Aumentano i giovani che si avvicinano al mondo del cammino e scoprono la Via Francigena come esperienza formativa. Stare a contatto con la natura, dormire in un ostello e camminare diventa un’alternativa alla classica vacanza. Sempre più spesso infatti, famiglie e istituzioni scolastiche scelgono l’itinerario di Sigerico come opportunità educativa.
A confermarlo è Andrea Lombardi, vicepresidente dell’Associazione Toscana delle Vie Francigene, guida ambientale e dirigente sportivo, intervistato per la nostra rubrica ‘In cammino con..’. Dal 2013, Lombardi è il referente e coordinatore di ‘Ragazzinsieme sulla Via Francigena Toscana”, un progetto che organizza una settimana di attività didattico educative per ragazzi dai 9 ai 17 anni, curiosi di sperimentare la vita da pellegrino. L’iniziativa, realizzata attraverso la collaborazione interdirezionale della Regione Toscana con il coinvolgimento della UISP Toscana (Unione Italiana Sport per Tutti) insieme ad altri soggetti, fa parte di una serie di proposte volte a promuovere corretti stili di vita e il benessere tra i giovani.
“In questi anni, abbiamo accolto centinaia di ragazzi che hanno scelto di trascorrere qualche giorno in un ambiente naturale – commenta Lombardi – si tratta di un’esperienza formativa che insegna anche a comportarsi da pellegrini. Per molti, preparare lo zaino, dormire in un ostello o semplicemente contribuire alla preparazione della cena è una realtà nuova. E’ quindi un’occasione per crescere, sviluppando le proprie competenze e resilienza”.
Il progetto, a numero chiuso, propone esperienze itineranti e residenziali a seconda dell’età lungo vari tratti della Via Francigena Toscana. Come viene vissuto questo momento di cammino dai partecipanti? “I ragazzi di oggi sono sportivi ma poco abituati a camminare – aggiunge Lombardi – sulla Francigena percorrono tappe brevi, in sicurezza con varie soste, scoprendo storia e tradizioni del territorio e dell’itinerario. Di sera, c’è uno scambio di esperienze con altri pellegrini che parlano di cammini, dispensando consigli. Quando possibile, inoltre, coinvolgiamo i ragazzi nell’attività di manutenzione della segnaletica. E’ una settimana in cui il tempo viene gestito in una modalità diversa dal quotidiano. Ci si confronta e si dialoga. Si va tutti al ritmo del più lento che diventa la guida del gruppo”.
Gli iscritti al progetto riscoprono la lentezza del camminare, i giochi tradizionali, lo sport di gruppo, il distacco dalla tecnologia, conoscendo la Francigena. Ma chi sono i giovani che optano per questa esperienza? “La maggior parte di loro proviene dalla Toscana, dalle città o dalla costa ma anche da altre regioni italiane. – spiega il vicepresidente dell’Associazione Toscana delle Vie Francigene – Spesso sono i genitori a suggerire ai figli di fare questo tipo esperienza al posto del classico campo estivo. Grazie ad un aiuto dalla Regione, a questi soggiorni, accedono anche i ragazzi segnalati dai servizi sociali che hanno la possibilità così di trascorrere una settimana in allegria e serenità. Sono i protagonisti stessi del progetto ad essere poi Ambasciatori della Via Francigena Toscana con i coetanei nelle scuole”.
La Via Francigena, candidata a patrimonio Unesco e itinerario culturale del Consiglio d’Europa, diventerà sempre più un riferimento educativo per il futuro? “Nell’ambiente scolastico si sta sviluppando l’idea che si possa fare un’uscita legata al cammino, un’opzione anche economicamente sostenibile, tolto il costo del bus per chi arriva da lontano. Ci sono docenti più sensibili, perché magari pellegrini, che ci contattano per trovare guide e organizzare itinerari di un giorno sulla Francigena da inserire durante la gita a Lucca o Siena – conclude infine Lombardi – noi stiamo cercando di far crescere questo progetto estivo per i giovani e svilupparlo su tutto il territorio toscano, parallelamente all’aumento della presenza di nuovi ostelli”.
Silvia Iuliano