Via Francigena

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Una borsa di studio per formarsi sulla Francigena ed Itinerari Culturali Europei

È una ragazza neo-laureata di 23 anni l’assegnataria della borsa di studio messa a bando dal Comune di Foggia per la prima edizione del Master “Accompagna”, rivolto alla formazione della figura dell’animatore degli itinerari europei, partito lo scorso 28 settembre.

Il master è realizzato grazie alla partnership formata dal Laboratorio di ricerca “Atlas” del Dipartimento di Economia dall’Università di Foggia, dal Seminario Diocesano di Foggia, da “Impresa Insieme S.r.l.” e dall’Istituto di Ricerca sulla Formazione Intervento. AEVF patrocina l’iniziativa e coordinerà un modulo didattico formativo.

Il Master intende formare una figura professionale utile a sostenere i diversi attori del territorio nell’ottimizzazione del sistema di accoglienza lungo gli itinerari culturali europei. La metodologia che si utilizza nel master si chiama “Formazione Intervento” e prevede la realizzazione di diversi progetti sul territorio della provincia di Foggia e lungo la Francigena nel Sud, con riferimento ad azioni di diretto intervento sul territorio, study visit, laboratori formativi

Fonte: Immediato Net

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Intervista con Federico Massimo Ceschin, impegnato con la Regione Puglia e Vice Presidente dell’Associazione Europea Vie Francigene

Federico Massimo Ceschin si occupa di innovazione e qualità nella Pubblica Amministrazione dai primi anni Novanta. Ha avuto l’opportunità  di operare per le principali società di consulenza direzionale presso amministrazioni centrali e locali, conseguendo esperienze in varie Regioni d’Italia e d’Europa. Da qualche anno si è fermato in Puglia, dove è stato impegnato nella gestione dei Grandi Eventi e nel
riposizionamento strategico della Città di San Giovanni Rotondo, sul Gargano dove ha creato prima Bitrel, la “Borsa Internazionale del Turismo Religioso, dei Pellegrinaggi e dei Cammini” e poi “Vie Sacre“, esposizione dei Percorsi e delle Manifestazioni del Sacro.
In forza alla Regione, si è occupato di revisione della normativa turistica e poi di progetti di eccellenza. Nominato nell’Ufficio di presidenza dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, è stato  eletto vicepresidente.

1) La Puglia e la Via Francigena: un binomio che in questi ultimi anni sta diventando sempre più forte. La regione Puglia nell’ultimo decennio è diventata una importante destinazione turistica internazionale grazie al mare, storia, cultura, cucina e festival. Perché puntare anche sulla Francigena ed al flusso di pellegrini? Come ci si prepara per accoglierli?

Sì, oggi possiamo dire che Puglia e Francigena sono un binomio. Per la relazione ormai consolidata tra la Regione e l’Associazione Europea, per l’adesione di sempre più numerosi Comuni, Enti territoriali e Gruppi di Azione Locale, per l’integrazione sempre migliore tra attività di animazione territoriale e Festival Europeo delle Vie Francigene, ma direi soprattutto per questioni di vocazione territoriale: la Puglia, in fondo, è un lembo di terra immerso nel Mediterraneo, con una storia densissima di incontri tra popoli e genti che oggi diventa un’eredità straordinaria da condividere con i visitatori e – in particolare – con l’umanità che si riscopre e si ritrova nei gesti quotidiani e semplici del Cammino.
Ci piace pensarci come una sorta di “ponte” con le altre sponde del Mediterraneo: un crocevia naturale di diversità con spiccate doti di accoglienza, di incontro e di dialogo. Che si tratti di percorrere lentamente i territori ampi e plurali di Puglia, a piedi o in bicicletta, o anche semplicemente di condividere il momento del convivio, seduti alla tavola di una masseria, all’ombra di un ulivo millenario, pensiamo che l’accoglienza autentica e genuina del nostro tessuto ancora ampiamente rurale, poco antropizzato, possa regalare emozioni altrove inarrivabili.
La Regione, per tramite della sua Agenzia Pugliapromozione, ha inteso investire il proprio Progetto di Eccellenza Turistica, cofinanziato dal Ministero della Cultura e del Turismo, per iniziare la infrastrutturazione, messa in sicurezza e segnaletica, del primo tratto pugliese delle Vie Francigene, sui Monti Dauni: saranno i primi 45 km di percorso completamente attrezzati, sui valichi appenninici e verso la grande piana del Tavoliere.

2) In Puglia passano altri itinerari storici, culturali e religiosi, come la via micaelica, ad esempio. Il progetto della VF come si inserisce in questo fascio di strade e, di fatto, come è possibile creare concrete sinergie?

La posizione della Puglia, propaggine estrema del grande Itinerario Culturale Europeo con il Santuario di Santa Maria di Leuca – il “finisterrae” italiano – è strategica da millenni, ben prima che l’impero romano eleggesse i suoi porti a corsia preferenziale dei viaggi verso Oriente. E’ quindi naturale che, nel tempo e con diverse stratificazioni, si siano sovrapposti percorsi di storia e di culture che hanno disegnato una mappa molto ricca. Penso all’Appia Antica, alla Via Traiana, certamente alla Micaelica, ma anche alla Litoranea, alla Aecas-Sipontum (Beneventum), alla Herculea, alla Egnazia, alla Calabria, alla Leucadense: tutte strade che raccontano la nostra storia, come anche i Tratturi della Transumanza, solo per citare altre “green road” che oggi si possono felicemente ed efficacemente intersecare con i tracciati principali delle Vie Francigene.
Le sinergie più concrete si trovano sui territori, dove un partenariato sempre più ampio di soggetti – istituzionali, profit e non profit – hanno dato vita a progetti comuni, con un raggio d’ampiezza che coinvolge la vicina Basilicata e guarda con attenzione alla Campania, al Molise, al Lazio e all’Abruzzo. Ma anche alla Calabria e soprattutto alla Sicilia, dove le Vie Sacre stanno assumendo un ruolo decisamente importante nella ricostruzione di un tessuto d’offerta turistica diffuso, destagionalizzato e sostenibile, imperniato sulla mobilità lenta e sui valori condivisi dalle comunità locali.

3)La Puglia ha aderito con convinzione dal 2011 ad AEVF, con l’auspicio di favorire l’implementazione ufficiale del percorso europeo verso Sud. L’obiettivo principale rimane quello di inserire il progetto all’interno di una dimensione internazionale, che lega idealmente il Kent alla Puglia in un asse di 2500 km, aprendo l’orizzonte verso il Mediterraneo. Come affrontare questa sfida, in collaborazione con istituzioni università e associazioni?

E’ stato compiuto un grande lavoro di analisi e di sintesi, che ha avuto come fondamenta i saperi residenti negli Atenei pugliesi e meridionali, con il supporto dell’Associazione Europea e l’assistenza tecnica di autorevolissime organizzazioni, quali Civita e la Società Geografica Italiana.
Dal 2010, un’importante azione di “scouting” e diffusione dei risultati è stata condotta sui territori, spesso ricorrendo a formule informali e partenariati costituiti enti e associazioni locali, che lentamente hanno finito per costituire l’ossatura della rete regionale (e interregionale) che oggi si presenta così ampia.L’obiettivo rimane quello stabilito nel 2012 presso l’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali di Lussemburgo, dove ci recammo con il presidente Massimo Tedeschi per incontrare la direttrice, Penelope Denu: da allora, abbiamo seguito passo dopo passo le procedure che ci erano state illustrate, fino a giungere ad oggi, vigilia della presentazione del dossier di candidatura per l’allungamento del Grande Itinerario fino a Brindisi, magari anche fino a Otranto e Leuca, attraverso due direttrici fondamentali: ripercorrendo la via Traiana, con riferimento anche alla via dell’Arcangelo, verso la Grotta di San Michele a Monte Sant’Angelo, e dall’altra lungo i percorsi dell’Appia Antica.
Un passo importante, senza alcun dubbio, è l’investimento nel capitale umano: la creazione di un Master sugli Itinerari Culturali Europei presso l’Università di Foggia, insieme ai corsi sviluppati dal Consorzio Universus e quelli organizzati da “Francigena Academy” con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose e della Facoltà Teologica Pugliese, sono destinati a produrre risultati importanti.
Per il futuro prossimo, confido molto nell’apertura di una sede AEVF nell’ambito di Regione Puglia: non soltanto un ufficio amministrativo di supporto agli Enti Locali ma un vero e proprio volano per tutti i portatori di interesse delle Vie Francigene: associazioni, cooperative, pro loco, fondazioni, diocesi, parrocchie, gruppi di azione locale e altre vivaci realtà territoriali.

4)Il modello di riferimento per lo sviluppo delle infrastrutture legate alla francigena rimane il master plan della regione Toscana? Quali iniziative può mettere in campo la Puglia lungo i suoi 400km?

Il modello di riferimento è certo necessariamente la Toscana, regione di assoluta leadership francigena. Non tanto e non soltanto per averci creduto tanti anni fa, fruendo della visibilità indotta dal progetto in questi vent’anni dal riconoscimento del 1994, ma soprattutto per le azioni attuali: la pianificazione del Master Plan è già di per sé un modello, ma la sua attuazione era tutt’altro che scontata, mentre oggi possono assistere con orgoglio le centinaia di migliaia di presenze che si manifestano lungo percorsi sicuri, infrastrutturati, segnalati e promossi.
Con il Progetto di Eccellenza, Regione Puglia ha attinto a quelle esperienze e cercato di innestare le competenze locali, in particolare quelle eccellenti presenti nell’Ente Provincia di Foggia. Ma la vera sfida, oggi, è rappresentata dall’idea di un Master Plan europeo, che uniformi e coordini gli interventi da Canterbury alla Puglia, magari persino a Gerusalemme.
C’è una grande disponibilità degli amici e colleghi toscani a confrontarsi con noi e con qualunque altro territorio intenda investire seriamente sulle Vie Francigene, con la piena consapevolezza che siamo tutti modesta parte di qualcosa di più grande e più importante, che non si misura con i confini amministrativi o geopolitici.

5)Il festival Michaelic, alla prima edizione, sta ottenendo ottimi riscontri in termini di partecipazione, visibilità e qualità delle proposte. Cosi come sorprende il dinamico tessuto imprenditoriale locali che sta sostenendo questi progetti attraverso reti di impresa. Il binomio pubblico-privato a sostegno della Francigena e della cultura sta funzionando?

Siamo soltanto all’inizio. Ma se il buon giorno si vede dal mattino, direi che stiamo assistendo a un’alba radiosa.Il Festival Michaelic è terminato dopo aver realizzato più di 40 eventi in oltre 50 località diverse, tra Puglia e Basilicata, coinvolgendo un partenariato con decine e decine di interpreti territoriali – pubblici e privati – che hanno scommesso in questa edizione “zero” con entusiasmo e senza badare al ritorno immediato del loro investimento. E’ stato quindi un successo straordinario – per alcuni versi inaspettato – aver superato le centomila presenze in sole 6 settimane. Ora si è manifestato anche l’interesse dei Tour operator, che guardano alla prossima edizione con l’intento di realizzare pacchetti di offerta su misura.
Credo che il successo dell’iniziativa risieda in tre ingredienti principali: la resa coerente di mondi ed eventi che già condividevano un’ispirazione e dei valori di fondo, ma che fino a ieri non dialogavano (musica, spettacolo, teatro, rievocazioni storiche, arti varie, escursioni, cammini, visite guidate, mostre, ecc.). Il cartellone unico ha stimolato appartenenza, fidelizzazione e cooperazione: tutti elementi fondamentali nella creazione di circuiti di qualità.
Altra motivazione, l’ampiezza territoriale: quando la motivazione è elevata, le persone non temono di sfuggire all’ombra del campanile ma sono disponibili a muoversi, a mettersi in cammino, a incontrare situazioni diverse, inusuali e inconsuete, con grande curiosità.
Da ultimo, ma non meno importante, l’adesione al Festival Europeo delle Vie Francigene: essere parte di un programma di dimensione europea è già di per se stimolante, poi molti nostri organizzatori di eventi e direttori artistici hanno avuto modo di conoscere il coordinatore Sandro Polci che – unendo qualità umane straordinarie a grandi competenze – è riuscito ad elevare il livello di ciascuna iniziativa senza urtare le suscettibilità dei singoli.
Insieme all’evento “Vie Sacre Experience”, che nel 2015 giungerà alla quinta edizione, Michaelic può già di buon grado meritarsi un ruolo di catalizzatore delle energie presenti nei territori ampi e plurali del Mezzogiorno nostro Bel Paese, in un percorso realmente euromediterraneo.

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Interview de Federico Massimo Ceschin, engagé avec la région des Pouilles et vice-président de l’Association Européenne des Chemins de la Via Francigena

Federico Massimo Ceschin s’occupe d’innovations et de qualité dans l’Administration Publique depuis le début des années 90. Il a eu l’opportunité d’œuvrer pour les principales sociétés de consultation directionnelle auprès des administrations centrales et locales, en accumulant des expériences avec les différentes Régions d’Italie et d’Europe. Depuis quelques années, il s’est arrêté dans les Pouilles, où il s’est engagé dans la gestion des grands évènements et dans le repositionnement stratégique de la Ville de San Giovanni Rotondo, dans le Gargano, où il a créé d’abord BITREL, la « Bourse Internationale du Tourisme Religieux, des Pèlerinages et des Chemins » et puis Vie Sacre, une exposition des parcours et des évènements du Sacré.

Il s’est occupé de révision de la norme touristique et puis de projets d’excellence. Nommé au Conseil d’Administration de l’Association Européenne des Chemins de la Via Francigena, il a été élu vice-président.

1/ La Pouille et la Via Francigena : un binôme qui, ces dernières années, devient toujours plus fort. La région des Pouilles, ces dernières années, est devenue une importante destination touristique internationale grâce à la mer, à l’histoire, à la culture, à la cuisine et au festival. Pourquoi miser aussi sur la Francigena et sur le flux des pèlerins ? Comment se prépare-t-on pour les accueillir ?

Oui, aujourd’hui nous pouvons dire que les Pouilles et la Francigena sont un binôme. Pour la relation maintenant consolidée entre la Région et l’Association Européenne, pour l’adhésion de communes, d’organismes territoriaux, de groupes d’actions locales toujours plus nombreux, pour la meilleure intégration entre les activités d’animation territoriale et le Festival Européen des Chemins de la Via Francigena. Mais surtout pour des questions de vocation territoriale : la Pouille, au fond, est un morceau de terre immergé dans la Méditerranée, avec une histoire très dense de rencontre des peuples et des personnes qui aujourd’hui devient un héritage extraordinaire à partager avec les visiteurs et, en particulier, avec l’humanité qui se redécouvre et se retrouve dans les gestes simples et quotidiens du Chemin.

Nous aimons la comparer à un genre de « pont » avec les autres côtes de la Méditerranée : un carrefour naturel de diversité avec un héritage prononcées pour l’accueil, la rencontre et le dialogue. Qu’il s’agisse de parcourir lentement les territoires divers et variés des Pouilles, à pied ou à vélo, ou même simplement de partager un moment de convivialité, assis à la table d’une ferme, à l’ombre d’un olivier millénaire, nous pensons que l’accueil authentique et véritable de notre tissu encore largement rural, peu anthropique, peut offrir des émotions uniques.   

La région, à travers son agence Pugliapromozione, compte investir dans son Projet d’Excellence Touristique, cofinancé par le Ministère de la Culture et du Tourisme, pour commencer la construction des infrastructures, la mise en sécurité et la signalisation du premier tronçon des Pouilles des Chemins de la Via Francigena, sur les Monts Dauni. Ce seront les 45 premiers km de parcours complètement équipés, sur les cols des Apennins et vers la grande plaine du Tavoliere.

2/ D’autres itinéraires historiques, culturels et religieux passent dans les Pouilles, comme la Via Micaelica par exemple. Comment le projet de la VF s’insère dans ce faisceau de routes et, de fait, comment est-il possible de créer une véritable synergie ?

La position de la Pouille, ramification extrême du grand Itinéraire Culturel Européen avec le Sanctuaire de Santa Maria di Leuca, le Finistère italien, est stratégique depuis des millénaires, bien avant que l’empire romain choisisse ses ports comme passage préféré pour les voyages vers l’Orient. C’est donc naturel que, dans le temps et avec différentes stratifications, les parcours d’histoire et de culture se soient superposés et aient dessiné une carte très riche. Je pense à l’Appia antica, à la Via Traiana, évidement à la Micaelica, mais aussi à la Route Côtière, à la Aecas-Sipontum (Beneventum), à la Herculea, à la Egnazia, à la Calabre, à la Leucadense : toutes des routes qui racontent notre histoire, comme aussi les Tratturi de la Transumanza, seulement pour citer d’autres « routes vertes » qui aujourd’hui peuvent tranquillement et efficacement croiser les tracés principaux de la Via Francigena.

Les synergies les plus concrètes se trouvent sur les territoires où un partenariat toujours plus important – institutions, lucratives ou pas – a donné vie à des projets communs, avec un rayon d’amplitude qui implique la voisine Basilicate et lorgne avec attention la Campanie, le Molise, le Latium et l’Abruzze. Mais aussi la Calabre et surtout la Sicile, où les voies sacrées commencent à avoir un rôle important dans la reconstruction d’offres touristiques diffuses, hors saison et durable, centrées sur la mobilité lente et sur les valeurs partagées par les communautés locales.

3/ La Pouille a adhéré avec conviction depuis 2011 à l’AEVF, avec l’espoir de favoriser la mise en place officielle du parcours européen vers le Sud. L’objectif principal reste d’insérer le projet dans une dimension internationale, qui lie idéalement le Kent aux Pouilles en un axe de 2.500 km, ouvrant l’horizon vers la Méditerranée. Comment affronter ce défi, en collaboration avec les institutions, les universités et les associations ?

Un grand travail d’analyses et de synthèses a été réalisé, qui a eu comme base les connaissances des universités des Pouilles et du Sud, avec le soutien de l’Association Européenne et l’assistance technique d’influentes organisations, tels que Civita et la Société Géographique italienne.

Depuis 2010, une importante action de « scouting » et de diffusion des résultats a été conduite sur les territoires, souvent en ayant recours à des formules informelles et des partenariats constitués d’organismes et d’associations locales, qui lentement ont fini par constituer l’ossature du réseau régional (et interrégional) qui aujourd’hui a pris de l’amplitude. L’objectif reste celui établi en 2012 à l’Institut Européen des Itinéraires Culturels du Luxembourg, où nous nous sommes rendus avec le Président Massimo Tedeschi pour rencontrer la directrice, Penelope Denu. Depuis, nous avons suivi pas à pas les procédures qui nous ont été données, jusqu’à arriver à aujourd’hui, à la veille de la présentation du dossier de candidature pour l’allongement du Grand Itinéraire jusqu’à Brindisi, peut-être jusqu’à Otranto et Leuca, à travers deux axes fondamentaux : reparcourant la via Traiana, avec une référence aussi à la via de l’Archange, vers la Grotte de Saint Michel à Monte Sant’Angelo, et le long des parcours de l’Appia antica.

L’investissement dans le capital humain est, sans aucun doute, un pas important : la création d’une Maitrise sur les Itinéraires Culturels Européens à l’Université de Foggia, avec des cours développés par le Consortium Universus et ceux organisés par « Francigena Academy » avec le parrainage de l’Institut Supérieur de Sciences Religieuses et de la Faculté Théologique des Pouilles, sont destinés à être fructueux.

Dans un avenir proche, j’espère l’ouverture d’un siège de l’AEVF dans la Région des Pouilles : pas seulement un bureau d’administration de soutien aux Organismes Locaux mais un véritable moteur pour toutes les personnes intéressées à la Via Francigena, associations, coopératives, pro-loco, fondations, diocèses, paroisses, groupes d’action local et autres réalités territoriales vivantes.

4/ Le modèle de référence pour le développement des infrastructures liées à la Francigena reste le plan directeur de la région Toscane ? Quelles initiatives la Pouille peut mettre en œuvre le long de ses 400km ?

Un modèle de référence est nécessairement la Toscane, région leader absolu de la Francigena. Pas tellement et pas seulement pour y avoir cru il y a plusieurs années de ça, au bénéfice de la visibilité induite par le projet durant ces 20 années depuis la reconnaissance de 1994, mais surtout pour les actions actuelles : la planification du Plan Directeur est déjà en soi un modèle, mais son application est tout sauf évidente, alors qu’aujourd’hui les infrastructures signalées et promues peuvent assister avec fierté les centaines de milliers de personnes qui se déplacent le long des parcours en toute sureté. Avec le Projet d’Excellence, la Région des Pouilles a tiré de ces expériences et a cherché à enclencher les compétences locales, en particulier ces excellences présentes dans l’Organisme Province de Foggia. Mais le vrai défi, aujourd’hui, est l’idée d’un Plan Directeur européen, qui uniformise et gère les interventions de Canterbury aux Pouilles, peut-être même jusqu’à Jérusalem.

Les amis et collègues toscans sont très disponibles pour discuter avec nous et avec n’importe quel autre territoire qui ait l’intention d’investir sérieusement sur la Via Francigena, avec la connaissance que nous sommes tous une modeste part de quelque chose de plus grand et de plus important, qui ne se mesure pas avec les frontières administratives ou géopolitiques.

5/ Nous avons été surpris de voir que Le festival Michaelic, à la première édition, a obtenu de très bons résultats en termes de participation, visibilité et qualité des propositions et que le dynamique tissu entrepreneurial local soutienne ces projets à travers des réseaux d’entreprises. Le binôme public-privé qui soutient la Via Francigena et la culture fonctionne-t-il ?

Nous en sommes seulement au début. Mais si bon début promet bonne fin, je dirais que nous sommes en train d’assister à une aube radieuse. Le Festival Michaelic est fini après avoir réalisé plus de 40 évènements dans plus de 50 localités différentes entre les Pouilles et la Basilicate, en impliquant un partenariat avec des dizaines et des dizaines d’interprètes territoriaux – publics et privés – qui ont parié sur cette édition « zéro » avec enthousiasme et sans espérer le retour immédiat de leur investissement. Cela a donc été un succès extraordinaire – pour certains côtés inattendus – avoir dépassé les cent mille personnes en seulement 6 semaines. Maintenant, les Tour Operator ont aussi manifesté leur intérêt, en ce qui concerne la prochaine édition, avec l’intention de réaliser des packs d’offre sur mesure.

Je crois que le succès de l’initiative réside dans trois ingrédients principaux : la cohérence entre des mondes et des évènements qui partageaient déjà une inspiration et des valeurs de fond, mais qui jusqu’à hier ne dialoguaient pas (musique, spectacle, théâtre, reconstitution historique, arts divers, randonnée, chemin, visite guidée, exposition, …). Le panneau d’affichage unique a stimulé l’appartenance, la fidélisation et la coopération : tous des éléments fondamentaux dans la création de circuits de qualité.

Une autre raison, l’amplitude territoriale : quand la motivation est grande, les personnes n’ont pas peur d’échapper à l’ombre de l’église mais ils sont disponibles pour se déplacer, se mettre en chemin, rencontrer des situations différentes, inhabituelles, avec une grande curiosité.

En dernier, mais pas moins important, l’adhésion au festival Européen des Chemins de la Via Francigena : faire partie d’un programme de dimension européenne est déjà en soi stimulant, puis beaucoup de nos organisateurs d’évènements et directeurs artistiques ont eu la possibilité de connaitre le coordinateur Sandro Polci qui, unissant qualités humaines extraordinaires à de grandes compétences, a réussi à élever le niveau de chaque initiative sans heurter les susceptibilités de chacun.

Avec l’évènement « Vie sacre Experience », qui en 2015 arrivera à sa 5ème édition, Michaelic peut déjà se targuer d’avoir un rôle de catalyseur des énergies présentes dans les territoires larges et pluriels du Midi de Notre Beau Pays, dans un parcours réellement euro-méditerranéen.

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Francigena: la staffetta Assi-Roma incontra il Santo Padre

Le chiediamo un miracolo, Santo Padre, non si spaventi però perché siamo per i miracoli possibili. Le chiediamo un piccolo gesto per salvare una parte di Creato intorno a noi, per il recupero delle tradizioni dimenticate, per non dimenticare la nostra storia”. È questo un passo della missiva che oggi, durante l’udienza generale, verrà portata a Papa Francesco dai maratoneti della staffetta Assisi-Roma “Da Francesco a Francesco”.

La lettera si conclude con l’invito al Papa a compiere insieme ai promotori dell’iniziativa cinque passi simbolici lungo la Via Francigena. La staffetta nasce per far conoscere meglio gli antichi percorsi sacri.

L’iniziativa è curata dall’Unione delle Pro Loco italiane, in collaborazione con l’Associazione Europea delle Vie Francigene. Secondo Claudio Nardocci, presidente dell’Unione delle Pro Loco, “la via Francigena deve essere riaperta completamente”. È una “grande operazione” che “prende il via dal Consiglio d’Europa – dice Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene – e che ha già raggiunto importanti risultati con l’apertura di numerosi tratti di questo Cammino”. Il partenariato tra le Pro Loco e le Associazioni delle Vie Francigene d’Europa prevede un impegno di quattro anni e mira a mettere in moto risorse per la realizzazione di piccole strutture di sostegno e conforto ai pellegrini.  

 
 
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Nuova Call europea a sostegno del turismo sostenibile per favorire la mobilità senior e giovanile

La Direzione Impresa e Idustria della Commissione Europe, all’interno dell’asse COSME, ha lanciato il nuovo bando sul rafforzamento del settore turistico europeo, incoraggiando l’estensione della stagione turistica e aumentando la mobilità di giovani e anziani.
 
Un riferimento specifico viene fatto anche agli itinerari culturali del Consiglio d’Europa, considerati un vettore privilegiato per favorire la mobilità legata al turismo sostenibile.
 
CALL, informazioni:
I Beneficiari sono soggetti pubblici e privati attivi nel settore del turismo, associazioni o organizzazioni a sostegno delle politiche giovanili o anziani.
Le iniziative ammissibil dovranno essere rivolte ad anziani o giovani e saranno destinate a sviluppare nuovi prodotti turistici. La call considera due strand specifici, e cioè “senior” e “young people”.
 
La sovvenzione prevede fino ad un massimo del  75% dei costi ammissibili. Il budget complessivo è di 1.800.000 euro, ripartito nei due assi (strand “senior” 1.300.000 euro; strand “Young people” 500.000 euro). Si prevede l’accreditamento fino ad un massimo di 10 progetti.
La scadenza è prevista il 15 gennaio 2015.
 
I partner, infine, dovranno essere da 4 a 8, con almeno 4 Paesi coinvolti; necessaria la presenza di almeno: una autorità di Governo; una organizzazione in riferimento a giovani o anziani, 1 agenzia che offre servizi per il turismo; partecipazione di almeno un ente locale/regionale o network.
 
Maggiori info sul Sito web
In allegato il testo del bando
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Facilitating EU transnational tourism flows for seniors and young people in the low and medium seasons

This call for proposals aims at strengthening the competitiveness of the European tourism sector by encouraging the extension of the tourism season and by increasing internal mobility of seniors and young people. CoE Cultural Routes are considered important stakeholders for supporting the creation of these products.

The Call is in the framework of the axis COSME, DG Enterprise and Industry. The objectives of the call are to:

  1. Support the extension of the tourism season, hence contributing to improve SME’s competitiveness and jobs growth;
  2.  Foster transnational cooperation among the widest possible number of actors along the tourism value chain;
  3. Facilitate European public-private partnerships;
  4. Foster seniors and young people wider sense of European citizenship through increased intra-EU mobility.

Proposals must target seniors (55 years old or above) or young people (aged between 15 and 29) and aim at designing/developing a tourism product concept and running a pilot test.

Deadline: 15th January
Total budget: 1.800.000 euros (the EU grant is limited to a maximum co-funding rate of 75% of eligible costs.

For more details on the eligibility criteria, please refer to the text of the call for proposals.

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Manifesto europeo per il ventennale della Via Francigena

Il Manifesto della Via Francigena, varato nelle assemblee generali AEVF di Acquapendente (31 maggio 2014) e Lucca (10 ottobre 2014), in occasione del ventesimo anniversario del conferimento della menzione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” alla Via Francigena.

Il manifesto è stato inviato alle seguenti Autorità europee:

– Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz
– Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker
– Presidente del Consiglio Europeo Matteo Renzi
– Presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa Anne Brasseur

Siamo cittadini europei, rappresentanti di autorità locali e regionali e di associazioni di volontari, riuniti ad Acquapendente (31 maggio 2014) sulla Via Francigena, per partecipare alla Conferenza internazionale indetta dalla Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) per festeggiare il XX anniversario (1994-2014) del conferimento della menzione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” alla Via Francigena e per ricordare il XXVII anniversario del lancio del “Programma degli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa” di Santiago di Compostela (1987).

È nostra convinzione che l’Europa si trovi ad un bivio politico, sociale, economico che richiede una forte iniziativa che dia maggior forza politica alle Istituzioni europee e rafforzi la cooperazione tra gli Stati membri dell’Unione Europea e del Consiglio d’Europa e la consapevolezza del destino comune dei suoi cittadini.
Siamo convinti che Parlamento Europeo e Commissione Europea, da poco tempo rinnovati, e Consiglio d’Europa, ciascuno per la parte di propria competenza, sapranno assumere le necessarie inderogabili decisioni.
Per parte nostra auspichiamo che si attuino iniziative e progetti comuni – quali infrastrutture materiali e immateriali, collaborazioni sociali e culturali innovative, reti artistiche, letterarie, teatrali europee – che possano diventare strumenti di animazione dei mercati del lavoro, delle energie e dei talenti, e motivare i giovani a diventare protagonisti della causa europea.
Da tempo siamo impegnati nell’attuazione del lungimirante “Programma degli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa”, programma in crescita grazie ad uno specifico Accordo Parziale Allargato, a cui auspichiamo la Commissione Europea possa pienamente partecipare.

La rete di turismo sostenibile degli “Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa” è molto più di un semplice mezzo per mantenere l’Europa prima destinazione turistica mondiale; è la riscoperta di una grande rete immateriale che attraversa il continente, da nord a sud, da est a ovest, e si estende sino al Mediterraneo ed al Medio Oriente, unendo i Paesi in un dialogo pacifico e nella cooperazione in materia di Cultura, Ambiente, Turismo. Costituisce un modo efficace per conoscersi e riconoscersi e partecipare alla creazione di nuove forme di economia sostenibile.

Lo ha scritto bene Jacques Le Goff (1924-2014): “L’Europa si sta costruendo. E’ una grande speranza, che potrà diventare concreta soltanto se si tiene conto della storia; un’Europa senza storia sarebbe orfana e infelice. Perché l’oggi viene dall’ieri e il domani è la proiezione del passato. Un passato che non deve paralizzare il presente ma aiutare a essere diversi nella coerenza e innovatori nelle dinamiche di sviluppo. La nostra Europa, tra Atlantico, Asia e Africa, esiste da molto tempo: disegnata dalla geografia e plasmata dalla storia, fin dal momento che i Greci le diedero questo nome, sempre mantenuto da allora. Il futuro deve basarsi su questi lasciti che, dall’antichità e finanche dalla preistoria, hanno reso l’Europa un mondo di ricchezza eccezionale e di straordinaria creatività nella sua unità e diversità”.

Lo “Studio di impatto degli itinerari culturali sulle Piccole e Medie imprese” commissionato da Consiglio d’Europa e Commissione Europea ha dimostrato (Bruxelles 28 giugno 2011) che lo sviluppo di una rete di percorsi culturali certificati può fornire risposte concrete alla domanda di lavoro qualificato e svolgere un efficace ruolo di contrasto alla crisi, soprattutto nei territori cosiddetti “minori”, cioè aree rurali o meno conosciute. La Via Francigena e gli Itinerari Culturali dànno impulso a turismo, economia, sviluppo regionale, sviluppo rurale costituendo un formidabile strumento di coesione sociale e territoriale in grado di accrescere la fiducia nel futuro. Auspichiamo che il lavoro di costruzione della Via Francigena possa proseguire per realizzarne appieno il positivo potenziale di conoscenza e coesione, in una fase di congiuntura critica per l’intera Europa. 

***

L’ASSOCIAZIONE EUROPEA DELLE VIE FRANCIGENE RIUNITA IN ASSEMBLEA AD ACQUAPENDENTE
si impegna a:

  • rafforzare la rete di Collettività territoriali e di Enti locali della Via Francigena, da Canterbury a Roma, ed estendere il percorso fino alla Puglia e alle altre vie storicamente riconosciute;
  • promuovere la cooperazione inter-istituzionale fra Ministeri e Regioni dei quattro Paesi attraversati (Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia);
  • sensibilizzare Regioni, Enti locali e Associazioni di volontari per dotare l’intero percorso della Via Francigena dei necessari servizi di ospitalità, sicurezza, informazione;
  • promuovere l’approvazione del Master Plan Europeo (EMP) della Via Francigena e il Coordinamento interregionale europeo delle Regioni attraversate;
  • promuovere il lavoro comune delle quattro componenti necessarie allo sviluppo di un Itinerario come quello della Via Francigena: 1. istituzioni pubbliche, 2. associazioni di volontari, 3. istituti di ricerca scientifica, 4. operatori economici e turistici;
  • rafforzare la rete scientifica della Via Francigena delle Università europee;
  • promuovere e rafforzare il dialogo interculturale tra Europa anglo-sassone ed Europa mediterranea con riferimento ai quattro luoghi simbolo della cultura religiosa mondiale: Roma, Gerusalemme, Santiago di Compostela, Canterbury;
  • rafforzare la cooperazione tra gli “Itinerari culturali del Consiglio d’Europa” che si rifanno alle antiche vie di pellegrinaggio – Santiago di Compostela, Sant’Olav, San Michele, San Martino – e con altri percorsi quali la “Via Romea Germanica” (da Stade a Roma), la Rete delle Città storiche termali e la Via della Seta;
  • promuovere prodotti tematici culturali e turistici lungo la Via Francigena

L’ASSOCIAZIONE EUROPEA DELLE VIE FRANCIGENE chiede alle Istituzioni Europee:

  • La promozione del “Programma degli Itinerari Culturali Europei” ed il suo riconoscimento all’interno della programmazione 2014-2020;
  • la presentazione della Via Francigena e degli Itinerari culturali europei in Expo Milano 2015;
  • il sostegno alle reti europee di cooperazione interregionale NECSTouR e Coordinamento interregionale europeo della Via Francigena;
  • il sostegno alla rete europea di cooperazione universitaria EUNEK (European Network of Knowledge)

 

 

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Declaration for the Twentieth Anniversary of the Via Francigena

The Declaration for supporting the Via Francigena and the Programme of the Council of Europe Cultural Routes. This document was launched during the EAVF General Assemblies in Acquapendente and Lucca, in the framework of the XX Anniversary of the Via Francigena.

The Declaration was sent to the European Institutions and Organisations:

– To the President of the European Parliament Martin Schulz
– To the President of the European Commission Jean-Claude Juncker
– To the President of the European Council Matteo Renzi
– 
To the President of the Parliamentary Assembly of the Council of Europe Anne Brasseur

We are citizens, representatives of local authorities and associations of volunteers, gathered in Acquapendente on Saturday May 31st at the International Conference of the European Association of the Via Francigena (EAVF) to celebrate the 20th anniversary (1994-2014) of the reward as “Cultural Routes of the Council of Europe” for the Via Francigena and to remember the 27th anniversary of the launch of the “Programme of the Cultural Routes of the Council of Europe” in Santiago de Compostela (1987).

It is our opinion that Europe is at a political, economic and social crossroad that needs a strong initiative in order to give more political strength to the European institutions and to strengthen cooperation between Member States of the European Union and the Council of Europe and the awareness of the common destiny of their citizens. We believe that the European Parliament and the European Commission, recently renovated, and the Council of Europe will be able to make the necessary and unavoidable decisions.

We hope that initiatives and common projects may take place – like tangible and intangible infrastructures, cultural and social innovative collaborations, European artistic, literary and theatrical networks – which may become tools for revitalizing the labor market, the talents and to motivate young people to become the main protagonists of the European cause.

We have being working on the farseeing and innovative “Program of the Cultural Routes of the Council of Europe” for a long time. This programme is growing in the framework of the Enlarged Partial Agreement, at which we hope the European Commission will fully participate.

The sustainable tourism network of the “Cultural Routes of the Council of Europe” is something more than a simple tool to maintain Europe as the first worldwide touristic destination; it is the rediscovery of a wide immaterial network that crosses the continent from north to south, from east to west extending to the Mediterranean and the far East, connecting the European Countries in a peaceful dialogue and cooperation in the field of Culture, Environment and Tourism. It represents an effective way to know each other and to participate in the creation of new sustainable forms of economy.

It was well-written by Jacques Le Goff (1924-2014): “Europe is currently under construction. It’s a great hope that won’t come true if we don’t take into account its history; Europe without history would be like an unhappy orphan. And it’s because today comes from yesterday and tomorrow comes from the past. A past that must not paralyze the present but on the contrary it has to help it to be different in the coherence and new in the progress. Our Europe, between the Atlantic Ocean, Asia and Africa has being existing for a very long time, drawn by geography, shaped by history, since the moment when the Greeks gave it its name that still remains today. The future must rely on the heritages that, since ancient times, even since prehistory, created Europe as it is today, a world of wealth with an extraordinary creativity in its unity and diversity.

The “Study on the impact of the European Cultural Itineraries on SME’s innovation”  commissioned by the Council of Europe and the European Commission (Bruxelles, June 28th 2011), shows that the development of a network of the Certified Cultural Itineraries provides real answers to the demand for skilled job and it has a special role in fighting the crisis of territories often considered “less important” that is to say the rural and less-known areas.

The Via Francigena and the Cultural Routes support tourism, economy and territorial development representing an incredible mean of social and territorial cohesion, able to increase confidence in the future.

We hope that the work for the accomplishment of the Via Francigena will carry on in order to fully express all its potential as a tool of knowledge and cohesion, in this critical period for the whole of Europe. We propose the project of the Via Francigena to be highlighted as an important goal of the programme of the European structural funds 2014-2020.

***

THE EUROPEAN ASSOCIATION OF THE VIA FRANCIGENA GATHERED IN ASSEMBLY IN ACQUAPENDENTE commits to:

  • Strengthen the network of the territorial communities along the Route of Sigeric, from Canterbury to Rome, and to extend the itinerary towards Puglia and other acknowledged historical ways;
  • Promote the inter-institutional cooperation between Ministries and regions of the four Countries crossed by the Via Francigena (Italy, Switzerland, France and England);
  • Sensitize Regions, local authorities and volunteers associations to provide the entire path with the necessary services and facilities: security, information and accommodation;
  • Promote the approval of the “Euro Master Plan (EMP) of the Via Francigena” and the Interregional European Coordination of the regions crossed by the Via Francigena;
  • Promote the joint work of the four components needed for the development of the Via Francigena as European Cultural Route: 1. institutions, 2. associations, 3. scientific research centres, 4. traders and touristic operators;
  • Strengthen the scientific network of European Universities working on the Via Francigena;
  • Promote and strengthen the inter-cultural dialogue between the Anglo-Saxon Europe and the Mediterranean Europe with reference to the four sites symbols of religious culture worldwide: Rome, Jerusalem, Santiago de Compostela and Canterbury;
  • Consolidate the synergy between the “Cultural European Routes” which are based on the ancient pilgrimage ways: Santiago de Compostela, St. Olaf, Saint Michel, St. Martin and other ways like the “Via Romea Germanica” (from Stade to Rome), the historical Thermal towns and the Silk Route;
  • Promote the cultural thematic and touristic products along the route;

THE EUROPEAN ASSOCIATION OF THE VIA FRANCIGENA
is asking to the European institutions:

  • to promote the “Program of the Cultural Routes” in the European programme  2014-2020;
  • to present the Via Francigena and the European Cultural Routes during Expo Milan 2015;
  • to support the European networks of inter-regional cooperation NECSTourR and the Inter-regional Coordinating European Committee of the Via Francigena;
  • to support the European university network  EUNEK (European Network of Knowledge);
  • to promote the “Brand of the Cultural Routes” in the cooperation with the European Commission, the Council of Europe and the European Institute for the Cultural Itineraries of Luxembourg
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Declaration pour le Vingtième anniversaire de la Via Francigena

La Declaration pour soutenir la Via Francigena et le Programme des Itinéraires Culturels du Conseil de l’Europe. Le document a été lancé à l’occasion de l’Assemblée de l’AEVF à Acquapendente et Lucca, dans le cadre du Vingtième anniversaire de la Via Francigena.

La Declaration a été adressée aux Institutioins et Organisations Européennes:

– Au Président du Parlement Européen Martin Schultz
– Au Président de la Commission Européenne Jean-Claude Juncker
– Au Président du Conseil Européen Matteo Renzi
– Au Président de l’Assemblée Parlementaire du Conseil de l’Europe Anne Brasseur

Nous sommes des citoyens, représentants de collectivités locales, d’associations de bénévoles européens, réunis à Acquapendente le samedi 31 Mai à la conférence internationale de l’Association Européenne des Voies Francigènes (AEVF), pour fêter le XX anniversaire (1994-2014) de la mention de «Itinéraire culturel du Conseil de l’Europe» à  la Via Francigena et  pour célébrer le  XXVII anniversaire du lancement à Saint-Jacques de Compostelle (1987) du «Programme des Itinéraires Culturels du Conseil de l’Europe».

C’est notre conviction que l’Europe se trouve à un carrefour politique, économique, social qui exige une forte initiative en donnant majeur force politique aux institutions Européennes et en renforçant la coopération parmi les Etats de l’Union Européenne et du Conseil de l’Europe et la conscience du destin commun de leurs citoyens. Nous sommes convaincus que le Parlement Européen et la Commission Européenne, récemment élus, et le Conseil de l’Europe sauront prendre les décisions nécessaires, désormais incontournables.

De notre part nous espérons que plusieurs initiatives et projets communs peuvent se dérouler – comme par exemple infrastructures matérielles et immatérielles, collaborations culturelles et sociales innovantes, réseaux européens artistiques, littéraires et théâtrales – et qui peuvent devenir des instruments pour mobiliser le marché du travail, des énergies, des talents et motiver les jeunes à devenir les protagonistes de la cause européenne.

Nous travaillons depuis longtemps à la réalisation du clairvoyant et innovant «Programme des Itinéraires Culturels du Conseil de l’Europe», un programme en phase de croissance grâce à l’Accord Partiel Elargi auquel nous espérons que la Commission Européenne adhère complètement.

Le réseau du tourisme durable des «Itinéraires culturels du Conseil de l’Europe» c’est quelque chose de plus grand qu’un simple moyen pour garder l’Europe première destinations touristiques du monde; il s’agit de la redécouverte d’un grand réseau immatériel qui traverse le continent, du nord au sud, de l’est à l’ouest en s’extendant jusqu’à la Méditerranée et au Moyen Orient en unissant les Pays dans le dialogue pacifique et la coopération concernant les secteurs de l’Environnement, de  la Culture et du Tourisme. Il représente aussi bien un moyen efficace de se connaître et se reconnaître   et de créer des nouvelles formes d’économie durable.

Comme  l’a bien écrit Jacques Le Goff (1924-2014) : «L’Europe est en train de se construire. C’est une grande espérance. Elle ne se réalisera que si elle tient compte de l’histoire; une Europe sans histoire serait orpheline et malheureuse. Car aujourd’hui vient d’hier et demain vient du passé. Un passé qui ne doit pas paralyser le présent mais l’aider à être différent dans la fidélité et nouveau dans le progrès. Notre Europe entre Atlantique, Asie et Afrique, existe depuis très longtemps en effet, dessinée par la géographie, modelée par l’histoire, depuis que les Grecs lui ont donné son nom, toujours repris depuis. L’avenir doit s’appuyer sur ces héritages qui, depuis l’Antiquité, voire la préhistoire, ont fait de l’Europe un monde d’exceptionnelle richesse, d’une extraordinaire créativité dans son unité et diversité».

L’ «Etude d’impact des Itinéraires Culturels sur les petites et moyennes entreprises», rédigé par le Conseil de l’Europe et la Commission Européenne (Bruxelles, 28 juin 2011), démontre que le développement d’un réseau des Itinéraires Culturels certifiés donne de véritables réponses à la demande d’emploi qualifié, et joue un rôle dans le contraste à la crise des territoires considérés «moins importants», c’est-à-dire les zones rurales et peu connues. La Via Francigena et les Itinéraires Culturels donnent impulsion au Tourisme, à l’économie, au développement territorial et rural et se traduisent par un formidable outil de cohésion des territoires et donc dans une plus grande confiance dans l’avenir. Nous souhaitons que le travail qui a été commencé puisse poursuivre et exprimer tout son potentiel en tant qu’outil de connaissance et de cohésion, en ce moment de conjoncture si difficile pour l’Europe entière.

***

L’ASSOCIATION EUROPEENNE DES VOIES FRANCIGENES REUNIEE EN ASSEMBLEE A ACQUAPENDENTE
s’engage à:

  • Renforcer le réseau des collectivités territoriales le long de l’itinéraire de Sigeric, de Cantorbèry à Rome, en extendant l’itinéraire jusqu’aux Pouilles (en direction Jerusalem) et aux autres chemins reconnus historiquement;
  • Promouvoir la coopération interinstitutionnel parmi les Ministères et les régions des quatre états traversés par la Francigena (Italie, Suisse, France et Angleterre);
  • Sensibiliser les Régions, les Collectivités territoriales et les associations de bénévoles pour assurer les services de logement, de sécurité et d’information le long de la Via Francigena;
  • Supporter l’approbation de l’’Euro Master Plan (EMP) de la Via Francigena” ainsi que la Coordination Interrégional Européenne des Régions qui sont traversées par  cet itinéraire;
  • Promouvoir le travail commun des quatre components nécessaire au développement de la Via Francigena comme Itinéraire Culturel Européen de succès: 1. institutions publiques 2. associations de bénévoles 3. instituts de recherche scientifique 4. opérateurs économiques et touristiques.
  • Renforcer le réseau  scientifique de la Via Francigena des Universités européennes;
  • Promouvoir et renforcer le dialogue interculturel entre l’Europe anglo-saxonne et l’Europe Méditerranéenne avec la référence des quatre lieux symboliques de la culture religieuse du monde: Rome, Jérusalem, Saint-Jacques de Compostelle et Cantorbèry;
  • Consolider la coopération parmi les Itinéraires Culturels Européens qui se fondent sur les anciennes voies de pèlerinage: Saint-Jacques de Compostelle, Saint Olav, Saint Michel, Saint Martin, et avec les autres parcours comme la «Via Romea Germanica» (de Stade à Rome), le réseau des villes historiques thermales et la Route de la Soie;
  • Promouvoir les produits thématiques culturels  et touristiques le long de la Via Francigena;

L’ASSOCIATION EUROPEENNE DES VOIES FRANCIGENES
demande aux Institutions Européennes

  • La promotion du «Programme des Itinéraires Culturels» et sa reconnaissance dans la Programmation européenne 2014-2020;
  • La présentation de la Via Francigena et des Itinéraires Culturels à l’Expo Milan 2015;
  • Le soutien des réseaux européens de 1) la coopération interrégionale NECSTouR et 2) du Comité de coordination technique interrégionale de la Via Francigena;
  • Le soutien du réseau européen de coopération universitaire EUNEK (European Network of Knowledge)
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Abbazia di San Maurizio, 515-2015: 1500 anni di storia

Per festeggiare i 1500 anni dell’Abbazia di San Maurizio, i Compagnons de la Via Francigena, in collaborazionbe con Valrando e l’Abbazia di San Maurizio, organizzno 4 camminate incrociate che iniziano in 4 punti cardinali lungo la Francigena, per arrivare il sabato 29 agosto 2015 alle 16:00 sulla piazza dell’Abbazia dove si svolgerà l’accoglienza dei pellegrini.

Camminatori o escursionisti potranno liberamente aggiungersi a questi cammini itineranti verso San Maurizio, seguendo il gruppo di persone che farà a piedi tutte le tappe.

Sarà possibile iscriversi entro il 20 maggio 2015

 


 

 

Percorso Nord, Via Francigena da Pontarlier

20.- 29. 8. 2015 difficoltà media

Da 5h00 a 7h00 per giorno 8 giorni di cammino per 183 km

Massimo 15 participanti

Persona di riferimento Jacques Guy, Jean Sechehaye – ACCR-BFC. contact@accr-bfc.fr

Partenza: Pontarlier

Prezzo da Fr.1’100.- a 1’300.- ( euro a 1.25)

Transporto dei bagagli incluso

Parcorso Sud , Via Francigena da Ivrea e da Aoste

20- 29. 8. 2015 difficultà media

Da 5h00 a 6h00 per giorno

Persona di riferimento: Palmira Orsières

Partenza: Abbazia di Saint Maurice

Prezzo da Fr. 1’100 a 1’300 ( euro a 1.25)

29.8.2015

Partenza Aosta

Prezzo da Fr. 600 a 800 ( euro a 1.25)

Transporto dei bagaglii incluso.

 

Percorso Est, dall’Abbazia d’Einsiedeln

16 – 29. 8. 2015

Pellegrinaggio di 13 giorni, (100 ore di cammino), difficultà: 4 stelle +

Assistenza leggera con un auto al seguito. Massimo 13 partecipanti

Persona di riferimento Jean-Pierre Biselx, Pierre-André Anthamatten

Partenza Abbazia di St Maurice

Prezzo da Fr. 2’000.- a 2’100.

Parcorso Ovest, dall’Abbazia di Sixt Fer a Cheval

24 – 29. 8. 2015

Da 4h30 a 5h30 per giorno

Persona di riferimento: Josy Roduit, Willy Fellay

Partenza: Abbaye de Saint Maurice

Prix de Fr. 600 à/bis 750 ( euro à 1.25)

Trasporto dei bagagli incluso