L’edizione 2019 del Festival europeo “Vie Francigene, Cammini, Ways, Chemins 2019” è dedicato al tema “La Via femminile. Sensibilità nei paesaggi umani e naturali”. Il viaggio con le testimonial di quest’anno continua con Valentina Lo Surdo.
Valentina è una conduttrice radiotelevisiva, pianista classica con anima rock, trainer di comunicazione, ma anche presentatrice, speaker e attrice, ogni volta che può parte come reporter di viaggi in cammino, meglio se in solitaria, all’ascolto del mondo.
L’intervista – Valentina Lo Surdo: il Primo Movimento è il cammino
“La mia vita è in cammino, in costante cammino. Non ho mai smesso di andare, di svoltare a destra oppure a sinistra, di decidermi per improvvise sterzate, accelerando, rallentando, e poi guadagnando il meritato riposo. Un riposo che è tale proprio perché si è tanto camminato: perché camminare è la parola che più di qualunque altra descrive il mio stile di vita, la mia filosofia personale, la metafora di questo mio essere qui, nel mondo.
Camminare è l’azione che amo di più fare. Stare nei piedi, sentirli, possibilmente nudi e a contatto con superfici lisce e ruvide, erba o terra, o anche sul parquet di casa, ripercorrendo le venature del legno ad ogni aderenza plantare. Camminare come azione di meditazione, di risveglio quotidiano del corpo, un’attività che mi accompagna nelle pieghe della mia vita, ma che non sempre posso compiere al giusto passo, con le scarpe giuste, in un ambiente ideale. Ma forse è proprio qui il vero bello del camminare, dello stile di vita di chi ama questo gesto. Nell’aver compreso di essere in cammino non soltanto quando sono una solitaria esploratrice dei boschi, ma anche quando dietro la curva mi attende l’inatteso: un appuntamento istituzionale, un contesto formale dove indossare l’abito da sera per una presentazione dal palco, o il tailleur per una lezione in aula. E allora le scarpe si alzano di qualche centimetro, i talloni si sollevano da terra; il passo si fa più scomodo, ma la camminata ne acquista in eleganza.
Integrare, questo è il segreto. Non c’è un meglio e un peggio, un sopra e un sotto tra la natura selvaggia e la professione radiotelevisiva. E così ti può accadere di essere entrambe, la viaggiatrice con al seguito l’essenziale e la presentatrice ufficiale. E di sperimentarlo persino a distanza di poche ore, compiendo l’inaspettato: infilare i tacchi e il vestito da sera, di materiale leggero rigorosamente non sgualcibile, nello zaino del cammino, e di portarli con te per centinaia di chilometri. Tutto vero, quando necessità fa virtù: nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio mi aspettava come ogni anno la presentazione del Rave Clandestino di Musica Classica, una notte bianca all’insegna della grande musica cui non avrei rinunciato per nulla al mondo. La data cadeva nel mezzo della percorrenza di un cammino, cui pure però non volevo proprio rinunciare.
E così mi decido: parto con una sorpresa nello zaino, una sorpresa che si disvela al momento del mio arrivo al Rave, sul palco del concerto lungo una notte. Prendo il microfono, bastoncini nell’altra mano, scarponcini ai piedi e zaino sempre in spalla, e confesso in diretta televisiva di aver camminato fin lì con gli accessori meno raccomandati per questo genere di bagaglio. Il tempo poi di andare di là qualche minuto, di cambiarmi d’abito, spazzolare i capelli e tornare davanti al pubblico, stavolta con l’aspetto irriconoscibile della presentatrice. È il gioco della vita che ti invita a danzare con essa, con i suoi cambiamenti, le sue molteplici forme, senza rinunciare a percorrere un cammino ancora più tuo perché ti segue così come sei. Unico, come il tragitto della tua vita”.
Per info sugli eventi del Festival: https://www.festival.viefrancigene.org/it/festival/