Vie Francigene nel Sud, verso il Mediterraneo e Gerusalemme. L’Accordo Parziale Allargato tra Conisglio d’Europa e Commission Europea sugli itinerari culturali ha preso atto del dossier di candidatura a Itinerario culturale del Consiglio d’Europa delle Vie Francigene nel Sud presentato da AEVF in collaborazione con Società Geografica Italiana.
Era il lontano 22 aprile 2001, quando 34 Enti Locali firmarono l’atto costitutivo di quella che oggi è l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), oggi formata da oltre cento Regioni ed Enti territoriali, per svolgere un’azione di impulso e di valorizzazione dell’Itinerario francigeno nel più ampio contesto del Programma degli Itinerari del Consiglio d’Europa, da cui nel 2007 ha ricevuto l’abilitazione a rete portante (“réseau porteur”). Ed è in questa veste, frutto di una stretta collaborazione con l’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali di Lussemburgo, che AEVF ha consolidato in vent’anni un efficace modello di governance, modello di riferimento europeo per lo sviluppo, la tutela, la salvaguardia e la promozione dei territori, ma anche per lo sviluppo di un’Europa pacifica dei popoli, del dialogo interculturale e interreligioso.
Con questo portato, la Via Francigena di Sigerico – nel tratto da Canterbury a Roma – guarda oggi all’estensione verso Sud, verso la Puglia e i suoi porti d’imbarco nel Mediterraneo, verso l’Oriente e la Terra Santa, con l’obiettivo di contribuire a disegnare la via maestra per realizzare un grande prodotto turistico nazionale e un grande itinerario euromediterraneo di pace.
Negli anni più recenti, AEVF si è impegnata in un’intensa attività di coordinamento delle Regioni del Mezzogiorno – Lazio, Campania, Molise, Basilicata e Puglia – riuscendo nell’obiettivo di individuare un itinerario condiviso, poi divenuto Dossier di candidatura grazie all’autorevole supporto della Società Geografica Italiana, approvato all’unanimità dall’Assemblea del 30 marzo 2015.
L’Associazione, che nel frattempo ha siglato anche un Accordo di Valorizzazione con la Direzione Generale del MiBACT, ritiene di offrire al Paese un progetto di interesse nazionale: una colonna vertebrale sulla quale innestare una nuova stagione di promozione e di fruizione in chiave turistica dell’immenso patrimonio ambientale e culturale, con particolare riferimento allo sviluppo del Mezzogiorno e delle Aree interne. Un progetto che è insieme europeo e mediterraneo, che prevede la redazione di un Masterplan condiviso che affronti i temi dell’accoglienza e dell’informazione turistica, dell’ospitalità e dei servizi, delle infrastrutture e della segnaletica, della mobilità lenta e di fruizione dei beni culturali, creando le condizioni per generare una “microeconomia del cammino” che offra nuove opportunità di occupazione qualificata, soprattutto giovanile.
Nella seduta del 28/29 aprile 2015, l’Accordo parziale allargato ha preso atto del Dossier di Candidatura e quindi esteso al tratto Sud – da Roma a Brindisi – la certificazione del Consiglio d’Europa. Si conclude così un lungo iter iniziato con l’adesione formale di Regione Puglia nel 2013, proseguito in seno all’Associazione Europea delle Vie Francigene e al Coordinamento delle Regioni del Mezzogiorno: un atto che offre una traccia importante per l’integrazione in un’ottica plurifondo delle azioni che le Regioni intenderanno attuare nella prossima programmazione comunitaria 2014-20 per la messa in sicurezza, la segnaletica, la promozione e la fruizione del grande Itinerario Culturale.