Cresce la Toscana del turismo sostenibile. Crescono i numeri, il fatturato, il lavoro, anche con il contributo della Francigena.
E soprattutto cresce l’offerta degli operatori con l’obiettivo di soddisfare una domanda sempre più spesso alla ricerca non soltanto di occasioni di svago e visita legate alle risorse più pregiate, città d’arte e costa, ma di prodotti di nicchia votati ad una fruizione del territorio rispettosa dell’ambiente, delle popolazioni locali, delle diversità culturali, alla ricerca di interazione sociale, sicurezza, benessere e magari dei periodi dell’anno meno affollati.
Il turismo toscano nel 2014 (con un’incidenza del 6% sul Pil e del 10% sul lavoro attivato) ha conosciuto un anno di crescita, in controtendenza rispetto al resto del Paese. Secondo i dati Irpet presentati a luglio 2015, mentre in Italia le presenze sono calate dell’1,5%, in Toscana sono aumentate dell’1,2%. Il saldo positivo in fatto di creazione di posti di lavoro tra il 2009 e il 2014 si è attestato sulle 6500 unità, con una crescita più accentuata del turismo extralberghiero (agriturismi, appartamenti, affittacamere) pari all’1,5% rispetto a quello alberghiero. Nei primi cinque mesi del 2015, secondo i dati prodotti dal Centro Studi Turistici per conto di Toscana Promozione, si è registrato un +2,8% di arrivi (4,1 mln) e un +3,2% di presenze (10,9 mln), per un aumento di +358 mila presenze e +113 mila arrivi rispetto al 2014. Sono stati gli stranieri a trainare la domanda, con +6,2% di pernottamenti (55,7% la quota di mercato) mentre i pernottamenti degli italiani sono calati dello -0,4% (44,3% la quota di mercato). Tendenza confermata anche nel periodo estivo dove, secondo le stime del CST, la Toscana ha ottenuto risultati come non si vedeva da anni grazie ad un +3,6% dei pernottamenti (+800mila unità) rispetto allo stesso trimestre del 2014. Ottimo il contributo degli stranieri (+3,9) ma altrettanto buono quello degli italiani (+3,2%). Stime ottime anche per comparti strettamente collegati al turismo sostenibile come l’extralberghiero e l’agriturismo, rispettivamente +2,9% e +4,2%. Anche la montagna registra un +4,1% grazie al buon andamento sia della domanda italiana (+3,2%) che di quella straniera (+4,9%).
Francigena
Dalla sua apertura ufficiale (giugno 2014) la Via Francigena rappresenta un prodotto turistico dall’elevato tasso di attrattività tanto che, secondo i dati Istat, il 13% del movimento turistico regionale è attribuibile ai comuni del tratto toscano il quale, allo stato attuale, è l’unico interamente fruibile in sicurezza, ben segnalato e dotato delle necessarie infrastrutture di servizio. L’offerta ricettiva conta 2.600 strutture e oltre 81 mila posti letto, con una prevalenza (80%) dell’extralberghiero. Il percorso ufficiale, da Canterbury a Roma, è lungo 1800 km ed articolato in 79 tappe attraverso 4 Paesi (Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia). Quello italiano attraversa 7 regioni e 140 Comuni con 44 tappe mentre il tratto toscano, 370 km, attraversa 38 Comuni. La Toscana ha recuperato il tracciato investendo 16 milioni di euro (8 per la messa in sicurezza, 2 per la segnaletica e 6 per le strutture ricettive). Si calcola che i fruitori del tratto toscano generano ogni anno circa 150mila pernottamenti diretti e molti di più indiretti.
Cicloturismo
La bicicletta è il mezzo sostenibile per eccellenza. La Toscana lo ha capito da tempo ed ha inziato a muoversi per venire incontro ad una domanda turistica in grande crescita. Secondo un recente studio commissionato dal Parlamento Europeo alla European Cyclists’ Federation, sarebbero 25.6 milioni i cicloturisti pernottanti nel mondo, per un valore complessivo di 54 miliardi di euro all’anno. Il Rapporto del Consorzio Italy Bike Hotels stima che in Europa si fanno ogni anno quasi 2 milioni e 300 mila vacanze in bici per 44 miliardi di euro spesi, 9 dei quali solo nei servizi ricettivi per un totale di 22,4 milioni di pernottamenti. I cicloturisti italiani sono circa 1 milione e mezzo, 400 mila di questi scelgono la Toscana. Un settore di nicchia in forte espansione insomma che vede l’Italia in generale e la Toscana in particolare ancora un po’ in ritardo in Europa rispetto ai paesi più attrezzati, come Olanda, Austria, Francia e Germania. Oltre un terzo delle 1500 proposte di soggiorno in Toscana suggeriscono percorsi in bicicletta, attraverso oltre 25 mila chilometri di strade (asfaltate e bianche) in grado di offrire ogni tipo di scenario (pianura, collina e montagna). La Regione varerà a breve alcune misure interessanti, come il bonus per i pendolari abbonati al servizio ferroviario che acquisteranno una bici pieghevole (trasportabile in treno gratuitamente), le card per viaggiare in treno con la bicicletta (quella non pieghevole), 50 euro l’anno per tutti i giorni o 20 solo nei fine settimana e festivi. Stanziati 4 milioni per le piste nelle città e 18 milioni in tre anni, dal 2014 al 2016, per la ciclovia che, dal Sentiero della Bonifica tra Stia ed Arezzo, si allungherà lungo l’Arno fino alla foce, 432km in tutto. Definito il tracciato del corridoio tirrenico: 291 chilometri, dal confine della Liguria fino all’inizio del Lazio, attraverso trenta comuni, cinque province, dodici porti e due parchi regionali. La Regione lo ha inserito all’interno di un progetto più vasto (che coinvolge Liguria, Francia, Corsica e Sardegna e il Programma comunitario Italia-Francia Marittimo 2014-2020) con l’obiettivo di ottenere 6 milioni di contributi europei.
Turismo enogastronomico
In primo piano il progetto Vetrina Toscana, programma realizzato dalla Regione insieme a Unioncamere per la promozione di una rete di ristoranti e negozi alimentari che valorizzano prodotti tipici (vedi scheda). Sempre grazie alla collaborazione tra Regione e Unioncamere merita una menzione il progetto sul Pesce Dimenticato. Finanziato nell’ambito del Fondo Europeo per la Pesca, da tre anni si batte per tutelare la salute del nostro mare promuovendo l’utilizzo delle specie meno appetibili sul mercato, perché poco conosciute, ma che portano notevoli vantaggi da un punto di vista economico (l’ampia disponibilità permette prezzi più bassi), della salute (mangiare questo tipo di pesce consente di diversificare l’apporto adeguato di acidi grassi omega 3 e omega 6) e dell’ ambiente (limitare la tendenza dei mercati a proporre prodotti provenienti da molto lontano o di specie ittiche più conosciute ma sovrasfruttate). La promozione ha riguardato la grande distribuzione, i ristoranti di Vetrina Toscana, le mense e gli Istituti alberghieri a cui è stato dedicato un concorso per imparare a cucinare queste specie e formare gli chef del futuro. Il progetto in questione ha tra l’altro promosso l’attività di pesca-turismo, vale a dire la possibilità fare uscite in mare imbarcandosi su una motobarca insieme ai pescatori e trascorrere una giornata di pesca sperimentando il loro lavoro.
Altre proposte meno articolate ma altrettanto interessanti e suggestive riguardano la rete di Ippovie toscane (istituita attraverso l’individuazione e la certificazione di 5 anelli) che consente anche a semplici appassionati di visitare luoghi non facilmente conoscibili e di scoprire il territorio senza alcun impatto di tipo ambientale ed ecologico; oppure ‘Binari senza tempo’, l’iniziativa ideata dalla Fondazione FS e dal Ministero dei beni culturali e del turismo con la collaborazione della Regione, dei Comuni di Siena e Montalcino e dell’Unione dei Comuni Amiata-Val d’Orcia, per percorrere su convogli storici tratte dismesse o sottoutilizzate di grande interesse storico-turistico come la ‘Ferrovia della Val d’Orcia’, 51 km da Asciano a Monte Antico nell’incantevole paesaggio delle Crete Senesi.
Fonte: Regione Toscana