A Vetralla, sulla Via Francigena, incontrerete il ristorante e caffé Da Benedetta. In un ambiente familiare e caratteristico, vi sarà possibile assaporare piatti realizzati secondo le antiche ricette della Tuscia: carne alla brace locale, pasta fatta in casa, preparazioni anche con uova bio, anche per celiaci e vegani. Nel caffé sono possibili pause di gusto veloci: tagliere di formaggi e salumi, panzanella, panini, dolci fatti in casa, spremute, frutta di stagione e gelati.
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Giovedì 30 aprile a Roma presso la Camera dei Deputati si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del tracciato della “Via Francigena nel Sud” approvato dall’Assemblea generale dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), rete portante (réseau porteur) della Via Francigena per delega del Consiglio d’Europa.
Sarà così possibile conoscere lo stato d’avanzamento dell’estensione della certificazione del Consiglio d’Europa al Meridione d’Italia e di progetti, attività, documenti, mappe che interessano, attraverso varie direttrici, territori delle Regioni Lazio, Campania, Molise, Basilicata, Puglia.
L’Associazione Europea delle Vie Francigene, nel ruolo delegato dal Consiglio d’Europa, ha individuato il tracciato attraverso un’azione di analisi e di coordinamento che ha trovato in Società Geografica Italiana un partner scientifico di grande autorevolezza per la predisposizione del Dossier di candidatura al riconoscimento ufficiale.
Prosegue così lo sviluppo del progetto europeo “Via Francigena”, che già coinvolge su scala continentale numerose regioni: 14 lungo l’itinerario Canterbury/Roma (Kent; Nord-Pas-de- Calais; Picardie; Champagne-Ardenne; Franche-Comté; Vaud; Vallese; Valle d’Aosta; Piemonte; Lombardia; Emilia-Romagna; Liguria; Toscana; Lazio) e 4 nel Meridione d’Italia (Campania, Molise, Basilicata, Puglia).
“Un modello europeo che interessa tutto il Paese, da nord a sud” fa sapere il presidente AEVF Massimo Tedeschi “e che, nella programmazione comunitaria 2014-2020, sarà la base di un grande progetto riguardante infrastrutture, sicurezza dei percorsi, segnaletica, accoglienza, ospitalità, informazione (anche con modernissime tecnologie), comunicazione, animazione culturale dei territori”.
Il riconoscimento della “Via Francigena nel sud” quale Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa “assume ancor più rilievo se lo si considera come fattore essenziale di sviluppo territoriale e turistico, in una visione di rilancio del Mezzogiorno nelle politiche euromediterranee” spiega il Segretario Generale di Società Geografica Italiana Simone Bozzato.
La conferenza stampa è organizzata in collaborazione con l’Intergruppo Parlamentare “Amici delle Vie Francigene”.
L’associazione dei comuni del Distretto di Aigle all’interno del Cantone Vaud in Svizzera aderisce all’Associazione Europea delle Vie Francigene.
La Regione Aigle coinvoge quindici comuni che compongono lo Chablais vaudois e si aggiunge all’adesione della Regione Bas-Valais che già fa parte della rete europea AEVF, organo di riferimento per il Consiglio d’Europa per la tutela, valorizzazzione e salvaguardia della Via Francigena.
Parallelamente anche l’Associazione Chablais ha deciso di aderire formalmente all’AEVF nella categoria “Amici”.
Regione Aigle
http://www.aigleregion.ch/
Associazione Chablais
http://www.association-chablais.ch/
In attuazione del proprio Piano di Sviluppo Locale, il GAL Titerno ha previsto, nell’ambito del Progetto di Cooperazione interterritoriale “Cammini d’Europa: Rete Europea di Storia, Cultura e Turismo”, l’organizzazione e la realizzazione di un viaggio studio alla scoperta della Via Francigena e dei Cammini storici del piacentino, in programma da oggi al 30 aprile.
Nel diario di viaggio di Sigerico, Piacenza viene espressamente menzionata come la tappa numero trentotto lungo la Via Francigena, infatti, l’arcivescovo britannico vi soggiornò dimorando presso l’Ospitale di S. Brigida, luogo di accoglienza espressamente riservato ai pellegrini anglosassoni.
Intento del “viaggio studio”, promosso e curato dal GAL Titerno, è quello di incontrare istituzioni locali, esperti e scuole del territorio, che da anni lavorano al recupero, alla tutela e alla valorizzazione della Via Francigena e di altri itinerari storici che attraversano il piacentino, ma anche di ripercorrere alcuni tratti del cammino che da secoli solcano i “pellegrini” diretti a Roma, visitando luoghi di particolare pregio storico ed architettonico, al fine di costruire una rete di partenariato turistico e culturale che valorizzi le tipicità dei tratti della Via Francigena in Italia e ponga le basi per lo scambio di buone prassi e per una compiuta, diretta presa di conoscenza soprattutto da parte dei più giovani, degli studenti delle scuole superiori, principali destinatari dell’azione, delle modalità organizzative e delle potenzialità turistiche, culturali e sociali che un itinerario storico – culturale e religioso come la Francigena può innescare in un dato territorio.
Tuttavia, l’ambizione del GAL è più ampia. Avvalersi di tale pretesto, del favorevole assist, per avviare con talune scuole del territorio un percorso virtuoso, un circuito di relazioni, esperienze ed emozioni il cui cuore pulsante sia rappresentato dalla Francigena, dagli Itinerari Storici, dal camminare che significa aprirsi al mondo.
Fonte: Ottopagine
I tecnici lo definiscono senza mezzi termini “povero”. E’ il turismo dei pellegrini, di coloro che per scelta e convinzione decidono di arrivare a Roma a piedi, utilizzando un’antichissima strada che da secoli collega l’Europa al centro della cristianità. La via Francigena serviva proprio a questo e ancora oggi viene utilizzata per questo scopo. Aver costituito un consorzio con i comuni della Tuscia e della provincia di Roma attraversati dal percorso (che va da Acquapendente fino a Formello, quindi alle porte della capitale) è impresa valida, soprattutto alla vigilia dell’anno santo straordinario che convoglierà milioni di pellegrini e fedeli, alcuni dei quali sceglieranno appunto di arrivarci a piedi, come si faceva in passato.
Quanto saranno ? Impossibile dirlo oggi. Ciò che si può affermare con certezza è che a queste persone vanno garantiti la possibilità di riposarsi, di lavarsi, di consumare la cena e la colazione, poiché il resto della giornata viene utilizzato per camminare. Insomma, vitto e alloggio a costi concorrenziali e in linea con le aspettative di chi opta per questo tipo di turismo, che sarà probabilmente povero, ma di sicuro non è né minore né scarsamente importante. Nello studio approntato dalla Regione Lazio, che ha fornito un importante supporto organizzativo all’iniziativa, si analizzano nel dettaglio le varie necessità. Si parte innanzitutto dal tema della sicurezza, che si traduce non solo nel garantire percorsi sicuri e utilizzabili sempre (e quindi manutenzione costante), ma anche segnaletica chiara e precisa. Sembrano faccende scontate e banali: in realtà non è così, perché nell’ambito dello stesso Tavolo appena costituito ci sono comuni che da tempo si sono dedicati con impegno a questi temi (Acquapendente, Montefiascone, Formello, Campagnano) e altri che li hanno decisamente trascurati, come ha riconosciuto con sincerità il sindaco di Caprarola, Stelliferi.
Il secondo aspetto riguarda la valorizzazione, che passa da tre fattori decisivi: comunicazione, sensibilizzazione, conoscenza. Anche in questo campo, finora si è proceduto in ordine sparso. Nel senso che ognuno ha pensato per sé. In altre Regioni (la Toscana, ad esempio) da tempo sono nati consorzi ed enti che si interessano di pubblicizzare il percorso in chiave globale: non ha alcun senso farlo per un pezzetto o per un chilometro. Ancora: la gestione, che comprende servizi, logistica e fund raising (ricerca fondi). Gli obiettivi sono molteplici: creare presidi di accoglienza povera ogni 20 chilometri, aumento dei posti letto e delle aree comuni, transfer bagagli, possibilità di affittare biciclette (perché il camminatore/pellegrino è di solito anche un buon pedalatore).
La Rocca di Nepi
Quando tutte le municipalità attraversate dalla via Francigena agiranno finalmente all’unisono, si sarà compiuto già un consistente passo in avanti. Un altro passaggio è recentissimo ed è un’idea lanciata dal sindaco Leonardo Michelini al collega di Nepi, Pietro Soldatelli: creare momenti culturali collegati, ad esempio, alle opere dei due Antonio da Sangallo (il Vecchio e il Giovane), o ai Borgia o ai Farnese. Personalità e famiglie che hanno un filo diretto con la Tuscia, e quindi anche anche con la via Francigena, attraverso eventi focalizzati che siano in grado di coinvolgere non solo i camminatori, ma anche la ben più vasta platea dei pellegrini. Sarà uno dei temi sul tavolo dei prossimi incontri che saranno promossi proprio dal Comune di Viterbo (capofila del progetto e affiancato dalle municipalità di Acquapendente e di Formello): ad occuparsene sarà probabilmente la vice sindaca Luisa Ciambella, con la collaborazione dei primi cittadini Alberto Bambini e Sergio Celestino.
Nello studio regionale si indicano sinteticamente 5 bisogni (abbastanza urgenti): migliorare la manutenzione e la segnaletica lungo il percorso francigeno; migliorare la comunicazione e la promozione del territorio; migliorare la sensibilizzazione di giovani e residenti; migliorare i servizi generici e di ricezione del pellegrino; coinvolgimento delle piccole e medie imprese di servizi, artigianato ed enogastronomia del territorio.
I compiti per le vacanze sono questi: non sono difficili, ma neppure semplicissimi. Vanno comunque affrontati subito con impegno, passione e dedizione. Di tempo da perdere ancora non se ne sente proprio la necessità.
Fonte: Viterbo Post
I comuni della Tuscia e la regione Lazio insieme sulla Francigena. Al via il coordinamento, anche in vista del Giubileo 2016. AEVF al tavolo di lavoro.
Un’antichissima strada, utilizzata in passato per far arrivare a Roma pellegrini di tutta Europa, che torna prepotentemente d’attualità e che si propone di diventare, in coincidenza con l’anno santo straordinario proclamato per il 2016 da papa Francesco, veicolo turistico per la Tuscia. La via Francigena, che attraversa longitudinalmente la provincia di Viterbo, è al centro di un progetto che coinvolge 17 comuni (3 della provincia di Roma e i municipi I, XIV e XV della Capitale direttamente interessati dal percorso), il cui protocollo di intesa fu firmato lo scorso 25 marzo a Formello. Ieri, in Sala d’Ercole, il passo successivo con la costituzione del Tavolo di coordinamento, alla presenza di quasi tutte le amministrazioni interessate: Acquapendente, Bolsena, Campagnano di Roma, Capranica, Caprarola, Formello, Mazzano Romano, Montefiascone, Monterosi, Nepi, Proceno, San Lorenzo Nuovo, Sutri, Vetralla, Viterbo (assenti solo Ronciglione e Grotte di Castro).
Schierata in forze la Regione Lazio che ha coordinato i lavori preparatori, fornendo il necessario supporto tecnico e organizzativo. A far gli onori di casa la vice sindaca Luisa Ciambella, successivamente raggiunta dal primo cittadino Leonardo Michelini. “I cammini – chiarisce subito Gianni Bastianelli, direttore dell’Agenzia regionale del turismo – costituiscono uno dei 5 pilastri sui quali si poggia la politica turistica del Lazio. E dunque la via Francigena è uno dei percorsi che, in coincidenza con l’anno santo, si trasformerà in uno strumento di accoglienza del flusso di pellegrini che sceglierà di arrivare a Roma utilizzando questo antichissimo percorso. Nel Lazio, il progetto di valorizzazione e sviluppo è partito da tempo, ma altra regione confinanti in questo periodo hanno saputo fare di più e meglio. Ora bisogna recuperare il tempo perduto e il Tavolo di coordinamento rappresenta l’occasione giusta. Va chiarito subito che l’ospitalità e l’accoglienza dipendono dai territori e quindi bisogna attrezzarsi per tempo con iniziative concrete per farsi trovare pronti. Alla Regione spetta invece il compito di promuovere e comunicare la bellezza e la qualità dell’offerta. Obiettivi che stiamo già concretizzando per l’Expo di Milano, che per noi deve rappresentare una sorta di allenamento in vista del 2016″.
Tutti d’accordo: l’occasione è propizia e va sfruttata. Con inevitabili differenze. “Ci sono comuni – riconosce il sindaco di Caprarola, Eugenio Stelliferi – che in questi anni hanno saputo molto. Penso a Montefiascone, Acquapendente, Formello e Campagnano. Non altrettanto è stato fatto nel mio territorio. E’ giusto che si tenga conto di questo quando si sceglieranno gli organi rappresentativi del Tavolo”. Andrea Di Sorte, assessore alla cultura a Bolsena, mette subito il dito nella piaga: “Probabilmente rappresento la zona con maggiore densità turistica fra quelle interessate dalla Francigena. Quindi al tema siamo particolarmente interessati. Ma chiarisco che temiamo molto, per esperienze passate, una visione romanocentrica o viterbocentrica della questione. I piccoli comuni vanno tutelati e difesi e in più chiediamo che la politica resti fuori dalla Francigena”. Sergio Celestino, sindaco di Formello, interviene sulla stessa lunghezza d’onda: “Viterbo e Roma rappresentano storicamente l’anello debole della via Francigena, mentre i piccoli comuni come il mio hanno forti aspettative. Il turismo dei pellegrini è povero e interessa pochissimo alla Capitale e probabilmente anche al capoluogo della Tuscia: per noi potrebbe invece essere un punto di svolta”.
Gli interventi si susseguono e puntano ad un coordinamento che riconosce il comune di Viterbo come capofila, affiancato da rappresentanti di amministrazioni più piccole, una per la zona e l’altra per la zona sud. Alla fine si arriva ad una soluzione unanime che non ha bisogno nemmeno di votazione: Viterbo assume la presidenza, Formello e Acquapendente completano l’ufficio di coordinamento (incarico annuale e a rotazione).
Ed ora avanti con i lavori di lavori sulla strada dei pellegrini. A cominciare dalle piccole cose: indicazioni, pulizia, taglio dell’erba e via discorrendo. Iniziando da subito a predisporre punti di accoglienza lungo per il percorso e strutture che possano ospitare questo tipo di turismo povero, ma non per questo meno nobile. Mancano 8 mesi all’apertura dell’anno santo straordinario: meglio mettersi subito all’opera senza perdere altro tempo.
Fonte: Viterbo Post
Si tieni oggi pomeriggio alle ore 16 a Viterbo, presso la sala del consiglio di palazzo dei Priori, la prima seduta del tavolo di coordinamento regionale laziale per la valorizzazione della via Francigena.
Al tavolo, istituito per effetto del protocollo d’intesa sottoscritto tra i comuni lungo la Francigena laziale del nord, Proceno, Acquapendenete, San Lorenzo Nuovo, Grotte di Castro, Bolsena, Montefiascone, Vetralla, Capranica, Sutri, Monterosi, Caprarola, Ronciglione, Nepi, Mazzano Romano, Campagnano oltre che dal comune di Viterbo, parteciperanno anche i rappresentanti dei municipi di Roma capitale coinvolti nel percorso, nonché dell’assessorato alla cultura della regione Lazio, dell’agenzia regionale del turismo e dell’Associazione Europea delle Vie Francigena.
Scopo dell’incontro, oltre alla definizione delle linee strategiche e delle priorità degli interventi di promozione della via Francigena, sarà la nomina del presidente del tavolo di coordinamento e delle altre cariche previste dal protocollo.
Fonte: Comune di Viterbo
La struttura si trova a Calenzano in via Montegrappa 9 e servirà anche da punto logistico per l’organizzazione delle passeggiate a cavallo.
Dopo oltre 26 anni dalla fondazione l’associazione “I Cavalieri di San Miniato” ha una propria sede sociale dove si terranno le riunioni e che servirà anche da punto logistico per l’organizzazione delle passeggiate a cavallo.
Presenti all’inugurazione: il sindaco Vittorio Gabbanini, l’assessore al turismo Giacomo Gozzini, il presidente di San Miniato Promozione e il presidente dell’associazione Lorenzo Giannoni.
La nuova sede si trova a Calenzano in via Montegrappa 9, a 3 chilometri da San Miniato.
La struttura, da dove si ammira uno stupendo skyline di San Miniato e un eccezionale panorama sulla valle dell’Arno, è composta da un discreto locale, dove potrà essere fornito ristoro ai cavalieri. Ha nelle immediate vicinanze un’ uliveta, dove possono essere tenuti i cavalli dopo le passeggiate ed è servita benissimo anche da un bel parcheggio utile per chi arriva con i carrelli
La sede dei Cavalieri si trova proprio sulla via Francigena e per questo può essere utilizzata anche come punto di riferimento per i pellegrini a cavallo e altre iniziative.
I cavalieri, dopo la cerimonia, hanno percorso un lungo tratto della via Francigena, partendo dalla sede di Calenzano ed arrivando a San Quintino, Corniano e per vallate e colline intorno all’antica via medievale, per ritornare alla sede dove il Sindaco Vittorio Gabbanini ha tagliato il nastro tricolore, alla fine un pranzo sociale ha accolto gli oltre 50 soci.
Domenica 19 aprile proprio da qui ci sarà la partenza per un’altra interessante passeggiata che passerà dall’antico castello di Collegalli per arrivare al borgo fantasma di Toiano, passando per vallate e boschi della Valdegola e della Chiecina.
Gli interessati possono rivolgersi al presidente Lorenzo Giannoni 3393466273.
Pilgrims Crossing Borders, la staffetta-pellegrinaggio da Trondheim (Norvegia) a Rome e Gerusalemme. I pellegrini arriveranno da molti Paesi differenti (Australia, Austria, Canada, Danimarca, germania, Italia, Norvegia, Spagna, Svezia, Gran Bretagna e Stati Uniti) e potranno aggregarsi anche solo per qualche tappa.
Il lungo cammino di circa 3.000 km parte il 22 aprile, dalla Cattedrale di Trondheim (Cammino di Sant’Olaf) ed arriverà a Roma il 15 ottobre. Il pellegrinaggi oproseguirà poi per la Terra Santa.
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