Via Francigena

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L’augurio di Spiritualitas in Francigenam:  il 2024, nuova strada di pace e di giustizia    

Il vescovo di Langres e Presidente di “Spiritualitas in Francigenam”, Joseph de Metz-Noblat anche quest’anno ha voluto dedicare con l’arrivo del Natale il suo pensiero alla nostra Associazione e alla comunità di pellegrini. 

In vista del 2024, Monsignor Joseph de Metz-Noblat ci invita, come pellegrini sempre in viaggio per le strade del mondo, a percorre una strada in particolare, quella della pace e della speranza. Buon cammino! 

Di recente ho incontrato un giovane che era partito per Gerusalemme. La sua preoccupazione principale era quella di attraversare i valichi delle Alpi svizzere. Per quanto mi riguarda, preferisco stare al caldo, ma questo non mi impedisce di pensare di ripartire per Roma appena possibile. 

Natale è la nascita di Gesù, il Salvatore, colui che viene ad aprire una nuova strada, segnata dalla giustizia, dalla pace e dalla speranza. 

Ne abbiamo tanto bisogno!  

Il mondo è ancora scosso dallo scontro tra guerre, violenze e sconvolgimenti globali. E se accogliessi Cristo nella mia vita, in modo da poter già gustare la sua pace, per poi trasmetterla a chi mi sta intorno? E se riconoscessi il Cristo che viene in mezzo a noi nei volti di coloro che incontro ogni giorno? 

Joseph de Metz-Noblat, vescovo di Langres e Presidente di Spiritualitas in Francigenam 

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Il cicloturismo in Piemonte, un viaggio nel tempo 

Il cicloturismo è un fenomeno sempre più diffuso in Italia: il Rapporto “Viaggiare con la bici 2023” realizzato dall’Istituto nazionale ricerche turistiche (Isnart) per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio,  e promosso con Legambiente parla di 33 milioni  di cicloturisti nel 2022. Tra i soggetti intervistati, in netto aumento i viaggiatori anglofoni over 50, che, oltre all’attività all’aria aperta, desidera scoprire tradizioni, sapori e luoghi di interesse, lontano dal turismo di massa.  

Per venire incontro alle esigenze di questo target, i numerosi parchi cicloturistici e le ciclovie sono un’ottima opportunità per vivere avventure su due ruote in tutta Italia. Alcuni itinerari, inoltre, intersecano luoghi attraversati dal cammino, come nel caso del Piemonte, dove troviamo la Ciclovia Aida, la Ciclovia della Sesia, la Ciclovia delle Tracce dei Ghiacciai, la pista ciclabile del Canale Cavour, quella dei laghi di Avigliana e le piste ciclabili del Parco del Ticino e del Lago Maggiore, oltre alla Ciclovia Francigena della Valle di Susa

collage ciclopellegrini in piemonte
La Ciclovia Francigena in Piemonte, per professionisti e cicloturisti in cerca di storia e cultura 

Il Piemonte, come è noto, ha dato i natali a molti campioni e campionesse del ciclismo, e attrae sia molti sportivi, che possono partecipare ai numerosi eventi dedicati, come gare e competizioni, sia coloro che vogliono vivere un’esperienza giornaliera in compagnia. Secondo l’indagine sul cicloturismo realizzata dall’ Osservatorio Turistico della Regione Piemonte, all’interno di  Visit Piemonte, e relativa all’afflusso di turisti in bici nell’estate del 2022, emerge che “l’81,7% opta per un’esperienza giornaliera in gruppi composti da 5 a 10 persone, oppure in compagnia della famiglia o del partner, lungo itinerari facili (43,3%) da affrontare con e-bike (57,2%), che nel 60,3% dei casi, viene noleggiata”. 

La Ciclovia Francigena della Valle di Susa coniuga perfettamente questi aspetti e permette di scoprire la storia e le tradizioni locali. Il percorso si snoda in 6 tappe modulabili lungo un totale di 40,45km con un dislivello positivo di 169 metri; si tratta di un itinerario pianeggiante e praticabile durante tutto l’anno anche da un pubblico non esperto, e rappresenta il punto di partenza per i percorsi in mountain bike o bici da strada sui versanti della Valle di Susa. Questo itinerario in bici è stato progettato per collegare 15 comuni, dal borgo di Caselette, alle porte di Torino, fino al Colle del Moncenisio. Ad oggi giunge fino a Bussoleno, con una diramazione verso i laghi di Avigliana, seguendo il versante destro del fiume Dora,  attraversando in alcuni tratti campi coltivati, boschi, paesaggi e luoghi di interesse storico e culturale. 

ciclovia-francigena mappa ufficiale
In viaggio in ciclovia tra i patrimoni UNESCO del Piemonte (e non solo) 

Il percorso della Ciclovia Francigena in Val Susa crea un collegamento con il territorio francese della Maurienne e il percorso ciclabile della Corona Verde e della Corona delle Delizie, nelle vicinanze delle residenze Sabaude, patrimonio UNESCO dal 1997. Sebbene la stessa Via Francigena sia in lizza per ottenere questo prestigioso riconoscimento a livello mondiale, allo stato attuale sono numerosi i punti di interesse che si possono raggiungere in bicicletta, seguendo il ciclo itinerario del cammino in Val Susa.  

Fin dalla parte iniziale della ciclovia, gli amanti della storia potranno avventurarsi tra gli scavi archeologici che comprendono la villa romana di Caselette, alle pendici del monte Musinè, e quella monumentale di Almese, oppure avventurarsi fino al castello Cays e al Ricetto di San Mauro. Il Castello Cays è una rocca risalente al 1300-1400, dove nel 1854 trovarono rifugio alcuni membri della famiglia reale di Savoia durante un’epidemia di colera, e che originariamente era abitato da coloro che amministravano i terreni della famiglia. Passato successivamente ai conti di Cays e poi alla Congregazione di Don Bosco dei salesiani venne chiuso nel 2007.

Il Ricetto è invece un complesso fortificato, con doppia cinta muraria, la cui costruzione si stima che fu avviata a partire dall’anno 1029, dove sono presenti una chiesa, un campanile e un ponte levatoio. La costruzione fungeva da riparo per gli abitanti del tempo, in caso di attacchi di nemici o banditi, ma anche da carcere, come avvenne durante la caccia alle streghe del XIV secolo. Oggi è utilizzato come centro espositivo e accoglie numerosi eventi.  

castello Cays_Credits Michelangelo Delu'
castello Cays_Credits Michelangelo Delu’

Proseguendo lungo la ciclovia, si giunge al borgo medievale di Sant’Ambrogio di Torino, ai piedi del Monte Pirchiriano, noto per le paste di meliga (i biscotti di burro e farina di mais). La particolarità di questo sito è la buona conservazione di gran parte della cortina muraria, sui lati nord, est e sud, e una delle sue quattro torri ancora esistenti, la Torre del Feudo, in cui è stato ritrovato un affresco, che copre l’intera parete est. Un’altra tappa all’interno del borgo è anche la chiesa parrocchiale di San Giovanni Vincenzo, al cui interno è custodita l’antica urna reliquiario del Santo a cui è intitolata la chiesa, annoverato tra i fondatori dell’abbazia della Sacra di San Michele

Sant’Ambrogio di Torino_Credits Douglas Hoyt
Sant’Ambrogio di Torino_Credits Douglas Hoyt

Risalendo in sella alla bici e percorrendo l’itinerario cicloturistico, si arriva quindi a Vaie, dove una visita al Museo Laboratorio della Preistoria permette di conoscere la vita quotidiana durante la Preistoria, grazie a riproduzioni di manufatti, materiali e strumenti, e a un percorso tattile.  

Se si è in viaggio nei mesi autunnali, una sosta ristoratrice può essere la “Sagra del Marrone Valsusino”, le cui origini risalgono al 1863, nel borgo di Villar Focchiardo, uno dei luoghi più famosi in Val Susa proprio per la produzione dei marroni. Un’altra opzione è la Cascina Roland, una costruzione risalente al XV sec. e luogo storico di ristoro per pellegrini/e, che prende il nome da un masso erratico posto accanto alle mura, che secondo una leggenda fu spaccato in due con la spada Durlindana dal paladino protagonista dell’“Orlando Furioso”, a seguito della perdita della donna amata. 

La tappa successiva per questo viaggio in bici lungo il cammino è San Giorio di Susa, dove si trova l’omonimo Castello, situato nella groppa Morenica, detta Mollare di San Giorio, dei cui resti rimangono la torre rotonda e l’aula affiancata, e che oggi è adibito in parte a risto-pub. Ai piedi del castello si svolge nel mese di aprile la rievocazione storica della “Danza delle Spade”, durante le celebrazioni del santo locale, che rimanda alla leggenda della cacciata di un tiranno in tempi remoti, da parte di alcuni spadaccini coraggiosi. Da segnare anche la Cappella di San Lorenzo, detta cappella del Conte, risalente al 1328, in cui si possono ammirare degli affreschi molto ben conservati.  

Castello di San Giorio_Credits cmvss
Castello di San Giorio_Credits cmvss
Danza delle Spade_Credits Val Susa Turismo
Danza delle Spade_Credits Val Susa Turismo

Arrivando a Bussoleno, temporaneo capolinea della Ciclovia Francigena in Val di Susa, non resta che fare visita a questo borgo medievale, dove è possibile visitare l’antica osteria della Casa Amprimo o Locanda della Croce Bianca, la Casa Aschieri, una bottega del XIV secolo adibita anche ad uso familiare, e un esempio di archeologia industriale, il Mulino Varesio, con la macina del grano e quella per la produzione di olio di noci di inizio ‘900.  Da Bussoleno è possibile fare rientro in treno, grazie al collegamento ferroviario Torino- Bardonecchia. 

Mulino Varesio ruota_Credits vallesusa tesori
Mulino Varesio ruota_Credits vallesusa tesori
Mulino Varesio_Credits vallesusa tesori
Mulino Varesio_Credits vallesusa tesori
Con Visit Piemonte verso un cammino più inclusivo 

La partnership tra la Via Francigena e Visit Piemonte ha tra i suoi obiettivi quello di far scoprire e apprezzare il patrimonio culturale e naturale piemontese lungo l’itinerario francigeno. A questo scopo Visit Piemonte è all’opera, insieme ad altri attori regionali, per rendere fruibili e accessibili a 360° ben 20 luoghi culturali lungo il cammino per 365 giorni l’anno, grazie al progetto “Via Francigena for all”, presentato lo scorso 7 novembre al World Travel Marketdi Londra. Un passo decisivo verso l’inclusione, in vista sia del Tour de France 2024 che dopo 120 anni di storia avrà il Piemonte come punto di arrivo, sia delle prossime Universiadi 2025 di Torino, i Giochi mondiali universitari invernali della Fisu, un evento che per la prima volta sarà senza barriere e all’insegna dell’inclusività, e che porrà il Piemonte al centro dell’attenzione ciclistica internazionale. 

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La sostenibilità in cammino senza compromessi: scopriamo insieme i capi 100% sostenibili di CAMCO Activewear

La famiglia AEVF si fa sempre più grande e da oggi si arricchisce della preziosa collaborazione di CAMCO Activewear, azienda produttrice di abbigliamento 100% sostenibile per uomo e donna, ideale per l’attività all’aria aperta. 

Una sempre maggiore sensibilità del pubblico verso la sostenibilità e il medio-ambiente ha aperto negli ultimi anni nuovi scenari nel mondo dell’abbigliamento e CAMCO si posiziona tra i brand che abbracciano questi valori. 

Una passione per il cammino e l’impegno per la sostenibilità  

CAMCO nasce dal bisogno di Matteo Corrado, camminatore e ingegnere di formazione e mestiere, di portare nel modo dell’abbigliamento sportivo un occhio più attento verso la cura dell’ambiente. Decide così di introdurre nel Made in Italy una novità: creare dei capi tecnici e comodi utilizzando i materiali che la natura stessa fornisce, senza arrecarle danno. Come CAMCO, anche la nostra Associazione è sempre molto attenta a promuovere il rispetto e la cura del territorio, e a farsi portavoce di quei saperi e di quelle tradizioni artigianali e locali che si sono costruiti nel tempo, in armonia con i cicli naturali.  

La rivoluzione a base di 50% di lana Merino extrafine e 50% TENCEL™ 

I capi prodotti da CAMCO provengono da un lavoro di ricerca di materiali sostenibili e da un’attenzione verso una filiera che sia rispettosa del benessere dell’ambiente e degli animali. Per questo l’azienda utilizza dei cartellini stampati su carta certificata FSC (Forest Stewardship Council) che attesta la provenienza del materiale da foreste gestite in modo responsabile. 

La composizione dei capi per il 50% in lana Merino extrafine e per il 50% in TENCEL™, rende le collezioni CAMCO particolarmente adatte agli amanti delle attività outdoor in tutte le stagioni La lana Merino extrafine è certificata GOTS e mulesing-free, quindi esclude tecniche invasive di tosatura, e rende più caldo il cammino in inverno, mentre fa da isolante per il calore in estate. Il mulesing, per chi non lo sapesse, è una pratica chirurgica e barbarica, adottata soprattutto negli allevamenti australiani, che procura molta sofferenza alle pecore che vi vengono sottoposte. Il TENCEL™, un marchio registrato di Lenzing AG, è invece una fibra di origine botanica nella cui produzione i fluidi di processo sono riutilizzati e riciclati per oltre il 99%. Grazie al lyocell in fibre TENCEL™ l’umidità viene regolata e quindi il corpo resta più asciutto e fresco. 

L’esperienza di CAMCO lungo il cammino francigeno 

Come molti altri partner dell’Associazione, CAMCO ha fatto esperienza sul campo dell’itinerario francigeno percorrendo alcuni tratti: nell’estate 2021 con un viaggio sull’itinerario da Bagno Vignoni a Roma, alla scoperta del borgo di Montefiascone e del lago di Bolsena, ma anche della città di Viterbo, punto di partenza durante la scorsa estate, per un’altra camminata fino a Roma.  

La proposta imprenditoriale e la storia di CAMCO non potevano quindi che incontrare la missione dell’Associazione, che arricchisce il suo network con un prezioso alleato del cammino etico e sostenibile. CAMCO vuole festeggiare questa partnership proponendo uno sconto del 20% del valore dell’intero carrello ai pellegrini della Via Francigena che possono inserire il codice sconto AEVF20

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Via Francigena e Confartigianato insieme per promuovere i territori e la sostenibilità

L’Associazione AEVF e Confartigianato hanno di recente sottoscritto un’intesa per la promozione del turismo sostenibile e delle peculiarità dei territori, tra tradizione e innovazione. 

Confartigianato, una rete di riferimento lungo il cammino 

Confartigianato Imprese è la più grande rete europea di rappresentanza degli interessi e di erogazione di servizi all’artigianato e alle piccole imprese. Associa 700.000 imprese appartenenti a decine di settori diversi e nelle quali convivono la tradizione di mestieri antichi e l’innovazione di attività che utilizzano tecnologie d’avanguardia. Confartigianato opera in tutta Italia con una sede nazionale a Roma e 1.201 sedi territoriali, che fanno capo a 103 Associazioni provinciali e a 21 Federazioni regionali. 

Con questa collaborazione AEVF e Confartigianato puntano a essere ancora più vicine alle numerose piccole e medie imprese e realtà artigiane che caratterizzano il tessuto italiano, mediante una serie di attività che coinvolgeranno anche le Federazioni regionali e le Associazioni territoriali di Confartigianato. 

L’itinerario francigeno come laboratorio di innovazione sociale

Cuore dell’accordo tra AEVF e Confartigianato è quello di organizzare attività congiunte nell’ambito del turismo sostenibile, con un’attenzione particolare a quei mestieri artigiani e alle innovazioni imprenditoriali nate all’interno dei territori che sono attraversati dall’itinerario francigeno. Si tratta in particolare di progetti e iniziative volti a dare risalto alle imprese situate lungo il cammino, e di momenti formativi aperti al Sistema Confartigianato, e dedicati alla creazione di itinerari turistici legati all’itinerario. 

Il risultato di questa collaborazione costituirà di fatto un laboratorio di innovazione sociale, e quindi di promozione di buone prassi per lo sviluppo e la diffusione del turismo lento sui cammini. 

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Pont-Saint-Martin – Ivrea
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Verso una Via Francigena nel Sud accessibile a tutti  

Cresce il valore culturale della Via Francigena nel Sud (VFS), che si arricchisce di quell’attenzione totale propria del “bene comune”, il cui risanamento appare strettamente legato ad una cultura della sostenibilità – principio alla base dello sviluppo di tutti gli itinerari d’Europa – ponendo attenzione alle necessità delle persone disabili.

È questo anche l’obiettivo di chi vive lungo il tratto terminale della VFS, dove opera una rete di associazioni culturali (Mollare Mai, Via Francigena Pugliese, Salentofilia, Associazione Ciclistica Torcito Bike, Meditinere Servizi Turistici, Il Giunco) attenta ai bisogni dei camminatori disabili diretti verso Santa Maria di Leuca, nella convinzione che percorsi ed itinerari culturali accessibili a tutti debbano essere intesi non solo una forma di responsabilità sociale ma anche un’occasione per incrementarne la promozione, migliorarne la competitività per finalità turistiche e per offrire nuove opportunità al territorio, alle imprese e a tutti i portatori di interesse locale, che intraprendono azioni utili a soddisfare le esigenze specifiche delle persone con disabilità, rendendosi parte attiva di una strategia di turismo responsabile e sostenibile.

Al fine di rendere accessibile a tutti la parte terminale della Via Francigena nel Sud, particolarmente significative sono le attività svolte dall’ADS Mollare Mai, istituita nel 2017 e con sede a Serrano, piccola frazione del Comune di Carpignano Salentino in provincia di Lecce.

La sfida dell’accessibilità

“La via Francigena fruibile dai disabili” è stata la sfida di Adriano Bolognese, presidente dell’Associazione Mollare Mai, atleta ciclistico con handbike, che, insieme ai membri della sua associazione – disabili visivi, motori, ecc. – e in collaborazione con Marco Bartalini dell’ Associazione ASD MTB Tricase, ha mappato il tratto della Via Francigena nel Sud che va da Brindisi sino a Santa Maria di Leuca, individuando i punti più critici del percorso, suggerendo le deviazioni necessarie a rendere il cammino accessibile alle persone con disabilità.

A questa prima iniziativa, l’Associazione Mollare Mai ne ha affiancato molte altre indirizzate ad offrire collaborazione ai camminatori disabili e a sensibilizzare le comunità, gli enti locali e le autorità regionali sulla necessità di costruire una VFS sostenibile, offrendo servizi e strutture fruibili dalle persone disabili.

Le iniziative solidali

Nel dicembre 2020, ad esempio, in collaborazione con altre associazioni di camminatori, ha promosso “La Marcia della Speranza” coprendo, con un gruppo di disabili, un tratto di 40 chilometri della Via Francigena nel Salento. Nell’ ottobre 2021 ha preso parte alla manifestazione “Road to Rome 2021” organizzata dall’Associazione Europea delle Vie Francigene, percorrendo alcuni tratti del Salento. Nell’aprile 2022 ha partecipato alla trans salentina da Otranto a Gallipoli: una marcia lenta di 50 km della durata di una giornata con l’obiettivo di individuare un possibile percorso più agevole per i disabili.

Va sottolineato che l’Associazione Mollare Mai mette a disposizione guida ed offre supporto logistico nel tratto della Via Francigena che si svolge da Lecce a Santa Maria di Leuca anche ai camminatori e disabili provenienti da altre regioni italiane. Tra l’altro, merita menzione il servizio offerto nel gennaio 2023 ad un gruppo di camminatori con disabile in carrozzina proveniente da Padova; ed ancora, nell’agosto dello stesso anno, il  servizio di guida e assistenza (per un tratto della Via Francigena che da Martano giunge Tricase) destinato ad un gruppo di camminatori (del progetto “Insuperabile” creato nel 2019 da Gabriele Rosa) composto da persone disabili con patologie o disabilità fisiche o cognitive e loro accompagnatori, provenienti dal Santuario di La Verna a Rimini e desiderosi di raggiungere Santa Maria di Leuca dopo 21 giorni di cammino.

Notevoli e veramente tante sono le iniziative indirizzate a sensibilizzare la comunità locale sull’importanza del cammino senza barriere destinato ai disabili. Ha avviato, ad esempio, nel 2022 (maggio- ottobre) e 2023 (marzo-maggio) una iniziativa denominata “Fra le piazze del Salento”, indirizzata a gruppi di disabili e loro familiari/accompagnatori, che ha previsto passeggiate culturali con visita ai monumenti siti in alcuni centri del Salento meridionale (Marittima, Surano, Ruffano, Giurdignano, Martano, Casarano e Castro, Otranto e Corigliano D’Otranto).  In giugno 2023 ha organizzato la prima edizione del “Cammino delle pietre e dei laghi”, un percorso inclusivo ad anello di 56 km in provincia di Lecce, ed ancora, in luglio dello stesso anno, ha gestito con 6 disabili e 20 normo dotati un percorso in bicicletta o con handbike o con propulsore elettrico di 30 km nella Grecia Salentina.

Mollare Mai ha elaborato, inoltre, proposte progettuali ed ha avviato campagne di comunicazione e di informazione sull’accessibilità dei percorsi, costruendo una rete di interesse tra enti pubblici e privati. La comunità locale è stata coinvolta, ad esempio, in attività indirizzate ad un buon uso della carrozzina e all’abbattimento delle barriere architettoniche. Agli studenti di alcuni istituti scolastici ha dedicato alcuni incontri formativi sulla disabilità anche legata al mondo del lavoro (vedi gli incontri svolti a Poggiardo nell’ ottobre 2023). Ai disabili lavoratori ha destinato corsi di avviamento allo sport con l’uso dell’handbike, accompagnati da attività ludico ricreative come lavorazione della terracotta, pittura, realizzazione di oggetti con materiali di riciclo, attività teatrali, corsi di restauro, corsi di cucina, orto terapia e gestione delle biblioteche.

Le buone pratiche dell’Associazione Mollare Mai nella promozione di percorsi e di una VFS fruibile anche da persone disabili sono state riconosciute dal Ministero della Cultura e dal Ministero del Turismo che, rispettivamente, nel giugno 2022, hanno invitato l’Associazione a presentare via web le proprie esperienze di cammino con i disabili all’interno del progetto Cultural Routes for Sustainable Social and Economic Development  in Mediterranean (CROSSDEV) e, in maggio 2023, a partecipare al meeting di Chianciano Terme per un confronto sull’ abbattimento delle barriere: forse l’avvio di un’auspicata collaborazione ed attenzione verso i temi di accessibilità dei Cammini fruibili davvero da tutti?

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Via Francigena for All al WTM di Londra

Il 7 novembre al World Travel Market di Londra, una delle più importanti fiere internazionali sul turismo, la Regione Piemonte, Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte hanno presentato il progetto “Via Francigena for All” alla stampa inglese.

Nella cornice dello Stand Italia di Enit si è parlato di accessibilità e sostenibilità della Via Francigena, un cammino storico che mira ad essere più inclusivo superando ogni barriera fisica e mentale.

“Via Francigena for All” è un progetto nato da qualche anno con la collaborazione di AEVF e che oggi vede anche la Regione Piemonte fortemente impegnata per rendere inclusivo e fruibile a tutti i pellegrini il tratto piemontese di quello che è oggi riconosciuto come Itinerario culturale d’Europa.

L’auspicio è che sempre più il tema dell’accessibilità sulla Via Francigena possa entrare all’interno delle politiche turistiche nazionali e regionali.

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5 motivi per raggiungere la Via Francigena in treno

Il viaggio a bordo del treno ha dato luogo a numerose riflessioni e stimolato la creatività letteraria ed artistica di molti, fin dalle sue origini. Tuttavia, ancora oggi il fascino e soprattutto la praticità di questo mezzo di trasporto lo rendono oggetto anche di vere e proprie idee di viaggio, basti pensare ai diversi itinerari esistenti, che a volte collegano più continenti, o alla possibilità di svolgere un Interrail per i più giovani, con il sostegno della comunità europea. 

Spostarsi con il treno, rispetto alla scelta di altri mezzi, è certamente un vantaggio, sotto diversi aspetti, che possono essere riassunti in cinque semplici considerazioni. 

1. Consente di godersi il viaggio  

Percorrere sia una breve che una lunga distanza, seduti in treno, consente di osservare il mondo circostante, di notare cambiamenti e peculiarità, di un luogo rispetto ad un altro, ma anche del modo di interagire delle diverse persone, che si incontrano, e che differiscono tra una cittadina e l’altra. Il tutto è possibile grazie al fatto che ci si ritrova come osservatori, nel flusso di una realtà in divenire, perché dal proprio posto si gode di una posizione privilegiata, in quanto si è sì parte del contesto, ma allo stesso tempo qualcuno che a quella porzione di mondo apparterrà solo per un certo periodo di tempo e che quindi può guardarla con un occhio esterno e curioso. Con questo atteggiamento, favorito dalla tranquillità del viaggio in treno, rispetto alla frenesia del viaggiatore in aereo, o all’essenza solitaria di un percorso in auto, non si può che apprezzare con maggiore intensità tutto ciò che si vive nello spostamento in treno, e quindi godere di ogni mutevole attimo.  

2. Accresce il proprio sapere mentale e sociale 

A bordo del treno le interazioni non mancano mai: l’occasione di fare nuovi e interessanti incontri è una possibilità frequente, considerando che, secondo lo studio del centro di ricerca Eumetra sulle tipologie di intrattenimento dei viaggiatori in treno, sebbene la lettura o l’ascolto di musica siano i passatempi principali, il 61% mette al primo posto lo scambio di qualche parola con dei perfetti sconosciuti, durante lunghe tratte o mentre ci si sta recando in vacanza. 

Spostarsi in treno offre quindi benefici sul piano sociale e sulla crescita del proprio bagaglio culturale e intellettuale. Lo stesso studio sopra citato ha evidenziato infatti che l’88% dei viaggiatori ha letto almeno un libro nell’ultimo anno, rispetto all’81% della totalità degli italiani. Sebbene navigare e comunicare in rete detengano il podio sul come passare il tempo a bordo del treno, leggere si classifica al terzo posto, e comunque rappresenta una scelta maggiormente condivisa, rispetto all’ascoltare musica o podcast. 

Via Francigena in treno

3. È l’opzione di viaggio più ecologicamente responsabile 

È ormai noto che l’emissione di CO2 in atmosfera di un viaggio in treno (0,044kg per km) è nettamente inferiore rispetto al tragitto fatto in aereo o in auto. L’ultimo rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, il Transport and environment 2020 report, indica che il 72% delle emissioni è dovuto al trasporto su gomma, il 14% a quello marittimo e il 13% a quello aereo, mentre al treno è attribuito solamente 0,4%. Transitare sulle rotaie è quindi l’opzione più ecologica e di questo un numero crescente di persone non solo ne è sempre più consapevole, ma è anche intenzionato a praticarlo come atteggiamento necessario e responsabile verso l’ambiente.  

4. Comodo e dritto al cuore del proprio interesse 

Numerosi i benefici di un cammino che inizia in treno anche per gli amanti delle due ruote a cui abbiamo dedicato questo speciale, che in alcuni casi possono beneficiare di un servizio di trasporto della bicicletta; senza considerare che molte delle stazioni ferroviarie si trovano in posizioni centrali che consentono di raggiungere i punti di interesse in modo comodo e veloce. 

5. Economico grazie alla collaborazione con Trenitalia  

Considerati i recenti aumenti del costo del carburante e dei biglietti aerei, la scelta di ricorrere al treno è certamente più economica. L’accordo tra Trenitalia e Via Francigena si rinnova da tempo e permette ai tanti pellegrini di poter alternare alle camminate il viaggio in treno, offrendo a ognuno la formula migliore, in base alle proprie tempistiche ed esigenze. Per chi deve raggiungere la tappa iniziale o far ritorno a casa una volta completato il cammino, Trenitalia ha previsto uno sconto del 10% sui biglietti acquistati dai pellegrini della Via Francigena muniti di credenziale del viandante. La Via Francigena, attraversando gran parte della Penisola come mostra il percorso ufficiale, si interseca con oltre 200 stazioni lungo il percorso, oltretutto collegate a loro volta con fermate dei bus e altri mezzi pubblici locali. Questa convenzione riguarda anche la Via Francigena del Sud, includendo le stazioni comprese nel tratto tra Roma e Santa Maria di Leuca. Per chi ha intenzione di fare esperienza della Via Francigena per tratte a livello regionale, è consigliabile usufruire dell’offerta Italia in Tour 3 e Italia in Tour 5, che offrono viaggi illimitati in seconda classe sui treni regionali per 3 giorni a 29 € (15 € per i bambini e ragazzi da 4 ai 12 anni) o per 5 giorni a 49 € (25 € per i bambini e ragazzi da 4 ai 12 anni). 

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Lo sconto è valido sui treni regionali, con salita e discesa nelle stazioni elencate nel regolamento. 

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Grazie alla partnership con Trenitalia, la Via Francigena diventa accessibile a tutti coloro che vogliono intraprendere il cammino, indipendentemente dalla preparazione fisica o dal tempo a disposizione.  

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AEVF ha presentato il piano strategico triennale  

Il piano strategico dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (in tre lingue) è frutto di un bel lavoro condiviso e partecipativo con i comuni, regioni e associazioni dei quattro Paesi che attraversano l’itinerario culturale europeo. Un lavoro di squadra durato sei mesi che si è concretizzato nelle sue linee guida durante l’Assemblea Generale AEVF di Calais del 26 maggio. A Pavia, in occasione dell’assemblea dei soci autunnale del 20 ottobre, è stato presentato nella sua veste grafica. 

Partendo dalla positiva esperienza del piano strategico 2020-22, la nostra Associazione Europea ha predisposto il piano strategico 2023-25, un triennio molto importante perché in questo periodo festeggeremo i 30 anni del conferimento alla VF della certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” (1994-2024) e nel 2025 si terrà il Giubileo romano.  Le celebrazioni del 30° ci consentiranno di riflettere sul cammino fatto e su quello che ci aspetta. In questi trent’anni il mondo si è trasformato moltissimo e un itinerario come la VF risponde bene ai segnali di cambiamento: è sostenibile, responsabile, mette in rete le persone e le comunità locali, genera economia, valorizza il patrimonio culturale” ha detto il Presidente Massimo Tedeschi nell’introduzione del documento strategico. 

Esso si focalizza su cinque macro-aree che vengono declinate in attività sul territorio: un percorso che coinvolge ben 715 comuni per una lunghezza di 3.200km: 

1) Monitoraggio del percorso ufficiale e cooperazione con i soggetti territorialmente competenti 

2) Governance e rafforzamento dell’identità comune 

3) Comunicazione, organizzazione e animazione eventi 

4) Monitoraggio flussi pellegrini e turisti culturali 

5) Ricerca, cultura e sostenibilità.

La comunicazione e promozione sono state declinate con uno specifico Media Kit che ne illustra le opportunità legate alla valorizzazione del cammino, sempre più frequentato da un pubblico internazionale.  
 
Per scaricare il Piano Strategico clicca al seguente link.
 
Il media kit è consultabile qui.

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AEVF al TTG 2023 di Rimini  

La nostra Associazione ha partecipato alla scorsa edizione del TTG Experience, uno degli eventi B2B più importanti del settore turistico a livello europeo. Dall’11 al 13 ottobre, la manifestazione – giunta alla 60a edizione – ha accolto centinaia di espositori legati all’ospitalità, oltre a stakeholders, turisti e addetti ai lavori. Lo staff di AEVF ha presenziato presso lo stand Le Vie verso Romainsieme ai team della Romea Strata e della Romea Germanica per presentare al pubblico la piattaforma interattiva messa a punto dal progetto triennale europeo rurAllure, dedicata ai maggior punti di interesse culturali localizzati lungo i principali cammini europei.  

L’App permette di arricchire l’esperienza pellegrina visualizzando località di interesse storico, artistico, etnografico e architettonico, oltre a identificare attività e iniziativa lungo il cammino, per un’autentica immersione nel territorio locale. La fiera è stata un’importante occasione per incontrare partner dell’associazione già consolidati e altri con cui sono in corso azioni da sviluppare per potenziare al meglio la promozione dell’itinerario in tutta la sua ricchezza e varietà.  

TTG ogni anno è anche scenario di incontri e dibattiti dedicati alla progettazione del futuro del turismo e dell’ospitalità. Oltre 200 gli eventi previsti dal programma di quest’anno, che il giorno 12 ha accolto la tavola rotonda di rurAllure  sul turismo lento e sulle esperienze di pellegrinaggio, organizzata dal Campus di Rimini del CAST-Centro Studi Avanzati sul Turismo dell’Università di Bologna, con il patrocinio dell’Associazione Geografi Italiani AGeI. La tavola rotonda, organizzata in due sessioni, ha nella prima parte messo a confronto i rappresentanti delle regioni italiane di Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia e Friuli Venezia Giulia, per condividere casi di interesse legati allo sviluppo del turismo culturale lungo le vie di pellegrinaggio, sotto la conduzione di Alessia Mariotti, Presidentessa del Consiglio del Campus di Rimini. Nella seconda parte, un panel internazionale moderato dal coordinatore del progetto rurAllure Martin Nores Lopez, ha presentato ai presenti le opportunità legate al patrimonio materiale e immateriale dei cammini come asset fondamentale dello sviluppo del turismo lento e sostenibile. Da entrambi i momenti di confronto è emerso come il coinvolgimento delle comunità locali e il dialogo con istituzioni pubbliche ed enti privati siano di importanza chiave per la promozione di uno slow tourism sempre più aperto a nuovi target, con richieste e necessità diverse. 

In questo contesto, la Via Francigena è in prima fila  per la valorizzazione dei piccoli borghi esclusi dai circuiti turistici tradizionali, offrendo così importanti opportunità a comuni e territori dislocati lungo i 3.200 km che compongono l’itinerario, come è stato anche sottolineato durante l’incontro “La Francigena verso il Giubileo 2025” organizzato da Regione Lazio durante la fiera di Rimini.

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Il primo premio Destination of Sustainable Cultural Tourism 2023  per la digitalizzazione  

   

Un importante riconoscimento per il lavoro della nostra Associazione arriva dallo European Cultural Tourism Network ECTN, che ogni anno premia le migliori iniziative turistiche per il loro eccezionale contributo alla sostenibilità, alla cultura e allo sviluppo socio-economico.    

Organizzato dall’ECTN, in collaborazione con Europa Nostra, la European Travel Commission e NECSTouR, il premio Destinations of Sustainable Cultural Tourism 2023 è stato annunciato il 19 ottobre 2023 a Pafos, sull’isola di Cipro.   

Tra le varie categorie presentate alla decima edizione del premio, il primo posto dedicato alla digitalizzazione e alla transizione digitale nel turismo culturale sostenibile è stato assegnato a rurallure.eu, il progetto triennale europeo Horizon2020 di cui la nostra Associazione è partner a pieno titolo.     

AEVF gestisce la comunicazione di rurAllure in prima linea attraverso i canali dei social media e il sito web, oltre a promuoverla a livello internazionale grazie a collaborazioni con giornalisti, blogger e organizzazioni internazionali.    

AEVF è anche responsabile della ricerca e della mappatura dei siti del patrimonio lungo la Via Francigena per il progetto pilota Ways to Rome insieme alla Via Romea Germanica e alla Romea Strata.   

Il premio assegnato a rurAllure sottolinea l’importanza della mappatura del patrimonio culturale e naturale e della sua digitalizzazione, consentendo così ai pellegrini di consultare i principali punti di interesse lungo il percorso in modo semplice prima di iniziare il viaggio. Il progetto ha inoltre sviluppato la piattaforma tecnologica e l’app mobile dedicata, strumenti che consentono a chiunque di costruire itinerari di viaggio personalizzati, pianificando il percorso in base ai propri interessi per conoscere meglio il patrimonio circostante. L’App offre inoltre agli enti locali uno spazio per condividere i propri servizi rivolti a un pubblico di pellegrini, contribuendo così allo sviluppo delle vie di pellegrinaggio.   

Nel 2019 AEVF ha vinto questo premio nella categoria “Itinerari transnazionali a piedi” per la promozione dell’itinerario culturale della Via Francigena e nel 2020 – per lo sviluppo della Via Francigena del Sud da Roma a Santa Maria di Leuca.