Via Francigena

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Balisage sur la Francigena en Franche-Comté

La commune des Fourgs (en Franche-Comté) et les pèlerins Jean-Claude et Sylvie ont balisé le chemin de Pontarlier à la frontière Suisse (Grand’Borne) soit 22km, en collaboration avec l’Association des chemins de Compostelle et de Rome.

Une journaliste locale a redigé un article sur la Via Francigena. Les choses avancent doucement mais sûrement, sur la Francigena en France.

Article à lire en pièce ci-jointe

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Festa mobile sulla Via Appia Antica. L’inizio di un (nuovo) cammino

L’evento di domenica 7 settembre, “Festa mobile sulla Via Appia Antica” organizzato dal Comitato Via Francigena del Sud, ha riscosso molto successo ed ha messo in movimento una bella community di pellegrini, appassionati ed amici della Francigena.

Una iniziativa “nata dal basso”, con grande passione ed amore per i territori che sono attraversati dalla Francigena. Un evento che, nella sua semplicità e spirito francigeno, rappresenta uno straordinario esempio di come si possa “invadere pacificamente” l’itinerario culturale della Via Francigena, attraverso la collaborazione fra associazioni, istituzioni locali, siti culturali.

Un modo per mettere in cammino giovani, famiglie, anziani e per far incontrare le persone, partendo dalla scoperta dei territori che abbiamo vicino a casa. L’auspicio è che questa bella inziativa possa ripetersi, mantenendo lo stesso entusiasmo che l’ha contraddistinta, e magari trasformarsi in “staffetta” per coinvolgere altri territori. AEVF vuole condividere con voi la nota conclusiva che il Comitato Via Francigena del Sud ha preparato.

Grazie a tutti, a partire da Marco, Vincenzina, Marcello e Pino!

Due parole per raccontare l’evento di domenica 7 settembre. Il significato attribuito a questa iniziativa era duplice: da un lato portare quanti provano interesse per il patrimonio storico e naturalistico ad apprezzare (anche attraverso la fatica di un viaggio a piedi) il valore del paesaggio in cui quei beni si collocano; non è infatti compiutamente leggibile il senso di un particolare bene artistico se non si prova anche a leggerlo con gli occhi e le modalità del tempo in cui fu edificato. Il recarsi in un luogo solo in auto certamente toglie a quel luogo e a quel tal monumento parte della sua dimensione in quanto l’uomo, proprio grazie all’auto, risulta quasi estraniato dal paesaggio stesso. Percorrere un territorio con lentezza vuol dire anche poter restituire ai monumenti parte del loro significato originario che si basa su uno spazio misurato in passi e miglia (milium = mille passi) e non certo contratto dalla potenza di un motore. L’altro significato che come Comitato abbiamo attribuito a questa giornata era quello di arricchire l’esperienza del moderno pellegrinaggio con una maggior coscienza del significato dei luoghi che i pellegrini si trovano ad attraversare. 

 

Nata un po’ per gioco (festeggiare in modo originale un compleanno) l’iniziativa del Comitato Via Francigena del Sud di una Festa Mobile lungo la via Appia antica ha immediatamente raccolto il consenso di associazioni e singoli cittadini. Le realtà aggregative con cui abbiamo collaborato direttamente sono le associazioni Cammino (Sezze), Longalba (Albano laziale), Sport Emotion (Roma), Cavalieri Cortesi (Lanuvio), Soc.Umanitaria sede di Roma, ed Amici dei Castelli Romani (Roma). Molte altre realtà aggregative (ad es. AEVF – Ass. Europea Vie Francigene)  hanno aiutato nella comunicazione contribuendo in modo significativo alla partecipazione; cogliamo qui l’occasione per ringraziare tutti.  Molto apprezzata dagli organizzatori è stata la disponibilità dimostrata dal Parco dell’Appia Antica e dal Comando dei Vigili urbani di Ciampino.

 

La giornata è stata organizzata in concomitanza con l’apertura mensile gratuita dei siti museali nazionali (sull’Appia antica il Mausoleo di Cecilia Metella e la Villa dei Quintili) e con la decisione del Comune di Roma di rendere gratuito l’accesso ad alcuni siti quali, nello specifico, il Museo delle Mura aureliane e la Villa di Massenzio.

 

L’evento è stato comunicato tramite email e Facebook; l’appuntamento era alle 9,30 a piazza Numa Pompilio. All’ appuntamento si sono presentate oltre 50 persone, a Porta S.Sebastiano si è aggiunto un altro gruppo proveniente dai Monti Lepini (per un totale di 80 persone) ed il gruppo si è incamminato verso i suoi obbiettivi. Con disappunto abbiamo notato che la Via Appia antica, pur chiusa al traffico, non essendo presidiata dai Vigili Urbani era trafficatissima già alle 9,40. Fortunatamente il percorso (attraverso il complesso delle catacombe di S.Callisto) che avevamo in precedenza identificato su indicazione dei funzionari del Parco, ha consentito di arrivare oltre l’area più critica senza problemi.

 

Non conoscendo prima i partecipanti avevamo preventivamente individuato una serie di possibili vie d’uscita dal percorso per coloro che non fossero stati in grado di raggiungere la meta finale (Frattocchie).

 

I partecipanti (il più giovane 10 anni la più anziana 72) hanno raggiunto quasi tutti Villa dei Quintili visitando tutti i siti che abbiamo incontrato, con l’eccezione del Museo delle Mura il cui orario d’apertura purtroppo non era compatibile; unanime è stato il gradimento per una formula che ha unito il cammino con la cultura e la storia. Per moltissimi è stata l’occasione per scoprire un patrimonio che nemmeno sospettavano e che, ne siamo certi, vorranno conoscere in modo più approfondito nei prossimi giorni. Non escludiamo inoltre la possibilità, magari con l’apporto di guide turistiche professionali ed in collaborazione con associazioni ed enti romani, di creare anche momenti d’approfondimento su alcuni siti.

 

Con grande piacere abbiamo constatato che il percorso sino a Frattocchie è pulito, sostanzialmente ben tenuto e molto frequentato da ciclisti e camminatori. Il fenomeno della prostituzione (maschile e femminile) che sino a qualche tempo fa rendeva problematico il tratto da via di Fioranello a Santa Maria delle Mole ci è sembrato quasi scomparso e comunque limitato all’area di Via di Fioranello. Probabilmente l’azione di contrasto del Comando dei Vigili Urbani di Ciampino, che ha messo in campo anche delle unità con mountain bike, sta dando i suoi frutti. Certamente utile è stato il fatto di aver sbarrato con dei massi o cancelli alcuni tratti della stessa Via Appia antica.

 

Unanime è stato il gradimento dei partecipanti che hanno richiesto l’organizzazione di analoghe iniziative sui tratti successivi della Francigena del Sud – Appia.

 

Il Comitato Via Francigena del Sud valuterà l’organizzazione di successivi appuntamenti prendendo contatti con le realtà locali (associazioni, enti parco, comuni e musei) per valutare quali azioni comuni siano possibili.

 

Marco Aguiari – Presidente

Vincenzina Scarnicchia – Vicepresidente

Marcello Trombetta – Segretario

Pino Ciavolella – Tesoriere

 

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Lungo la storica “Via Romea Francigena”

Da oggi a sabato la “Bicistaffetta” di FIAB:Benevento-Roma in bici e per la bici. La 14^ edizione  organizzata dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta per valorizzare il territorio attraverso il cicloturismo e promuovere la rete ciclabile nazionale

Ha preso il via questa mattina da Benevento la 14^ edizione di “Bicistaffetta“, importante manifestazione organizzata da FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta per promuovere il potenziamentodella rete ciclabile nazionale e valorizzare il territorio attraverso lo sviluppo del turismo su due ruote.

Quest’anno l’evento ha scelto come itinerario le terre della Campania, del Molise e del Lazio lungo la storica “Via Romea Francigena“, percorsa in direzione “opposta” rispetto a quella dei pellegrini che da Nord si spostavano verso la capitale della cristianità. Il tragitto tocca le città di Cassino e Fiuggi,prima di giungere a Roma sabato 13. Incontri con cittadini, amministrazioni pubbliche e organi di informazione accompagneranno la pedalata con l’intento di sensibilizzare i vari attori sociali sull’uso della bicicletta e sulle risorse da promuovere in un’area geografica ricchissima dal punto di vista storico e paesaggistico e con un grande potenziale cicloturistico.

Il primo di questi appuntamenti si è tenuto ieri nel prologo di Bicistaffetta 2014 a Napoli
dove i circa 50 cicloamatori, capitanati dal presidente nazionale FIAB Giulietta Pagliaccio, hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione presso la Sala Giunta del Comune di Napoli.

L’itinerario si snoda su 300 km di strada attraversando scorci e passaggi affascinanti, molti dei quali insoliti. Lasciata alle spalle Benevento si segue il corso dell’antica via Latina, che attraversa le fertili campagne di vitigni e ulivi bagnate dal Volturno. Nella giornata di giovedì 11, a Venafro, ci si affaccia su uno dei più cruenti teatri di guerra del secondo conflitto mondiale che vide il suo epilogo nella battaglia dell’abbazia di Cassino, di cui quest’anno ricorre il 70° anniversario. Venerdì 12 ci si inoltra nel cuore dell’Appennino attraverso i luoghi di millenaria spiritualità della valle di Comino, come l’abbazia di Casamari; imboccando l’antica Prenestina, poi, si transita per Fiuggi e per le sue celebri sorgenti termali. L’arrivo a Roma è previsto per il pomeriggio di sabato 13 settembre, coronato dalla cerimonia di chiusura di Bicistaffetta 2014 con una pattuglia di vigili in bicicletta ad accogliere la carovana.

La Ciclovia Romea Francigena corrisponde all’itinerario n°3 del grande progetto Bicitalia[1], la prima mappa della rete cicloturistica nazionale realizzata da FIAB e dal Ministero dell’Ambiente. In realtà, questo tratto di Bicitalia (1500 km) è il segmento italiano dell’itinerario “Eurovelo 5” che, come la Via Francigena originale, da Canterbury arriva fino a Brindisi, transitando, ovviamente, per la Città Eterna.

Per ulteriori dettagli su Bicistaffetta 2014 e sulle altre iniziative FIAB:

www.bicistaffetta.it
www.bicitalia.org
www.fiab-onlus.it



[1]La rete, consultabile sul nuovo portale www.bicitalia.org,  si inserisce nel più ampio disegno europeo di “Eurovelo”, la grande rete ciclabile sviluppata da ECF-European Cyclists’ Federation, di cui FIAB è la rappresentante in Italia, che corre su oltre 70.000 km di strada.

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Intervista con Nicola Fantozzi, assessore delcomune di Altopascio e Vice Presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene

Inervista Nicola Fantozzi, assessore del comune di Altopascio e Vice Presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene.

Un riconoscimento al suo impegno personale, alla qualità del suo lavoro per valorizzare la via Francigena e una riprova del ruolo di primo piano che Altopascio riveste quando si tratta di iniziative e opere su questo percorso turistico-spirituale per il quale il comune ha investito molto in termini economici e di risorse umane.
Oggi i comuni hanno sempre meno risorse economiche, non è quindi cosi scontato che una amministrazione decida di investire sulla Francigena. Come invece sta facendo da anni Altopascio (e cosi tanti altri comuni).

 

Il comune di Altopascio da anni investe sullo sviluppo della Francigena, dal punto di vista culturale, turistico e sociale. Perché oggi, con questa crisi economica in atto, un amministrazione comunale dovrebbe continuare a dedicare tempo, risorse ed energie alla Francigena? 
Quanto la città di Altopascio si identifica con la Francigena?

La città di Altopascio si identifica profondamente con la via Francigena, dato che, direi da sempre, è luogo conosciuto da tutti per la qualità dell’ospitalità che si riserva al pellegrino di passaggio nella nostra terra. Se Altopascio è citata addirittura dal Boccaccio nel Decameron, la fama del nostro paese doveva essere davvero tanta. Fama che, ancora oggi, con la foresteria gestita direttamente dal Comune e con i progetti di valorizzazione posti in essere in questi anni, abbiamo inteso alimentare, consolidando la centralità di Altopascio sul cammino italiano della Francigena. I dati dei passaggi di questi anni, in costante aumento, sono lì a dimostrare che la direzione è quella giusta: sempre di più l’utenza varia della Via Francigena – siano pellegrini, turisti, appassionati o altro – sta facendo crescere l’intero sistema, creando occasioni di sviluppo anche per gli esercizi commerciali presenti sul territorio.

 

Nel 2014 come giudichi il trend dei camminatori francigeni? I numeri di persone che si fermano all’ostello di Altopascio ed al altre strutture ricettive, come B&B e hotel, sono realmente in aumento?

 

Il trend è sicuramente positivo. Magari non abbiamo avuto, nell’anno in cui Regione Toscana ha formalmente inaugurato il tratto regionale della Via Francigena, “invasioni” da parte dei pellegrini ma, lasciamelo dire, questo è un fatto addirittura positivo. L’aumento dei pellegrini è costante, non è quindi, a mio parere, solo frutto della moda di un momento, ma il risultato di anni di lavoro serio che ha fatto della Francigena un credibile prodotto turistico-culturale.

Quali sono le iniziative che l’amministrazione sta svolgendo a favore della francigena e quali sono le progettualità future?

 

Nel giro di pochi mesi, forse addirittura entro la fine dell’anno, inaugureremo la nuova Foresteria Comunale nel Centro Storico di Altopascio. Un traguardo per noi importantissimo, che abbiamo potuto cogliere grazie al contributo della Regione Toscana, che ha finanziato l’iniziativa e alla quale va il mio più sentito ringraziamento; poi, sempre grazie al contributo della Regione e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, avvieremo nel corso del 2015 i lavori presso l’Abbazia di Pozzeveri, importantissima struttura già esistente prima dell’anno 1000, nella quale troverà posto un centro di documentazione sui temi del pellegrinaggio. Inoltre, stiamo lavorando ad una serie di appuntamenti di cui vi darò volentieri notizia quanto prima, magari da queste stesse pagine.
 
 
Altopascio, conosciuta anche come città del pane (e della Francigena!). Quali sono le prospettive future che possono legare i territori sulla Francigena a partire dai prodotti tipici? Ritieni sia un ulteriore modo per far conoscere l’autenticità del cammino?

 

La risposta non può essere che positiva. Il pane era alla base della dieta dei pellegrini che sostavano ad Altopascio; al loro arrivo i viandanti e gli ammalati ricevevano le “pistacchie”, piccoli dischi di metallo in lamina stampata, che presentavano al dispensiere ricevendo in cambio vitto ed eventualmente alloggio. Esse si differenziavano per colore, e ad ogni colore corrispondeva un diverso trattamento: si ricevevano un pane e un vino di pregio diverso, a seconda che a richiederli fosse un pellegrino di questo o quel censo.

Un filo sottile lega dunque tutta la storia di Altopascio, dalle origini fino ai nostri giorni, un filo che lega, idealmente, il concetto di ospitalità con il pane, che rappresenta, simbolicamente, proprio quell’ospitalità. Il pane è quindi così centrale nell’economia e nella storia di Altopascio che il nostro Comune è capofila dell’Associazione Nazionale Città del pane, che conta oggi circa 50 città italiane note per questa tradizione.

E’ questa infatti la sfida che vogliamo lanciare, noi amministratori impegnati in disegni di promozione territoriale integrata, che si parli di pane o di Via Francigena; dobbiamo porre con forza, soprattutto nell’ambito della politica culturale e turistica, una ricerca consapevole di linea strategica precisa, che abbia la dimensione del domani, del possibile, in sostanza di un futuro che può essere raggiunto.

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Cammini di Santiago: percorsi, cammini e curiosità

Alcuni numeri, statistiche e informazioni legate ai cammini che conducono i pellegrini verso la sospirata meta di Santiago de Compostela. E anche alcune curiosità da scoprire…

Nelle scorse settimane abbiamo publbicato alcuni articoli sul cammino di Santiago e le potenzialità della Francigena. Certamente i numeri impressionanti legati ai pellegrini che frequentano i cammini spagnoli e francesi verso Santiago di Compostela costituiscono un caso di studio sotto molteplici punti di vista: culturale, sociale, turistico e legato allo sviluppo dei territori.

Il Cammino francese, il Cammino del Nord, il Cammino Primitivo, il Cammino Portoghese, il Camino Inglese e la Via della Plata costituiscono una straordinaria realtà che portano ogni anno migliaia di camminatori, ognuno con motivazioni diverse, verso la meta di Santiago. Basta vedere i numeri degli ultimi 4 anni:
272.135 nel 2010 (anno Xacobeo), 183.366 nel 2011, 192.488 nel 2012, 215.880 lo scorso anno.

Per maggiori informazioni, statistiche, numeri, informazioni e curiosità, è possibile fare oggi riferimento a moltelici siti spagnoli.

Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d’Europa ha riconosciuto l’importanza dei percorsi religiosi e culturali che attraversano l’Europa per giungere a Santiago de Compostela dichiarando la via di Santiago “itinerario culturale europeo” e finanziando adeguatamente tutte le iniziative per segnalare in modo conveniente “el camino de Santiago”. Da quel lontano 1987, due anni prima che cadesse il muro di Berlino, sono passati ormai 27 anni ed il cammino di Santiago continua a brillare. Proprio questo “cammino” ha fatto nascere una serie di itinerari europei, fra i quali la Via Francigena, che oggi fanno parte del programma degli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa.

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Le tappe della Via Francigena in Svizzera online sul portale AEVF

Mappe e tappe del percorso e informazioni tecniche sulla Via Francigena in Svizzera si possono ora trovare on-line in tre lingue nella nuova sezione “La Via Francigena in Svizzera” del portale AEVF.


La Via Francigena in Svizzera si snoda per 215 kilometri attraverso i Cantoni Vallese e Vaud fra gli splendidi paesaggi delle Alpi occidentali e del Giura ed è interamente segnalata con il simbolo del pellegrino giallo che corrisponde alla “Route 70”. Straordinaria è la tappa del Passo del Gran San Bernardo, luogo mitico che tocca i 2.500m di altitudine.

La tratta svizzera è posta nel baricentro del percorso europeo, tra Francia e Italia. Si tratta di un percorso a tratti impegnativo, ma particolarmente apprezzato da camminatori ed escursionisti per la straordinaria bellezza del paesaggio. La Svizzera dimostra particolare interesse allo sviluppo della Francigena e attraverso la regione del Basso Vallese istituzione aderente ad AEVF, partecipa attivamente alle attività della rete AEVF e ai lavori del coordinamento delle 18 regioni francigene europee dal Kent alla Puglia. Sulla Via Francigena svizzera si trova l’antica abbazia di Saint-Maurice che l’anno prossimo festeggia i 1500 anni della sua fondazione.

Il percorso: in direzione Roma, la Via Francigena entra in Svizzera dalla Francia a Auberson e da Sainte-Croix a Vuiteboeuf costeggia i tratti solcati dalle ruote dei carri, peculiari della Svizzera, per poi seguire la placida Venoge fino al Lago di Ginevra o Lemano. Da Losanna si snoda attraverso i vigneti di Lavaux fino all’ansa del fiume Rodano. Dalla romana Octodurus (l’odierna Martigny), il sentiero serpeggia attraverso la strettoia formata dalla selvaggia Dranse fino al versante settentrionale del Passo del Gran San Bernardo. Nella Val d’Entremont, il sentiero è punteggiato da borghi medievali e culmina nella famosa Combe des Morts. 

Caratteristiche
Tappe: 13
Lunghezza: 215 km
Requisiti: facile (sentiero escursionistico)
Forma fisica: difficile
Dislivello: Ste-Croix–Col du Gd St-Bernard: 6300 m; Col du Gd St-Bernard–Ste-Croix: 5000 m

Sul sito
https://www.viefrancigene.org/it/itinerari/svizzero/ ;
https://www.viefrancigene.org/en/itinerari/svizzero/ ;
https://www.viefrancigene.org/fr/itinerari/svizzero/

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Les étapes de la Via Francigena en Suisse désormais online sur le site de l’AEVF

Les cartes, les étapes et les informations techniques sur la Via Francigena en Suisse sont désormais disponibles online en 3 langues dans la nouvelle section “La Via Francigena en Suisse” du site de l’AEVF.

La Via Francigena en Suisse se parcourt sur 215 kilomètres à travers les cantons du Valais et de Vaud, au sein des splendides paysages des Alpes occidentales et du Jura. Elle est entièrement balisée avec le symbole jaune du pèlerin et correspond à la “Route 70”. L’étape la plus extraordinaire est sans conteste celle du passage du Col du Grand-St-Bernard, lieu mythique situé à 2500 mètres d’altitude.

Le secteur suisse se trouve au centre du parcours européen entre la France et l’Italie. Il s’agit d’un parcours parfois exigeant mais très apprécié des randonneurs et excursionnistes au vu de la beauté de ses paysages.
La Suisse démontre un intérêt particulier au développement de la Via Francigena grâce à la région du Bas-Valais, institution membre de l’AEVF, qui participe activement aux activités du réseau AEVF et aux travaux de coordination des 18 régions européennes du Kent aux Pouilles. Fait très intéressant, sur la Via Francigena suisse se trouve l’abbaye de St-Maurice qui fêtera en 2015 les 1500 ans de sa fondation: www.abbaye1500.ch

Le parcours: en direction de Rome, la Via Francigena entre en Suisse depuis la France à Auberson. De Sainte-Croix à Vuiteboeuf, elle longe les sillons des chariots caractéristiques de la Suisse puis suit la tranquille Venoge jusqu’au lac de Genève (lac Léman). De Lausanne, elle parcourt le vignoble du Lavaux inscrit au patrimoine mondial de l’UNESCO, jusqu’à l’embouchure du Rhône. Elle remonte ce fleuve en traversant St-Maurice et son abbaye pour rejoindre Octodure la romaine, aujourd’hui Martigny. Depuis cette ville, le sentier remonte l’étroite vallée des Dranses jusqu’au versant septentrional du col du Grand-Saint-Bernard. Dans la vallée d’Entremont, le sentier se caractérise par la traversée de bourgs médiévaux et se termine dans la fameuse Combe des Morts.

Caractéristiques
Etapes: 13
Longeur: 215 km
Exigences: facile (sentier d’excursion)
Forme physique: difficile
Dénivelé: Ste-Croix–Col du Gd St-Bernard: 6300 m; Col du Gd St-Bernard–Ste-Croix: 5000 m 

Sur le site
https://www.viefrancigene.org/it/itinerari/svizzero/ ; 
https://www.viefrancigene.org/en/itinerari/svizzero/ ; 
https://www.viefrancigene.org/fr/itinerari/svizzero/

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Con pellegrini e trekker l’avventura è sulla Via Alta

Da più di mille anni accoglie le impronte dei pellegrini diretti a Roma sulla via Francigena o in Spagna sul Cammino di Santiago di Compostela. Oggi è conosciuto come Via Alta e sta diventando un itinerario (320 km) battuto non solo dai pellegrini, ma dagli appassionati di montagna, trekking e cicloturismo.  

La Via Alta parte dal Monginevro: nel versante italiano del valico si allaccia, in Val di Susa, alla Via Francigena; in Francia attraversa il dipartimento delle Hautes Alpes-Provence Côte d’Azur, scivolando dai 1860 metri del valico del Monginevro fino ai margini delle paludi della Camargue per confluire nel Cammino di Santiago. Lungo il percorso soste e deviazioni offrono spunti culturali, gastronomici e di svago.

La Via Alta si adagia infine sulla pianura per offrire altri scenari, sapori e spunti di svago e di cultura fino ad Arles, da cui parte il Cammino verso Santiago de Compostela. 

Visita il sito ufficiale della Via Alta

Fonte: La Stampa

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Al via la settimana dei “Camminitaliani.it”, il progetto dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia

Al via la settimana dei “Camminitaliani.it”, il progetto dell’ Unione Nazionale Pro Loco d’Italia che mira a promuovere tutti i Cammini storici, religiosi ma anche di forte significato territoriale presenti sul territorio italiano. L’iniziativa, supportata dalla rete capillare delle 6000 Pro Loco Italiane, punta alla riscoperta dei Cammini e alla valorizzazione di queste realtà in Italia e all’estero.

La gestione frammentata e dispersiva dell’ attuale offerta di servizio e di assistenza dei pellegrini lungo i questi antichissimi percorsi, è stata la molla che ha indotto le pro Loco italiane da parte ad intervenire progettando azioni mirate a garantire assistenza gratuita e informazione ai pellegrini. Protagonisti del progetto saranno, pertanto, i camminatori che sceglieranno di percorrere itinerari ricchi di storia, cultura e cristianità.

La presenza di luoghi sacri e perle d’arte nonché di bellezze ambientali che costellano tutto il percorso rappresentano un punto di forza per il turismo, come rilevato da studi di settore. In Italia, infatti, il turismo religioso conta l’1,5% sul totale dei flussi turistici per un totale di 5,6 milioni di presenze.

L’iniziativa, che prenderà il via l’ultima settimana di settembre e terminerà il 5 ottobre ad Assisi, verrà illustrata nel corso di un a conferenza stampa di apertura e il convegno che si terrà a San Gimigano (SI) nei giorni 20-21 settembre, presso il Teatro dei Leggieri. L’evento verrà illustrato dal Presidente dell’UNPLI Claudio Nardocci e dal Presidente dell’ Associazione Europea delle Vie Francigene, Massimo Tedeschi.

Si proseguirà nel fine settimana successivo, 27-28 settembre, presso uno dei luoghi simbolo dei cammini, Monte Sant’Angelo (FG), suggestiva location della manifestazione organizzata dall’Unpli, in collaborazione con i partner “VIE SACRE” e “Associazione Europea Vie Francigene”.

L’appuntamento conclusivo, ad Assisi (PG) dal 3 al 5 ottobre, inserito nel calendario delle celebrazioni Francescane, sarà l’occasione per fare il punto sui primi mesi di attività del progetto. Nel corso di questi tre giorni si terranno convegni, incontri sull’argomento.

Verrà infine allestita “PIAZZA ITALIA” con stand regionali che offriranno degustazioni enogastronomiche per la promozione del proprio territorio.

Al termine della manifestazione partirà la staffetta “da Francesco a Francesco” che approderà a Roma per recapitare al Santo Padre un messaggio.

Ufficio stampa Unpli – ufficiostampa@unpli.info

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Francigena del Sud, alcune immagini

Dodici scatti per raccontare il percorso della Via Francigena del Sud, fatti dall’amico pellegrino Francesco Scomazzon.

Una bella serie di foto che vengono condivise con AEVF e la community francigena. Dopo aver completato l’anno scorso il tratto italiano fino a Roma (“con molta soddisfazione anche per le buone segnalazioni lungo il percorso”), quest’estate il viaggio è proseguito in bicicletta fino a Santa Maria di Leuca.

Grazie a Francesco per la condivisione!

Guarda le foto