Via Francigena

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Riscoperta e rinascita della Francigena, venti anni dopo

Sono trascorsi oltre vent’anni da quel riconoscimento della Francigena (1994) ad Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa, così come avvenne per il Cammino di Santiago nel 1987.

Dopo la riscoperta, avvenuta negli anni Settanta e consacratasi a partire dagli anni Ottanta, del cammino verso Compostela, ci si rese conto che anche in Italia esisteva un antica via di pellegrinaggio, la via Francigena. Come era avvenuto per il cammino spagnolo, fino a quel momento anche il percorso della Francigena era riconducibile in parte sotto l’asfalto delle autostrade e delle statali che, nel tempo, avevano ricalcato il tracciato delle strade romane e del Medioevo.

L’interesse, dapprima limitato a studiosi e ricercatori, poi estesosi a molte altre persone che, dopo aver percorso il Cammino di Santiago, desideravano arrivare a Roma a piedi e poi a Gerusalemme, ha fatto nascere una fitta rete di appassionati della Francigena. Dove possibile si è cercato di recuperare il tracciato originario, in modo filologico, ma spesso si è scelto di deviare dal percorso storico per sentieri e strade meno trafficate. Constatando il sempre maggiore interesse per il Cammino di Santiago, possiamo affermare che la Francigena è un tesoro dal punto di vista culturale, sociale, turistico che ha portato le amministrazioni pubbliche a prendere coscienza dell’importanza del fenomeno ai fini dello sviluppo territoriale. Importantissimo anche il ruolo della chiesa e delle diocesi per quanto riguarda accoglienza, ospitalità povera e fedeltà alla dimensione spirituale che la via deve continuare a preservare.

Torniamo alla riscoperta della Via Francigena intesa come itinerario culturale, cammino spirituale, percorso fruibile per camminatori e viandanti. Dopo una fase iniziale, si consolida verso la metà degli anni ’80, complice il rilancio in grande stile del cammino spagnolo di Santiago di Compostela. A quasi dieci secoli di distanza dall’ormai celebre diario del vescovo Sigerico, l’antropologo Giovanni Caselli nel 1985 ricostruì nei minimi dettagli l’esatto itinerario, ripercorrendolo mansio dopo mansio da Canterbury a Roma. La completa cartografia dell’itinerario venne eseguita da tecnici dell’Istituto Geografico Militare e venne pubblicata nel 1990 in occasione del 1000esimo anniversario del viaggio di Sigerico.

Nel frattempo iniziarono a moltiplicarsi studi, pubblicazioni, ricerche, progetti culturali sulla Via Francigena a testimonianza del grande fermento che suscitava questo itinerario culturale europeo che verrà poi sostenuto dalle istituzioni negli anni ’90 in vista del grande Giubileo del 2000. Il progetto venne ufficialmente promosso nel 1993 dal Ministero del Turismo in collaborazione con le Regioni italiane Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna (capofila), Liguria, Toscana e Lazio. Esso ricevette l’approvazione dalla Commissione Europea – DG XXII – nell’ambito del Piano di Azione Comunitario per il turismo ed ottenne il riconoscimento di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” nel 1994. Alla riuscita del progetto contribuirono, oltre alle regioni italiane attraversate dall’itinerario e costituitesi in rete: il Comitato Scientifico appositamente nominato (Proff. Giovanni Cherubini, Lucio Gambi, Giuseppe Sergi, Pierre Toubert), il Comitato d’Onore formato da Consiglio d’Europa, UNESCO, Pontificio Consiglio Pastorale Migranti ed Itineranti, Organizzazione Mondiale del Turismo. I lavori del Comitato Scientifico confluirono poi in un dossier e in un volume divulgativo affidato alla competenza editoriale del Touring Club Italiano ed in un’appropriata cartografia del percorso.

A seguito del riconoscimento, seguirono importanti contributi forniti da seminari internazionali organizzati a Torino da Regione Piemonte sul tema “Le vie del Medioevo – Pellegrini, Mercanti, Monaci e Guerrieri da Canterbury a Gerusalemme” (20-21 ottobre 1994) e a Parma da Regione Emilia-Romagna sul tema “La Francigena: un percorso della storia europea per l’economia turistica del 2000” (20 gennaio 1995). I risultati del progetto diventano oggetto di una mostra fotografico-didattica programmata presso la sede del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo nei mesi di febbraio-marzo 1995, curata dal Centro Regionale per la documentazione dei Beni Culturali e Ambientali dell’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio.

Il 18 febbraio 1995, esattamente vent’anni fa, a Roma nella Sala della Protomoteca del Campidoglio si svolse l’incontro internazionale “Roma, le grandi vie di pellegrinaggio” a conclusione della fase progettuale e quale inizio di una nuova fase di sviluppo della Francigena di tipo culturale, economico, occupazionale.

La menzione di “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” del 1994 venne poi seguita da quella di “Grande Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” consegnata a Wroclaw, in Polonia, nell’ambito della Conferenza di apertura del cinquantesimo anniversario della Convenzione Culturale Europea.

Già prima del Grande Giubileo, iniziarono a nascere associazioni culturali e di camminatori a sostegno della Francigena: una delle prime è l’Association Internationale Via Francigena, con sede a Martigny in Svizzera, fondata nel 1997.

Nell’Anno Santo si contano solo un paio di migliaia di pellegrini in cammino sulla Francigena, mentre sul Cammino di Santiago il fenomeno era ormai esploso e già se ne contavano oltre 100 mila. Il post Giubileo non vide comunque una immediata ripresa del flusso di camminatori verso Roma, in primis per una tiepida progettualità dell’accoglienza, della fruibilità del percorso, delle infrastrutture e per mancanza di interesse da parte dei singoli territori per un progetto del quale allora non si riusciva ad intravedere la potenzialità.

Una serie di fattori ha poi invertito tale tendenza ponendo la Francigena all’attenzione sotto molteplici profili: culturale, spirituale, religioso, turistico, politico. Si è trattato di un’azione bottom up, che ha messo in rete associazioni, istituzioni, istituti di ricerca, diocesi, appassionati, camminatori di diversi territori.

Le istituzioni locali cominciarono a prendere maggiore consapevolezza dell’importanza di far rivivere l’itinerario culturale gettando le basi per il ripristino dell’antico percorso, a cominciare dal tratto italiano dal Passo del Gran San Bernardo a Roma, e renderlo fruibile ai camminatori.

Il 7 aprile 2001 i rappresentanti di 34 Enti locali (30 Comuni e 4 Province) lungo il percorso italiano della Via Francigena secondo l’itinerario di Sigerico firmarono a Fidenza l’atto costitutivo di quella che oggi è Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF)e a cui aderiscono oltre cento enti locali territoriali e Regioni (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Toscana, Liguria, Lazio, Puglia). AEVF svolge azione di impulso degli interlocutori del progetto di valorizzazione dell’itinerario, raccordando tutti i livelli istituzionali, locale, regionale, nazionale, europeo. Ha consolidato un efficace modello di governance, che è valsa ad essa nel 2007 l’attribuzione (confermata nel marzo 2012) della abilitazione del Consiglio d’Europa a rete portante (réseau porteur) della Via Francigena. Il prestigioso riconoscimento, in collaborazione con l’Istituto l’Europeo degli Itinerari Culturali di Lussemburgo, fa di AEVF il modello di riferimento europeo per sviluppo, tutela, salvaguardia, promozione delle Vie Francigene.

Si tratta di percorrere insieme ancora un lungo cammino che si rivelerà vincente se i territori sapranno (e vorranno!) credere e lavorare insieme a questo progetto europeo di turismo sostenibile e di recupero delle nostre radici. Un dialogo costante che deve riguardare amministrazioni pubbliche e diocesi, associazioni e volontari, categorie economiche e turistiche, operatori culturali.

L’esperienza lungimirante di Regione Toscana ha senza dubbio costituito una svolta per l’itinerario e continua ad essere un modello esemplare, a dimostrazione di come la Via Francigena può generare nuovi flussi turistici e nuove opportunità di sviluppo, per i giovani in particolare. Ma soprattutto essa diventa grande occasione per lavorare in rete e sinergia, a tutti i livelli istituzionali e territoriali, creando le premesse di una “ripartenza” e di una crescita sostenibile dei territori cosiddetti “minori” sui quali, grazie alla Francigena, possono accendersi i riflettori.

Massimo Tedeschi, Presidente AEVF
Luca Bruschi, Project Coordinator AEVF

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Messa in sicurezza e miglioramento del tracciato nella frazione di Galleno

Il Comune di Castelfranco di Sotto ha ottenuto un finanziamento regionale di 25mila euro per un intervento di miglioramento e messa in sicurezza del tracciato della via Francigena nella frazione di Galleno.

Nel territorio comunale di Castelfranco, il tracciato della via Francigena è stato sistemato e messo in sicurezza ad eccezione di un tratto di circa 300 metri in località Galleno lungo la strada provinciale che va dall’antica Colonna Leopoldina in direzione Fucecchio fino all’intervento realizzato ed inaugurato dal presidente della Regione Enrico Rossi nel dicembre 2013. Pertanto grazie al “Piano Operativo della Regione Toscana 2012/2014 della via Francigena” sarà possibile intervenire a breve come da progetto esecutivo predisposto dagli uffici tecnici comunali, che consiste nella prosecuzione del percorso pedonale in adiacenza alla carreggiata stradale che avrà una larghezza minima di un metro e mezzo e prevederà la canalizzazione delle fosse di scolo a cielo aperto con il posizionamento di pozzetti con griglie necessari al deflusso delle acque piovane, la distesa di adeguato materiale sulla superficie del percorso pedonale, il posizionamento di staccionate lungo tutto il percorso, segnali catarifrangenti e adeguata segnaletica.

Fonte: Il Tirreno

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Una vacanza di piena cultura lungo la Via Alta

Perché non iniziare subito a programmare le vacanze di questa estate? La Via Alta, oltra a un cammino, può essere spunto per una vacanza stanziale, anche con i bambini. Oltre alle escursioni potete approfittare dell’Abbonamento Musei per abbinare divertimento, relax e cultura!

La carta che ti permette di accedere liberamente e ogni volta che lo desideri in musei, Residenze Reali, castelli, giardini e fortezze, collezioni permanenti e mostre temporanee di Torino e del Piemonte. Inoltre, offre convenzioni di sconto e riduzione su stagioni teatrali e concertistiche, al cinema e presso festival, nell’editoria e su itinerari di visita, e consente di entrare con tariffe agevolate in alcuni dei più importanti musei italiani.

Esso è valido 365 giorni dall’acquisto e il servizio di vendita è attivo tutto l’anno. Ecco dove:

MUSEO DI ARTE SACRA DIOCESI DI SUSA
Via Mazzini, 1 – Susa (To)
lunedì-venerdì: 9-13 e 14-17

UFFICIO DEL TURISMO DI BARDONECCHIA
Piazza de Gasperi, 1 – Bardonecchia (To)
lunedì-domenica: 10.00-13.00 e 15.00-18.00
Punto abilitato solo pagamento con Pagobancomat e Carte di Credito

UFFICIO DEL TURISMO DI SUSA
C.so Inghilterra, 39 – Susa (To)
lunedì-venerdì: 9-12 e 15-18; sabato 9-12 e 15-18.30.
Punto abilitato solo pagamento con Pagobancomat e Carte di Credito

Per saperne di più visita il sito www.abbonamentomusei.it
Fontewww.vallesusa-tesori.it

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Torraccia di Chiusi, un incanto sulla Via Francigena!

Torraccia di Chiusi ha antichissime origini: situata nel cuore di un territorio ricco di testimonianze prima etrusche e poi romane, entra nella storia come torre feudale sulla Via Francigena… Poi diviene nobile residenza fino ad arrivare a essere oggi un agriturismo particolare per coloro che cercano bellezze naturali e pace e in un ambiente di raffinata semplicità!

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La Toscana che cammina

Due pagine dello speciale del Sole 24 Ore viaggi dedicate alle suggestioni del tratto toscano della Via Francigena. La Regione Toscana che cammina, tra passato e presente.

Nel nostro Paese chi si è mosso meglio e prima, valorizzando l’itinerario come potente mezzo di identità e sviluppo territoriale, è la Regione Toscana dove sono nate decine di ostelli, itinerari ed eventi correlati. Il successo della Via Francigena, che entra in Toscana dal Passo della Cisa e prosegue per 400 chilometri fino al Lazio, attraversando borghi medievali e un paesaggio estremamente suggestivo, è testimoniata dalle migliaia di persone che la visitano a piedi, in bicicletta o a cavallo. «La Via Francigena può essere considerata come una delle prime manifestazioni dell’unità culturale dell’Europa. E il tratto che attraversa, in 15 tappe per 380 km, l’intero territorio regionale – ricorda Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana – è un segmento importante dell’itinerario francigeno, su cui negli ultimi anni abbiamo investito 16 milioni di euro per la sua infrastrutturazione».

La via Francigena e con lei gli altri 28 itinerari culturali che collegano l’Europa dalla Svezia a Cipro, ripercorrendo antiche rotte di pellegrini cristiani ed ebraici,o rotte tematiche come quella delle terme, degli ulivi e della ceramica, sono infatti molto di più di un semplice itinerario turistico, sono uno strumento in grado di promuovere la complessità e la varietà dell’offerta turistica in Europa.
Questi itinerari sono al tempo stesso transnazionali e rappresentativi del patrimonio e dei valori culturali europei.
Inoltre sono considerati un modello sostenibile, etico e sociale, perché si fondano su competenze e ricchezze culturali locali e spesso valorizzano destinazioni europee meno note, basti pensare che il 9o per cento dei percorsi si trova in aree rurali.

Le “cultural routes”, e tra queste i due grandi itinerari della Francigenae di Santiago di Compostela, hanno un grande significato metaforico in quanto evocano quei valori che dovrebbero costituire il fondamento dell’unione Europea: il cammino condiviso, il dialogo interculturale e interreligioso, il recupero di una dimensione spirituale, e l’importanza del patrimonio artistico.

«Per la realizzazione del tratto toscano della Francigena, è stata realizzata una innumerevole serie di interventi, in collaborazione con le amministrazioni locali, per garantirne la piena percorribilità, la messa in sicurezza, la segnaletica e per valorizzare le strutture turistiche e le potenzialità imprenditoriali e attrattive dice l’Assessore al Turismo e Cultura della Regione Toscana Sara Nocentini -. Una scelta strategica che ha permesso, il 21
giugno 2014, di inaugurare la completa infrastrutturazione del tratto toscano. E già ora la Via Francigena rappresenta un’occasione concreta di occupazione e nuova imprenditorialità, considerato che il numero di viaggiatori e la domanda di servizi lungo il tracciato sono in continuo aumento, creando le condizioni per lo
sviluppo di attività destinate aiviaggiatori dai pellegrini agli appassionati di turismo attivo o semplicemente agli amanti del paesaggio toscano».

Leggi tutto l’articolo su “Il Sole 24 Ore”, in allegato

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Il Forum di Monteriggioni ed il modello della Francigena in Toscana

Si è concluso con successo di partecipazione il Forum “Qui è l’Europa” organizzato sabato 24 gennaio dal Comune di Monteriggioni, Associazione Toscana Vie Francigene in collaborazione con l’Associazione Europea delle Francigene e la Regione Toscana. Presenti istituzioni, associazioni, camminatori e operatori culturali e turistici.

“Nel 2014 la via Francigena ha contribuito al Pil toscano per 24 milioni: all’incirca come la metà del fatturato dell’aeroporto di Firenze”. Così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, intervenendo a Monteriggioni al forum dei Comuni toscani attraversati da questa grande e antica arteria di viabilità spirituale.

Rossi ha sottolineato, con orgoglio, come la promessa da lui fatta cinque anni fa di rendere agibile l’intero tratto toscano della Francigena sia stata mantenuta: ciò grazie a un investimento straordinario messo in campo dalla Regione Toscana per un totale di 16 milioni. “Non era facile – ha proseguito Rossi – aggiungere un altro punto attrattivo alla notevole offerta turistica toscana, ma noi in questa legislatura ci siamo riusciti e vogliamo ancora proseguire, aiutati anche dalle politiche più generali per tutelare il territorio e difendere il paesaggio”.

“Stiamo lavorando per trasformare la Francigena in un vero prodotto di turismo culturale, lento e sostenibile”. Così Sara Nocentini, assessore toscana a cultura e turismo, intervenendo poco prima del presidente Rossi a “L’Europa è qui. Francigena tesoro europeo”, il forum che ha riunito – nel complesso monumentale di Abbadia Isola, frazione di Monteriggioni – i rappresentanti dei 38 Comuni toscani attraversati dalla antica via di pellegrinaggio verso Roma oltre che esponenti di altre Regioni italiane e delle associazioni, toscana ed europea, che si occupano della “via”.

“L’offerta turistica legata alla Francigena – prosegue Nocentini – bene si sposa con un’idea nuova di turismo verso la scoperta lenta di territori talvolta periferici ma comunque segnati da valori storici e culturali. Un turismo, dunque, ecosostenibile e culturalmente avanzato, elevato al di sopra di consumismo e massificazione, capace di andare al di là della nicchia dei pellegrini per incontrare fasce di turisti motivati, responsabili, in cerca di esperienze e di contatti con il territorio”.

Rossi ha anche sottolineato l’importanza di investimenti nella manutenzione della Francigena sostenendo l’utilità di un accordo con le amministrazioni comunali interessate e si è detto convinto che nuovi fondi potranno arrivare dai progetti europei, anche per attrarre nuovo lavoro, in particolare giovanile, lungo i luoghi della Francigena. Una iniziativa – ha concluso il presidente – dovremmo anche pensare di realizzarla con il mondo ecclesiale, in considerazione della forte dimensione spirituale implicita nel cammino.

Investimenti – La Regione ha investito 16 milioni, inseriti nel piano operativo 2012-2014 dedicato alla Francigena: con queste risorse è stata resa possibile la fruizione lungo i 380 km del tracciato toscano (8 milioni sono stati indirizzati alla messa in sicurezza, 6 alle strutture ricettive e i restanti 2 a servizi, aree sosta attrezzate, segnaletica, valorizzazione). Oggi l’itinerario escursionistico è completamente in sicurezza e tutto segnalato: individuati anche gli itinerari ciclabile e quello a cavallo mentre sull’intero tracciato è attiva una specifica rete wifi. Tutti i 16 ostelli finanziati inizieranno l’attività entro il 2016.

Presenze – 150 mila in Toscana le presenze, nel 2014, legate alla Francigena: l’anno precedente erano state 100 mila e la crescita annua è costante fino dal 2011. Come provenienza 25 pellegrini su 100 sono stranieri (75 italiani) e il 60% è formato da uomini. il 95% percorrono la via senza il servizio di guide ufficiali, il 64% ha già precedenti esperienze su itinerari di pellegrinaggio. Circa il 30% ha motivazioni religiose. In termini di età anagrafica, la fascia più rappresentata è quella fra i 51 e i 65 anni. Esiste un 19% di pellegrini over 65 anni e esattamente un altro 19% in età compresa fra i 36 e i 50 anni mentre il 26% si posiziona fra i 20 e i 35 anni.

Eventi e strutture – Lungo il percorso toscano, nell’anno appena trascorso sono stati contati almeno 200 eventi di animazione e, per quanto concerne le strutture di ospitalità, se ne contano una quarantina – sul percorso – di stampo ecclesiastico o similare mentre entro un km dal tracciato ce ne sono circa 1.200 di varie tipologie. Per traversare a piedi l’intera Toscana sulla “Francigena” – dal passo della Cisa fino a Radicofani – bastano, in 15 tappe, 15 giorni.

Il Forum di Monteriggioni – Scopo principale del forum, organizzato dal Comune di Monteriggioni (con il sindaco Raffaella Senesi che ha fatto gli onori di casa) a 7 mesi dalla inaugurazione ufficiale della Via Francigena Toscana (Lucca, 21 giugno 2014), è stato favorire il coordinamento tra uffici turistici e ostelli della Francigena toscana ma anche aprire un confronto fra tutte le esperienze europee. 18 le Regioni di 4 Paesi (Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia) attraversati dalla Francigena: Kent, Nord-Pas-De-Calais, Picardie, Champagne-Ardenne, Franche-Comté, Canton Vaud, Canton Vallese, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Molise, Basilicata, Puglia.

Partendo da Monteriggioni, i convegnisti hanno raggiunto a piedi la sede del forum percorrendo, a ritroso, un breve tratto (circa 4 km) all’interno della X tappa toscana: quella che collega San Gimignano a Monteriggioni, una tappa lunga, nel suo complesso, circa 30 km percorribili a piedi in 7 ore e mezzo circa. Ad Abbadia si trova l’abbazia dei Santi Salvatore e Cirino: recentemente ristrutturata con fondi in prevalenza ministeriali mentre la Regione Toscana vi ha cofinanziato (al 60% per 420 mila euro) un ospitale per pellegrini.

Fonte: Il Giunco

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“La Via Francigena: un cammino europeo”

“La Via Francigena: un cammino europeo”. Ne discuteranno il 3 febbraio a Bruxelles i rappresentanti delle Istituzioni europee, della Regione Toscana e del mondo italiano ed europeo della cultura e del settore turistico, che illustreranno la Francigena quale esperienza culturale-turistica di dimensione europea e di buona prassi di governo del territorio.

L’iniziativa è organizzata dalla Regione Toscana con l’Istituto italiano di cultura (Iic) a Bruxelles. La via mise in comunicazione l’area mediterranea con quella del Mar del Nord e divenne ben presto un’arteria transitata da uomini e merci, contribuendo così al rifiorire del grande commercio europeo e al ristabilirsi degli scambi e delle relazioni tra i popoli. Il cammino è oggi un importante itinerario culturale alimentato dall’emozione di calcare tracce lasciate nei secoli, di attraversare paesaggi incontaminati costellati di tesori artistici, di entrare in contatto con le tradizioni dei luoghi. In auto, a piedi, in bicicletta, a cavallo, 380 chilometri in tutta sicurezza, 38 Comuni attraversati, più di mille le strutture ricettive per ogni tasca ed ogni piede. Storia, cultura, architettura immersi in paesaggi che restano nella memoria.

Il programma dell’evento prevede il benvenuto da parte del Direttore dell’Istituto, Paolo Grossi, e poi gli interventi – tra gli altri –di Enrico Rossi, Presidente della regione Toscana; di Silvia Costa, presidente della commissione Istruzione e Cultura del Parlamento europeo; Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF); Eleonora Berti, coordinatrice di Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa; Walter Zampieri della Commissione europea; Giovanni D’Agliano, dirigente della regione Toscana e Alberto Peruzzini, dirigente del settore Turismo Toscana Promozione. Le conclusioni saranno affidate a Sara Nocentini, Assessore alla Cultura della Regione.

Fonte: il Velino

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WiFi libero sulla Francigena in Toscana, a Serravezza

La via Francigena diventa una WiFi free zone. In piazza Europa a Ripa presto si potrà usufruire gratis di internet, grazie a un finanziamento della Regione Toscana relativo proprio alla storica strada di pellegrinaggio. Non sarà la prima e l’ultima area WiFi Free di Seravezza, interessata ad investire sulla Francigena.L’iniziativa del Comune rientra nel progetto della Regione “Francigena WiFi” cui il comune di Seravezza ha aderito nei mesi scorsi. Giorni indietro si sono conclusi i sopralluoghi tecnici per l’attivazione della zona Wifi in piazza Europa e dietro la chiesa della piazza passa la via Francigena, che negli anni è stata oggetto di interventi di valorizzazione. A breve verrà quindi effettuata l’installazione di un hotspot nel tratto di via Francigena di Ripa. L’apparecchiatura consentirà l’accesso gratuito alla rete internet a pellegrini, turisti e cittadini.

Fonte: il Tirreno

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Contirbuti per la riqualificazione e completamento del percorso francigeno finanziati dalla Toscana

Sono in arrivo sul territorio oltre 400 mila euro di contributi per la riqualificazione e il completamento del percorso della storica via Francigena che si aggiungono agli altri interventi di messa in sicurezza del percorso già finanziati dalla Regione Toscana e realizzati dalla Provincia di Lucca in qualità di stazione appaltante per un importo di quasi 1 milione di euro.

La Regione Toscana, infatti, ha approvato la graduatoria dell’ultimo bando emanato per interventi di vario genere legati alla ‘via’ percorsa nel Medioevo dai pellegrini diretti a Roma che vanno ad integrare e migliorare il risultato già raggiunto con il precedente bando con cui erano stati finanziati gli interventi ritenuti più urgenti che presentavano le maggiori criticità.

Fonte: Il Tirreno

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I giovani animatori degli itinerari culturali a Bruxelles per conoscere le Istituzioni Europee

Gli Animatori degli Itinerari Culturali del Lazio a Bruxelles per incontrare le Istituzioni europee all’interno dell’esperienza formativa sugli itinerari culturali europei.

Il master “accompagna” in corso di svolgimento a Foggia sta formando giovani in materia di sviluppo e pianificazione territoriale, prevedendo lezioni in aula, workshop e laboratori, project work e casi di studio pratici da applicare nelle singole aree territoriali

Gli incontri sono previsti con la direzione generale di Turismo e Impresa e la direzione generale della Cultura ed Educazione della Commissione Europea, oltre quello con la rete delle regioni europee NECSTouR guidata dalla Toscana. L’obiettivo è quello di conoscere da vicino le istituzioni europee e le nuove politiche delle programmazioni 2014-2020, con specifico riferimento all’asse turismo e cultura.

La visita in Europa è stata pianificata per la particolare tipologia di professione che eserciteranno e che li chiamerà ad operare contestualmente sulle due, linee Cultura e Turismo, valorizzando la loro reciproca integrazione.

I giovani, appartenenti al programma “Torno Subito” della Regione Lazio, si recheranno a Bruxelles dopo le permanenze a Bologna, a Firenze e a Bari. Recentemente è stato effettuato un Campus di tre giorni organizzato a Campodimele che è uno dei “Gioielli d’Italia”, patria della longevità.

Gli incontri a Bruxelles, previsti dal 22 al 23 di gennaio, sono stati pianificati con l’Associazione Europea delle Vie Francigene all’interno del modulo specifico dedicato agli Itinerari Culturali europei e Via Francigena

La preparazione dei giovani laureati che incontreranno a Bruxelles anche i rappresentanti politici regionali e riporteranno poi le acquisizioni maturate in Europa sui territori dei comuni associati in Ser.A.F. (Frosinome), Ser.A.L. (Latina), Ser.A.R. (Rieti) e AS.TE.R. (Roma). L’occasione d’incontro servirà anche a rappresentare il modello dell’organizzazione territoriale che ha ormai nel Lazio una vita decennale e la metodologia della Formazione-Intervento che serve a sviluppare i cambiamenti necessari a definirla, la stessa che è utilizzata anche nel Master.

Fonte: h24notizie