E’ stato tra i primi sostenitori della Via Francigena e, da quando nel 2016 ha smesso i panni da funzionario pubblico, ha riscoperto la lentezza, dedicandosi alla sua grande passione. La nostra rubrica ci porta “In cammino con..” Paolo Solei, nome d’arte di Paolo Bongini.
L’artista ed ex dirigente del Turismo della Regione Toscana, lo scorso 27 gennaio, ha ricevuto il premio Sigerico dedicato a tre personalità che si sono distinte nella tutela, valorizzazione e promozione della Via Francigena. Il riconoscimento, istituito dall’amministrazione comunale di Monteriggioni e consegnato anche all’europarlamentare Silvia Costa e al presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), Massimo Tedeschi, ha ricordato il contributo importante di Bongini allo sviluppo dell’antico itinerario di Sigerico.
L’architetto livornese, è stato infatti tra i redattori del documento di proposta per il riconoscimento della Via Francigena fra gli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa. Un lungo cammino iniziato negli anni Novanta. “Ero venuto a sapere che ricorrevano i mille anni dal viaggio di Sigerico. – spiega – A Santiago c’era una grande attività legata ai cammini e già circolavano alcune ricerche sul fatto che il diario dell’arcivescovo di Canterbury fosse a livello europeo la prima testimonianza scritta e documentata di un percorso così lungo. Questo ci piacque molto. Nel 1993 uscì un bando per gli Itinerari Culturali della Commissione Europea, mi misi in contatto contatto con la collega Maura Tesini dell’Emilia Romagna e iniziammo a lavorare con le altre Regioni del percorso costruendo un progetto presentato alla Commissione Europea e finanziato nel ’94. Così venne formato il primo comitato scientifico internazionale impegnato nella redazione del dossier che servì a presentare al Consiglio d’Europa la candidatura, poi accordata”.
Tanti piccoli e grandi passi che hanno portato alle creazione di un nuovo prodotto turistico culturale. E’ stata questa infatti l’intuizione dell’ex dirigente della Regione Toscana. Una visione sostenuta con tenacia attraverso vari progetti e la partecipazione a bandi nazionali che hanno dato l’input, insieme alla collaborazione con AEVF, alla costruzione di un percorso culturale, una scommessa per i territori e il turismo.
Paolo Solei lavora ancora per il futuro dell’itinerario. Il suo amore per questo cammino è per lui fonte di ispirazione. “La Via Francigena è parte integrante del paesaggio della Toscana e ora che faccio l’artista anche io ho riscoperto la lentezza” conferma. Ne sono una testimonianza le 50 litografie donate all’Associazione Europea delle Vie Francigene e ispirate all’antico cammino. Un’opera in bianco e nero, presto acquistabile online, frutto della visione dell’artista lungo una tappa della Francigena in Val d’Orcia.
“Essendo innamorato della Francigena mi sono ispirato e ho colto l’occasione del Forum di Monteriggioni per fare questa donazione il cui ricavato finanzierà le attività dell’Associazione Europea delle Vie Francigene” spiega il pittore. Un esempio di generosità e di condivisone dell’arte, nell’ottica di una Francigena creativa. E’ questa l’iniziativa che Solei propone per l’antico itinerario.
“Ho condiviso questo progetto a Monteriggioni. Sarebbe bello creare dei laboratori attorno agli artisti che vivono e si ispirano all’itinerario europeo realizzando installazioni, mostre itineranti, illustrando libri e racconti. – spiega Solei, impegnato in questi giorni con la sua mostra a Firenze dedicata ai Colori del Carnevale – Si potrebbe lanciare la Biennale della Francigena magari partendo da Monteriggioni, l’inizio di un percorso dove gli artisti possano ritrovarsi”.
Silvia Iuliano