Via Francigena

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‘Compagnons de la Via Francigena’ 20 Year Celebration at Grand St-Bernard Hospice

Nella giornata del 2 settembre gli amici de “Compagnons de la Via Francigena” si sono incontrati al Gran San Bernardo per una grande celebrazione! Iniziò 20 annni fa l’impegno per il tracciato che connette Martigny ad Aosta. Questo grande lavoro permette tutt’oggi ai pellegrini di attraversare le Alpi, connettando così Canterbury a Roma.

Nonostante le avverse condizioni, le celebrazioni hanno avuto inizio con il gruppo svizzero ai piedi di Bourg St-Pierre ed il gruppo italiano di Saint Rhémy. Quelli di noi che viaggiavano in autobus sono stati completamente stupiti quando il conducente si è fermato a Bourg St-Pierre e scoprì che i camminatori erano pronti ad andare. Era un viaggio straordinario sull’autobus con il conducente che abilmente affrontava la strada stretta ed i tornanti. Viste di paesaggi alpini sono state occasionalmente visibili attraverso la nebbia e mi sono meravigliata per la forza di volontà di coloro che incedevano a piedi.

C’è un’aria di mistero su questo terreno che fa scivolare la mia immaginazione con le immagini di Annibale che attraversa le Alpi con i suoi elefanti, o Napoleone con i suoi eserciti o innumerevoli pellegrini che viaggiavano verso Roma. Ma, oggi, le legioni romane hanno catturato la mia immaginazione. Mentre il gruppo italiano si allontanava da Saint Rhémy verso il confine italiano, intorno al lago all’Hospice, vi era una legione romana, che ho visto con i mantelli rossi, le bandiere e le insegne dei pellegrini e degli aquila.

L’eccitazione ha trafitto l’aria mentre i gruppi svizzeri e italiani si sono incontrati all’esterno dell’Hospice e per un breve momento anche il sole ha brillato. Poi, nella magnifica cappella e sotto l’occhio di San Bernardo che incatenava il diavolo, cioè i pericoli delle montagne, dieci funzionari hanno condiviso eventi avvenuti e hanno espresso la loro gratitudine per l’apertura, vent’anni fa, del tratto alpino che rende possibile il pellegrinaggio. Il presidente dell’AEVF, Massimo Tedeschi, ha dato l’avvio alla chiusura dell’assemblea, rispondendo a molti ricordi che erano stati condivisi.

San Bernardo di Menton, Arcidiacono d’Aosta, fondò l’ospizio del Grand St Bernard nel 1050 per la sicurezza e la protezione dei viaggiatori. Oggi, la Congregazione dei Canoni di Grand-St-Bernard offre ancora esattamente la stessa ospitalità ai viaggiatori. In qualche modo, questo luogo molto affollato è riuscito a soddisfare il nostro grande gruppo, un grande gruppo parrocchiale, un matrimonio e tutti i pellegrini. E abbiamo apprezzato il nostro pasto in comunità con un pellegrino molto loquace.

Riscaldata dal vino locale del Fendant, ci siamo avventurati fuori per scoprire che stava nevicando. Ciò ci ha dato un impressione molto realistica delle condizioni dei pellegrini, sopportata per oltre un millennio. Ancora più, con i cani San Bernardo. La mia immaginazione è corsa velocemente verso eroiche visioni di salvataggio nella neve e quel sorso di salvifico brandy.

Successivamente abbiamo visitato il Museo con i suoi straordinari display che illustrano la storia del Passo. In epoca romana, Alpis Poenina ha portato al Tempio di Giove una roccia sacra, posta ora vicino alla statua di San Bernardo, sul versante italiano. Qui c’era un tempio al dio romano Poenino a cui le persone facevano offerte per ottenere un passaggio sicuro. Spettacoli molto interessanti portano lo spettatore proprio attraverso la storia che ne segue e fino ad oggi.

E così il nostro giorno di celebrazione si è chiuso, ognuno tornando con differenti mezzi. Ma la magia del pellegrinaggio della Via Francigena è che puoi sempre tornare di nuovo sul luogo.

Carol Neville

 

Puoi visitare il sito dell’Ospedale: https://gsbernard.com/fr/
O diventare un “Compagnon della Via Francigena Vallese-Valle d’Aosta”

Ci sono anche altre foto sul mio sito http://carolneville.com.au/photojournal/

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Alla conquista del Passo. 20 anni di Francigena sul Gran San Bernardo

Non è stata una giornata comune quella che si è svolta al Passo del Gran San Bernardo nella giornata di sabato 2 settembre. I “Compagnons” della Via Francigena, dopo 20 anni dall’apertura del Passo ai pellegrini, hanno celebrato l’anniversario con un evento particolare: l’incontro tra una delegazione svizzera ed italiana che, con scarponi e zaino in spalla, hanno risalito entrambi i versanti del monte per ritrovarsi insieme sulla cima.
Un anniversario emozionante già dal primo momento in cui i due nutriti gruppi di pellegrini si sono incontrati ed abbracciati ai piedi dell’ostello che da secoli sorge in questo luogo. Dopo i saluti istituzionali iniziali, sono intervenuti i maggiori fautori di questa iniziativa e autorità locali di entrambi i versanti, nonché rappresentanti di associazioni che da anni operano in questo settore: i “Compagnons” sono stati rappresentati da Bernard Delasoie e Willy Fellay per il Canton Vallese, e da Palmira Orsieres e Laurette Proment per la Valle d’Aosta. Sono intervenuti il Presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, Massimo Tedeschi, l’Assessore regionale al Turismo Claudio Restano, il vicepresidente della Regione Valle d’Aosta Laurant Viérin, e l’ex consigliere di Stato Maurice Tornay, di ritorno da un pellegrinaggio sulla Via Francigena che, dalla sua città natale, Orsieres, l’ha portato fino a Roma.

La Valle d’Aosta sta diventando un vero prodotto culturale e turistico ed i camminatori ne riscontrano i miglioramenti sulla fruizione del percorso. L’evento svoltosi, molto partecipato, ne è la prova: il lavoro sinergico di varie realtà, ristoratori e albergatori, permette alla Regione di svilupparsi dal punto di vista culturale, della tradizione e della gastronomia, assicurandone servizi, essenziali per i pellegrini e coloro che percorrono a piedi questi territori di rara bellezza.

La Via Francigena non si ferma ai confini amministrativi e non si fa intimorire dalla differenza linguistica. Al Passo del Gran San Bernardo, oltre ai cittadini dei due versanti, era presente una delegazione di Ivrea, ma anche gruppi francesi, dai dipartimenti della Franche-Comté e della Savoia, ed alcuni pellegrini non autoctoni.

Presente all’incontro la pellegrina australiana Carol Neville: “Ero in visita in Svizzera, ma quando ho saputo di questo evento attraverso la rete AEVF, non ho potuto non unirmi! Sono questi momenti di aggregazione che ti fanno amare il pellegrinaggio e la Via Francigena!”.

 

Luca Faravelli

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SienaFrancigena: a piedi lungo la Via dei Pellegrini

Torna nella sua veste autunnale l’appuntamento con #SienaFrancigena: percorso a piedi lungo il tratto urbano della Via dei Pellegrini. L’appuntamento per scoprire i luoghi e le storie legate all’accoglienza dei viandanti è in programma ogni domenica dal 3 settembre e proseguirà fino al 15 ottobre. Per l’occasione sarà possibile indossare i panni degli antichi pellegrini e partecipare al percorso a piedi che va da Porta Camollia a Porta Romana, passando per il Santa Maria della Scala, uno degli ospedali più antichi d’Europa e simbolo di accoglienza e di cura fin dal Medioevo.

#SienaFrancigena: le tappe del percorso. L’itinerario, con partenza alle ore 9.30 da Porta Camollia, prevede 10 tappe alla scoperta di storie e aneddoti sulle orme degli antichi pellegrini che già nel Medioevo facevano tappa a Siena, nel percorso verso la Città Santa. L’itinerario, in compagnia di una guida esperta, continua verso San Pietro alla Magione, la casa dei Templari e poi dei Cavalieri di Malta, per poi proseguire lungo Banchi di Sopra fino a Piazza Duomo e arrivare al Santa Maria della Scala. Per la prima volta #SienaFrancigena sarà un’esperienza da vivere attraverso le emozioni della realtà aumentata, grazie all’utilizzo delle video guide che accompagneranno i visitatori nel percorso di video mapping in 3d all’interno dell’antico Spedale di Siena. Per recuperare le energie in programma anche una deliziosa pausa di gusto con la “Bisaccia del Pellegrino”: il pranzo al sacco contenente un panino con i salumi toscani, una bevanda a scelta tra una bibita e un bicchiere di birra artigianale del Santa Maria della Scala e un ricciarello IGP di Siena. Il trekking si concluderà sempre a piedi fino a Porta Romana.

#SienaFrancigena è un progetto dell’Assessorato al turismo del Comune di Siena e si svolge, ogni domenica, dal 3 settembre al 15 ottobre, con partenza alle ore 9.30 da Porta Camollia. Il percorso ha una durata di circa 3 ore e si snoda per 4 km. Il costo del biglietto, comprensivo di guida, ingresso al Santa Maria della Scala e della “Bisaccia del Pellegrino” è di 20 euro e di 10 euro per bambini fino a 11 anni di età. Per prenotazioni è possibile telefonare ai numeri 347 6137678 e 348 0216972 oppure scrivere un’e-mail a sienasms@c-way.it. La partenza è garantita indipendentemente dal numero dei partecipanti.

Comunicato stampa di giovedì 31 agosto 2017

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Al via l’analisi preliminare per la candidatura UNESCO

E’ al lavoro il gruppo tecnico che sta predisponendo l’analisi preliminare volta a definire idonei e condivisi criteri di inserimento dei beni storici, culturali, ambientali nella lista di candidatura UNESCO del tratto italiano della Via Francigena.

Il percorso della candidatura UNESCO, iniziato nel 2010 e poi sospeso l’anno successivo, è entrato in una nuova fase operativa che vede coinvolto il MIBACT, le regioni e l’Associazione Europea delle Vie Francigene.
Breve riepilogo degli step già avviati e quelli in corso:

Nell’anno 2010 la Provincia di Siena si fece promotrice della candidatura della Via Francigena a patrimonio mondiale UNESCO e venne costituito, in accordo con MIBACT, il relativo Gruppo di Coordinamento. Il lavoro venne sospeso nel 2011 e successivamente riavviato.

In data 12 giugno 2015 a Fidenza Comuni e Regioni del tratto italiano, convocati dai sindaci di Fidenza e di Monteriggioni e dalla Associazione Europea delle Vie Francigene, si riuniscono per promuovere l’avvio del percorso di candidatura.

In data 28 aprile 2016 sempre a Fidenza presso la sede comunale si insedia il nuovo Gruppo di coordinamento composto da rappresentanti MIBACT, di Regione Lombardia, Regione Emilia-Romagna, Regione Toscana, Regione Lazio, Province di Parma e Siena, comuni di Fidenza, Monteriggioni, San Gimignano, Radicofani, Montefiascone, società “San Quirico d’Orcia” e dall’Associazione Europea delle Vie Francigene.

In data 4 marzo 2017 a San Miniato i rappresentanti delle sette Regioni italiane della Via Francigena, riconosciuta Itinerario culturale europeo (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio), sottoscrivono il Protocollo d’intesa per dare il via alla analisi preliminare che definisca idonei e condivisi criteri di inserimento dei beni storici, culturali, ambientali nella lista di candidatura.

In data 24 luglio 2017 Regione Toscana, in qualità di capofila, incarica AEVF di coordinare tale importante lavoro, avvalendosi della consulenza della prof. Paola Falini, esperta e docente nell’Università di Roma, e di completarlo entro marzo 2018.

E’ in corso quindi una specifica attività tecnico-scientifica finalizzata all’inserimento (luglio 2018) del tratto italiano della Via Francigena nella cosiddetta Tentative list UNESCO presso MiBACT. Questo è quanto. Oltre a ciò, l’attuale fase di analisi preliminare non consente nessuna altra valutazione né di tempi né di costi sull’esito finale della candidatura e men che meno sull’inserimento di singoli elementi di pregio storico, architettonico o ambientale che, di tanto in tanto, la discussione politica ed i media locali portano alla ribalta.


31 agosto 2017

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Un bando della regione Lazio per sostenere l’arte sui cammini

La Regione Lazio ha varato un nuovo bando da oltre 1,7 milioni per il sostegno ai sistemi di valorizzazione del patrimonio culturale dei cammini di spiritualità, nell’ambito del progetto “Arte sui cammini

Sui “Cammini” la Regione ha destinato risorse per un milione 725 mila euro, tra il 2017 e il 2018. E  pubblicato un bando per partecipare al progetto “Arte sui Cammini”, che punta a disseminare, attraverso finanziamenti, i percorsi religiosi e tra questi la via Francigena, di opere d’arte contemporanea

A chi è rivolto
A società, imprese, associazioni, fondazioni, gallerie d’arte commerciali o non commerciali. Basta avere la sede legale o operativa nel Lazio, essere costituiti da almeno 5 anni e operare coerentemente con lo statuto. Occorre dimostrare una qualificata esperienza in progetti nel settore dell’arte contemporanea.

Nell’avviso si dà importanza alla valorizzazione degli aspetti paesaggistici: non vengono richieste sculture isolate ma sarebbe opportuno che le opere tendessero alla land-art con interventi di architettura del paesaggio che possano permettere un miglioramento della godibilità dei percorsi.

Cosa si chiede
La Regione finanzia progetti che devono includere almeno 3 opere d’arte con tema la spiritualità posizionati su aree pubbliche. Il contributo massimo previsto è di 150 mila euro, corrispondente al 90% del progetto complessivo, e servirà a sostenere le spese di progettazione di nuove opere e di accessori, spese tecniche e spese di promozione.

Scadenze
23 ottobre

I Comuni coinvolti nell’iniziativa  sono quelli della Via Francigena del Sud , San Benedetto, Via Francigena del Nord ed il Cammino di Francesco.

News e info dell’avviso sul canale cultura del sito della Regione:

 

 

 

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La Via Francigena dai Monti Dauni a Brindisi

Nel mese di luglio l’Associazione Europea delle Vie Francigene, in collaborazione con operatori ed esperti locali, ha effettuato un’attività di rilievo, verifica e monitoraggio del percorso della Via Francigena del Sud in Puglia, nel tratto che va dai Monti Dauni fino a Brindisi.

Il lavoro, svolto per conto di Puglia Promozione (Progetto “Monti Dauni: valorizzazione integrata delle eccellenze di carattere culturale, religioso, paesaggistico ed enogastronomico), l’agenzia regionale del turismo, consiste nella tracciatura di un itinerario percorribile a piedi a beneficio dei pellegrini che intraprendono il cammino della Via Francigena da Roma verso i porti d’imbarco per Gerusalemme.

L’obiettivo dell’attività è la definizione di un tracciato che tenga conto della camminabilità contemporanea, con indicazione delle tappe intermedie scelte in base alla presenza dei servizi essenziali e di una lunghezza media giornaliera non superiore a 30km.

Il percorso è stato predisposto e verificato da una squadra di 5 tecnici che si sono suddivisi il lavoro nell’arco di oltre un mese. La prima azione svolta è stata la predisposizione “a tavolino”, ovvero tramite l’utilizzo di carte geografiche della regione e di software cartografici, di un percorso che sia lineare, eviti quanto più possibile i tratti asfaltati e tocchi i principali punti d’interesse turistici.

Successivamente l’intero itinerario è stato percorso con mountain bike a pedalata assistita, dotate della strumentazione opportuna al rilievo della traccia, , ovvero GPS Garmin eTrex 35 touch, action cam Garmin VIRB, macchine fotografichecompact Sony e Canon G5X, smartphone iPhone 6 e Huawei P9 dotati di riconoscitore vocale.

Infine i punti critici che necessitavano di un approfondimento puntuale, come sentieri di difficile percorrenza o attraversamenti di strade ad altà velocità e traffico intenso, sono stati percorsi a piedi con un’auto d’appoggio, per verificarne l’effettiva percorribilità da parte dei pedoni.

Al termine di queste attività il team ha utilizzato un software cartografico di ultima generazione per la stesura definitiva delle tracce e dei waypoint che indicano la segnaletica dei bivi, i punti d’interesse e, in generale, i principali servizi a supporto dei pellegrini.

Il progetto, fortemente voluto e spinto dalla Regione Puglia, si inserisce strategicamente nella più ampia attività di valorizzazione della Via Francigena come principale cammino italiano a lunga percorrenza e, soprattutto, auspica di poter certificare la Via Francigena nel Sud come itinerario culturale del Consiglio d’Europa.

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I colori della Francia. La tavolozza della Via Francigena

Il racconto di Luca Faravelli sulla esperienza di cammino sulla Via Francigena in Francia, nella regione della Franche-Comté. Una esperienza personale e di lavoro, al servizio dell’Associazione Europea delle Vie Francigene per supportare lo sviluppo dell’itinerario europeo.

La terra francese è nuova per i miei scarponi, così come lo sono la campagna, i suoi colori e i tetti dei campanili, dipinti a diverse cromie e la di cui forma ricorda le scaglie di un pesce. La meta è Besançon, la celebre capitale della Franca Contea, ed il percorso inizia a Champlitte, un borgo di quasi duemila abitanti che si trova vicino al confine con la novella regione del Grand Est.

La mattina nuvolosa minaccia pioggia, ma non la incontreremo mai in questi tre giorni, solo qualche timida goccia che non ci impensierisce. La Via Francigena sfiora solo Champlitte, non si addentra nei suoi vicoli per giungere alla Chiesa di Saint Christophe o al castello, ma, quasi di nascosto, la costeggia permettendo al pellegrino una vista panoramica del borgo, quando, lentamente, la sua marcia si spinge verso la collina vicina.

Siamo in tre pellegrini, di cui un francese che si è unito all’ultimo momento, la camminata così si arricchisce, ed al medesimo tempo la nostra testa, di lingue d’oltralpe e d’oltremanica. Il dialogo sulle varie eccellenze gastronomiche e culturali sarà costante divertente ed interessante del nostro viaggio. La sera soggiorniamo a Seveux, piccolo villaggio a sei ore di cammino dal nostro punto di partenza, raggiunto dopo un tortuoso sentiero nel bosco che sfocia sulle sponde del Salon, ampio ma non impetuoso fiume della zona. La serata è allegra, il vino l’accompagna con veemenza, e Roger, oste e proprietario della gîte, svolge perfettamente il suo ruolo di anfitrione.

Il giorno successivo ci spingiamo fino a Bucey-les-Gy ed i colori che incontriamo nelle terre coltivate di questi luoghi quasi ci commuovono: colori vivi, accesi, e diversi oltretutto, arricchiti da un cielo limpido con alcune nuvole, numerose come le mucche che incontriamo costantemente a gruppi ai margini del tracciato. A Bucey-les-Gy alloggiamo in un vero ostello, con la cucina ed ogni servizio fondamentale per un pellegrino; qualche battuta, dopo un meritato riposo pomeridiano sulla branda, sono di sottofondo allo spignattare di padelle e coltelli che tagliano pomodori regalataci dai proprietari, così come all’acqua che cuoce la pasta e rinfranca i nostri stomaci. Incontriamo il letto molto presto quella sera, l’ultima tappa sarà di oltre 30 km, fino a Besançon e, nonostante una piacevole brezza sia sempre presente anche nei momenti più caldi e assolati, le ore di cammino saranno parecchie.

Il cammino verso Besançon ci impegnerà faticosamente per tutta la giornata, tuttavia la strada sarà costellata di deliziosi borghi e persone che si offriranno di aiutarci e riempire le nostre borracce. Sono rimasto molto colpito dalla cordialità e accoglienza degli abitanti del luogo, una signora ci ha perfino offerto della frutta da portare con noi. Giungiamo all’antica città borgognona nel pomeriggio dove ci accoglie Jacques Guy che, con passo svelto ed una veloce oratoria, ci mostra i più significativi edifici storici e qualche curiosità delle vicende qui accadute.

Un tragitto singolare e pittoresco quello che ci ha portato fino a qui, i cui paesaggi serberemo negli occhi e nella memoria, ed il suo terreno, che ha impolverato le calzature, non verrà rimosso tanto presto.

 

Luca Faravelli

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La Via Francigena in Francia: sviluppo in Bourgogne Franche-Comté

L’Associazione Europea delle Vie Francigene impegnata sul fronte francese per lo sviluppo della Via Francigena. Dopo le proficue attività svolte in Svizzera, sono in fase di implementazione importanti progetti in Francia nella Regione Bourgogne Franche-Comté.
Dal 31 luglio al 14 agosto, sfruttando la base operativa AEVF della città di Champlitte (sede operativa AEVF in Francia) nel dipartimento della Haute-Saône, Martine Gautheron, vicepresidente dell’Associazione, e Luca Faravelli dello staff AEVF, con la collaborazione del Comune stesso e dell’ Office de Tourisme Des 4 Rivieres, hanno promosso una serie di azioni culturali e di valorizzazione del cammino sul territorio.

La stretta sinergia con AEVF ha permesso una conoscenza approfondita dello stato di avanzamento dell’itinerario culturale della Via Francigena: dal percorso alla segnaletica, dalle strutture ricettive e alle eccellenze del luogo, naturali e culturali.

É stata anche una proficua occasione per scambiare know-how e buone pratiche in materia di cammini e per rinforzare l’attività di AEVF, incaricata dal Consiglio d’Europa della tutela dell’intero itinerario ed ora particolarmente attiva anche sul fronte francese.

Il lavoro si è svolto anche “sul campo” con azioni mirate di verifica, documentazione e georeferenziazzione del percorso partendo da Langres, nella Regione Grand Est, appena oltre il confine, per arrivare a Champlitte, fino alla storica città di Besançon, per un totale di 140 km di cammino.

Le due settimane di lavoro si sono concluse con un incontro di lavoro tra il presidente Massimo Tedeschi, il direttore Luca Bruschi, la vicepresidente Martine Gautheron e lo storico Christian Schuele (Presidente Associazione Chablais e membro UdP AEVF), insieme al sindaco di Champlitte Gilles Teuscher e vari rappresentanti dell’Office de Tourisme Des 4 Rivieres.

Luca Faravelli

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“Adesso pedala” in bicicletta sulla Francigena per aiutare Norcia

Quattro biciclette ed un obiettivo per il progetto di fundraising “Adesso pedala”. Luca Marzorati, Stefano Meneghello, Daniel Rocco e Mirko Trentin sono in viaggio da Milano a Norcia, ed infine a Roma, sulla Via Francigena per sostenere la Onlus “I love Norcia” ed il suo Progetto Arca, impegnata nella costruzione di un nuovo centro polifunzionale per l’omonima città, colpita dal terremoto.

Il presidente dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, Massimo Tedeschi, ha incontrato i quattro ragazzi davanti alla Cattedrale di Fidenza, pausa della tappa Fiorenzuola – Fornovo, e si è fatto raccontare come è iniziata questa esperienza.

L’idea è molto semplice” dice Stefanoci siamo chiesti cosa potevamo fare per aiutare la cittadina di Norcia e così abbiamo unito l’utile al dilettevole. Siamo saliti sulle nostre biciclette e promosso una raccolta fondi parallela al nostro viaggio che attraverserà mezza Italia! Diversi sono gli enti che ci stanno sostenendo e siamo fieri di poter dare un contributo!
I quattro studenti di Milano hanno creato un progetto online di fundraising con un obiettivo di 1000 Euro e sono già a buon punto.

Siamo diventati molto social” continua Danielun evento così, per quanto semplice, è bene che venga conosciuto e supportato il più possibile! La gente apprezza i pellegrini, coloro che, con volontà e tanto spirito di iniziativa, si mettono a faticare ed impiegano giorni per percorrere grandi distanze. Aggiorniamo ogni giorno i social con aneddoti curiosi e fatti che ci accadono lungo la Via. Il percorso è meraviglioso e si percorre senza problemi, incontrando luoghi di una bellezza unica.

Dopo i saluti, lo scambio dei contatti e qualche consiglio sul loro pellegrinaggio, i quattro ragazzi si rimettono in viaggio: la strada è tanta e hanno ancora due settimane da trascorrere sul sellino per raggiungere il loro obiettivo.

Invitiamo a visitare la pagina del loro progetto sul sito da loro creato e seguirli sulla pagina Facebook dell’evento.

Luca Faravelli