Incontri culturali, camminate ed autentici pellegrinaggi verso Roma. Dal 4 all’11 ottobre 2009 una festa itinerante in tutta la regione ha celebrato la rinascita del tracciato millenario delle Vie Francigene del nostro territorio, che grazie ad una nuova legge e a consistenti investimenti finanziati dalla Regione Lazio, in tre anni è tornata sicura e percorribile in vasti tratti del suo percorso originario. La manifestazione è stata ideata e promossa dall’assessorato regionale alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio, in collaborazione con le cinque Province, l’Opera Romana Pellegrinaggi e i “Cammini d’Europa”.
La festa itinerante si è articolata lungo quattro direttrici, le quali hanno coinvolto tutte le province della nostra regione.
La Via Francigena del nord, sia nel tratto viterbese, di grande tradizione, da Proceno a Roma, che nel tratto reatino, da Greccio a Roma, legato alla tradizione francescana. E la Via Francigena del sud, con itinerari che sono partiti verso Roma da Fossanova, direttrice Appia, e da Anagni, direttrice Prenestina. Ognuno di questi quattro tracciati è stato percorso da gruppo di pellegrini, provenienti da ogni parte d’Europa. Le “carovane” sono partite simultaneamente, il 4 ottobre, per confluire l’11 ottobre a Piazza San Pietro.
Nel corso della settimana, lungo tutti e quattro i percorsi attraversati dai pellegrini si sono svolte iniziative promozionali, spettacoli, degustazioni, visite museali ed eventi tematici. I pellegrini che hanno percorso il tratto Proceno-Roma, ad esempio, hanno assistito ad uno spettacolo ispirato alle avventure del vescovo viaggiatore Sigerico; l’itinerario Fossanova-Roma ha offerto ai viandanti l’opportunità di conoscere comunità e luoghi straordinari del basso Lazio, tra cui l’Oasi di Ninfa; il cammino Rieti-Roma ha avuto una forte connotazione francescana anche negli eventi di tragitto, tra cui spettacoli e un convegno tematico a Rieti; il percorso Ferentino-Roma ha valorizzato alcune importanti attrazioni artistiche e folkloristiche del frusinate.
Ulteriori informazioni su www.culturalazio.it
Author: Redazione AEVF
Premio Internazionale inVia!
In occasione di CamminaFrancigena viene promosso il Premio internazionale inVia!, volto a premiare le migliori immagini fotografiche, le lettere e gli sms più significativi realizzati da chi abbia percorso le Vie Francigene del Lazio e i Cammini per Roma, e che meglio raccontano l’esperienza, le sensazioni e le riflessioni sul valore e sul senso del cammino e le emozioni suscitate dall’esperienza umana e spirituale, dai paesaggi e dalle bellezze storico-artistiche che caratterizzano quei percorsi, incentivandone la conoscenza e la fruizione.
Il Premio è aperto a chiunque abbia percorso uno di quei tratti, lungo le quattro direttrici storiche del territorio (Via Francigena, Via Appia Pedemontana, Via Prenestina, Via di San Francesco) e che invierà, entro e non oltre il 31 ottobre 2009, i propri contributi, i migliori dei quali verranno selezionati da una Giuria di esperti così composta:
– Chiara Gamberale, scrittrice
– Bruno Manfellotto, giornalista, Direttore editoriale della Divisione quotidiani locali del Gruppo Espresso
– Gaetano Platanìa, Preside Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Moderne, Università degli Studi della Tuscia
– Sandro Polci, esperto della comunicazione
– Antonio Politano, fotografo e giornalista
– Flaminia Santarelli, rappresentante della Regione Lazio
– Sergio Valzania, giornalista, Direttore Programmi Radio Rai
I vincitori verranno premiati in occasione di un evento che organizzerà l’Associazione Civita, con il sostegno della Regione Lazio, finalizzato a presentare l’iniziativa del “CamminaFrancigena 2009” e a far conoscere gli esiti e il livello di partecipazione raggiunto.
Ai vincitori delle due categorie “adulti” e “giovani” verranno consegnate delle “Quadrangulae” (oggetto devozionale realizzato nel Medioevo in lega di piombo e stagno, acquistato dai pellegrini nei santuari lungo il loro cammino spirituale e cucite sulle vesti per garantirsi protezione e alloggio), delle monete dall’iconografia specificatamente legata alla Via Francigena e delle monete commemorative del V Centenario di Fondazione del Corpo della Guardia Svizzera Pontificia, tutte rigorosamente realizzate in argento.
Tutte le opere ricevute dai candidati potranno inoltre essere pubblicate nei siti web www.culturalazio.it, www.civita.it,www.itineraria.eu e www.viefrancigenedelsud.it .
Il 16 marzo 2009 si è tenuto al Teatro Valle di Roma la pièce teatrale “La Via del Sole. Storia e spiritualità delle Vie Francigene del Sud”, scritta e diretta da Sandro Polci e che ha visto la partecipazione straordinaria di Neri Marcorè come protagonista, accompagnato da Corinna Lo Castro e Camilla Missio.
L’evento, organizzato e realizzato dall’Associazione Civita, rientra fra le iniziative previste dal progetto Le Vie Francigene del Sud promosso dalla stessa Civita insieme al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Finmeccanica e Banco di Napoli e volto alla promozione e alla valorizzazione degli itinerari medievali di pellegrinaggio che da Roma portavano i fedeli verso i porti di imbarco pugliesi e quindi in Terrasanta.
Dopo la rappresentazione a Bitonto (BA) nell’ottobre 2008, questo evento è approdato a Roma con testo e apparato musicale rivisitati e arricchito da una nuova veste scenografica. Nello scegliere questa volta la città di Roma come sede dell’evento si è voluto sottolinearne la centralità rispetto ai cammini francigeni che hanno attraversato il nostro territorio per secoli. Roma era, infatti, punto di arrivo per i pellegrini francigeni d’Oltralpe che vi giungevano per pregare sulle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo e, al contempo, punto di partenza per coloro i quali proseguivano il proprio cammino religioso verso Gerusalemme e il Santo Sepolcro. Un cammino che portava i fedeli ad attraversare in senso trasversale l’Italia del Sud, seguendo “trecce” di vie che oggi costituiscono, insieme al tracciato francigeno a Nord di Roma e alle grandi vie storiche, una rete lungo la quale è distribuita una parte significativa del nostro patrimonio paesaggistico e culturale.
La piece teatrale, interpretata dal versatile ed imprevedibile Neri Marcorè e da Corinna Lo Castro sulle note musicali di Camilla Missio, intreccia momenti, luoghi di passaggio ed emozioni legate alle Vie Francigene nel Sud Italia e racconta la storia di un gruppo di giovani alle prese con un improbabile concorso letterario e di scritti e canzoni che rivelano la spiritualità della Via Francigena, organizzato quasi per gioco, in un piccolo centro dell’Appennino di cui nessuno parla e in cui nulla sembra accadere. Un dialogo che sottolinea come la Via non sia soltanto pauperismo, felicità del cammino e ricerca personale, ma anche il manifesto delle radici europee, come ci ricorda lo storico Renato Stopani.
E che offre anche molteplici interazioni temporali e spirituali: dall’incontro con Geremia a Pier Paolo Pasolini, fino alle struggenti parole di Madre Teresa di Calcutta.
Dopo il Convegno nazionale che si è svolto a Napoli il 4 luglio 2008 in occasione del quale è stata presentata la pubblicazione “Roma-Gerusalemme. Lungo le Vie Francigene del Sud” realizzata nell’ambito del progetto e che offre una ricostruzione storica, artistica e religiosa degli itinerari di pellegrinaggio nel Sud Italia verso Gerusalemme (l’Appia Antica o Regina Viarum, l’Appia Pedemontana, la Prenestina, la Latina-Casilina, l’Appia Traiana e la Micaelica), è stata ora la volta di un nuovo appuntamento che conferma l’obiettivo dell’intero progetto: far conoscere quelle antiche Vie, nella convinzione degli Enti promotori che la creazione di nuovi percorsi costituisca una grande opportunità per la valorizzazione dei territori interessati e, quindi, una occasione importante di scoperta e riscoperta della bellezza dei nostri paesaggi e del nostro patrimonio storico-artistico capillarmente diffuso nell’intero Belpaese.
Neri Marcorè ha interpretato, come protagonista unico, la piece teatrale “La Via del Sole. Storia e spiritualità delle Vie Francigene nel Sud”, scritta e diretta da Sandro Polci, lo scorso 11 ottobre 2008 al Teatro Comunale “Tommaso Traetta” di Bitonto (BA), uno scrigno ottocentesco recentemente restaurato.
Lo spettacolo, organizzato e realizzato dall’Associazione Civita, rientra fra le iniziative previste dal progetto Le Vie Francigene del Sud promosso dalla stessa Associazione Civita insieme al Ministero per i beni e le attività culturali, Finmeccanica e Banco di Napoli e volto alla promozione e alla valorizzazione degli itinerari medievali di pellegrinaggio nel Sud Italia verso la Terrasanta.
L’evento, patrocinato dal Comune di Bitonto, si è svolto in un luogo di grande significato per le Vie Francigene nel Sud, in quanto si tratta di una delle tappe principali del cammino, un luogo dove i fedeli si preparavano al pasagium ultramarinum verso la Terrasanta, dopo aver percorso in senso trasversale l’Italia a sud di Roma e dopo aver trovato riparo e conforto all’interno della Cattedrale della città.
L’idea, quindi, è stata quella di trasformare l’appuntamento in un evento urbano, proponendo ai partecipanti anche una visita guidata, promossa dal Comune, della splendida Cattedrale e una degustazione di pietanze preparate secondo ricettari medievali, creando in tal modo un evento ospitale articolato.
La piece teatrale intreccia momenti, luoghi di passaggio ed emozioni legate alle Vie Francigene nel Sud Italia e propone un monologo, interpretato dal versatile Neri Marcorè, che racconta di un gruppo di giovani alle prese con un concorso letterario sulla Via Francigena, per scritti o citazioni, organizzato quasi per gioco, in un piccolo centro dell’Appennino di cui nessuno parla e in cui nulla sembra accadere. Un dialogo che accresce una spiritualità primaria, quasi spontanea con una trama volutamente semplice, come la passione per la Via, con molteplici interazioni temporali e spirituali. Dall’incontro con Geremia a Pier Paolo Pasolini fino alle struggenti parole di Madre Teresa di Calcutta e la Sua semplicità fatta cammino. Ma lo spettacolo cita anche un aspetto particolare della Via che non è soltanto pauperismo, felicità del cammino e ricerca personale: come ci ricorda lo storico Renato Stopani, la Via è anche il manifesto delle radici europee.
Sarebbe bastato tutto ciò; ma Neri Marcorè, imprevedibile, ha suonato e cantato melodie lievi, che di nuovo ci hanno portato in strada, lungo la Via, verso la nostra personalissima meta.
Dopo il Convegno nazionale che si è svolto a Napoli lo scorso 4 luglio, al quale hanno partecipato, tra gli altri, illustri storici, storici dell’arte e studiosi della materia e in occasione del quale è stata presentata la pubblicazione “Roma-Gerusalemme. Lungo le Vie Francigene del Sud”, realizzata nell’ambito del progetto e che offre una ricostruzione storica, artistica e religiosa degli itinerari di pellegrinaggio nel Sud che conducevano, nel Medioevo, i pellegrini da Roma verso la Terrasanta (l’Appia Antica o Regina
Viarum, l’Appia Pedemontana, la Prenestina, la Latina-Casilina, l’Appia Traiana e la Micaelica), è stata ora la volta di un nuovo appuntamento, diverso e più “conviviale”. L’obiettivo è tuttavia sempre volto a far conoscere le antiche Vie Francigene nel Sud, nella convinzione degli Enti promotori che la creazione di nuovi itinerari costituisca una grande opportunità per la valorizzazione dei territori interessati in termini religiosi, culturali ma anche turistici e, quindi, una occasione importante di scoperta e riscoperta dei luoghi e del loro patrimonio storico, culturale e paesaggistico.
4 Luglio 2008 – Convegno a Napoli
Il 4 luglio 2008 si è svolto a Napoli il Convegno “Roma-Gerusalemme. Lungo le Vie Francigene del Sud”, in occasione del quale è stato presentato il progetto promosso dall’Associazione Civita, insieme a Banco di Napoli S.p.A. e Finmeccanica S.p.A. che lo hanno reso possibile, volto alla valorizzazione e promozione degli itinerari medievali di pellegrinaggio che portavano i fedeli, nel Medioevo, da Roma verso i porti pugliesi di imbarco per la Terrasanta.
Oggi, l’operazione di ricostruzione storica degli itinerari di pellegrinaggio nel tratto meridionale della nostra Penisola, di monitoraggio dello stato attuale dei lavori, di indagine sulla percorribilità di alcuni tratti, fino alla pubblicazione del volume “Roma-Gerusalemme. Lungo le Vie Francigene del Sud” presentato anch’esso in occasione del Convegno, costituiscono le tappe di un progetto che, anche idealmente, intende ricongiungere il Sud e il Nord d’Italia, per affacciarsi insieme al Sud e al Nord del mondo.
All’appuntamento sono intervenuti, oltre ai rappresentanti degli Enti promotori, a Nicola Mazzocca, Assessore all’Università e alla Ricerca Scientifica della Regione Campania e alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, anche esperti della materia, quali, tra gli altri, Sergio Valzania, Direttore dei Programmi Radio RAI, Padre Caesar Atuire, Amministratore Delegato Opera Romana Pellegrinaggi, Francesco Negri Arnoldi, storico dell’arte, Pietro Dalena, storico medievalista, Renato Stopani, Direttore Centro Studi Romei di Firenze, Massimo Tedeschi, Presidente Associazione Europea Vie Francigene.
Gli interventi, moderati da Sandro Polci, hanno sottolineato le diverse valenze e peculiarità degli itinerari di pellegrinaggio che sono innanzitutto itinerari di cammino e occasione importante per ritrovare una dimensione spirituale, ma racchiudono in sé anche il linguaggio dell’arte, del territorio e della storia.
L’incontro si è concluso con gli interventi di quegli attori locali (associazioni di pellegrini, associazioni di escursionisti, G.A.L., etc.) che, con passione e tenacia, sono impegnati nei processi di promozione e valorizzazione dei diversi percorsi nel Sud Italia.
L’Italia: un reticolo di itinerari storici, ancora fruibili, molti dei quali legati a millenarie tradizioni di pellegrinaggio. Vie della fede, ma anche vie della mobilità sostenibile, dell’approccio lento e attento ai luoghi e alla storia. Una dimensione ancora poco nota, tutta da scoprire e da valorizzare.
La Rete dei Cammini, coordinamento delle associazioni italiane (e non solo) di pellegrinaggio costituitosi nel maggio 2008, ha promosso una nuova iniziativa di valorizzazione di tali percorsi che si svolgerà domenica 3 maggio 2009 e sarà la prima Giornata nazionale dei Cammini Francigeni: per la prima volta, tutti insieme, nello stesso giorno, su antichi itinerari culturali e religiosi con iniziative semplici e concrete basate sulla pratica del percorrere a piedi i sentieri e i luoghi in modo da riuscire a coglierne meglio la loro identità.
Le Associazioni della Rete (sei promotrici e moltissime “aderenti”, rappresentative di tutto il territorio nazionale) che condividono la gratuità del loro impegno e l’esperienza concreta del cammino sulle vie di pellegrinaggio, sono animate da una precisa comune convinzione: se si vuole che lo sviluppo sostenibile non sia una nozione astratta, occorre fare delle cose congeniali al nostro territorio e alle nostre Comunità, anche le più piccole, senza svilirne la identità con iniziative eminentemente mercantili, ma promuovendone una fruizione intelligente e rispettosa degli aspetti culturali e naturali. L’escursionismo su vie di pellegrinaggio, specie se praticato a piedi, sembra una delle forme più appropriate di rapporto con il territorio e con le comunità che lo abitano; per questo la Rete dei Cammini, con l’iniziativa della prima Giornata nazionale dei Cammini Francigeni, lo propone a tutti, perché tutti dal camminare possono trarre sicuro giovamento. L’importante, per la Rete, è educare al cammino; l’importante è tutelare le antiche vie e i loro viandanti; l’importante è far conoscere quei luoghi che solo a chi li scopre a piedi rivelano il fascino segreto della loro storia.
La manifestazione, alla cui organizzazione l’Associazione Civita collabora con la Rete promuovendo l’evento, coinvolgerà l’intero territorio nazionale. Le iniziative, liberamente e spontaneamente organizzate da Associazioni, Organizzazioni, enti pubblici, singoli cittadini, spesso in reciproca sinergia, si svolgeranno non solo lungo la Via Francigena “tradizionale”, secondo l’itinerario di Sigerico, ma anche sui numerosissimi percorsi che recano memorie di antichi pellegrini. La Rete, a sua volta, ha creato linee di azioni comuni e condivise e sta creando la “vetrina” dell’evento, il nuovo sitowww.retecamminifrancigeni.eu.
Infine, non solo cammini, ma anche assaggi, mostre itineranti, spuntini, aperitivi, concerti, cori e convegni. Un media partner d’eccezione: Radio Rai Tre, che seguirà gli eventi attraverso la trasmissione “Speciale Percorsi”. Vari patrocini autorevoli, fra cui quello dell’Associazione Europea delle Vie Francigene; saranno realizzate presentazioni ufficiali diffuse per la penisola, fra cui una condotta da Sergio Valzania, direttore generale dei programmi Radiorai.
Alberto Conte – Hic sunt leones
mercoledì 11 marzo 2009
L’antico pellegrino che viaggiava verso Gerusalemme doveva difendersi dalla ferocia dei briganti, dall’aggressività delle fiere, dagli osti senza scrupoli; quello moderno deve fare i conti con l’intolleranza degli automobilisti, con l’isteria dei cani da guardia, e con la scomparsa delle strutture di accoglienza, tale da far rimpiangere i pochi scrupoli degli osti medievali.
La via Appia, filo conduttore del viaggio dall’Urbe verso il sud, dimostra non solo la perizia degli ingegneri romani, ma anche una lungimiranza e un’attenzione verso le varie categorie di viaggiatori sconosciuta ai moderni progettisti. Camminando lungo lo spettacolare basolato della consolare lungo la Gola di Sant’Andrea, nel basso Lazio, si nota la presenza di due marciapiedi ai lati della strada. Quindi gli antichi romani separavano il traffico “veloce” dei carri e dei cavalli da quello “lento” dei pedoni, che evidentemente erano piuttosto numerosi anche lungo le strade “extraurbane”. La modernità ha cancellato le antiche attenzioni per gli utenti deboli della strada, e il marciapiedi termina alla periferia dei villaggi, spesso in corrispondenza del camposanto: quasi un monito per i temerari che volessero spingersi oltre.
Hic sunt leones, recitava la scritta che appariva sulle carte geografiche dell’antica Roma, in corrispondenza delle zone inesplorate dell’Africa e dell’Asia. La stessa scritta oggi dovrebbe essere posta sui cartelli che indicano la fine dei centri abitati. Forse non a caso i pochi che osano camminare lungo le moderne strade extraurbane sono spesso migranti, provenienti proprio dalle terre un tempo sconosciute. E l’automobilista guarda con diffidenza a questo popolo in cammino: gente strana, o stranieri, appunto.