Via Francigena

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Ultimi aggiornamenti per la ripartenza sulla Via Francigena

La Via Francigena si prepara a “ripartire” sul cammino, con la massima precauzione e un forte e doveroso senso di responsabilità. In merito ai tratti in cammino, si raccomandano tutte le necessarie misure di sicurezza comunicate ai fini del contenimento nella diffusione del virus: distanziamento sociale, mascherina, gel igienizzante, ecc.

Pagina aggiornata al 23 luglio 2020.

Si invita a consultare il regolamento del viandante e le strutture d’accoglienza aperte lungo il percorso. Per quanto riguarda le strutture di accoglienza e i servizi per i pellegrini, AEVF svolge una costante mappatura sulle realtà pronte a riaprire nel rispetto delle normative vigenti. Si invita in ogni caso a contattare sempre preventivamente le strutture.

Per quanto riguarda il percorso suddiviso nei quattro Paesi, a oggi siamo in grado di sintetizzare quanto segue:

Italia

Dal 3 di giugno 2020 l’Italia ha aperto alla possibilità di camminare spostandosi di regione in regione e apre anche ai turisti non italiani. Per maggiori informazioni rimandiamo alle allegate linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative (Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome).

Si allega una sintesi realizzata dal gruppo “Io Cammino In Italia”.

Svizzera

Per quanto riguarda i sentieri e l’outdoor non ci sono particolari direttive, in quanto risultano aperti con l’unico limite è di non essere in gruppi superiori a 5. Gli hotel e i ristoranti hanno dei regolamenti da seguire, reperibili su https://www.hotelleriesuisse.ch, (il sito è disponibile in italiano e inglese). In generale, a partire dall’11 di maggio 2020, la maggioranza dei servizi risulta già aperta.

Francia

E’ possibile tornare a camminare, continuando ad applicare la distanza sociale, insieme alle misure di sicurezza: lavarsi le mani molto regolarmente, tossire o starnutire nel gomito o in un fazzoletto, usare un fazzoletto usa e getta, evitare gli assembramenti.

Non è più richiesto alcun certificato per muoversi sul territorio. Rimane obbligatorio indossare la mascherina sui mezzi pubblici e all’interno dei negozi. Ristoranti, caffè e bar sono di nuovo aperti da lunedì 15 giugno 2020.

Si invita a visitare la pagina delle linee guida della FFRandonnée: https://www.ffrandonnee.fr/actualites/18967/la-ffrandonnee-precise-les-conditions-de-reprise-de-la-randonnee-pedestre.aspx

Ulteriori informazioni al seguente link: https://cms.ffrandonnee.fr/data/SIEGE/files/rando-indiv-deconfinement-5-juin.pdf

Inghilterra

Al momento non esistono indicazioni precise in merito alla percorribilità dei sentieri. Si invita a consultare i regolamenti definiti dalla National Trails: https://www.nationaltrail.co.uk/en_GB/trails/north-downs-way/.

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L’accoglienza pellegrina riparte. Un bel segnale!

La Via Francigena riparte e molte strutture di accoglienza riaprono, con lo stesso entusiasmo di sempre. E’ splendido vedere nuovamente i pellegrini sul cammino dopo il lockdown in questa fase post coronavirus.

Dopo una prevedibile ripartenza lenta delle strutture ricettive pellegrine e non, nelle ultime settimane hanno riaperto i battenti molti ospitali, ostelli, strutture religiose, oltre che hotel e B&B ubicati lungo il percorso. L’Associazione Europea delle Vie Francigene sta aggiornando settimanalmente il file dell’ospitalità, suddivisa in ospitalità “pellegrina” e “turistica”. Questo lavoro viene svolto quotidianamente dallo staff con il prezioso aiuto di volontari e associazioni.

E’ facile intuire che per numerose strutture, soprattutto quelle a gestione famigliare, ostelli, ospitalità parrocchiali o a donativo, la situazione sia complessa e di non facile gestione per quanto riguarda il management quotidiano, con particolare riferimento alla sanificazione e pulizie. I costi di gestione, inoltre, sono certamente aumentati in questa fase che richiede grande attenzione, senso di responsabilità e precauzione: è indispensabile seguire attentamente le linee guida rivolte alle strutture di accoglienza nei quattro Paesi attraversati dal cammino. Ma se vogliamo che le strutture continuino ad accogliere, è molto importante lasciare l’offerta o il donativo, cosa che normalmente (purtroppo!) il 20% dei pellegrini “dimenticano” di fare, danneggiando tutto il sistema della Via Francigena.

Come siamo messi con l’ospitalità lungo il cammino? Sicuramente fra accoglienza pellegrina e quella turistica, le tappe sono ben presidiate anche se nella maggior parte dei casi i posti disponibili sono ridotti. Non bisogna dimenticare che, vista la situazione, quest’anno è obbligatorio prenotare anticipatamente.

Il tratto francese non evidenzia criticità particolari per l’accoglienza, la maggior parte delle strutture tra l’altro non ha praticamente mai interrotto l’attività. La verifica nel tratto svizzero conferma la disponibilità di posti letto nei 200 km di percorso; si sta inoltre cercando di mettere in rete nuove strutture parrocchiali o a donativo.

Per il tratto italiano, partendo da nord si può trovare ospitalità pellegrina nelle cinque tappe con la sola esclusione di Aosta dove, comunque, si trova ovviamente alternativa per il pernottamento. Hanno riaperto numerose strutture in Piemonte e diverse strutture turistiche accolgono i pellegrini con prezzi agevolati. La Lombardia ha un piccolo “buco” tra il confine con il Piemonte fino a Mortara (anche se a Palestro dalla Torre Merlata è prevista, tra l’altro, l’opzione facoltativa di dormire in tenda). E’ un pochino più critica la situazione in Emilia-Romagna dove in diversi punti, tra Piacenza e Berceto, gli ostelli non hanno ancora riaperto. Tuttavia nelle varie tappe ci sono accoglienze turistiche che offrono buone tariffe per i pellegrini. In Toscana e Lazio tante strutture sono già piuttosto attive dal mese scorso e nuove aperture ci sono state di recente. In Toscana, sono chiusi gli ostelli “storici” nelle due città di Lucca e Siena, anche se si trovano ovviamente alternative fra camping, affittacamere e strutture turistiche tradizionali.

Sulla Via Francigena del Sud la situazione per l’accoglienza è in corso di aggiornamento e monitoraggio, così come lo sono il percorso, messa in sicurezza e segnaletica in coerenza con il manuale europeo AEVF.

E’ possibile scaricare gratuitamente i pdf con l’ospitalità Visit alla pagina dedicata. Ci è stato segnalato che a fine luglio altre strutture apriranno. Aggiorneremo certamente il file.

Infine, per quanto riguarda le informazioni generali sul percorso riguardanti Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia, è possibile fare riferimento alla news sempre aggiornata in homepage relativa alle linee guida.

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Cycle to Recycle: in bici per l’ambiente!

Passione per la bici e cura per la bellezza del mondo intorno a noi. Dall’unione di queste vocazioni nasce il progetto Cycle to Recycle. Protagonista di questa avventura è Myra Stals, olandese trapiantata in Italia da più di sette anni, prima a Firenze e oggi a Torino.

Dopo anni da coordinatrice accademica presso università straniere, Myra ha deciso di dare una svolta alla sua vita, dedicando tutte le sue energie alle passioni che la fanno sentire viva, bicicletta e ambiente.

Tutto ha inizio nel 2016 quando Myra compie il suo primo grande viaggio attraversando 18 paesi europei nell’arco di quattro mesi, per ripartire poi verso i Balcani nel 2018. Esperienze meravigliose e intense, ma che, nonostante la bellezza del viaggio e la conoscenza di altre culture, portano alla luce la situazione devastante dell’inquinamento dovuto a rifiuti di plastica ovunque, sia nei Balcani, ma anche in Germania e in Finlandia.

Nel 2019 quindi Myra decide di mettersi in gioco ed essere proattiva, prende la decisione di far nascere Cycle 2 Recycle.

Il progetto ha come scopo principale sensibilizzare le persone al grande problema dell’inquinamento di plastica nel nostro ambiente. Nell’estate del 2019 Myra pedala per oltre 2000 km con una bici cargo pesante (non assistita!), attraversando le Alpi ben due volte e raccogliendo 43 kg di rifiuti di plastica. Per quanto pochi possano sembrare, si tratta dell’equivalente di 4300 bottiglie vuote da 500 ml!

Nei suoi sogni nel cassetto sta aspettando un viaggio attraverso il suo paese d’adozione, l’Italia. Visto che l’emergenza sanitaria Covid-19 la costringe a rimandare nel 2021 un viaggio di quattro mesi attraverso otto paesi europei, è allora che Myra elabora un nuovo piano, per essere utile all’ambiente come sempre, ma anche alle tante persone duramente colpite dalla crisi economica a causa della pandemia.

Una raccolta fondi itinerante per il Banco Alimentari per supportare le famiglie rimaste senza lavoro, naturalmente… pedalando e raccogliendo rifiuti di plastica! Si parte allora per il nuovo progetto: “Cycle 2 Recycle for Italy”!

Tre mesi partendo da Torino a inizio Luglio, lungo la Via Francigena fino a Santa Maria di Leuca in Puglia, tornando al nord affrontando le Dolomiti prima di tornare a Torino. 6500 km, (purtroppo) diversi kg di plastica lungo il percorso e speriamo tanti fondi per supportare chi oggi si trova in difficoltà.

Myra ci accompagnerà lungo il suo viaggio con dirette Facebook sulla sua pagina e condividerà sui suoi profili Instagram e Twitter i momenti del suo viaggio e i luoghi più belli lungo la Via Francigena!

A oggi Myra ha già raggiunto la cifra necessaria per partire grazie a una campagna crowdfunding e tanta generosità, che le permetterà di compiere questa avventura. Qualsiasi donazione extra verrà devoluta al Banco Alimentare.

Noi siamo con lei, la seguiremo e condivideremo il suo importante progetto, le auguriamo di essere forte, di resistere in ogni salita fisica e mentale di questa grande impresa e di raggiungere gli importanti obiettivi per cui si è messa in viaggio.

Nell’attesa vi lasciamo nella bellezza di due video dei suoi viaggi passati, prima di seguirla e sostenere, per chi può anche concretamente, questa sua nuova avventura!

Chi volesse supportare il viaggio e progetto di Myra, offrendo ospitalità e accoglienza oppure assistenza tecnica, può contattarla direttamente attraverso il suo sito

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Il 2019 della Via Francigena: numeri e stime sul flusso dei pellegrini

Riportiamo una fotografia di sintesi sull’andamento della Via Francigena nel 2019 attraverso l’analisi a campione di 2.000 credenziali AEVF e alcune riflessioni. Si tratta di stime, non esaustive, ma utili per stimolare riflessioni sulle potenzialità della Via Francigena. Proprio la Via Francigena, gli itinerari culturali e il sistema del cammini rappresentano un esempio ideale di turismo post-pandemia. 

Invitiamo a consultare il documento completo di tutti i dati, disponibile al seguente link.

DATI IN EVIDENZA

  • La Via Francigena diventa sempre più internazionale: le persone provengono da oltre 60 Paesi! In Europa, oltre l’Italia, i grandi frequentatori del cammino sono francesi, tedeschi e svizzeri;
  • Dall’America incrementano Sati Uniti e Canada. In Asia emergono Cina, Corea del Sud, Giappone;
  • A piedi l’80%, in bicicletta il 19,7%, a cavallo lo 0,3%;
  • La scelta dell’accoglienza si conferma al 50% presso ostelli, l’altro 50% presso strutture che offrono maggiori servizi;
  • I luoghi preferiti per la partenza: Passo del Gran San Bernardo, Lucca, Siena, Fidenza e Pavia in Italia. Losanna in Svizzera;
  • La Via Francigena abbraccia un pubblico tra 16 e 80 anni. Cresce la fascia 25-34 anni;
  • Il profilo del pellegrino: istruito, appassionato di cultura e natura, curioso, alla ricerca di esperienzialità, amante del buon cibo lungo il cammino.
  • Aumentano il numero di servizi ed imprese che sostengono la Via Francigena;
  • La Via Francigena favorisce lo sviluppo dell’economia dei territori;
  • La stima dei camminatori 2019 è di 50.000, suddivisi sul percorso europeo;
  • Sul sito www.viefrancigene.org oltre 4 milioni di pagine visitate e registrati 620.000 utenti;

CREDENZIALI. Sono aumentati i punti di distribuzione delle credenziali AEVF, grazie anche alla collaborazione di molti uffici del turismo e associazioni locali. Si è passati da 52 a 74 unità lungo tutto il tratto europeo.  Tra i nuovi punti si segnalano, tra gli altri, Canterbury (UK), Parigi (FR), Orsiéres (CH), Aosta, Milano, Viterbo (IT). Per la Via Francigena nel Sud, Monte Sant’Angelo e Barletta.

IL PROFILO DI CHI VIAGGIA. Il mezzo di trasporto? A piedi per l’80%, in bicicletta per il 19,7% e a cavallo per lo 0,3%. L’età media dei pellegrini è così suddivisa: 8% tra 18-24; 21% tra 25-34, 18% tra 35-44, 19% tra 45-54, 22% tra 55-64, 10%. I giovani sotto i 17 anni il 2%.
La percentuale di uomini e donne registrata è stata rispettivamente di 52% e 48%.
I mesi di partenza preferiti sono stati, nell’ordine, agosto (19%) e settembre (16%), aprile (12%) e ottobre (12%). I mesi freddi, da dicembre a gennaio, hanno raccolto oltre il 10% di camminatori.

La nazionalità di riferimento rilevata dalla credenziali AEVF è stata in prevalenza italiana (70%) a conferma di tre fattori: una tendenza in crescita nella Penisola di un turismo fatto di esperienzialità, outdoor e di cammini; la poca conoscenza della Via Francigena al di fuori dell’Italia; in alcuni Paesi, come Germania e Paesi Bassi, i tour operator e associazioni distribuiscono una loro propria credenziale.

Per quanto riguarda le nazionalità più presenti sulla Via Francigena, in Europa si segnalano, in ordine decrescente: Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Inghilterra, Paesi Bassi, Danimarca, Belgio. Dall’America sono in prevalenza gli Stati Uniti e Canada i Paesi di riferimento per la parte nord, Brasile e Argentina per la parte sud. Dall’Asia, è rilevante l’incremento di pellegrini dalla Cina, Corea del Sud e Giappone. L’Australia si conferma un continente “amico” della Via Francigena con un flusso costante di pellegrini verso tutto il tratto europeo del cammino. In totale si contano oltre 60 Paesi rappresentati sul cammino, tra i quali Singapore, Nuova Zelanda, Taiwan. Si evidenzia un enorme spazio di crescita che, con un’adeguata azione promozionale, può arrivare a decuplicare i numeri attuali della Via Francigena.  

LA PARTENZA, UNA META, TANTE METE. Interessanti i dati relativi ai diversi punti di partenza della Via Francigena in Italia. In ordine sono: il Passo del Colle del Gran San Bernardo 17%, Lucca 15%, Siena, Fidenza e Pavia 6%. Seguono poi Siena, Acquapendente, Viterbo. Sono comunque molteplici i luoghi scelti per la partenza in ognuno dei quattro Paesi. Canterbury per l’Inghilterra, km zero del cammino. Per la Svizzera, emerge Losanna.
Per quanto riguarda la meta finale del viaggio, la città di Roma e la Basilica di San Pietro in Vaticano sono stati il punto di arrivo per il 48% dei viandanti.

LE MOTIVAZIONI. Quali sono le motivazioni dei pellegrini? Si confermano quelle spirituali, legate alla ricerca e a un contesto immateriale che ben si coniuga con l’esperienza del cammino. La motivazione spirituale, per la maggior parte, viene abbinata a quella del turismo culturale.

L’andamento del 2022 conferma per certi versi quanto già registrato, ad esempio sulla preferenza del percorrere il cammino a piedi rispetto all’uso bici, e della nazionalità dei pellegrini che conferma l’attrattività della Via Francigena soprattutto verso gli italiani, sebbene l’interesse verso il cammino stia crescendo sempre di più sia dentro che fuori dall’Europa. Tra le motivazioni che spingono ad intraprendere il viaggio è sempre presente una componente spirituale per alcuni, ma le ragioni sono per lo più legate a preponderante desiderio di vivere la natura praticando attività sportiva e in buona parte di scoprire nuovi gusti e sapori.

L’esperienza del cammino della Via Francigena è un viaggio in condivisione, poiché molti partono in gruppo o in coppia. Questo perchè, anche per i pellegrini più esperti, vivere il cammino insieme consente di affrontare le bellezze e le difficoltà condividendo le emozioni, un fattore che rende realmente indimenticabile l’esperienza. Nel tempo sono nati e cresciuti gruppi anche online per lo scambio di consigli e informazioni, oltre che di racconti sui viaggi lungo la Via Francigena. In questo può sicuramente essere utile la app di All Trails, in cui è possibile scambiare suggerimenti e segnalazioni lungo i percorsi del cammino e scaricare mappe, fruibili anche offline, ma anche foto del proprio viaggio in tempo reale.

LE SFIDE PIU’ GRANDI PER IL FUTURO. Nel futuro più immediato si tratterà in primis di capire come la Via Francigena e tutto il suo sistema di accoglienza, ospitalità ristorazione, servizi, riusciranno a reagire all’emergenza sanitaria COVID ancora in corso, anche in base alle direttive che verranno prese ai livelli nazionali. Questo è uno dei punti che, tra gli altri, verrà discusso con il Comitato Europeo di Coordinamento Interregionale Internazionale (CECTI) convocato da AEVF per il 28 aprile 2020 in via telematica. In questa fase di incertezza, anche per il turismo, è importante cercare di trovare strategie comuni per affrontare al meglio il futuro della Via Francigena, outdoor e cammini.

I dieci punti strategici per il futuro: la promozione internazionale ed servizio dell’accoglienza pellegrina con particolare riferimento ad ostelli, strutture religiose, rifugi per viandanti. Un maggiore protagonismo e consapevolezza di regione Lazio, la “Galizia” della Via Francigena, per far decollare la Via Francigena. Utilizzare al meglio i 20 milioni di euro che il Ministero dei Beni Culturali Italiano ha assegnato al tratto italiano del percorso, nonché perfezionare un sistema strutturato di manutenzione del percorso su scala europea. Necessario implementare gli strumenti di comunicazione e lo story telling del cammino, così come occorre recuperare i valori spirituali della Via Francigena, iniziando a pensare al Giubileo 2025. Servirà la creazione di un osservatorio unico e un obiettivo da non mancare è quello della candidatura europea della Via Francigena a Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Ritengo fondamentale che si lavori allo sviluppo e fruizione di alcuni tratti simbolici del cammino, percorribili in 8-10 giorni, come ad esempio Canterbury-Arras, Arras-Reims, Besançon-Losanna; Martigny-Ivrea o Fidenza-Lucca. Ampliare infine la collaborazione con le associazioni amiche e trails angels lungo la Via Francigena per la sua animazione su scala locale.

Luca Bruschi
Direttore AEVF

Si invita a scaricare il documento completo di tutti i dati, qui allegato in formato scaricabile.

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AEVF presente alla conferenza di chiusura del progetto “Italia, Grecia e Turchia a piedi”

L’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) ha partecipato alla conferenza di chiusura del progetto “Italia, Grecia e Turchia a piedi”, lo scorso 6-7 Febbraio presso Izmit, in Turchia.
L’evento ha rappresentato la chiusura dei lavori dell’importante progetto durato 12 mesi. Un’iniziativa di largo respiro, finanziata dall’Unione Europea e promossa dall’ONG turca Culture Routes Society in collaborazione con AEVF e l’ONG greca Trace Your Eco.

L’evento appena concluso ha fornito una straordinaria opportunità per presentare I risultati del progetto, condividere buone prassi lungo la Via Eurasia e rinforzare il clima di cooperazione fra I partner coinvolti.

I lavori di chiusura hanno portato a Izmit, sede dell’incontro, più di 80 partecipanti provenienti da tutto il mondo, rappresentati di istituzioni pubbliche, associazioni, università e di realtà private.

La Via Eurasia rappresenta oggi un vero e proprio “ponte culturale” fra Europa e Turchia, l’itinerario si snoda infatti attraverso cinque Paesi: Italia, Albania, Repubblica di Macedonia del Nord, Grecia e Turchia.

Un’opportunità unica che promuoverà lo sviluppo di un turismo sostenibile, incentiverà il dialogo interculturale e sosterrà le aree rurali più svantaggiate lungo il percorso.

Durante la sessione mattutina del 7 Febbraio sono stati presentati I seguenti risultati raggiunti nell’ambito del progetto:

  • coinvolgimento dei Comuni lungo il percorso culturale proposto in Turchia, Grecia e Italia;
  • sopralluogo in Puglia e viaggio di approfondimento in Turchia e in Grecia;
  • implementazione di materiale di comunicazione, quale sito Web, brochure, pannelli per eventi, etc.
  • condivisione di buone prassi in termini di governance, sviluppo delle potenzialità e promozione;
  • mappatura del patrimonio culturale lungo il percorso;
  • sviluppo di partneriati e del dialogo interculturale tra i partner e le amministrazioni locali.

Luca Bruschi, direttore AEVF, ha quindi condiviso le buone prassi sulla Via Francigena con un focus particolare dedicato al caso della Via Francigena del Sud.

Nel corso della sessione pomeridiana, la Bogazici University, riferimento di primo piano del Comitato scientifico della Via Eurasia, ha tenuto un seminario sul turismo sostenibile.
Durante il secondo giorni di lavori il Comitato scientifico e il Consiglio di amministrazione della Via Eurasia hanno discusso del consolidamento della struttura di gestione del percorso e delle future azioni volte a sviluppare la vitalità dell’itinerario.

Il Comitato scientifico ha portato avanti analisi e ricerche approfondite, in collaborazione con il responsabile del Comitato di gestione Elena Dubinina, al fine di redarre un dossier per la certificazione della Via Eurasia come Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa.

La presentazione del documento è prevista per il 30 Settembre 2020.

A lato alcune foto della conferenza a Izmar. Credits Via Eurasia.

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FORMAZIONE IN CAMMINO, LA PROPOSTA DI AEVF PER GLI ENTI PUBBLICI, COMUNITÀ LOCALI E AZIENDE

Formare gli stakeholder territoriali e rispondere alle esigenze di una domanda turistica sempre più esperienziale e sostenibile. E’ questo l’obiettivo del progetto “Formazione in Cammino” lanciato dall‘Associazione Europa delle Vie Francigene (AEVF) e rivolta ad Enti pubblici, Uffici del Turismo, associazioni di categoria, aziende e comunità locali. Nella fase di lancio il progetto riguarderà il tratto italiano della Francigena, per essere esteso poi a tutto il percorso europeo.

Perchè un progetto formativo?

Per migliorare l’accoglienza, stimolare l’aumento dei flussi turistici e generare vantaggi economici concreti è fondamentale qualificare il prodotto turistico a livello locale mediante la formazione e il coinvolgimento diretto degli attori che gravitano nel mondo Francigena. La competizione tra i numerosi cammini italiani, non si gioca infatti solo sul livello di infrastrutturazione ma anche sullo sviluppo del prodotto turistico. Per vincere questa sfida è necessario rispondere con professionalità e servizi alle esigenze specifiche della domanda.

Obiettivi del percorso:

In questo contesto, l’offerta formativa proposta da AEVF, intende coinvolgere e formare i protagonisti delle Vie Francigene. Obiettivo: migliorare l’accoglienza a livello locale per il fruitore dei cammini, nelle sue variegate tipologie (pellegrino, escursionista, turista, ciclista, camperista, ecc.); incrementare la personalizzazione di servizi già esistenti o la nascita di nuovi servizi (trasporto bagagli, noleggio biciclette, ospitalità povera, ecc.) e favorire la conoscenza e l’utilità degli strumenti di informazione e promozione territoriale già attivi (APP, sito web, loghi, eventi, ecc.).

Una richiesta di approfondimento che arriva direttamente dai territori, così come emerso dal questionario realizzato da AEVF rivolto alle amministrazioni comunali lungo la Via Francigena. L’80% degli intervistati considera fondamentale aumentare le competenze degli operatori economici e delle associazioni locali concentrando l’attenzione sulle caratteristiche della domanda turistica, la comunicazione, il marketing e temi sempre più attuali quali il turismo sostenibile e responsabile.

Metodologia e modalità:

AEVF propone un percorso formativo per enti pubblici, comunità locali e aziende suddiviso in diversi livelli e adattato al contesto di riferimento. Un vero laboratorio che alterna una fase teorica e di dibattito a momenti pratici e interattivi, con tavoli di lavoro utili a sperimentare diversi casi di studio. Sono previste sessioni specifiche che permettono ai partecipanti di favorire la condivisione delle conoscenze, lo scambio di informazioni, la coesione di gruppo e il lavoro in rete.

La metodologia adottata sarà esperienziale, interattiva e omogenea, con strumenti didattici innovativi da utilizzare in forma presenziale o a distanza. Il percorso formativo avverà con dei formatori esperti nel marketing per il turismo attivo, gestione delle destinazioni turistiche e processi partecipativi, ad esperienza pluriennale nella valorizzazione di Cammini e Itinerari Culturali.

E’ prevista una certificazione AEVF per i Comuni e gli operatori che intraprendono il percorso formativo. (Certificazione di partecipazione o eccellenza in base al tipo di percorso intrapreso). Il raggiungimento del livello di eccellenza prevede l’apposizione del marchio d’eccellenza sul sito www.viefrancigene.org.

Per info e contatti:  Tel. +39 0523 492792 . Email: formazione@viefrancigene.org

In allegato il depliant scaricabile.

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I love Francigena, il format conferma il successo e fa il bis in Emilia Romagna

Si chiude con un bilancio più che positivo l’edizione 2019 di I love Francigena. L’evento ideato dall’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) ha portato decine di camminatori alla scoperta dell’itinerario con due date: il 7 settembre lungo la tappa da Cassio a Berceto e il 14 settembre da Pontenure a Fiorenzuola d’Arda.

L’iniziativa, gratuita, quest’anno è stata inserita nel calendario eventi “I love cammini Emilia Romagna” il progetto promosso da APT Servizi Regione Emilia-Romagna in collaborazione con la Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna e l’associazione AIGAE per vivere i cammini storici dell’Emilia Romagna da Piacenza a Rimini.

La prima passeggiata si è svolta tra i boschi e le mulattiere da Cassio a Berceto, ultimo borgo storico prima del valico appenninico della Cisa verso la Toscana. L’iniziativa è stata realizzata con la collaborazione del comune di Berceto che ha accolto i partecipanti con un buffet, alla presenza del sindaco Luigi Lucchi.

La seconda uscita, nella campagna padana, si è svolta in collaborazione con l’associazione Fiorenzuola in Movimento, i comuni di Pontenure, Cadeo e Fiorenzuola d’Arda. I camminatori, accompagnati dallo staff AEVF, hanno potuto ammirare anche alcuni luoghi culturali e naturalistici come il castello di Paderna, il castello di Cerreto Landi, attraversare il guado del torrente Chiavenna e arrivare infine alla Collegiata di Fiorenzuola d’Arda. Quest’ultima camminata, ha visto la partecipazione di alcuni amministratori locali: Manola Gruppi, sindaco di Pontenure; Marco Bricconi, sindaco di Cadeo insieme a Toma Maria Lodovica, vicesindaco e Alessandro Genesi, assessore al Patrimonio Opere Pubbliche; Romeo Gandolfi sindaco di Fiorenzuola d’Arda.

Anche in questa occasione non è mancato il finale dedicato al gusto grazie alla collaborazione della Parrocchia di San Fiorenzo, dove, i partecipanti hanno potuto apprezzare la genuinità e il sapore della torta fritta cucinata al momento dai volontari.

I love Francigena rappresenta un’occasione di incontro, scoperta del territorio e valorizzazione del percorso. In quest’ottica, in particolare, i due sindaci, Marco Bricconi e Romeo Gandolfi hanno preso parte alla camminata, incontrandosi dopo il guado del Chiavenna. I partecipanti hanno inoltre aiutato lo staff AEVF nella manutenzione della segnaletica e nella raccolta di alcuni rifiuti.

Le due camminate sono state realizzate con il sostegno di Banca Generali Private nell’ambito della collaborazione con AEVF per la promozione dell’Itinerario culturale della Francigena. Banca Generali Private è infatti attiva sul tema sostenibilità ambientale e della valorizzazione delle eccellenze culturali e il progetto “I Love Francigena” può definirsi la perfetta esemplificazione di questo approccio.

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I love cammini lungo la Via Francigena, due giornate a passo lento in Emilia Romagna

Ritorna a settembre l’appuntamento con “I love cammini Emilia Romagna”. Sono due le date dedicate alla Via Francigena per vivere e conoscere l’itinerario a passo lento: il 7 settembre da Cassio a Berceto e il 14 settembre da Pontenure a Fiorenzuola d’Arda.

L’iniziativa rientra nel progetto promosso da APT Servizi Regione Emilia-Romagna in collaborazione con la Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna e l’associazione AIGAE per vivere i cammini storici dell’Emilia Romagna da Piacenza a Rimini.

Sabato 7 settembre sarà possibile percorrere 10,4 km dell’Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa fra boschi e mulattiere da Cassio a Berceto, ultimo borgo storico prima del valico appenninico della Cisa verso la Toscana.

Il 14 settembre “I Love Cammini Emilia Romagna” porterà alla scoperta della Francigena nella campagna padana da Pontenure a Fiorenzuola. Le date francigene sono organizzate dall’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) in collaborazione con Banca Generali Private e l’associazione Fiorenzuola in Movimento.

Come partecipare? L’escursione è gratuita, l’unico obbligo è prenotarsi sul sito camminiemiliaromagna.it

Bastano un paio di scarpe da ginnastica, meglio se con una suola rigida e a carrarmato, un cappellino, uno zainetto e si è già pronti per prenotarsi a uno dei weekend gratuiti della prima edizione di “I love Cammini Emilia Romagna 2019”. I percorsi non superano quasi mai i 10 km – la maggior parte anzi si limita a 7 o 8 km – e sono adatti a tutti. Si parte verso le 9.30 del mattino e si rientra nel pomeriggio. Ogni rientro è stato calcolato in modo da permettere di prendere (se si vuole) i mezzi pubblici per tornare a casa.

Maggiori informazioni sul sito: www.camminiemiliaromagna.it e https://www.viefrancigene.org/it/I-love-francigena/

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PROGETTO “ITALIA, GRECIA, TURCHIA IN CAMMINO”: INCONTRO DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE IN TURCHIA

Il 23 e 24 luglio 2019 la Via Francigena ha partecipato al meeting intermedio del progetto “Italia, Grecia e Turchia in cammino” (12 mesi), svoltosi nel villaggio turco di Misi a due passi da Bursa.
Il progetto, guidato dalla NGO turca “Culture Routes Society” in collaborazione con l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) e l’associazione greca “Trace Your Eco“, ha come obiettivo quello di sviluppare l’itinerario internazionale della Via Eurasia da Bari a Demre, attraverso Italia, Albania, Macedonia del Nord, Turchia.

Il meeting tecnico si è focalizzato sulla governance e le priorità degli itinerari culturali del Consiglio d’Europa: sviluppo sostenibile, memoria, gioventù e discipline artistiche. Luca Bruschi, direttore AEVF, ha presentato le buone pratiche dell’itinerario e il lavoro di implementazione lungo la Via Francigena del sud.

La città di Nilufer ha ospitato l’evento mostrando lo sviluppo del percorso della Mysian Way (300km) ed il coinvolgimento delle comunità locali. All’interno di questa due giorni, AEVF, ha partecipato attivamente alla visita studio per scoprire la Mysian Way, itinerario legato all’antica civiltà della quale il cammino prende il nome. Il punto di partenza è nel pittoresco villaggio di Misi e la tappa di 10 km permette di raggiungere a piedi il lago Doganci Baraji lake. 

Durante la visita, i partecipanti hanno incontrato rappresentanti di istituzioni, associazioni e volontari locali. Hanno infine visitato un forno gestito da un’associazione locale di donne che opera sul territorio. La visita si è conclusa al Museo della migrazione di popolazioni che racconta storie di persone e manufatti artigianali.

Leggi di più:

Culture Routes Society: Turkey, Greece & Italy on Foot Project – Bursa Meeting

Municipality of Nilüfer: Türkiye İtalya ve Yunanistan’ın kültür rotaları Nilüfer’de birleşiyor

Il progetto è cofinanziato dall’Unione Europea.

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Viaggio in Puglia per il Progetto ‘Italia, Grecia e Turchia a piedi’

Dal 27 maggio al 1 giugno, l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) ha effettuato una visita di studio in Puglia nell’ambito del progetto di cooperazione ‘Italia, Grecia e Turchia A Piedi’.

La visita, svoltasi con gran successo, ha coinvolto partecipanti provenienti da, Italia, Turchia, Grecia e Olanda. L’incontro è stato utile per lo studio delle best practices di ospitalità e lo sviluppo degli itinerari di pellegrinaggio lungo la Via Francigena, i partecipanti hanno inoltre potuto esplorare la Regione Puglia e scoprirne le tradizioni, i costumi e la cultura locale.

Il primo giorno, i partecipanti dopo aver assaggiato il famoso pane locale di Monte Sant’Angelo, hanno visitato l’antico Santuario di San Michele Arcangelo, sito patrimonio UNESCO, sono stati poi ricevuti dalle associazioni locali e dai rappresentanti del Comune.

Il giorno seguente, il gruppo si è recato a San Giovanni Rotondo – paese noto per il suo legame con Padre Pio- ed ha visitato l’ostello dei pellegrini, situato in una torre storica, e promosso dall’amministrazione locale. Nel pomeriggio è stato visitato il magnifico Parco Nazionale del Gargano.

Gli ultimi giorni della visita di studio si sono concentrati sulle città costiere di Trani, Polignano a Mare e Monopoli e le loro strutture ricettive, tra queste anche un esempio di ‘albergo diffuso’ – un albergo con camere, appartamenti e servizi dislocati in edifici diversi con una reception unica.

Il percorso di 7 km sulla costa lungo la Via Francigena del Sud è stata un’entusiasmante opportunità per vivere La Via nella sua piena realtà. Gli ultimi due giorni sono stati spesi nell’incantevole città di Bari, dominata dalla grandezza della Basilica di San Nicola. Questa è stata l‘occasione per il gruppo d’incontrare i rappresentanti della regione Puglia e dell’AEVF e confrontarsi con le best practices di costruzione, gestione della rete e la promozione.

La visita è stata una importante opportunità sia per approfondire le tematiche riguardanti le migliori pratiche di accoglienza e ospitalità e che per scoprire la regione Puglia. Ringraziamo gli organizzatori e tutti i soggetti interessati che hanno contribuito alla realizzazione della visita di studio” afferma AEVF.

Il progetto ‘Italia, Grecia e Turchia a Piedi’ è finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma  ‘Civil Society Dialogue V’ implementato dalla Direzione Affari Esteri del Governo Turco.

Maggiori informazioni sulla Società degli Itinerari Culturali

Via Eurasia

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