività delle cose; fa nascere l’amore per la semplicità, per la lenta fruizione del tempo. […].

Un percorso geopolitico per abbattere i muri. La Francigena rappresenta infine un percorso geopolitico che aiuta ad abbattere i muri che separano le culture, favorendo la costruzione di ponti di dialogo, tolleranza, cooperazione. Jacques Le Goff, grande storico del Medio Evo e grande appassionato di Via Francigena, definisce in modo brillante la Via Francigena “ponte tra Europa anglosassone ed Europa latina” e mediterranea, aggiungiamo noi.

Ancora una volta le parole dell’insigne storico francese ci aiutano a comprendere questo progetto culturale europeo: “… l’Europa si costruisce. E’ una grande speranza che si realizzerà soltanto se si terrà conto della storia: un’Europa senza storia sarebbe orfana e miserabile. Perché l’oggi discende dall’ieri, e il domani è il frutto del passato. Un passato che non deve paralizzare il presente ma aiutarlo a essere diverso nella fedeltà, e nuovo nel progresso. Tra l’Atlantico, l’Asia e l’Africa, la nostra Europa esiste infatti da un tempo lunghissimo, disegnata dalla geografia, modellata dalla storia, fin da quando i Greci le hanno dato il suo nome. L’avvenire deve poggiare su queste eredità che fin dall’antichità, e anzi fin dalla preistoria hanno progressivamente arricchito l’Europa, rendendola straordinariamente creativa nella sua unità e nella sua diversità, in un contesto mondiale sempre più ampio”. Costruire la Via Francigena contribuisce a costruire l’Europa dei popoli, obiettivo che, nonostante tutto, continuiamo a voler perseguire.

Luca Bruschi

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La Regione Piemonte aderisce all’Associazione Europea delle Vie Francigene

La Regione Piemonte entra ufficialmente nell’Associazione Europea delle Vie Francigene, aderendo anche al protocollo d’intesa interregionale per lo sviluppo e promozione dell’itinerario europeo.

Il Piemonte si aggiunge alle altre regioni socie AEVF, Lombardia, Liguria, Toscana, Lazio, Puglia, mentre è in procinto di aderire la Valle d’Aosta. In fase di adesione anche la regione francese della Champagne-Ardenne, che parteciperà al Coordinamento Interregionale francigeno sempre coordinato da AEVF

Il Peimonte ha un grande potenziale per lo sviluppo francigeno. 650 km di percorso, 107 comuni coinvolti, 5 province Torino, Vercelli, Biella, Asti e Alessandria, 4 parchi naturali interessati, una rete di decine di operatori culturali e turistici al servizio della Francigena.  Numeri che testimoniano l’importanza del Piemonte nei secoli quale terra di passaggio dalle Alpi verso la Pianura Padana, con un ruolo di cerniera tra la Via Francigena che da Canterbury portava a Roma, attraverso il Colle del Gran San Bernardo in Valle d’Aosta e il percorso che collegava Santiago di Compostela con la Francia e l’Italia attraverso i Colli del Monginevro e del Moncenisio nella Valle di Susa.