Via Francigena

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Francigena, il volto migliore della Toscana

Appunti di viaggio del sindaco di Monteriggioni Bruno Valentini che ha percorso la Francigena per tutto il tratto toscano partendo da Fornovo di Taro in Emilia.

Lunedì 27 Giugno 2011 10:51 

“Non avrei mai immaginato di lasciare l’’ostello comunale di Altopascio depositando le chiavi sotto il portone di ingresso del Municipio. Come una volta si faceva nei nostri paesi, lasciando le chiavi sotto la soglia. Ad Altopascio, così come presso i cappuccini di Pontremoli o la parrocchia di Avenza, abbiamo sostato durante l’’attraversamento della Toscana in bici, lungo l’’itinerario della Francigena”.

Comincia così il “diario di viaggio” lungo la Via Francigena del sindaco di Monteriggioni Bruno Valentini, che ha percorso l’antica strada in bicicletta lungo i sentieri della nostra regione.

“Siamo partiti dall’’Appennino emiliano, percorrendo l’’antico tracciato pedonale dei pellegrini diretti a Roma, che dopo il valico della Cisa, incontravano la Toscana, sia che venissero dal centro dell’’Europa o da Santiago di Compostela. In quattro giorni abbiamo percorso oltre 300 km, incontrando foreste, boschi, prati, guadi, pievi, abbazie, borghi antichi, città d’’arte, ma soprattutto persone. Persone che arricchivano il mutare del paesaggio con la diversità delle loro culture, consuetudini, cibi e dialetti. È stato un viaggio che ci ha consentito di vivere la Toscana senza limitarsi a guardarla da dietro i vetri dell’’auto o del pullman, osservandola da dentro. Una Toscana minore, che sovente è la Toscana migliore, distante dal clamore della notorietà, densa di autenticità ed ospitalità”.
Oddio, non tutto è da celebrare. In molti luoghi il ruvido incalzare della modernità ha intaccato pesantemente il tessuto sociale ed ambientale, spargendo oltre misura anonimi manufatti di cemento ed asfalto, demolendo i confini visivi fra città e campagna. Talvolta si passa da una stupenda città d’’arte ad un’’altra altrettanto mirabile, percorrendo però corridoi stradali dove il panorama circostante è occluso da pareti continue di case a schiera tutte uguali, capannoncini artigianali, snack bar, insegne prepotenti e cartelloni pubblicitari. Ma poi basta una deviazione per ritrovare la campagna toscana, che irrompe con i suoi colori che cambiano ad ogni stagione. I boschi della Cisa, la valle del fiume Magra, i borghi storici ai piedi delle Apuane, il padule di Fucecchio, le colline fra Firenze e Siena, le torri di San Gimignano, il castello di Monteriggioni, l’’attraversamento di Siena, la Val d’’Orcia. In particolare da Altopascio in giù, è il mio parere, lo spettacolo vale il biglietto”.

Si avvertono inoltre i primi segni di una microeconomia che in Spagna ha accompagnato e anticipato il boom del Cammino di Santiago. Piccoli ostelli crescono. Ma anche luoghi di ristoro a prezzo accettabile ed attività di turismo ambientale. In giro si vedono importanti restauri architettonici, già completati od in corso, ma anche qualche scivolone come ad esempio l’’interramento di un lastricato medievale appena ritrovato sotto il rilevato di una nuova strada, fra Fucecchio e San Miniato. Sull’’itinerario abbiamo trovato molte persone, spesso straniere, in cammino col loro fardello, fra le quali molte donne. Animati dal desiderio di conoscenza, di nuove esperienze, di arrivare fino a Roma, o fino a nuove mete interiori o spirituali. La segnaletica sta migliorando, grazie ad alcuni (pochi) Comuni e soprattutto ai (molti) volontari. Molto ha contato anche la spinta impressa dalla Regione Toscana, ma non tutti si sono mossi con la stessa convinzione. Quanto ha fatto, ad esempio, la Provincia di Siena per garantire la sicurezza di chi cammina, ha pochi riscontri. Ancora non è diffusa la consapevolezza della potenzialità della Via Francigena. Ossessionati (comprensibilmente) dalla crisi, si lavora per tamponare piuttosto che per reagire. Si ripropongono modelli di sviluppo costosi e logori. Siamo seduti su una miniera d’’oro che non sfruttiamo abbastanza e che può essere sfruttata sole se verrà rispettata nella sua essenza”.

“Chi irride il turismo cosiddetto “povero” della Francigena non sa guardare oltre il proprio naso e non comprende la portata delle ricadute generali. La nostra aspirazione deve essere non tanto di farsi attraversare da una strada ma da una cultura. La cultura dell’’accoglienza, della conoscenza, del turismo sostenibile. Mostrando il volto migliore della Toscana. E dell’’Italia”.  

 

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Venice to Santiago

L’associazione “Amici del Cammino di Santiago da Venezia” nasce con l’intento di ricreare l’emozione del cammino che da Venezia, porto in cui sbarcavano i pellegrini  provenienti dai paesi dell’est e dalla Grecia, attraversava tutto il Nord italia per raggiungere il luogo di culto in terra spagnola.

L’associazione Amici del Cammino di Santiago da Venezia è un’associazione no-profit costituitasi in seguito alla realizzazione, da parte dell’associazione francese “Association Régionale des Amis de saint Jacques de Compostelle en Provece-Alpes-Côte d’Azur-Corse” dei due percorsi, segnalati e strutturati, che dai confini italiani di Mentone e del Monginevro conducono a Santiago passando da Arles. 

Gli intenti dell’associazione sono ben chiari nella pagina del sito web:

“Quello di Santiago è stato per noi, e per migliaia di altre persone, non solo un viaggio tra mondi e culture diverse, ma un cammino di crescita e un’esperienza introspettiva spirituale. Proprio nel percorrerlo più volte in Spagna, abbiamo apprezzato lo sforzo che le associazioni della penisola iberica hanno sostenuto nel tentativo di creare una rete di rifugi e di sentieri a disposizione dei pellegrini, in modo che nessuno potesse perdersi e che potessero avvalersi di possibilità di pernottamento economiche. L’obiettivo della nostra associazione è quello di porre il medesimo sforzo nel rendere il pellegrinaggio ugualmente possibile anche dall’Italia, per consentire a chiunque lo voglia un’esperienza di nobilitazione umana e spirituale”.

La realizzazione del percorso non è ancora definita in tutte le sue parti (mancano ancora le mappe), ma è già disponibile l’elenco dell’ospitalità per il pellegrini lungo il percorso.

Seguite l’evoluzione del progetto sul sito

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Inaugurato l’ostello Sigerico sulla via Francigena

Nello splendido complesso parrocchiale della Pieve di S.Maria Assunta a Chianni, uno tra i monumenti romanici più significativi della Toscana e della Valdelsa, sul confine tra le province di Firenze, Pisa e Siena, è stato inaugurato un ostello per i pellegrini, al quale è stato dato il nome di “Sigerico“, in ricordo della sosta che il vescovo di Canterbury, pellegrino, prima dell’anno mille, fece in quel luogo, di ritorno da Roma.
Al taglio del nastro e benedizione dei locali erano presenti S.E. Monsignor Alberto Silvani, vescovo di Volterra, di cui la parrocchia fa parte, il sindaco Federico Campatelli di Gambassi, l’assessore regionale al turismo Cristina Scaletti, il parroco della Pieve Don Evaristo Masini, che tenacemente ha creduto in questo progetto. Presente anche l’artefice del grosso lavoro di restauro, l’architetto Anna Giubbolini. Nella Pieve, colma di cittadini e ospiti, la soddisfazione e l’emozione è stata palpabile.
Non i soliti discorsi di circostanza, ma nelle navate sono risuonate parole di ringraziamenti reciproci e di stima per tutti coloro che, a vario titolo, hanno permesso e contribuito alla realizzazione dell’ostello.

La struttura che già da alcuni giorni ospita i pellegrini è stata ricavata dalla canonica della Pieve, in disuso da anni. All’interno sono stati ricavati 35 posti letto. Le camere, con bagno, vanno da uno fino a quattro letti.  I prezzi sono modici: 24 euro per una camera singola, 17 euro a persona in camera doppia.  L’ostello, il primo sul territorio del comune termale, è uno degli interventi che sono stati messi in campo per fare in modo che la Francigena diventi davvero una delle chiavi dello sviluppo turistico del territorio. Grazie ai finanziamenti della Regione, è stato realizzato anche un camminamento per i pellegrini a fianco della strada, per metterli in sicurezza nel tratto che conduce alla Pieve e che combacia con la strada Volterrana.  Sempre all’ingresso del paese, dove si trova anche la Pieve, il Comune realizzerà anche un parcheggio e un ufficio turistico

Monsignor Alberto Silvani, durante il suo intervento, ha anticipato che la prossima inaugurazione dovrebbe avvenire nel Comune di San Gimignano, dove fervono i lavori di restauro del complesso che fa parte della meravigliosa Pieve romanica di Cellole, appartenente sempre alla Curia vescovile di Volterra. Quella Pieve che ispirò Giacomo Puccini per la sua opera lirica Suor Angelica.

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Firenze, le antiche vie Romee sbarcano on line

Destinata al pellegrino multimediale del terzo millennio, approda on line la rete delle 6 Vie Romee: 560 chilometri di percorsi dedicati al mondo del turismo lento e sostenibile che attraversano in lungo e in largo il territorio di Firenze fino alle provincie di Arezzo e Siena.

Sei percorsi spettacolari che attraversano colline e campagne, sfiorano borghi e castelli nascosti, conducono a ville e monumenti centenari, pievi e abbazie, fino alle riposanti locande toscane e alle ghiotte trattorie di una cultura gastronomica stellare.

Tutto ciò è adesso a portata di web sul sito www.vieromee.it grazie all’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che, dopo aver riscoperto e restaurato la rete viaria medievale usata dai penitenti diretti a Roma, ha realizzato un moderno sistema informativo virtuale che si connette al Portale unico della Via Francigena e inserisce le Vie Romee tra gli itinerari culturali internazionali, promuovendo a livello europeo il territorio dell’antico contado fiorentino.

Si tratta di due cartoguide aggiornabili sul web con il codice QrCode, e di un sito interattivo da cui il moderno viandante può attingere ogni informazione sui 6 percorsi: sia sul computer di casa per pianificare il viaggio, sia sul posto (con telefonini, I-Pad, ecc.) per orientarsi su itinerario, luoghi, monumenti, calcolando tempi, opportunità e quant’altro.

La struttura modulare del sito contiene oltre 1500 schede ricche di testi, immagini, video, documenti, tracciati GPS sempre aggiornati, relazionati tra loro e totalmente georeferenziati. Questo archivio è per di più integrato dalle mappe di Google e permette dunque infinite possibilità e interconnessioni. Grazie ai social network è possibile anche una condivisione immediata delle proprie esperienze.

Le due cartoguide, in versione cartacea double-face, finanziate dall’APT di Firenze, sono acquistabili a € 7,50 negli uffici di informazione turistica e nelle librerie specializzate. In scala 1:50 mila, specificano tappe, luoghi di interesse storico artistico e paesaggistico più significativi, indicazioni tecniche per affrontare il percorso.
La prima carta illustra gli itinerari da Firenze ad Arezzo e quello Firenze – Appennino. La seconda documenta invece il percorso Firenze – Siena lungo la Valdelsa e il Chianti, oltre alla direttrice che attraversa il nucleo più antico di Firenze, da Porta San Gallo (presso Piazza della Libertà) a Porta Romana, disseminato di antichi ‘spedali’.

La Fondazione ha inoltre prodotto una preziosa guida-breviario: “Vie Romee. Gli itinerari dei pellegrini nel contado fiorentino“, curata dallo storico Renato Stopani, pubblicata da Le Lettere (pag 263, € 14).

Il progetto coinvolge Regione Toscana, Province di Arezzo, Firenze e Siena, diocesi di Firenze e Fiesole, Università di Firenze, Istituto Geografico Militare, 48 Comuni, sezione Toscana del Club Alpino Italiano.

 

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IL FESTIVAL “VIA FRANCIGENA COLLECTIVE PROJECT”

Prende il via la prima edizione del Festival “Via Francigena Collective Project” che l’Associazione Europea delle Vie Francigene e l’Associazione Civita hanno organizzato dal 16 giugno al 30 settembre 2011.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Associazione Toscana delle Vie Francigene e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze – Progetto Vie Romee, ha ricevuto il patrocinio e il sostegno di Regione Lazio, Regione Toscana, Regione Autonoma Valle D’Aosta e Opera Romana Pellegrinaggi, il contributo di Novasol e vede la partecipazione della Rete dei Cammini.

E’ una rilevante novità per la promozione della Via Francigena, dato il coinvolgimento delle quattro nazioni traversate – Italia, Svizzera, Francia, Inghilterra – dal più importante asse di penetrazione storico del territorio europeo. Una grande manifestazione che armonizza eventi e attività proposte e attuate dai territori, secondo le loro peculiarità culturali, religiose e artistiche, per la promozione del cammino lungo l’antica strada di pellegrinaggio che mille anni fa e oltre conduceva i pellegrini a Roma e quindi verso Gerusalemme, e che oggi costituisce il prestigioso Itinerario Culturale riconosciuto dal Consiglio d’Europa.

Gli eventi di questa “edizione zero” del Festival coinvolgono natura, spiritualità, cultura, enogastronomia e identità locali: 78 appuntamenti delle più diverse tipologie: riletture, in chiave artistico-culturale, del cammino francigeno nelle mansio dell’itinerario di Sigerico; rievocazioni storiche con momenti teatrali di guerra, arte e vita quotidiana; giornate di cammino e di cicloturismo; escursioni guidate alla scoperta dei numerosi siti di interesse archeologico, storico, artistico e religioso; animazioni nei centri storici con corteggi e giochi di strada; degustazioni di cibi della tradizione negli ospitali medievali; mostre, spettacoli di teatro, danza e musica; presentazione di iniziative editoriali; forum. Questi e molti altri sono gli eventi in programma, sempre tutti rigorosamente “francigeni” e, nella maggior parte dei casi, in luoghi storici.

Proprio partendo da ciò e dal bisogno crescente di coesione, l’Associazione Europea delle Vie Francigene e l’Associazione Civita, grazie anche all’ampia collaborazione dell’Associazione Toscana delle Vie Francigene, hanno intrapreso un lavoro di organizzazione e valorizzazione degli eventi descritti.

Il Festival vuole dunque offrire un coordinamento e la promozione degli eventi favorendo la loro comunicazione congiunta e, nel tempo, l’individuazione di tematismi e modalità condivisi, in ciò garantendo un elevato coinvolgimento di cittadini e turisti e un’occasione di crescita per le nostre comunità.

Evento trasversale all’intera iniziativa del Festival è il Premio inVia! 2011 promosso dall’Associazione Civita e dall’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio, e patrocinato dall’Associazione Europea delle Vie Francigene.

Il Premio invita chiunque abbia percorso un tratto della Via a presentare, entro il 31 ottobre 2011, foto, video, lettere brevi ed sms, i migliori dei quali verranno selezionati da una Giuria di esperti che premierà l’originalità, la qualità artistica e la capacità di comunicare il valore dell’esperienza del cammino. Per scaricare il Bando di Concorso e partecipare al Premio inVia!: www.culturalazio.it  www.civita.it www.viafrancigena.eu.

Per ulteriori informazioni sul Festival “Via Francigena Collective Project”: www.viafrancigena.eu, www.civita.it, www.culturalazio.it,

www.operaromanapellegrinaggi.org

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Via Domitia – Arles to Vercelli

Paul Chinn e Babette Gallard fanno parte della categoria dei “malati di cammino”.

Da anni girano l’Europa a cavallo o in bicicletta, in compagnia del loro piccolo cane, per tracciare nuovi percorsi e documentarli in ottime Guide che pubblicano a loro spese.

Un’attività ammirevole, il cui ultimo risultato è l’ottima guida che descrive il percorso che collega Arles a Vercelli, ovvero collega il Cammino di Santiago (Via Tolosana) alla Via Francigena della Valle di Susa.

La guida è disponibile sia in versione cartacea sia sotto forma di e-book, e può essere ordinata sul loro sito: www.pilgrimagepublications.com

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Camminare, un gesto trasgressivo

Chi viaggia a piedi di città in città, ad esempio lungo la Via Francigena e il Cammino di Santiago, si riappropria di spazi dai quali l’uomo moderno si è ritirato da alcune decine di anni.

Oggi, in Italia, una persona che cammina sul bordo di una strada provinciale con uno zaino sulle spalle viene spesso guardata come se passeggiasse in costume da bagno nel centro di Milano.

Il senso comune ammette la presenza di donne e uomini seminudi lungo una spiaggia o in una piscina, così come ammette la presenza di camminatori vestiti da trekking lungo un sentiero di montagna o al limite in un parco. E chi esce dai confini stabiliti dalla cultura dominante compie un gesto trasgressivo, con il fascino e i rischi che ciò comporta.

Anche se il pedone secondo la legge è il primo utente della strada (nel senso che è il primo ad essere citato nell’articolo 1 del Codice della Strada), e anche se il transito pedonale è ammesso lungo la stragrande maggioranza delle strade italiane, il cartello che indica la fine di un centro urbano rappresenta per chi cammina una moderna versione delle colonne d’Ercole. Chi lo supera si espone a un rischio, poiché oltre quel segnale nessuno prevede la sua presenza.

Innanzitutto chi ha progettato la strada ha lavorato per far viaggiare veloci e sicuri i veicoli a motore, non certo per proteggere gli incauti pedoni. In secondo luogo gli automobilisti non hanno la percezione della loro velocità e della pericolosità della tonnellata di metallo che guidano. Infine il pedone stesso si crede più visibile di quanto in realtà sia, e tende a sopravvalutare la buona educazione e le capacità di guida degli automobilisti. 

Questi ultimi in genere lo vedono come un ostacolo che rallenta la loro marcia, un intruso nel loro territorio. Un territorio dal quale “l’uomo bianco” si è ritirato da alcuni decenni, lasciandolo in balia della modernità. Un territorio in cui in tempi recenti si avventurano quasi esclusivamente i migranti africani ed asiatici.

Nel loro Paese sono ancora abituati a viaggiare a piedi, e le loro strade, anche se importanti e trafficate, prevedono quasi sempre un’ampia banchina con un sentiero su cui possono camminare in sicurezza uomini ed animali. Quindi se decidono di camminare non è solo perché non hanno la possibilità economica di usare altri mezzi, ma perché la loro cultura non considera disdicevole né bizzarro percorrere qualche chilometro a piedi per raggiungere un villaggio vicino. 

Il presidio del territorio

In questo senso hanno molto da insegnarci: ritirandoci dalle “terre di mezzo”, abbiamo rinunciato a presidiare un territorio prezioso, che è stato utilizzato in modo sregolato e disordinato da chi ha speculato sulla nostra assenza.

Chiusi in scatole  lanciate a cento chilometri all’ora, vediamo le nostre periferie come un male necessario, da superare in tempi rapidi. Non ci soffermiamo sulla bruttura delle zone artigianali, invase dai capannoni prefabbricati e dai centri commerciali che costeggiano per chilometri qualunque via di comunicazione, consumando ettari di territorio e deturpando definitivamente il paesaggio. Chiusi nell’utero ovattato della nostra auto, veniamo isolati dal mondo esterno da cristalli che filtrano tutto: luce, freddo, caldo, rumori, profumi, puzze.

Vediamo una nuova circonvallazione e ne apprezziamo la scorrevolezza, senza renderci conto che magari per costruirla è stata deturpata una zona di pregio paesaggistico, e che comunque il territorio è stato tagliato da una barriera spesso insormontabile per chi cammina, poiché difficilmente viene previsto un passaggio pedonale. 

Chiusi nelle nostre auto non notiamo le discariche abusive che nascono come i funghi sui bordi delle strade asfaltate o in mezzo alle strade campestri, pavimentate per centinaia di metri con le macerie depositate da muratori irresponsabili.

Chiusi nelle nostre auto, ci ritiriamo da un territorio che non percepiamo più come bene comune. Il dogma della proprietà privata ci ha fatto dimenticare l’importanza di beni fondamentali per la collettività; l’atrofia del nostro sguardo ci impedisce di comprendere che uno scempio estetico compiuto da un privato ignorante o in malafede sul proprio terreno può avere conseguenze devastanti sul paesaggio, che oltre ad essere un bene collettivo è una delle principali risorse economiche del nostro Paese.

Camminare, un gesto trasgressivo – Seconda Parte

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Una Guida Escursionistica Ambientale, ma non solo

Pietro Labate è una guida escursionistica ambientale, ma la sua passione per la Via Francigena lo spinge ben oltre i suoi compiti professionali. Abitando a Viterbo, alcuni anni fa cominciò ad ospitare i primi pellegrini provenienti da Canterbury, da allora continua a praticare questa piacevole consuetudine. Nel 2010 ne ha ospitati 20, provenienti dal Brasile, Germania, Olanda, Spagna…

E non percorre la Via solo accompagnando i clienti nel tratto tra Orvieto/Acquapendente Roma, ma nel tempo libero accompagna anche i pellegrini non-clienti nel tratto vicino alla sua abitazione di Viterbo.

Nei mesi autunno-invernali, aiutato da un amico, ripassa i segnavia o ripulisce alcuni tratti della Via, specialmente il percorso della variante Cimina che da Viterbo va verso Ronciglione.

Non domo, ha iniziato a rifare una mappa concreta sull’ospitalità che prevede oltre l’alloggio anche la possibilità di fare pasti ad un giusto prezzo presso strutture amiche dei pellegrini.

Una vita dedicata alla Via.

Chi volesse contattarlo può scrivergli una mail a: pietrusco@thesan.net o visitare il sito www.thesan.net

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A Corniolo per la Festa del Pellegrino

Saranno tre giorni di festa a Corniolo Campigna, dal 17 al 19 Giugno 2011 in occasione della “Festa del Pellegrino“, organizzata dalla Pro-loco locale. Tra gli eventi a cui sarà possibile partecipare è prevista una escursione guidata all’interno del magnifico Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. La festa sarà occasione di incontro e di scambio di esperienze tra pellegrini.

Il programma

Venerdì17 Giugno 2011
Arrivo e sistemazione pellegrini
Ore 20:30 Proiezione: “il Sentiero delle Foreste Sacre nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi”
Nevio Agostini,Franco Locatelli, Servizio promozione del Parco Nazionale

Sabato 18 Giugno 2011
Ore 9.00 Escursione guidata nella foresta (14 o 6 km)
Ore 20:30 Nella chiesa di S.Pietro in Piazza Pasquale II Coro del gruppo “SYNPHONIA”

Domenica 19 Giugno 2011
Ore 9.00 Passeggiando per le antiche vie di Corniolo
Ore 11:00 S.Messa chiesa S.Pietro
Ore 12:30 Pranzo presso lo Stand  gastronomico della Pro loco (pasta-salsiccia-patatine-acqua € 5)

Per informazioni e prenotazioni:
Pro Loco Corniolo 0543 980304
e-mail: adrianamaretti@tiscali.it

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Il V° incontro tra pellegrini della Via Francigena

Dopo Burolo di Ivrea, Aulla, Monteriggioni e Fornovo di Taro, sabato 11 e domenica 12 Giugno, i Comuni di Fucecchio e Altopascio ospiteranno il quinto  incontro tra pellegrini con tema “Alla scoperta della Via Francigena”.

Se avete camminato o desiderate camminare sulla nostra bellissima Via, ci incontreremo per conoscerci, “passeggiare” un pò insieme e scambiarci le nostre esperienze ma soprattutto trovare soluzioni valide ed immediate per migliorarne la sua percorribilità. 

L’ intenzione è quella di mettere in atto una massiccia opera di promozione della Via Francigena su tutto il territorio italiano, con lo scopo di sensibilizzare, dialogare, confrontarsi, sul tema del Cammino, secondo i valori che lo contraddistinguono e che Lui stesso ci ha insegnato durante il nostro peregrinare: il contatto con la natura, il suo rispetto, la condivisione con le altre persone, l’attenzione verso se stessi e gli altri, ecc.

Sabato mattina parteciperemo come rappresentativa di pellegrini al Forum organizzato dalla rivista settimanale “Toscana Oggi” ad Altopascio sul tema dell’Accoglienza sulla Via Francigena, prendendo parte al dibattito.

L’entrata è libera e invitiamo tutti a partecipare.

Continueremo poi il nostro Incontro nel suggestivo Ostello di Ponte a Cappiano, nel comune di Fucecchio, tra camminate, cena comunitaria, proiezione di foto, racconti e momenti di condivisione di esperienze.

Tra i pellegrini presenti ci saranno Cristina Menghini, (che ha percorso l’intera Via Francigena da Canterbury fino a Roma e che adesso si sta occupando di uniformare la segnaletica sul tratto ufficiale) e Alessandro Ghisellini, che la scorsa estate ha percorso il tratto Ivrea – Roma), che faranno un resoconto sullo stato del nostro Cammino e sulla nascente Associazione tra Pellegrini “Camminando sulla Via Francigena”.

Vogliamo così porre le basi per creare un forte gruppo di persone che creda nei valori del Cammino e che agisca sul territorio in collaborazione con gli enti interessati affinchè la Via Francigena diventi a tutti gli effetti e nel più breve tempo possibile, l’Itinerario culturale più bello ed organizzato d’Europa!

“….quanti passi abbiamo fatto sui Cammini del mondo, quanti occhi abbiamo incrociato e quanti sorrisi abbiamo scambiato …ma soprattutto quanta vita ci ha insegnato e regalato il nostro peregrinare…

Il Cammino ci ha cambiati e dato tanto…ora siamo noi a chiederci cosa possiamo dare al nostro Cammino”

Costo del pernottamento 15 euro

Per la cena, come consueto, ogni partecipante preparerà qualcosa che verrà poi condiviso.

Per informazioni sul programma e iscrizioni all’incontro tra Pellegrini scrivere a camminandosullaviafrancigena@gmail.com

Oppure contattare direttamente gli organizzatori:

Cristina Menghini – tel. 347 9924830 

Alessandro Ghisellini – tel. 393 9916398