La Via Francigena è divenuta una realtà internazionale fortemente riconosciuta e in costante espansione, culturale e turistica. Questo grande risultato è il frutto dell’intenso lavoro dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, che ha celebrato il 28-30 aprile con un grande evento i 15 anni di attività: una tre giorni di lavori cui hanno preso parte ospiti internazionali, unitamente ad una delegazione del Governo italiano.
Nella splendida cornice del Teatro Magnani di Fidenza ed a Palazzo Farnese a Piacenza hanno preso il via le IV sessioni del convegno internazionale “Via Francigena, via di pace”: un intenso e costruttivo confronto sul passato, presente e futuro della Via Francigena, itinerario culturale del Consiglio d’Europa.
Un convegno nel quale hanno preso la parola oltre cento persone, provenienti da tutta Europa.
Il convegno è stata l’occasione per annunciare l’avvio ufficiale di una serie di progettualità legate alla Via Francigena:
– l’avvio della candidatura Unesco della Via Francigena attraverso il comitato di pilotaggio che è stato istituito dal Ministero per i Beni Culturali in collaborazione con regioni, enti locali ed AEVF. Un progetto che vede una forte condivisione e partecipazione con l’obiettivo comune di arrivare ad iscrivere il cammino all’interno del Patrimonio Monodiale dell’UNESCO.
– Gli immobili pubblici per incentivare la mobilità dolce sostenibile lungo la via Francigena, promuovendo lo sviluppo turistico, culturale ed economico del territorio italiano. L’iniziativa dell’Agenzia del Demanio per la via Francigena ha l’obiettivo di valorizzare i beni pubblici con nuovi e innovativi servizi per i pellegrini e i turisti, cosi come incentivare l’imprenditoria giovanile e lo sviluppo di nuovi progetti da parte delle associazioni, anche sfruttando le opportunità dell’art. 24 del D.L. “Sblocca Italia”.
– La scoperta della via Francigena attraverso le linee dei treni secondarie che, per il 90%, sono prossime al cammino della Via Francigena. L’accordo fra AEVF e Trenitalia permetterebbe di dare un forte slancio e impulso alla fruizione della via Francigena attarverso il recupero di storiche linee di treni.
La tre giorni ha evidenziato l’importanza delle varie anime che compongono la Via Francigena, dalle istituzioni alle associazioni, dagli istitututi di ricerca al mondo legati all’imprenditoria. Punto di partenza, è stata la riscoperta della storia, delle origini e delle radici che hanno portato alla candidatura dell’itinerario culturale del Consiglio d’Europa, nel 1994, e dell’Associazione Europea delle Vie Francigene che è stata fondata a Fidenza nel 2001.
Il dinamismo dei comuni per il rilancio della Francigena è legato ad alcuni aspetti: il senso di riscoperta ad una identità e radici del passato; la possibilità di entrare in un circuito culturale europeo; lo sviluppo territoriale e la nascita di una economia sostenibile; la valorizzazione di politiche ambientali caratterizzate da un turismo slow ed autentico.
Oggi le istituzioni e le associazioni hanno una forte responsabilità per lo sviluppo di questa via europea, in particolare per quanto riguarda il senso di ospitalità ed accoglienza verso i pellegrini, viandanti, visitatori e turisti. Si tratta di un processo partecipativo che sta già oggi coinvolgendo tutto il territorio e le intere comunità, dalle amministrazioni alle diocesi, dalle strutture ricettive a quelle di ristorazione, dal mondo del volontariato ed associazionismo alla rete delle imprese che possono fornire servizi ai camminatori ed ai turisti.
La Via Francigena, come ha ricordato in apertura del Forum il Vescovo di Fidenza Mons. Carlo Mazza, è un volano per far crescere il dialogo interculturale, interreligioso e messaggi di pace che uniscono l’Europa e persone in cammino su questo itinerario culturale: In verità val bene considerare che sulla Via Francigena s’è formato un uomo nuovo, quello che poi si definirà “uomo europeo”. Nel crogiuolo fecondo di incontri, conoscenze, esperienze, si è gradualmente costituito un uomo “cosmopolita”, capace di riunire in sintesi filoni culturali e religiosi in una inedita unità antropologica, caratterizzata dalle dinamiche proprie di un’inculturazione incrociata tra fede, culture, simbologie e linguaggi. Qui in realtà nasce l’Europa della libertà, della solidarietà, della cultura dell’accoglienza di molti popoli. E’ un’Europa “in fieri”, che si attrezza per il futuro.
Luca Bruschi
Gli interventi del Forum sono scaricabili qui