Via Francigena

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Alla scoperta della Via Francigena

Nella splendida cornice di una villa settecentesca, abbracciati dalla meravigliosa Serra Morenica, Sabato 23 e domenica 24 ottobre presso lo Spitale di Burolo (Ivrea) si svolgerà il primo di una serie di incontri tra pellegrini con tema “Alla scoperta della Via Francigena”.

 

Persone che hanno camminato o che desiderano camminare sulla nostra bellissima Via, si incontrano per conoscersi, scambiarsi la propria esperienza ma soprattutto trovare soluzioni valide ed immediate per migliorarne la sua percorribilità. 

L’ intenzione è quella di mettere in atto una massiccia opera di promozione della Via Francigena su tutto il territorio italiano ed europeo, con lo scopo di sensibilizzare il popolo italiano e tutte le autorità che ancora se ne disinteressano, sul tema del Cammino, secondo i valori che lo contraddistinguono e che Lui stesso ci ha insegnato durante il nostro peregrinare: il contatto con la natura, il suo rispetto, la condivisione con le altre persone, l’attenzione verso se stessi e gli altri.

Lo vogliamo fare principalmente attraverso ciò che per l’uomo è di più antico ed imprescindibile, ma che si sta inesorabilmente perdendo: il lento camminare come forma di apprendimento, di condivisione, di scoperta delle bellezze del Mondo e di conoscimento interiore.

 

Durante l’incontro sono così previste due “passeggiate” la cui partecipazione è aperta a tutti, e alle quali sono caldamente invitati i rappresentanti delle autorità locali, in particolare quelli dei comuni che la Via Francigena attraversa nel territorio del Canavese. Si svolgeranno poi due momenti di condivisione di opinioni ed esperienze nei quali verrà fatto il punto sui “lavori” fino ad ora svolti dalle autorità lungo la Via, e dove si illustrerà la situazione attuale legata alla segnaletica, all’accoglienza e alla percorribilità di strade e sentieri, ipotizzando soluzioni e avanzando idee per il suo rapido miglioramento. Tra i pellegrini presenti, ci saranno Cristina Menghini che ha appena concluso il suo viaggio a piedi sull’intero percorso della Via Francigena da Canterbury a Roma e che farà un resoconto complessivo sulla situazione attuale della Via e Alessandro Ghisellini, che questa estate ha percorso il tratto Ivrea – Roma, raccontandocene il lato emozionale.

 

Vogliamo così porre le basi per creare un forte gruppo di persone che creda nei valori del Cammino e che agisca in collaborazione con gli enti interessati affinchè la Via Francigena diventi a tutti gli effetti e nel più breve tempo possibile, l’Itinerario culturale più bello ed organizzato d’Europa!

“….quanti passi abbiamo fatto sui Cammini del mondo, quanti occhi abbiamo incrociato e quanti sorrisi abbiamo scambiato …ma soprattutto quanta vita ci ha insegnato e regalato il nostro peregrinare…

Il Cammino ci ha dato e aiutato molto ed ora siamo noi che vogliamo aiutare il Cammino ….

Ed è proprio nel Canavese che, con passeggiate, fotografie, racconti e confronti, inizieremo a dar voce a questo nostro desiderio. Con spirito e cuore pellegrino. Sarà solo l’inizio di un nuovo bellissimo viaggio sulla Via Francigena … e per la Via Francigena!”

 

Appuntamenti

Sabato, 23 ottobre 2010

10.00  – Ritrovo presso lo Spitale di BUROLO (per coloro che si sono iscritti all’evento)

11.30  “Passeggiata Francigena” – da Burolo ad Ivrea (aperta a tutti) con pranzo al sacco. Ritrovo ore 11.15  in Via Parrocchia 15, Burolo di fronte allo Spitale.

14.30  “Passeggiata Francigena” – da Ivrea a Burolo (aperta a tutti)

21.30  “Alla scoperta della Via Francigena” (aperto solo agli iscritti all’evento): notizie utili sullo stato del Cammino, delle indicazioni, delle accoglienze, ecc; proiezione delle foto da parte dei partecipanti sui vari cammini; Cristina Menghini e il cammino da Canterbury verso Roma

Domenica, 24 ottobre 2010

 09.00 – “Il Cammino è fatto dai Pellegrini che lo percorrono” (aperto solo agli iscritti all’evento): confronto e riflessioni sul pellegrinare. Cosa ci ha “dato” il Cammino e cosa noi possiamo “dare” al Cammino

10.00 – “Passeggiata Francigena” – da Burolo verso il lago di Viverone (aperto a tutti) con pranzo al sacco. Ritrovo ore 9.45 in Via Parrocchia 15, Burolo di fronte allo Spitale.

15.00 – Breve punto della situazione sui due giorni vissuti

16.00 – Saluti e rientro a casa

 

Per informazioni ed iscrizioni:

Email: camminandosullaviafrancigena@gmail.com

Oppure contattare direttamente gli organizzatori:

Cristina Menghini – tel. 347 9924830  email: globetrotterlife76@gmail.com

Alessandro Ghisellini – tel. 393 9916398  email: alessandro.ghisellini@gmail.com

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Una Capanna dei Pastori lungo la Via Francigena

Prosegue l’impegno del Comune di Formello, cuore del Parco di Veio, per la promozione e la valorizzazione della Via Francigena e del suo territorio. Dopo l’inaugurazione del percorso attrezzato, il Comune inaugura il prossimo 22 ottobre la Capanna dei Pastori e l’annesso stazzo didattico: un’area attrezzata lungo il cammino, dedicata alla storia e alla memoria della civiltà… pastorale, vero asse portante dell’identità locale. Il progetto è realizzato con il finanziamento del Consiglio Regionale del Lazio nell’ambito del progetto “La via Francigena nelle Terre di Veio”.

Con la Capanna, antica dimora dei pastori abruzzesi al seguito dei loro greggi, torna a vivere una millenaria forma insediativa che giunge a noi pressoché invariata fin dal tempo degli etruschi.

Costruita con tecniche e materiali tradizionali, secondo le indicazioni dei nostri concittadini più anziani che ancora ricordano di avervi vissuto, la Capanna dei Pastori è un’operazione di recupero di identità storica e, al tempo stesso, la sua proiezione in un futuro di sviluppo turistico sostenibile.

A testimoniare questo ponte tra passato e futuro, l’inaugurazione coinvolgerà 200 bambini delle scuole elementari e medie, che ne hanno seguito la costruzione e che sono stati coinvolti nel racconto sia della storia di Formello che della Via Francigena: a loro è affidata la memoria della nostra comunità, e il compito di farne vivere il significato nell’avvenire.

L’evento di inaugurazione prevede una merenda tradizionale e la preparazione in diretta della quagliata, la ricotta di mucca, ad opera di allevatori locali: è solo un esempio dei tanti possibili impieghi della nuova area di sosta, dove si prevede nella bella stagione di ospitare anche pernottamenti ed eventi turistico-culturali.

Inoltre il 21 ottobre alle ore 21 in p.zza S. Lorenzo (in caso di pioggia al Teatro Velly) uno spettacolo di narrazione Pellegrina Pellegrino di e con Giovanni Balzaretti.

 
SAVE THE DATE:

  • giovedì 21 ottobre, ore 21.00, Piazza S. Lorenzo – Centro Storico di Formello – Teatro Agricolo presenta PELLEGRINA PELLEGRINO spettacolo di narrazione, storie su ordinazione dal menu del Pellegrino di e con Giovanni Balzaretti; in caso di pioggia l’iniziativa si svolgerà presso il Teatro Comunale (v.le Regina Margherita, 6)
  • venerdì 22 ottobre, ore 9.30, Formello – Località Fontana Rutola – Inaugurazione della CAPANNA DEI PASTORI  Costruita con tecniche e materiali tradizionali, secondo le indicazioni dei nostri concittadini più anziani, la Capanna è un’operazione culturale di recupero della nostra identità storica.

Tutte le info su www.comunediformello.it e www.terrediveio.it
 

Dove: sulla Via Francigena – tratto Formellese – Via di Fontana Rutola, Formello (Roma)

 
Comunicazione Règia Academia di Marioli
Erika Josè Cannata 3393544240 – ass.regiam@yahoo.it

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Un punto dolente del Cammino di Santiago: ne parliamo o lo nascondiamo sotto il tappeto?

Scrivo un post diverso dal mio solito. Questa vota niente immagini poetiche, niente emozioni calde, nessuna riflessione profonda…voglio, anzi in verità non vorrei, ma credo sia necessario farlo, parlare di un problema che sul Cammino di Santiago sta diventando sempre piu’ grave: le cimici.

In quanto ospitalera mi sono forse resa conto con piu’ chiarezza di quanto sia diffuso e di auanto poco si faccia per arginarlo: le autorita’ non ne parlano perche’ non volgiono ripercussioni economiche negative sul Cammino, i pelegrini non ne parlano perche’ si vergognano, gli ospitaleri non ne parlano perche’…per mille motivi…ma in realta’ gli ospitaleri, alcuni ospitaleri, sono i soli che ne parlano e cercano in qualche modo di
arginarlo.

Noi a Bercianos, facevamo accomodare i pellegrini, limonata, caramelle, cioccolata e quando ci sembrava che il pellegrino fosse abbastanza rinfrancato da intendere le nostre parole, prima ancora di registrarlo e dirgli dove mettere le botas…gli chiedevamo ze avesse avuto problemi con le cimici.

Ebbene non c’e’ stato giorno in cui non ci fossero pellegrini che avevano avuto problemi. Solo in pochissimi casi avevano poi disinfettatto zaino, sacco a pelo ed abito. e pochissimi erano andati da un medico.

Ci sono arrivati pellegrini che stavano malissimo, morsi da giorni che continuavano a peggiorare il loro stato di salute e a spandere cimici, perche’ per pauira, per vergogna , per ignoranza non lo avevano detto a nessuno.

Un pellegrino tedesco e’ stato infettato a Zubiri!!! al primo giorno di cammino e ne ha parlato per la prima volta a noi alla 17esima tappa. Aveva febbre forte, tutto il corpo gnfio e aveva deciso di tornare a casa l’indomani perche’ stava proprio male!!! Lo abbiamo portato dal medico, iniezioni di antibiotici ed antistaminici e l’indomani si e’ rimesso in cammino.

Ci ha detto piangendo che aveva dormito per la prima volta dalla partenza, che era il primo giorno che si sentiva bene. Non la finiva piu’ di ringraziarci. Ma intanto non l’aveva detto neanche a noi. Nonostante le nostre domande al suo arrivo, ha taciuto e come anche qualche altro, ce l’ha detto poi a sera tarda (quanlcuno adirittura ce lo divceva l’indomani, dopo la colazione)!!!

Questo ci obbligava ad una disinfestazione di tutto l’albergo, cambio di lenzuola e soprattutto metteva a rischio gli altri pellegrini. Perche’? mi chiedo perche’ e’ cosi’ difficle parlarne? Se non ne parliamo, se non troviamo modi collettivi di affrontare il problema il cammino di Santiago in breve tempo scomparira’ per il panico di infezione…

Con un veterinario spagnolo abbiamo butato giu’ alcune idee, ma non so se poi mi contattera’…pwer ora scrivo qui… Secondo noi bisognerebbe fare un team di esperti (medico, veterinario, ospitalero, etc) tutti pellegrini e stilare un “protocollo” di indicazioni per pellegrini, ospitaleri, autorita’ samnitarie, case editrici, etc.

Farlo girare e raccogliere piu’ firme possibili e soprattutto anche firme “famose”. Poi presentarlo ai diversi interlocutori, soprattutto autorita’ spagnole (e francesi) per cercare di avere modalita’ di azione coordinate e non basate sulla improvvisazione e buona volonta’ (come e’ stato per noi e per alcuni altri albergue che si preoccupano del problema).

Beh, ora vi saluto, il tempo sta scadendo…ma vi prometto al mio rientro tra pochi giorni un post piu’ piacevole 🙂 

Buon cammino a tutti a chi e’ in cammino sui sentieri della vita e a tutti gli altri comunque in cammino sui sentieri della vita!

Immacolata 

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7 giorni sulla Via Francigena del Lazio

Segnaliamo un trekking di 7 giorni organizzato dalla Confraternita dei Romei della Via Francigena e dall’Asan dal 23 al 30 ottobre 2010 lungo la Via Francigena nel Lazio. Partenza da Proceno – Acquapendente(VT) arrivo a Roma con la possibilità di apporre i timbri sulla credenziale del pellegrino e ritirare a Roma il Romeo (diploma del pellegrinaggio) il tutto con la collaborazione della Confraternita dei Romei della Via Francigena. Nel cammino è previsto l’utilizzo di residenze povere.

I partecipanti che non possono seguire tutto il cammino possono anche aderire lungo il tragitto presentandosi agli appuntamenti prefissati giornalmente ( il costo sarà calcolato in base alla tappa),però il Romeo sarà consegnato solo a quelli che hanno fatto l’intero itinerario.

Costo a persona euro 180 da versare al responsabile dell’attività all’arrivo (Massimiliano Vinci).

Per prenotare e ricevere maggiori informazioni:
Manrico: 3339238077 –  mail: blogasan@gmail.com – blog: blogasan.blogspot.com

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Passeggiata Francigena – immagini e videoracconto dell’evento

Nel fine settimana del 9 e 10 ottobre si e’ svolta la ‘Passeggiata Francigena’, iniziativa ideata dall’On.le Silvia Costa, parlamentare europea, con la collaborazione della Provincia di Siena e del Comune di Monteriggioni. Silvia Costa ha cosi’ raccolto l’invito dei pellegrini che spesso lamentano il fatto che molti parlano della Francigena, ma chi deve prendere decisioni importanti raramente la conosce.

 

Quindi nella giornata di sabato un folto gruppo di persone ha camminato per 8 km tra Strove e Monteriggioni, insieme all’on.le Costa e a due colleghi parlamentari: Sylvie Goulard e Marc Tarabella.

 

Domenica appuntamento a Siena, a porta Camollia, imbocco del tratto cittadino della Francigena. Dopo la visita all’ospedale di Santa Maria della Scala, il piu’ importante esempio di luogo di accoglienza ai pellegrini, si e’ svolta una conferenza stampa.

 

 

Durante il suo intervento, Silvia Costa ha riassunto le importanti decisioni prese nelle scorse settimane al parlamento europeo, e a sorpresa ha citato l’esperienza del Movimento Lento, di Alberto Conte e Cristina Menghini, presenti alla conferenza.

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Successo per la Via Francigena a San Miniato 660 persone lungo il tracciato di Sigerico

Si è conclusa a San Miniato, con un grande successo di partecipazione, la tre giorni della 16° edizione “Lungo la Via Francigena in Toscana”. L’evento, che interessava per la prima volta il Comune, è stato organizzato dalla Federazione Italiana Escursionismo, in collaborazione con la cooperativa Colori e l’amministrazione comunale di San Miniato.

Hanno partecipato complessivamente, tra trekkers, cavalieri e appassionati di mountain bike, 660 persone.

Hanno aderito delegazioni svedesi, scozzesi e della Repubblica Ceca. Le delegazioni italiane, delle associazioni affiliate alla F.I.E., hanno raggiunto San Miniato dalla Lombardia, il Piemonte, il Trentino, la Liguria, le Marche, l’Umbria, il Lazio e l’Abruzzo.

I partecipanti alla giornata di domenica 3 ottobre hanno percorso i tracciati escursionistici organizzati dalle guide F.I.E e A.i.g.a.e. della cooperativa Colori, godendo dei paesaggi e del territorio sanminiatese e scoprendo tutte le meraviglie che si trovano lungo la Via Francigena.

A San Miniato gli escursionisti sono stati accolti per il pranzo, organizzato dall’Associazione Noi da Grandi, nel refettorio del seminario vescovile, dove è avvenuto uno scambio di doni tra gli organizzatori e le delegazioni ospiti. A seguire i partecipanti hanno visitato il sistema museale e il mercato dell’antiquariato.

La giornata per tutti si è conclusa col rientro al punto di partenza, ossia Corazzano dove era in corso la Mostra del tartufo bianco.

L’assessore al turismo Giacomo Gozzini ha dichiarato: “E’ stata un giornata bellissima e perfetta sul piano dell’organizzazione. L’impegno che ci stiamo mettendo per promuovere San Miniato attraverso la Via Francigena sta dando i suoi frutti. In prospettiva ci aspetta un grande lavoro da fare con la possibilità di crescere ancora molto su questo terreno”.

Il prossimo appuntamento è già previsto per domenica 17, quando i pellegrini ritorneranno numerosi a visitare San Miniato.

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Dall’Irlanda alle sponde del Mediterraneo

“Dall’Irlanda alle sponde del Mediterraneo”, che si terrà il 14 ottobre a Genova, per iniziativa della locale Università. I lavori del convegno, dedicati anche all’abate irlandese San Colombano (615 d.C.) e alla sua fondazione dell’abbazia di Bobbio, tappa fondamentale della via longobarda di attraversamento dell’Appennino agli albori della Via Francigena (la c.d. via degli Abati o Francigena di montagna), saranno conclusi dallo storico Franco Cardini, noto studioso dei pellegrinaggi e dei cammini storici nel medioevo.

 

Scarica il programma del convegno su “Pellegrinaggi e monachesimo celtico”

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L’accoglienza “povera” e lo sviluppo della Via Francigena

Dal 12 al 14 Marzo 2010 è tenuto a Monteriggioni un corso per “hospitaleros voluntarios”, che poi durante l’estate hanno gestito alcuni ostelli lungo il Cammino di Santiago, e che potrebbero in futuro prestare servizio lungo la Via Francigena. Qual’è l’importanza del lavoro dei volontari per lo sviluppo economico dei territori attraversati da un grande itinerario culturale?

 

Gli hospitaleros voluntarios

Ogni anno migliaia di persone dedicano un periodo del loro tempo libero alla gestione di un ostello lungo il Cammino di Santiago. Si tratta di un servizio volontario e non retribuito, il più delle volte gestito da associazioni locali di Amigos del Camino. Gli hospitaleros voluntarios sono pellegrini che, dopo aver percorso il proprio cammino, decidono di partecipare attivamente allo sviluppo dell’itinerario più famoso del mondo. In genere lavorano per una o due settimane presso un albergue, gestendolo da ogni punto di vista: dall’accoglienza ai pellegrini alle pulizie, dal fare la spesa a fornire agli ospiti tutte le informazioni utili. Gli ospitalieri sono eredi di una tradizione millenaria, che risale al Medio Evo, quando chi compiva un pellegrinaggio era considerato un ospite sacro, e come tale doveva essere accolto. Il loro ruolo è fondamentale per la salvaguardia dello spirito profondo del Cammino di Santiago, dell’atmosfera che avvolge il fiume di persone che ogni mattina si mettono in marcia verso la tomba dell’Apostolo. La gratuità del servizio degli ospitalieri è in se un valore: in un mondo in cui tutto sembra avere un prezzo, l’incontro quotidiano di gesti gratuiti (il cammino del pellegrino, il lavoro dell’ospitaliere) è uno degli aspetti magici del viaggio verso Santiago, che lo rendono diverso da qualunque altro cammino.

 

Un rito collettivo

Il Cammino di Santiago è un rito collettivo che coinvolge ogni anno centinaia di migliaia di persone, che si mettono in viaggio caricandosi sulle spalle uno zaino che contiene il minimo indispensabile per vivere, e simbolicamente si tolgono di dosso i macigni che appesantiscono la loro vita quotidiana: il lavoro, gli impegni familiari e sociali, l’apparenza, i debiti, i soldi. Provano l’ebbrezza di una vita semplice e libera, trascorrono le giornate con persone come loro, da cui si sentono accolti e capiti. Si sentono parte di una comunità in cui non è importante quello che fanno, ma quello che sono. I pellegrini condividono in una stessa giornata gli spazi sconfinati del Cammino e le camerate anguste degli ostelli, in cui le differenze di età, sesso, nazionalità, religione, classe sociale vengono appiattite: decine di persone abitano in pochi metri quadrati, senza alcuna difesa per la propria intimità. La fatica quotidiana stravolge l’aspetto fisico delle persone, che al loro arrivo negli ostelli condividono gli odori, i respiri pesanti, gli occhi gonfi al risveglio, i colori della biancheria intima stesa ad asciugare. Pezzi della loro vita e della loro giornata, in genere salvaguardati gelosamente, escono dalla sfera privata per diventare di pubblico dominio. In questa situazione le barriere si abbattono, e l’assenza di difese rende unici i rapporti tra i pellegrini in cammino, e dei pellegrini con se stessi. Il pellegrino in cammino prova una sensazione di libertà senza uguali, si avvicina all’essenza, che può trovare in se stesso, negli altri, nella religione, nella spiritualità, nella bellezza, o in tutte queste cose insieme. Allontana da se una quotidianità fatta spesso di apparenza e di falsità, governata da una cronica mancanza di tempo e da esigenze pratiche in cui il denaro assume un’importanza centrale. Camminare diventa un gesto trasgressivo, con cui il pellegrino stravolge la scala dei valori che governa la società moderna: chi cammina non consuma e non produce. Viaggia leggero, il suo passaggio contribuisce marginalmente all’economia del territorio che attraversa, ma può avere un impatto importante sulla crescita culturale e personale delle persone incontrate lungo la via.

 

Le due anime del Cammino

Eppure il Cammino di Santiago è uno dei principali prodotti turistici europei, una risorsa che genera milioni di Euro di fatturato annuo, e che ha risollevato l’economia di alcune aree tra le più povere della Spagna, come la Galizia. Come è possibile la convivenza tra le due anime del Cammino di Santiago, quella no-profit/low cost dei volontari e dei pellegrini a piedi, e quella profit degli operatori turistici al servizio dei turigrini (così vengono chiamati i turisti lungo il Cammino)? Nella risposta a questa domanda risiede uno dei segreti del successo del Cammino, e per questo è importante che chiunque si occupa della Via Francigena abbia ben chiari i meccanismi che governano l’economia del pellegrinaggio verso Santiago. Le attrattive che rendono indimenticabile il Cammino di Santiago non sono le meravigliose chiese, i paesaggi sconfinati, il silenzio dei villaggi, i sapori dei cibi che si possono gustare. Tutto ciò è molto bello, ma certo non unico: se pensiamo al mix di paesaggio, storia, cultura, religione che caratterizza il percorso della Via Francigena, l’itinerario spagnolo non regge il confronto. La magia del Cammino di Santiago risiede nel flusso ininterrotto di persone che lo percorrono ogni giorno dell’anno. La fatica, il sudore, il dolore che si mescolano senza soluzione di continuità con il sorriso, l’emozione, la bellezza. L’economia del Cammino di Santiago è fondata sul flusso di turisti che da tutto il mondo raggiungono il nord della Spagna attratti dalla suggestione, dal fascino misterioso, dai racconti, dalla bellezza dell’immagine del fiume di persone in cammino. In questo senso il Cammino di Santiago coincide con i pellegrini che lo percorrono e gli danno vita, passo dopo passo. I pellegrini non transitano lungo il Cammino: loro sono il Cammino. Le 150.000 persone che nel 2009 hanno raggiunto Santiago a piedi o in bicicletta hanno contribuito solo in parte al fatturato dell’industria turistica spagnola: l’indotto di turisti che hanno viaggiato in auto, moto, autobus, è stato almeno 10 volte superiore, con una spesa media giornaliera ben più alta. Tuttavia chi conosce la fisica sa che non può esistere l’indotto senza l’induttore, e quindi non esisterebbe il turismo lungo il Cammino di Santiago senza i pellegrini a piedi. Non esisterebbero i numerosissimi alberghi, B&B e pensioni che accolgono i turisti a prezzi di mercato senza gli ostelli che ospitano i pellegrini per pochi Euro al giorno. Chi vuole sviluppare la Via Francigena come itinerario turistico e culturale deve quindi comprendere che la pretesa di richiamare i turisti prima di creare un flusso continuo e numeroso di pellegrini a piedi è velleitaria, significherebbe mettere il carro davanti ai buoi. Il potenziale economico del “prodotto” Via Francigena è enorme, ma non si potrà esprimere senza lo sviluppo della microeconomia dell’accoglienza a basso costo, in cui il ruolo dei volontari sarà determinante.

 

Il corso di Monteriggioni

Le considerazioni di cui sopra sono state alla base del corso che si è tenuto in Toscana dal 12 al 14 marzo 2010, organizzato da itinerAria con il sostegno del Comune di Monteriggioni. Sette veterani spagnoli, membri dell’organizzazione spagnola Hospitaleros Voluntarios, che gestisce una ventina di ostelli lungo il Cammino di Santiago coordinando il lavoro di più di 3000 volontari, hanno gestito la formazione degli aspiranti ospitalieri italiani. Il corso, presentato alla fine del 2009, ha avuto un successo inatteso: a fronte di una ventina di posti disponibili sono arrivate numerosissime richieste, tanto che le iscrizioni sono state chiuse con largo anticipo e il numero totale dei partecipanti è stato portato a 25. Molti “novizi” che non hanno potuto frequentare il corso in Italia si sono recati direttamente in Spagna, dove hanno affiancato per qualche giorno un veterano prima di gestire personalmente un ostello. Dopo il corso, i volontari hanno scelto un periodo di due settimane in cui lavorare in un albergue spagnolo. L’obiettivo del corso era quello di creare un nucleo di ospitalieri che dopo l’esperienza spagnola fossero disponibili a ripetere l’esperienza in Italia, lungo la Via Francigena. A tale scopo però è fondamentale che le Istituzioni e le Amministrazioni Locali comprendano l’importanza del lavoro volontario, creando i presupposti per lo sviluppo di un’accoglienza “povera”. Scuole, oratori, palestre, ambulatori, caserme, edifici pubblici sotto-utilizzati o abbandonati potrebbero diventare dei validi posti tappa lungo la Via Francigena, e con un minimo investimento potrebbero svolgere una funzione di utilità sociale. Ciò richiede però una strategia precisa, e un coordinamento forte, in grado di incidere sulle normative e sulle leggi nazionali e regionali, che spesso ostacolano la creazione di strutture non classificabili con i criteri della ricettività turistica. Un contributo determinante deve essere fornito anche dagli operatori turistici, che nelle strutture di accoglienza spartana non devono vedere una minaccia bensì una straordinaria opportunità di sviluppo: la rete degli ostelli economici deve essere vista come parte di un’infrastruttura viaria. Una strada verde, da costruire anno dopo anno con un “cantiere della bassa velocità” che potrebbe cambiare radicalmente il territorio, una volta tanto migliorandolo, anziché devastarlo.

 

Alberto Conte

 

Questo articolo è stato scritto per conto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – DGBID, e pubblicato nella newsletter del sito www.francigenalibrari.benicultuirali.it

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Pellegrina Pellegrino: presentazione dello spettacolo

Mi chiamo Giovanni, e da 25 anni lavoro in teatro come attore e come pedagogo, e ogni tanto faccio anche delle messe in scena.
Però nella mia vita non è che lavori e basta.
Ad esempio mi piace molto fare il padre, e nell’autunno 2007, con mio figlio Guillaume, ho vissuto la straordinaria esperienza di essere un Pellegrino sul Cammino di Santiago.
Durante il viaggio la frase più ricorrente era “è impossibile raccontare questa esperienza, l’unica cosa è consigliarla”, ed ero fra i più fervidi sostenitori di questa tesi.
Lungo il Cammino tenevo un diario di viaggio radiofonico con Contatto Radio di Carrara, e la curatrice degli spettacoli del Festival di Ronchi ha seguito il mio racconto, mi ha proposto di tradurlo in messa in scena e ho accettato.
Con entusiasmo e con timore ho accettato.
Non sono uno storico, ma la storia di un millennio di pellegrini è bellissima.
Non sono un accademico, ma le opere d’arte che “premiano” gli sforzi sono fra le più importanti d’Europa.
Sono un ecologista, e la qualità di relazione con paesaggi e ambiente di un pellegrino andrebbero insegnati a scuola.
Sono un guitto e un contastorie, e di storie, sui Cammini, ce n’è una più bella dell’altra…
 
Non ho preparato un copione, ma un canovaccio di argomenti, che spaziano dalle cattedrali ai templari, dai dolori, obbligatori per un viaggio di 800 km a piedi, alle allegrie e alle sorprese, cercando non di spiegare ma di invogliare ad intraprendere un percorso unico verso se stessi e verso gli altri.
Adesso siamo nel 2010 e questa passione non scema più. Il Cammino sulla nostra bellissima Francigena e sul bellissimo Cammino di Assisi entra prepotentemente nello spettacolo.
La storia, la cultura e la natura di questo fascio di strade è incredibile, ricchissima e costantemente in evoluzione..

Questo vogliamo raccontare, la bellezza dell’essenziale.

La tecnica utilizzata è il Teatro di Narrazione Emozionale.

Come si svolge lo spettacolo
Viene distribuito al pubblico un “Menu del pellegrino”, una lista di pezzi dai quali il pubblico può scegliere gli argomenti preferiti: dopo un breve prologo Giovanni prende le ordinazioni, e recita su richiesta i testi scelti dal pubblico.
Così gli spettatori si sentono coinvolti e diventano protagonisti dello spettacolo.

Giovanni Balzaretti è fondatore del Teatro Agricolo, di Livorno. Per saperne di più visitate il suo sito.

Scarica qui sotto il file con il menù del pellegrino e il curriculum di Giovanni Balzaretti.

 

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CamminaFrancigena 2010: la presentazione del viaggio

Dopo il successo delle edizioni 2008 e 2009, torna il CamminaFrancigena: dal 15 al 23 Ottobre 2010 camminiamo per 170 km da Proceno a Roma, lungo la Via Francigena. Un viaggio-evento, in cui grandi camminatori sono affiancati da artisti appassionati della Via, per documentare l’itinerario da un punto di vista inedito, e comunicarlo con le tecnologie più avanzate.

L’evento-camminata è stato organizzato da itinerAria, con il contributo dell’Assessorato alla Cultura, Arte e Sport della Regione Lazio.

Il CamminaFrancigena è una manifestazione che intende rivisitare in chiave moderna il viaggio lungo la via Francigena, percorrendo a piedi l’itinerario pedonale recentemente rivitalizzato dalle attività dell’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio.
Venerdì 15 ottobre un piccolo gruppo di persone inizierà un lungo viaggio a piedi, e partirà da Proceno alla volta di Roma, dove arriverà in nove tappe, dopo aver percorso 174 km.
I partecipanti al CamminaFrancigena viaggeranno attraverso il tempo, anziché contro il tempo, decideranno di rallentare, e nella lentezza magari ritrovare un po’ se stessi, incontrare altre persone, osservare il paesaggio, meditare.

Una performance itinerante

La nuova edizione del CamminaFrancigena sarà una performance itinerante, “messa in scena” da quattro camminAttori:

  • Giovanni Balzaretti, attore e regista, fondatore del Teatro Agricolo, grande appassionato dei grandi cammini di pellegrinaggio;
  • Riccardo Carnovalini, considerato il più grande camminatore italiano, presidente dell’Associazione Sentiero Italia e dell’Associazione CamminAmare;
  • Jannina Veit Teuten, la “pittrice della Via Francigena”, acquarellista inglese autrice della più importante collezione di opere sull’itinerario di Sigerico;
  • Alberto Conte, progettista dell’itinerario pedonale della Via Francigena per conto del Ministero per i Beni Culturali.

I quattro protagonisti, accompagnati in alcuni tratti da altri camminatori, viaggeranno a piedi da Proceno a Roma, raccontando il loro cammino in un video-diario. Inoltre ritrarranno le attrattive del percorso con nuove fotografie, video e disegni, e diventeranno essi stessi delle guide al percorso, dei testimonial che con il loro entusiasmo contageranno i potenziali viaggiatori.
I camminAttori incontreranno e intervisteranno durante il loro viaggio personaggi interessanti e significativi per comprendere la cultura, la storia, le tradizioni dell’area attraversata dall’itinerario.

Il viaggio sarà documentato giornalmente tramite il sito www.francigenalazio.it , che sarà aggiornato giornalmente con i contenuti creati dal gruppo dei viaggiatori, e tramite aggiornamenti pubblicati “in diretta” su Facebook e Twitter.
L’evento è promosso sia tramite i siti che fanno capo al network di itinerAria (www.movimentolento.it, www.camminafrancigena.it ), sia tramite la newsletter “Il Movimento Lento” e attività di ufficio stampa.

Il programma del viaggio

  • 15-ott: Proceno-Acquapendente (5,0 km) 
  • 16-ott: Acquapendente-Bolsena (22,1 km) 
  • 17-ott: Bolsena-Montefiascone (18,3 km) 
  • 18-ott: Montefiascone-Viterbo (17,7 km) 
  • 19-ott: Viterbo-Vetralla (20,0 km) 
  • 20-ott: Vetralla-Sutri (22,5 km) 
  • 21-ott: Sutri-Formello (32,3 km) 
  • 22-ott: Formello-La Storta (16,4 km) 
  • 23-ott: La Storta-Roma (19,8 km) 

Il 24 ottobre il gruppo parteciperà alla manifestazione pubblica organizzata in Piazza San Pietro dall’Opera Romana Pellegrinaggi

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