Via Francigena

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Cadeo, tornano i pellegrini della Via Francigena dopo 900 anni

Un nuovo Ostello e un progetto che valorizzano il territorio e l’antico cammino. Dopo ben nove secoli Cadeo torna ad essere “terra ospitale”. È avvenuto domenica 19 luglio grazie all’inaugurazione dell’Ospitale Ca’ Dei, l’ostello dedicato ai pellegrini che viaggiano lungo la Via Francigena.

L’Ostello ha preso vita a Cadeo nei locali dell’ex canonica della Chiesa di Cadeo, grazie al lavoro del parroco e di un’equipe di otto volontari della parrocchia. I primi pellegrini sono “arrivati” nella serata di sabato 18 luglio, addirittura prima ancora del taglio ufficiale del nastro inaugurale. La Casa attualmente può ospitare fino a nove pellegrini: sono quattro le stanze a disposizione, tutte dotate di bagno proprio a cui si aggiungono zone in comune e cucina, che però in questo tempo di emergenza sanitaria non sono fruibili. La riqualificazione dei locali è avvenuta anche grazie ad aiuti ricevuti dal territorio: gli arredi sono un dono del centro Negri Arredamento, il primo punto accoglienza dei pellegrini è dato dal Ristorante-pizzeria da Romano, mentre di pulizie e sanificazione dei locali si occupa la CEGS Facility.

Presenti al taglio del nastro il Sindaco e il Presidente di AEVF: 

“In questi anni come amministratori ci siamo spesi e innamorati del progetto di valorizzazione delle Vie Francigene – ha spiegato Marco Bricconi, primo cittadino di Cadeo -. Insieme ad altri cinque Comuni piacentini abbiamo presentato un progetto pilota in Francia e grazie a ciò a Roveleto prenderà il via la creazione di una nuova piazzetta del Municipio con la realizzazione di un’area verde accogliente sia per i pellegrini che per i cittadini”.

La piazzetta che nascerà fa parte di “Francigena in Comune”, il progetto che valorizzerà le tappe di Calendasco, Gragnano, Pontenure, Cadeo, Fiorenzuola e Alseno, e che punta ad elevare l’interesse globale di un itinerario riconosciuto dal Consiglio di Europa dal 1994.

“La Francigena in questo tempo di post Covid sta diventando di grande attualità – ha precisato Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione Europea della Via Francigena – il pellegrinaggio è una modalità di viaggio compatibile con la situazione che stiamo vivendo. In questo tempo l’ostello di Cadeo è l’unico aperto nel tratto Fidenza-Piacenza e che unisce Piacenza al Passo della Cisa”.

I primi pellegrini che hanno sostato nel nostro ostello sono tre ragazzi arrivati in bicicletta da Varese. Hanno solo 17 anni, sono giovanissimi, e questo mi sembra uno splendido segno”, ha commentato don Umberto Ciullo, parroco di Roveleto.

Quando i ragazzi sono arrivati al loro ostello di Cadeo, dopo 180 chilometri in bicicletta, hanno trovato ad attenderli proprio il sindaco e il parroco del paese. E così l’impresa dei tre giovanissimi si è trasformata in qualcosa che ricorderanno anche per questo episodio: essere stati i primi tre pellegrini di un ostello storico. Giulio Balderi, Riccardo Maria Altea e Stefano Savoldi sono partiti sabato mattina, 18 luglio, da Mornago (VA) per percorrere un tratto della via Francigena, fino a Viareggio. La loro storia è stata raccontata da VareseNews, il quotidiano on line della provicia di Varese.

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AEVF ospite di “Lombardia in cammino”

INCONTRO FINALE DEL PROGETTO LINC Mercoledì 22 luglio, ore 11 
“Idee, progetti e strumenti per ritornare a camminare in Lombardia” in diretta streaming da Cascina Cuccagna visibile sulla pagina Facebook di Lombardia in Cammino.

LINC – Lombardia in Cammino organizza un incontro per ragionare insieme sulla situazione attuale e pensare al futuro in cammino, in sicurezza. Un incontro tra associazioni dei cammini, partner di progetto e PP.AA. per scambiarsi idee e proposte a cui, come Associazione Europea Vie Francigene, abbiamo l’onore di partecipare.

 Il turismo di prossimità conosce un momento di grande interesse. Laghi, fiumi, boschi e montagne, parchi e borghi di arte e cultura attirano nuovi potenziali pubblici: famiglie, giovani, gruppi di amici che in questa situazione così complessa vogliono fare l’esperienza del cammino, della lentezza, della semplicità, del perdersi e trovarsi lungo i sentieri.

Un evento aperto al pubblico, perché tutti possano contribuire alla costruzione e valorizzazione del sistema dei cammini lombardi. L’incontro sarà moderato da Alberto Pugnetti di Radio Francigena che lo condurrà live da Cascina Cuccagna a Milano e on line su Zoom.

 

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Romeo, 10 anni, a piedi da Palermo a Londra lungo la Via Francigena

E’ partito all’alba di sabato 18 luglio e percorrerà tutta a Via Francigena insieme al suo papà. Obiettivo: raggiungere la nonna a Londra e sensibilizzare sui temi delle migrazioni e dell’ambiente: è il grande viaggio di Romeo, “Romeos Big Journey”.  Il giovane pellegrino sta affrontando una marcia di 2800 chilometri che porta con sé tanti messaggi di solidarietà e di speranza.

Romeo è nato e cresciuto a Londra, ma da un paio di anni vive a Palermo. Durante il lockdown il suo pensiero era per la nonna, rimasta sola a Londra. Voleva andare a trovarla, ma come fare? I genitori gli hanno spiegato che era impossibile prendere qualsiasi mezzo. “Allora ci vado a piedi!”, ha risposto Romeo come se fosse la cosa più ovvia del mondo. E quando i genitori, una documentarista italiana e un giornalista di guerra inglese, si sono trovati a ragionare su quanto tempo ci si sarebbe effettivamente impiegato “Ho capito che stava succedendo per davvero”, ci detto mamma Giovanna.

L’avventura prendeva forma e Romeo aggiungeva argomenti a sostegno della tesi di quanto fosse necessario partire per davvero. Il piccolo è stato infatti determinato e ha pensato in grande, unendo tante situazioni vissute in prima persona. Perché Romeo ha una consapevolezza non comune alla sua età: quella di essere fortunato. Da quando si è trasferito da Londra a Palermo vive la realtà e le difficoltà dei migranti che ruotano attorno a “REACT“, la onlus fondata da mamma Giovanna e attiva dal 2006 nel garantire accesso all’istruzione e ai diritti a migranti e rifugiati.

“Romeo durante il lockdown aveva un tablet, un telefono, la connessione. Ma non è stato così per tutti i bambini. Tanti suoi compagni di giochi, qui a Ballarò (sia migranti che italiani) sono stati tagliati fuori per mesi dall’istruzione. Questa è una cosa che ha colpito e rattristato molto mio figlio, che comprendeva come molti suoi amici non avessero le sue stesse possibilità”, prosegue la mamma, “Ha iniziato a pensare che il viaggio poteva essere un modo per raccogliere fondi per i bimbi profughi di Palermo e per sensibilizzare sul tema delle migrazioni. Se lo si chiede a lui risponde che fa questo viaggio perché gli piace, perché è fortunato e che ha suo padre accanto pronto a risolvere qualsiasi inconveniente del viaggio, mentre tanti suoi coetanei in fuga da guerra e miseria spesso compiono viaggi ben più drammatici. E non per scelta, ma solo verso la prospettiva di un poco di speranza e un futuro migliore”.

Il viaggio verso la nonna è iniziato per davvero a metà giugno, Romeo ha percorso la Sicilia fino a Tindari dove, a bordo di una barca a vela, ha attraversato il mare per giungere ad Agropoli, a sud di Salerno. Da qui, seguendo la Via Francigena, sono giunti a Roma a bordo di due biciclette. Ora proseguono a piedi la loro marcia lungo il cammino europeo della Via Francigena. L’arrivo è previsto per settembre e per scelta padre e figlio utilizzeranno solo mezzi sostenibili anche dal punto di vista ambientale.

 

Come aiutare Romeo?

Sostenendo la raccolta fondi promossa per garantire la possibilità a tutti i bambini di Ballarò una connessione dei tablet da condividere.

– Offrendo ospitalità! Seguite il viaggio di Romeo sulla loro pagina Facebook Romeos Big Journey e se vi trovate lungo il percorso o conoscete qualcuno che potrebbe ospitarli mettetevi in contatto con loro. E’ difficile trovare alloggi a prezzi sostenibili e i fondi raccolti non vanno in alcun modo a coprire le spese di viaggio che sono a carico della famiglia.

– Asinello cercasi: Romeo ha espresso il desiderio di avere un asinello che li accompagni, a qualcuno ne avanza uno che abbia voglia di fare due passi?

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Webinair “La Via Francigena del Sud Itinerario culturale europeo. Una grande opportunità per lo sviluppo dei territori”.

L’appuntamento è per mercoledì 22 luglio alle ore 10.00 sulla piattaforma “Zoom” e s’inserisce all’interno del progetto “Formazione in Cammino”, che vede l’Associazione impegnata nell’organizzazione di approfondimenti utili sulle tematiche di maggiore attualità che ruotano intorno al mondo AEVF. E’ un evento riservato ai comuni e alle regioni lungo il percorso.

Gli argomenti del webinar saranno introdotti dal Presidente AEVF Massimo Tedeschi e trattati da Angelofabio Attolico e Luca Faravelli, rispettivamente referente tecnico AEVF per la Via Francigena nel Sud e project manager.

Le tematiche affrontate riguarderanno la valorizzazione della Via Francigena attraverso l’analisi del percorso ufficiale, delle varianti, della accoglienza e della segnaletica, oltre ad approfondire le principali progettualità attive nell’annata 2020. Al centro del webinar troverà spazio la certificazione dell’estensione della Via Francigena del Sud ad “Itinerario Culturale”, l’importante riconoscimento rilasciato dal Consiglio d’Europa a reti che promuovono la cultura, la storia, la memoria europee condivise e gli scambi interculturali nel quadro del turismo culturale.

Sarà un momento di confronto utile per fare il punto circa lo stato dell’arte sul percorso da Roma a Santa Maria di Leuca. Tra gli altri progetti anche quello della guida ufficiale del percorso e la sua corretta comunicazione e promozione.

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L’accoglienza pellegrina riparte. Un bel segnale!

La Via Francigena riparte e molte strutture di accoglienza riaprono, con lo stesso entusiasmo di sempre. E’ splendido vedere nuovamente i pellegrini sul cammino dopo il lockdown in questa fase post coronavirus.

Dopo una prevedibile ripartenza lenta delle strutture ricettive pellegrine e non, nelle ultime settimane hanno riaperto i battenti molti ospitali, ostelli, strutture religiose, oltre che hotel e B&B ubicati lungo il percorso. L’Associazione Europea delle Vie Francigene sta aggiornando settimanalmente il file dell’ospitalità, suddivisa in ospitalità “pellegrina” e “turistica”. Questo lavoro viene svolto quotidianamente dallo staff con il prezioso aiuto di volontari e associazioni.

E’ facile intuire che per numerose strutture, soprattutto quelle a gestione famigliare, ostelli, ospitalità parrocchiali o a donativo, la situazione sia complessa e di non facile gestione per quanto riguarda il management quotidiano, con particolare riferimento alla sanificazione e pulizie. I costi di gestione, inoltre, sono certamente aumentati in questa fase che richiede grande attenzione, senso di responsabilità e precauzione: è indispensabile seguire attentamente le linee guida rivolte alle strutture di accoglienza nei quattro Paesi attraversati dal cammino. Ma se vogliamo che le strutture continuino ad accogliere, è molto importante lasciare l’offerta o il donativo, cosa che normalmente (purtroppo!) il 20% dei pellegrini “dimenticano” di fare, danneggiando tutto il sistema della Via Francigena. 

Come siamo messi con l’ospitalità lungo il cammino? Sicuramente fra accoglienza pellegrina e quella turistica, le tappe sono ben presidiate anche se nella maggior parte dei casi i posti disponibili sono ridotti. Non bisogna dimenticare che, vista la situazione, quest’anno è obbligatorio prenotare anticipatamente.

Il tratto francese non evidenzia criticità particolari per l’accoglienza, la maggior parte delle strutture tra l’altro non ha praticamente mai interrotto l’attività. La verifica nel tratto svizzero conferma la disponibilità di posti letto nei 200 km di percorso; si sta inoltre cercando di mettere in rete nuove strutture parrocchiali o a donativo.

Per il tratto italiano, partendo da nord si può trovare ospitalità pellegrina nelle cinque tappe con la sola esclusione di Aosta dove, comunque, si trova ovviamente alternativa per il pernottamento. Hanno riaperto numerose strutture in Piemonte e diverse strutture turistiche accolgono i pellegrini con prezzi agevolati. La Lombardia ha un piccolo “buco” tra il confine con il Piemonte fino a Mortara (anche se a Palestro dalla Torre Merlata è prevista, tra l’altro, l’opzione facoltativa di dormire in tenda). E’ un pochino più critica la situazione in Emilia-Romagna dove in diversi punti, tra Piacenza e Berceto, gli ostelli non hanno ancora riaperto. Tuttavia nelle varie tappe ci sono accoglienze turistiche che offrono buone tariffe per i pellegrini. In Toscana e Lazio tante strutture sono già piuttosto attive dal mese scorso e nuove aperture ci sono state di recente. In Toscana, sono chiusi gli ostelli “storici” nelle due città di Lucca e Siena, anche se si trovano ovviamente alternative fra camping, affittacamere e strutture turistiche tradizionali.

Sulla Via Francigena del Sud la situazione per l’accoglienza è in corso di aggiornamento e monitoraggio, così come lo sono il percorso, messa in sicurezza e segnaletica in coerenza con il manuale europeo AEVF. 

E’ possibile scaricare gratuitamente i pdf con l’ospitalità Visit alla pagina dedicata. Ci è stato segnalato che a fine luglio altre strutture apriranno. Aggiorneremo certamente il file.

Infine, per quanto riguarda le informazioni generali sul percorso riguardanti Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia, è possibile fare riferimento alla news sempre aggiornata in homepage relativa alle linee guida.

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Habemus Poster!

Un acquerello con gli highlights della Via Francigena in stile medievale celebra i 3200 km del percorso attraverso l’Europa.

L’idea del Poster è nata dall’incontro tra Associazione Europea Vie Francigene e il disegnatore Giuseppe Bottoli – già autore delle illustrazioni del libro per bambini “La Francigena racconta” – e ha poi trovato nello storico partner di AEVF Edizioni Studio Guidotti il supporto per la sua realizzazione grafico materiale.

Si tratta di una mappa vintage del cammino nella quale sono stati rappresentati venticinque fra alcuni celebri punti di interesse e relativi monumenti. Si parte dalla Cattedrale di Canterbury, una delle più antiche città d’Inghilterra e avvio della Via Francigena, per scendere in Francia passando da Reims e da Champlitte con il suo Château. La strada prosegue verso la Notre Dame di Lausanne in territorio elvetico, giunge in Italia attraversando il passo del Gran San Bernardo e da lì percorre tutta la Penisola da nord a sud, fino alla Puglia.

Tanti i luoghi da raccontare e che fanno mostra dei loro patrimoni architettonici. La città simbolo dell’arrivo del cammino, Roma, campeggia al centro della Penisola ed è raffigurata con la Basilica di San Pietro. E non poteva essere altrimenti. Sigerico oltre mille anni terminò qui il suo viaggio e proprio nei locali vicini alla tomba del fondatore della Chiesa cattolica oggi il pellegrino può ritirare il testimonium.

Un poster celebrativo, un ricordo per i pellegrini che hanno portato a termine parte del tracciato e un augurio a chi si appresta a percorrerlo. Un motivo di orgoglio per tutte le amministrazioni che ne sono attraversate e che ora hanno modo di veder rappresentato il percorso, che non è solo fisico ma anche e soprattutto culturale.

Il progetto non è un semplice poster, ma un oggetto carico di significati che comunica l’europeismo della Via Francigena e la sua portata unificatrice.

Il poster sarà in vendita a partire dal 21 di luglio in via del tutto esclusiva nel nostro Store Ufficiale Via Francigenay gestito dal team di Switch Up, software house e web agency partner di AEVF.

I ricavati della vendita del poster saranno destinati alla comunicazione e agli altri progetti di valorizzazione del cammino, affinché sul tracciato millenario si possa costruire anche un futuro che sia egualmente memorabile.

 

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In viaggio con sette figli lungo la Via Francigena, la storia della famiglia De Camburg

Una famiglia di origine bretone partita da Briançon è giunta a Vercelli con sette dei loro figli: una squadra che va dagli otto mesi della piccola Maria fino ai dodici anni di Flavia, la maggiore.

“E’ stato un enorme piacere accogliere questa famiglia, un piacere inconsueto”, racconta il signor Valmer Buosi dell’associazione “Amici della Via Francigena” di Vercelli e volontario  presso l’Ostello Hospitale Sancti Eusebi, dove la numerosa famiglia ha pernottato. “Mi ha profondamente colpito il coraggio di questi genitori nel decidere di affrontare il viaggio con tutti i loro bambini, avventura già di per sé impegnativa in tempi normali e resa ancora più difficile dalla pandemia. Un esempio di fede profonda e grande spirito di collaborazione, visibile anche nei ragazzi. Specialmente i più grandi hanno dimostrato grande senso di responsabilità e si davano da fare per aiutare, ognuno secondo le proprie possibilità, i genitori nelle attività quotidiane”.

Il gruppo ha ancora più di un mese di viaggio davanti a sé: obiettivo è la Città Eterna e a separarli da Roma ancora centinaia di chilometri. Ma come si sposta una famiglia numerosa, con bambini così piccoli? Ce lo racconta Dino Olivetta, Responsabile dell’Hospitale: “ Sono muniti di due “carretti” – così li ha chiamati la mamma – in cui i piccoli possono essere spinti dai genitori come se fossero grossi passeggini e la più piccolina viene portata nel marsupio. Gli altri camminano insieme ai genitori, facendo circa una ventina di chilometri al giorno.”

Non sono nuovi alle situazioni insolite all’ostello Vercellese dove lo scorso autunno era arrivata una famiglia, anche questa proveniente dalla Bretagna, formata da mamma e papà (una coppia di medici in aspettativa dal lavoro), tre figli e due asinelli. Anche in quel caso l’accoglienza non fu semplicissima perché era necessario trovare spazio anche agli animali. I volontari in questi giorni hanno fatto il possibile per organizzare i pernotti delle tappe successive alla famiglia De Camburg, un’operazione decisamente non facile: “Quest’anno per colpa della situazione sanitaria è complesso trovare da dormire, alle volte, anche per i singoli pellegrini. In nove è davvero molto complesso”, ha precisato Olivetta.

Non possiamo che augurare un buon proseguimento di cammino a questa famiglia che testimonia insieme grande fede, spirito di adattamento e amore per il pellegrinaggio.

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Nasce la prima guida della Via Francigena Svizzera

A darne l’annuncio sul sito di Action Magazine l’autrice Monica Nanetti, una cara amica della nostra Via Francigena, che ha dichiarato di aver voluto colmare un “buco di 220 km”. Il tratto svizzero non aveva in effetti ancora una pubblicazione interamente dedicata e per Monica si trattava di “un itinerario spettacolare, interessante, estremamente vario e ricco di suggestioni di ogni tipo.”

 

Il risultato è un lavoro pensato in undici tappe, toccate non con mano ma con piede dall’autrice. Tappe che aveva già raccontato in diretta sul suo blog , durante le quali ha raccolto le storie e le informazioni che sarebbero  confluite nella sua terza pubblicazione dedicata alla Via Francigena. Monica aveva infatti già pubblicato “Se ce l’ho fatta io. In bici sulla Via Francigena” e “Via Francigena for dummies”.

La guida sarà disponibile in libreria dal 16 luglio e sin da subito on line sul sito di Morellini Editore per cui è stata pubblicata.

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La Francigena fra i 20 percorsi di “Cammina Italia”

Il tratto senese del nostro cammino è stato inserito all’interno del libro “Cammina Italia” edita da Ediciclo e disponibile da luglio 2020.

 

Fra il cammino sardo di Santa Barbara e quello dei Briganti in Abruzzo non poteva certo mancare la Via Francigena in questa pubblicazione che si propone di selezionare un itinerario, da percorrere a piedi, per ciascuna regione d’Italia. Ed è infatti il tratto Senese quello scelto da Luca Gianotti, curatore della Guida, a rappresentare il cammino per antonomasia della regione Toscana.  

 

Chi l’ha percorsa non si stupirà certo della scelta: la Francigena che attraversa la provincia di Siena è senza dubbio una delle parti più suggestive dove il mix fra arte, natura selvaggia e spiritualità trova una delle sue migliori realizzazioni: colline ricoperte di vigneti, l’incanto urbanistico delle torri di San Gimignano, l’arte dei mastri vetrai della Val d’Elsa e Piazza del Campo con le sue reminescenze medievali che raccontano di una delle città ai tempi fra le più ricche e importanti d’Europa sono solo alcune fra le bellezze che si incontrano camminando.

La Via Francigena Senese è tutto questo e molto altro e non possiamo che cogliere l’occasione data dall’ importante inserimento nella guida di Ediciclo per rinnovarve il nostro invito a percorrerla. L’invito è chiaramente poi esteso a tutti gli altri tratti del tracciato, ognuno prezioso perchè a suo modo diverso e unico.

 

 

Ediciclo è una casa editrice nata nel 1987 dall’esigenza di alcuni amici di raccontare attraverso i libri le loro salite in bicicletta. Da allora, oltre al sempre presente tema della bicicletta, la collana si è arricchita con numerose pubblicazioni sui temi del camminare e del viaggio

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Il Cammino di Santa Barbara guarda alla Via Francigena come buon esempio di sviluppo territoriale

Il 7 luglio 2020 è stato firmato l’accordo tra la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, Francigena Service, braccio operativo dell’ Associazione Europea delle Vie Francigene, e SL&A Turismo e Territorio per la redazione del Piano Strategico del Cammino Minerario di Santa Barbara in Sardegna.

Il Cammino Minerario di Santa Barbara è un importante itinerario che si snoda all’interno del Parco Geominerario Storico Ambientale del Sulcis-Iglesiente, in Sardegna. Il percorso, 30 tappe e circa 500 km, permette di ripercorrere gli antichi itinerari dei minatori ma anche quelli che venivano utilizzati per la ferrovia e il trasporto dei minerali.

Il Cammino, rappresentato dal presidente Giampiero Pinna, costituisce il caposaldo identitario dei Cammini di Sardegna, quello che il Piano Strategico del Turismo italiano PST 2017-2020 definisce un “nuovo asse di senso” e di sviluppo del turismo italiano.

Francigena Service è invece rappresentata da Massimo Tedeschi, Amministratore Unico della stessa e Presidente AEVF, associazione che rappresenta un esempio di successo per tanti cammini, sia in senso generazionale (esiste dal 2001), che per riconoscimento ufficiale, è infatti “Rete Portante” riconosciuta dal Consiglio d’Europa per quanto riguarda la valorizzazione e lo sviluppo della Via Francigena.

SL&A Turismo e Territorio, società di consulenza specializzata proprio nel turismo, rappresentata dall’A.D. Michela Valentini e dal Presidente Stefano Landi, nei suoi 32 anni di lavoro per tre volte ha sviluppato le strategie della Regione Autonoma della Sardegna come pure di molte Regioni italiane e destinazioni straniere.

L’elaborazione del Piano strategico prevede incontri e momenti di formazione comuni, con l’obiettivo di realizzare: un catalogo di prodotti turistici fruibili e vendibili; un sistema di governance condiviso con le comunità locali e i camminatori, la “vision” del Cammino ed i suoi strumenti operativi; una strategia di marca del Cammino, comprensiva di “azioni bandiera” da realizzare per aumentarne la notorietà e garantirne una buona reputazione.

Il percorso di lavoro, compatibilmente con le esigenze di distanziamento causa Covid-19 e con una stagione turistica che si auspica comunque soddisfacente, sarà molto intenso, e si concluderà a novembre 2020.

«Siamo molto soddisfatti per aver affidato a Francigena Service e a SL&A Turismo e Territorio la redazione del Piano strategico – ha detto il presidente Giampiero Pinna dopo la firma della convenzione -. La loro esperienza e la loro professionalità sono una garanzia per costruire un futuro di successo per il CMSB.». Alta professionalità ed esperienza internazionale per programmare il futuro del CMSB. A conclusione della Santa Messa, celebrata nel Santuario/Monastero del Buon Cammino, le Monache Clarisse hanno consegnato il Testimonium a Giusy Cardia, una pellegrina sarda residente a Malta che ha percorso quasi 300 km del Cammino.

In occasione della firma della convenzione i tre presidenti accompagnati da Sami Tawfik, project manager AEVF e Michela Valentini, AD SL&A hanno visitato diversi tratti del CMSB.

Maggiori informazioni sul CMSB: https://www.camminominerariodisantabarbara.org/