L’Associazione Europea delle Vie Francigene ha partecipato giovedì 28 settembre alla giornata di lavoro e di concertazione sulla Via Francigena con i Dipartimenti francesi che sono attraversati dalla Via Francigena.
Presenti i rappresentanti di Haute-Saône, Haute-Marne, Doubs, Aube, Cabbalr e della FFR.
L’incontro è stato organizzato dalla Haute-Saône su impulso del suo presidente Yves Krattinger e si è svolto a Champlitte, comune che dal 2017 ospita la sede Associazione Europea delle Vie Francigene in Francia.
Dopo i saluti iniziali del Sindaco Patrice Colinet e l’introduzione del Presidente Krattinger che ha aperto i lavori, sono intervenuti Martine Gautheron, vicepresidente AEVF, Jacques Chevin, responsabile AEVF per lo sviluppo della VF in Francia, Didier Depauw e Christophe Bolot, rispettivamente Consigliere e Direttore della Communauté d’Agglomération Béthune-Bruay, Artois-Lys Romane, infine Jean-Jacques Sombsthay, vicepresidente della Haute-Saône.
I dipartimenti francesi, su iniziativa di quello della Haute-Saône e in collaborazione con AEVF, si sono messi al lavoro per strutturare un “Comitato d’itinerario” permanente (sull’esempio dell’itinerario ciclabile “Voie Bleue”) finalizzato a coordinare le attività per sviluppo e animare il percorso da Calais a Jougne. Tra gli obiettivi ci sono anche quelli di migliorare l’ospitalità per i pellegrini, realizzare la nuova guida FFR, rinforzare la segnaletica e la manutenzione, investire nella promozione dell’itinerario in vista del 2024 che celebra i 30 anni della certificazione europea della Via Francigena. Senza dimenticare il patrimonio e la candidatura UNESCO.
Durante l’incontro, per AEVF sono intervenuti anche il direttore Luca Bruschi e la responsabile progetti europei Elena Dubinina.
La Via Francigena parteciperà alla 60ª edizione di TTG Travel Experience, uno dei maggiori eventi d’Europa dedicati al turismo B2B, che si tiene ogni anno a Rimini.
Dall’11 al 13 ottobre, l’Associazione AEVF attende pubblico, partner tecnici e addetti ai lavori del settore al padiglione C4/121 presso lo stand “Le vie verso Roma”: si tratta di un’iniziativa organizzata da rurAllure, il progetto europeo Horizon2020, al quale partecipa AEVF, incentrato sulla valorizzazione del patrimonio culturale lungo le principali vie di pellegrinaggio in Europa. La Francigena prenderà parte a questa importante manifestazione insieme ai team della Romea Germanica e della Romea Strata, le altre due vie Romee che si concludono a Roma.
Durante l’evento fieristico, rurAllure ha organizzato due incontri, entrambi previsti per la giornata di giovedì 12 ottobre:
– dalle 10:00 alle 11:30 si terrà l’incontro “Ways to Rome – scaling up pilgrimage and slow tourism experiences across EU regions” presso la Sala Diotallevi 2 – Aula Sud;
– dalle 13.30 alle 14.30 si terrà la conferenza “Beyond overtourism| Digital tools and innovative methodologies for the valorisation of pilgrimages” presso l’Arena Be Active del padiglione 54.
Previsti altri appuntamenti dove interverrà AEVF:
-mercoledì 11 ottobre è previsto l’intervento di AEVF presso lo stand di Regione Lazio sul tema “La Francigena direzione Giubileo”.
– giovedì 12 ottobre dalle 14.30 alle 15.30 si terrà l’incontro con Confartigianato per presentare l’accordo di cooperazione allo stand 301 – Confartigianato Imprese Cluster Turismo presso il padiglione A7.
La presenza di AEVF al TTG sarà un’importante occasione per far conoscere la Via Francigena a livello internazionale e rappresenta un utile momento di confronto sullo sviluppo di strategie digitali innovative per promuovere il turismo lento e sostenibile – tema su cui peraltro rurAllure si è appena classificato tra i finalisti del premio internazionale promosso da ECTN – European Cultural Tourism Network (è possibile votare il progetto rurAllure cliccando qui), così come un momento di riflessione sulla valorizzazione del patrimonio culturale lungo le principali vie che portano a Roma.
Per un pellegrino, gli ostelli sono molto di più che semplici strutture ricettive. Rappresentano, infatti, un luogo di accoglienza e ristoro dopo le tappe del cammino, ma non solo: nel tempo hanno assunto un significato più profondo grazie alle storie dei viandanti che si intrecciano con quelle di chi ospita, in uno scambio di idee e opinioni.
Inoltre, l’inaugurazione di nuovi ostelli lungo la Via Francigena dà spazio a diverse opportunità e cooperazioni tra realtà locali. In senso stretto, migliora l’accoglienza pellegrina e i servizi a disposizione accessibili a tutti. In secondo luogo, permette di valorizzare ogni singolo territorio dove passa l’antico cammino da Canterbury a Roma. Tutto questo in un’ottica di arricchimento culturale, paesaggistico e economico di ogni singolo luogo.
Per questo, richiedono una menzione particolare gli ostelli della Via Francigena nell’area tosco-emiliana che sono stati recentemente inaugurati.
L’Ostello del Pellegrino di Camaiore, in provincia di Lucca, sorge dentro il complesso monastico della Badia di San Pietro di Camaiore e conta 24 posti letto divisi in camere da 4,6 e 8 persone. Rappresenta un unicum in tutta la Versilia ed è un modello per nuovi ostelli in tutta la Regione Toscana. Viene gestito dalla Società Coop Consortile Promozione Turistica Versilia che ha organizzato l’inaugurazione lo scorso 9 settembre. Per l’occasione è stata allestita una mostra degli artisti Adolfo Saporetti, Pietro Paladini e Luciano Regattieri e ogni pellegrino ha avuto la possibilità di scoprire le tradizioni di Camaiore e condividere memorie di viaggio.
“Il pane e la rosa” è la casa del pellegrino che è stato inaugurato a Montignoso in provincia di Massa-Carrara lo scorso 25 giugno. L’ostello, che si compone di otto posti letto, una cucina e servizi igienici comuni, è stato riaperto dopo molti anni grazie alla sinergia tra l’Associazione Accoglienza pellegrina, il Comune e la parrocchia Santa Maria. Infatti, “Il pane e la rosa” oggi rappresenta un motivo di orgoglio e di socializzazione per i cittadini e i pellegrini.
Tra gli ostelli di recente ristrutturazione, invece, troviamo l’Ostello di Costamezzana, una frazione del comune di Noceto in provincia di Parma e l’Ostello di Felegara, nel tratto parmense vicino a Medesano.
Il primo, che in passato era una scuola, a seguito degli investimenti del Giubileo del 2000 è una struttura ricettiva che offre 22 posti letto e un ascensore. È aperto tutto l’anno e accoglie pellegrini anche con disabilità.
Il secondo è stato inaugurato lo scorso giugno e sarà aperto al pubblico a partire dal 2024; è il risultato di un progetto di riqualificazione urbana e recupero di immobili dismessi, volti ad avere una seconda occasione e offrire servizi per i pellegrini che percorrono la Via Francigena in Italia.
Il tutto è stato reso possibile con l’aiuto dei fondi regionali Por-Fesr e la cooperazione tra Comune di Medesano, aziende locali e Diocesi di Parma e Cariparma.
Ridisegnare gli ostelli e l’accoglienza è molto più che offrire un posto dove dormire. La posta in gioco è molto alta e riguarda lo sviluppo dei cammini e il futuro della Via Francigena.
Il cammino dell’International Walk (IW2023) ritorna sull’itinerario della Via Francigena nel Sud, in direzione Roma, tra il 19 settembre e il 4 ottobre 2023, organizzata dall’Associazione Gruppo dei 12 e promossa dalla DMO “Francigena Sud nel Lazio”, con il patrocinio della Regione Lazio e dall’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF).
Come nasce l’International Walk
L’iniziativa è nata grazie alla manifestazione “Pilgrims Crossing Borders”, una staffetta di 3000km che nel 2015 ha portato 60 pellegrini/e, provenienti da Australia, Austria, Danimarca, Germania, Irlanda, Italia, Svezia, USA, UK e Norvegia, attraverso15 paesi in quattro mesi, dalla città di Trondheim in Norvegia, via Roma, fino ad arrivare a Gerusalemme, grazie al lavoro di Alberto Alberti, allora Presidente dell’Associazione Gruppo dei 12 ODV, insieme all’ Associazione tedesca Via Romea Stadensis e all’ Associazione italiana Via Romea Germanica
Allora come oggi tra gli scopi principali dell’International Walk c’è quindi quello dell’incontro, di persone che provengono da paesi diversi e che, grazie al percorrere insieme il cammino, possono condividere l’interesse e la passione per tutto ciò che lo caratterizza, ovvero storia, arte, natura e spiritualità, e di cui possono fare esperienza, ad ogni passo lungo la VFS nel Lazio.
International Walk 2023
Per l’edizione dell’IW2023 (di cui i posti erano già sold-out nell’autunno del 2022) è prevista la partecipazione di 22 pellegrini/e provenienti da: USA, Australia, Canada, Taiwan, Spagna, Danimarca e Belgio, che al loro arrivo a Roma riceveranno il Testimonium nella Basilica di San Pietro.
Durante il cammino il pellegrino/a viene coinvolto attraverso un format collaudato che prevede:
il saluto al gruppo di pellegrini da parte dell’Amministrazione Comunale
l’accoglienza con specialità enogastronomiche locali
l’intrattenimento con eventi musicali e/o folcloristici da parte di Associazioni locali
brevi visite guidate nei punti di maggiore interesse storico/culturali/spirituali dei paesi.
Il programma della manifestazione prevende di raggiungere diverse mete:
L’itinerario consiste in un’esperienza di viaggio in cui il percorso muta continuamente tra sentieri che attraversano colline e campagne, spiagge sabbiose lungo la costa tirrenica, e le rive di 4 laghi, fino ad avventurarsi in boschi e in ben 6 riserve naturali che caratterizzano quest’area della macchia mediterranea. Non mancheranno ovviamente le occasioni per imbattersi in templi romani, abbazie cistercensi, monasteri ed eremi, castelli e palazzi rinascimentali che caratterizzano i borghi lungo la la VFS nel Lazio. Attraversare questi luoghi significa anche assistere a manifestazioni folcloristiche locali uniche dove allietare i momenti di sosta con musica antica ed esibizioni, oltre che avere modo di conoscere usi e costumi delle comunità.
Le due settimane che compongono il viaggio saranno quindi dense e ricche di significato poiché oltre alla vista di spettacolari paesaggi, scorci meravigliosi e altre bellezze della Francigena Sud nel Lazio il fulcro è il piacere dell’incontro e della condivisione sia dei compagni/e di viaggio, che delle persone residenti nei luoghi, e che costituirà un ricordo prezioso per ogni pellegrino/a partecipante all’IW2023, che arriverà così negli angoli di tre diversi continenti nel mondo.
“A buon intenditor poche parole”, dicono: tuttavia, essere un/a intenditore/trice oppure un/a neofita nel campo dell’enologia, non fa differenza, perché ormai è noto a chiunque che Barolo e Barbaresco sono tra i vini più conosciuti al mondo del Piemonte, regione italiana votata alla produzione dei vini rossi (ma non solo), tra i quali il Sizzano prodotto tra Novarese e Valsesia (oggi vino DOC), che secondo Camillo Benso Conte di Cavour poteva ben competere con il celebre Borgogna.
Le cantine piemontesi sono tutte profondamente legate al proprio territorio e alle tradizioni secolari, che si tramandano di generazione in generazione tra le famiglie di produttori in tutta la regione.
Ci sono tuttavia delle rotte del vino ancora più peculiari, perché legate alla storia del cammino della Via Francigena che collega Pont Saint Martin a Vercellipassando per Ivrea. Se tra i primi consigli rivolti a chi intraprende il cammino c’è quello di fare scorta di acqua, in tempi meno recenti i pellegrini preferivano dissetarsi con il “nettare” della vigna, che veniva loro offerto, poiché le risorse idriche potevano essere inquinate e quindi fonti di malattie.
Tra i sentimenti di coloro che oggi percorrono l’itinerario francigeno non manca certo la curiosità di esplorare il gusto enologico locale e nella regione piemontese si ha ampia scelta, considerando che le aree vinicole che si intrecciano con il cammino sono due: quella nel territorio del Canavese e quella caratterizzata dei vigneti della Val Susa, due delle quattro aree incluse nella “Strada reale dei vini torinesi” riconosciuta come itinerario di produzione di eccellenza enologica nel 2009 e lunga ben 600 km.
Il Sentiero dei Vini nel Canavese sulla Via Francigena
La via del vino nel Canavese comprende tre itinerari tra loro collegati, ma soltanto uno si snoda lungo l’antico tracciato della Via Francigena, ovvero quello che a nord di Torino si estende fino a Carema, alle porte della Valle d’Aosta. Il Carema è divenuto uno dei 200 presidi Slow Food italiani nel 2014, proprio per lo stretto legame tra il territorio e il vino figlio delle sue vigne, ovvero il Nebbiolo.
Prodotto da una cantina sociale fondata nel 1960, è contraddistinto da un sapore “morenico”, metaforicamente parlando, poiché la forma di coltivazione della vite di Carema è la pergola canavesana, o localmente “tòpia”, caratterizzata dal far crescere le radici delle viti nella terra morenica sorrette da muretti e pilastri in pietra fluviale su dei ripidi terrazzamenti. Il sentiero vinicolo nel Canavese è infatti dominato dalla collina morenica della Serra d’Ivrea (lunga 25km che la rendono la più estesa in Europa), sovrastata dalle Alpi e costeggiata dal lago di Viverone.
Molto utile per orientarsi e ricevere consigli da chi ha avuto un’esperienza diretta di questa zona è anche far uso l’app di AllTrails, dove si possono consultare le mappe e scambiare informazioni e commenti. Il tracciato si presta bene per un viaggio in bicicletta, ma un suggestivo suggerimento può essere quello di incamminarsi lungo i sentieri tra i filari alla scoperta del cammino.
Pertanto, l’autunno e l’inverno sono le stagioni ideali per andare alla scoperta del sapore enologico del Canavese, poiché oltre allo spettacolo di paesaggi dai colori suggestivi si può assistere alla vendemmia e alla lavorazione delle uve per il vino passito.
Una tappa importante del viaggio, in questa terra disseminata di viti, è la cittadina di Caluso dove si può degustare l’Erbaluce di Caluso o Caluso DOCG, il più caratteristico bianco del Canavese, che nel 2023 è stato nominato dalla Regione Piemonte vitigno dell’anno. Questo vino proviene da vigneti di collina e viene prodotto in tre diverse tipologie: fermo, spumante e passito, caratterizzato da una gradazione minima di circa dell’11-11,5%, e da servire fresco per accompagnare rispettivamente aperitivi e antipasti, primi piatti e formaggi, dolci secchi ed amaretti.
Vigneti ad “alta quota” nel tratto del cammino in Val Susa
Le aziende vinicole in Val Susa si trovano sui due versanti dell’Alta Valle, Exilles e Giaglione/Chiomonte. La presenza di un microclima caratterizzato da un’adeguata esposizione al sole, al riparo dagli effetti dei freddi venti del nord, ha permesso di poter coltivare la vite oltre gli 850 m di altezza, permettendo quindi di praticare la “viticoltura eroica”, ovvero ad altezze insolite, con pendenze tra i filari fino al 30%, dove le viti crescono tra roccia e muretti in pietra che di giorno immagazzinano il calore, rilasciandolo nelle ore notturne.
Pur essendo un territorio caratterizzato sin dall’epoca pre-romana dalla cultura della produzione e vendita del vino, della cui importanza si ha testimonianza nel “Testamento di Abbone” del 739, fondatore dell’Abbazia di Novalesa, fu proprio grazie alla Via Francigena che collega questo versante delle Alpi alla Francia, ad incentivare lo sviluppo della coltivazione della vite, favorendo la presenza delle numerose locande e taverne disseminate lungo il percorso che accoglievano i pellegrini offrendo loro esclusivamente il vino locale.
I vini, provenienti dalla Val Susa sono il Baratuciat (vitigno bianco autoctono e ampelograficamente misterioso, salvato miracolosamente dalla scomparsa ed entrato nella DOC Valsusa solo nel 2019)e i rossi Avanà e Becuet,DOC Val Susa fin dal 1997. In questa zona ha origine anche il “Vino del Ghiaccio”,eiswein o icewine, un passito conosciuto anche come San Sebastiano.
È prodotto alle massime quote di coltivazione con una procedura che prevede di lasciare essiccare in vigna le uve di Avanà fino all’arrivo dell’inverno; successivamente i grappoli vengono raccolti, rigorosamente a mano, di notte o alle prime luci dell’alba, ad una temperatura a meno -8°. Gli acini schiacciati, ancora ghiacciati, generano quindi un mosto zuccherino che emana un aroma di frutti di bosco; il vino è quindi ottimo da abbinare a formaggi e dolci secchi.
Visit Piemonte, ambasciatore del vino piemontese lungo il cammino
L’agenzia regionale Visit Piemonte, nata per valorizzare l’offerta turistica e la produzione agroalimentare del territorio piemontese, ha realizzato con la collaborazione della Regione, un percorso di conoscenza e diffusione, su scala locale, della produzione vinicola, utilizzando come testimonial i volti di 15 presidenti dei Consorzi di Tutela dei vini di qualità certificati (D.O.C.G. e D.O.C.).
Questa attività ha quindi permesso di stimolare nel pubblico una maggiore conoscenza e curiosità verso le eccellenze tra i vini piemontesi e quindi di apprendere la connessione di questi con la cultura e la storia del territorio di riferimento, come anche il loro legame con l’itinerario francigeno, il cui immaginario non può che portare camminatori/trici e turisti in senso circolare ad esplorare il percorso lungo sentieri naturali di colori, ma anche di sapori.
Firmato l’accordo di cooperazione tra Via Francigena e Via Romea Germanica
Lo scorso 26 luglio 2023 è stato firmato l’accordo di cooperazione fra le due vie romee Via Francigena, rappresentate dall’Associazione Europea Vie Francigene (AEVF) e Via Romea Germanica, rappresentata dall’Associazione Europea della Via Romea Germanica (AEVRG).
I rispettivi presidenti Massimo Tedeschi e Thomas Dahms si sono incontrati a Venezia presso lo storico Caffè Florian, membro dell’itinerario culturale del Consiglio d’Europa dei caffè storici, con l’obiettivo di attuare una serie di azioni e provvedimenti per implementare e promuovere i cammini che portano a Roma.
Un importante passo in vista del trentesimo anniversario della certificazione europea della Via Francigena, che è stata riconosciuta ufficialmente come Cultural Route nel 1994, considerato anche l’imminente Giubileo 2025.
In questa occasione, a cui hanno partecipato anche la vice presidente EAVRG, Liviana Zanetti e la collaboratrice Isabella Mavellia, si è considerato il coinvolgimento dell’altra Via Romea, ovvero l’Associazione Europea Romea Strata (AERS) perché possa in futuro prendere parte all’accordo. Al termine di questo incontro, AEVF e AEVRG hanno stabilito che il comitato di coordinamento tecnico si riunirà quanto prima per programmare le prossime attività comuni e dare così inizio ai lavori.
Le tre associazioni romee collaborano dal 2021 per la mappatura del patrimonio culturale dei cammini diretti a Roma nell’ambito del progetto europeo triennale rurAllure per il progetto pilota Thermal Heritage.
Il 3 Agosto si è svolta a Berceto, luogo fortemente simbolico della Via Francigena a livello europeo, e con cui AEVF collabora ad un progetto/processo triennale di riattivazione culturale dei territori, la presentazione dei lavori di rigenerazione del percorso storico. Dalla messa in sicurezza dell’itinerario alla segnaletica. Inclusi il sistema di comunicazione integrata e la pulizia del sentiero.
L’evento è stato accolto presso il Municipio del comune, alla presenza dell’assessore regionale al turismo e trasporti Andrea Corsini. In questa occasione il Sindaco Luigi Lucchi ha presentato i lavori ed i progetti realizzati grazie ai fondi FSC del Ministero della Cultura, sotto il coordinamento della regione Emilia Romagna. Si tratta di un contributo 100% a fondo perduto pari a 262.093,92 euro.
IL progetto
Emanuele Mazzadi, il progettista dei lavori ha illustrato le opere di miglioramento dell’itinerario. Tra questi rientrano la pulizia della vegetazione infestante e i drenaggi. Previsto anche il recupero di muri a secco e di antichi selciati in pietra realizzati con la pietra arenaria della vicina cava di Cassio. In ultimo, sono stati allestiti fontane e arredi a supporto dei pellegrini.
Tutto il materiale (pietra, legno) è stato reperito nelle immediate vicinanze anche per ridurre al minimo l’impatto ambientale del progetto. L’uso di tecnologia “a secco” (senza l’utilizzo di malta o cemento) per il recupero di muretti e pavimentazioni selciate risponde a due esigenze. Rispettare la tradizione e contrastare il cambiamento climatico. Infatti, i manufatti a secco, che sono permeabili consentono una penetrazione dell’acqua nel sottosuolo. Ricaricano, inoltre, le falde acquifere e rallentando il deflusso delle acque superficiali durante piogge molto concentrate.
Dopo la presentazione “indoor” è seguita una camminata alla scoperta delle bellezze di Berceto. La visita al duomo e soprattutto al punto panoramico di Ripasanta, fiore all’occhiello del territorio. Qui si è svolto il tradizionale taglio del nastro, tra le arcate di noccioli che accompagnano i pellegrini che giungono nel borgo.
La segnaletica
Particolarmente originale è la segnaletica, realizzata in accoya. Si tratta di un legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile e lavorato con un processo atossico, per renderlo più stabile e durevole. Inoltre, insieme alle caratteristiche frecce standard CAI, che indicano la distanza da Roma a Canterbury, sono stati realizzati dei cuori in legno contenenti un QR-code.
Scansionando il codice si ottiene sul proprio telefono la “guida virtuale” che illustra al camminatore le bellezze dei vari luoghi che sta visitando. Le “guide virtuali”, ideate dal progettista, sono state realizzate con la consulenza informatica di Davide Galli per Net Wight e con il supporto del video-maker bercetese Giacomo Agnetti. Venti di queste “guide virtuali” si trovano lungo la via Francigena a Berceto e sono visibili a questo link: https://berceto.localspirit.it/ .
È un modo di valorizzare il territorio, grazie anche al coinvolgimento delle “memorie storiche” del luogo. Tra le “guide virtuali troviamo l’antropologa Maria Molinari, il geologo Giovanni Michiara e gli esperti di storia locale Giacomo Galli, Bruno Molinari, Aldo Torricelli. In settembre inizieranno i lavori di recupero del tratto di via Francigena in comune di Terenzo, anche qui saranno posizionate “le guide virtuali”: un modo per raccontare il territorio e per invogliare ai pellegrini a tornare a scoprire altre bellezze del nostro Appennino.
AEVF si ritrova a Pavia (Regione Lombardia, Italia) il prossimo 20 ottobre per l’ Assemblea Generale che mette a confronto i soci e le associazioni che operano lungo il cammino europeo. Sono oggi 235 i comuni aderenti 80 associazioni amiche AEVF presenti nei quattro Paesi della Via Francigena: Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia.
Pavia, già riconosciuta Crocevia d’Europa nel 2012, è un luogo simbolico della Via Francigena. Il caratteristico tratto pavese è lungo 126.7 km e coinvolge anche altri numerosi comuni: Palestro, Robbio, Nicorvo, Mortara, Tromello, Garlasco, Gropello Cairoli, Carbonara al Ticino, San Martino Siccomario, Valle Salimbene, Linarolo, Belgioioso, Corteolona, Santa Cristina e Bissone, Chignolo Po.
Negli ultimi anni il numero delle presenze sulla Via Francigena sta crescendo, così come aumentando il numero di enti locali che aderisce ad AEVF. Questo dimostra l’importanza e l’autorevolezza di questo network internazionale che è stato fondato nel 2001 e che dal 2007 è stato riconosciuto “réseau porteur” dal Consiglio d’Europa.
L’incontro generale presso l’Aula Magna del Collegio Ghislieri è previsto venerdì 20 ottobre dalle ore 14.00 alle ore 18.00.
In questa occasione saranno discussi alcuni punti significativi per AEVF e per il futuro della Via Francigena. Si parlerà la valutazione periodica (ciclo 2023-24) del Consiglio d’Europa per la conferma della certificazione della Via Francigena quale “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” e di AEVF quale réseau porteur della Via Francigena. I soci avranno la possibilità di confrontarsi sulla pianificazione delle attività in occasione delle celebrazioni del trentesimo anniversario (1994-2024) della certificazione della Via Francigena come Itinerario culturale europeo. Sarà una occasione importante che inviterà a riflettere sul passato, presente e futuro della Via Francigena. All’ordine del giorno saranno discussi anche punti strategici per AEVF, come il rinnovo di gestione e implementazione del portale web e app, la stipula di nuovi accordi di cooperazione con partner pubblici e privati, infine l’aumento delle quote associative AEVF a partire dal 2025.
A corollario dell’Assemblea è previsto un ricco programma di animazione culturale che si svilupperà in 3 giornate dal 19 al 21 Ottobre:
Comune di Pavia, Camera di Commercio di Pavia e Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) organizzano, con il contributo di Fondazione Cariplo, giovedì 19 ottobre 2023, presso l’Aula Magna del Collegio Ghislieri di Pavia, gli “Stati Generali sul cammino e il turismo sostenibile”. L’evento è patrocinato dal Ministero della Cultura, dalla Regione Lombardia e dall’Università di Pavia.
Un focus particolare è previsto sulla Via Francigena, Itinerario culturale del Consiglio d’Europa dal 1994, che rappresenta la principale arteria italiana del turismo lento. Decine di migliaia sono, infatti, i pellegrini e i turisti culturali che la frequentano ogni anno, provenienti da oltre 40 Paesi.
Da qui nasce l’idea di organizzare gli Stati Generali nella città di Pavia, attraversata da Via Francigena e numerosi cammini, che è stata riconosciuta “crocevia d’Europa” dal 2012. L’evento si propone di approfondire, con l’intervento del mondo istituzionale, privato e associativo, lo stato dell’arte delle progettualità e delle strategie per il futuro, anche in previsione delle celebrazioni dei 30 anni della certificazione europea della Via Francigena (2024) e del Giubileo 2025.
I lavori saranno articolati in sessioni. Al mattino, dalle 10.00 alle 13.00, si toccherà il tema del valore dei cammini come spinta allo sviluppo territoriale a partire dalle attività promosse dai Ministeri italiani del Turismo e della Cultura. È previsto l’intervento del Ministro del Turismo Daniela Santanchè.
Al pomeriggio, dalle 15.00 alle 17.30, il focus sarà incentrato sui temi dell’accoglienza, dell’accessibilità e percorso, della mobilità.
Il giorno 20.10.2023, sempre presso l’Aula Magna del Collegio Ghislieri (Piazza Ghislieri 4), è prevista la sessione autunnale dell’Assemblea generale AEVF, destinata a Soci e Associazioni amiche, ma aperta anche a quanti vogliano seguire i lavori.
Scopri il Programma degli Stati Generali (link pdf).
Per iscriverti agli Stati Generali, compila il seguente Form(link).
Obiettivo primario è quello sviluppare, tramite la rigenerazione di questi territori, un turismo nuovo ed un’economia sociale. Nelle aree di interesse del progetto vi sono due tra i luoghi di transizione paesaggistica più straordinari in Italia e da riscoprire per le Comunità locali in ottica di turismo lento: il Guado di Sigerico sul fiume Po (Calendasco) ed il Passo della Cisa sugli Appennini (Berceto).
Il progetto, oltre ai due Comuni, prevede la partecipazione di diversi enti: Educarte soc.coop, Cooperativa sociale per il turismo Berceto Nova, Associazione Appennino Ritrovato, Associazione Culturale Sentieri dell’Arte, Cooltour Soc.Cooperativa ARL, Associazione Arte e pensieri, Archivio di Stato di Piacenza, Frati e Livi Srl, tra i quali anche l’Associazione Europea delle Vie Francigene.
All’interno delle attività progettuali sono previsti ben 11 interventi: 3 materiali (che consistono nella ristrutturazione di edifici pubblici) e 8 immateriali (come visite guidate e un ERASMUS per giovani pellegrini, volti ad innescare innovazione sociale), e co-progettati con le Associazioni e gli stakeholders coinvolti.
Ogni intervento esplora una diversa dimensione della TRANSIZIONE (ecologica, culturale, economica, etc.) che caratterizza la contemporaneità.
L’ avvio dei lavori è avvenuto nel weekend 8/9 luglio 2023, insieme al primo intervento immateriale (e culturale) previsto, ovvero la realizzazione di uno dei tre Festival sui due territori, la 6° edizione del Coscienza Festival che per il biennio 2023 /2024 è partner in questo progetto.
Per maggiori informazioni contattare:
Vito Redaelli
Project Management del progetto e membro dello Studio SRSARCH oppure visitare i canali del progetto: