Si sta per chiudere un anno intenso per la Francigena, a testimonianza del grande fermento e delle aspettative che ruotano intorno a questo itinerario culturale europeo frequentato da migliaia di camminatori.
Nel 2014 sono stati celebrati i vent’anni del riconoscimento della Francigena quale “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”. In occasione dell’evento di Acquapendente, il 31 maggio, l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) ha riunito rappresentanti di istituzioni europee, regioni, comunità locali, associazioni e tanti appassionati giunti per festeggiare insieme l’importante anniversario all’insegna dei valori europei che il Consiglio d’Europa continua a trasmettere. Gli itinerari sono veicolo di comunicazione e di scambio tra culture e Paesi e strumento per consolidare l’identità europea: come tali sono considerati patrimonio da salvaguardare e da estendere alle nuove generazioni. Il Manifesto del Ventennale condiviso ad Acquapendente ha delineato i principi e le azioni che sono alla base dello sviluppo futuro della Francigena.
Anno 2014, il boom della Francigena!
Oggi la Via Francigena è al centro di riflettori internazionali; lo dimostra il numero di pellegrini che nel 2014 si sono messi in cammino da Canterbury a Roma, proseguendo per l’Italia del sud in direzione Gerusalemme. Sono arrivati dal Nord e dal Sud America, dall’Asia e da numerosi Paesi Europei con maggiore intensità da Spagna e Francia. In forte aumento anche il numero di camminatori italiani che hanno deciso di scoprire, on the road, la bellezza autentica dell’Italia attraverso il fil rouge della Francigena, in ottica di lentezza ed approccio slow al territorio.
L’esplosione della Francigena si avverte oggi anche a livello mediatico, a partire dalle riviste di settore dedicate agli itinerari, ai quotidiani, alle guide, alla letteratura di viaggio. Un dato significativo proviene dal portale delle Vie Francigene: nel periodo estivo i visitatori sono stati circa 50 mila al mese, ai quali si sono aggiunti gli 80 mila della pagina facebook e l’incremento di iterazioni con altri social come twitter e instagram. Anche il festival “Via Francigena Collective Project 2014”, giunto alla quarta edizione, ha messo in rete numerosi eventi legati dalla matrice Francigena: ben 350 appuntamenti, da Canterbury a Santa Maria di Leuca, hanno coinvolto comunità, istituzioni, associazioni locali.
Un network di diciotto regioni europee per lo sviluppo della Francigena.
La rete di diciotto regioni europee, dal Kent alla Puglia attraverso quattro Paesi (Inghilterra, Francia, Svizzera e Italia), rappresenta uno strumento decisivo per lo sviluppo della Via. Il Comitato europeo di coordinamento, guidato da AEVF, intende facilitare azioni coordinate ed efficaci di sviluppo dell’itinerario nei singoli territori, attraverso un approccio comune europeo, lo scambio di buone pratiche, il raggiungimento di soluzioni condivise riguardanti messa in sicurezza del percorso, segnaletica, accoglienza, ospitalità, eventi congiunti, informazione e comunicazione coordinate, che costituiranno il Master Plan Europeo della Via Francigena e che assicureranno la continuità transnazionale necessaria per il mantenimento della menzione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”. Nel 2014 si sono svolti due incontri: a Milano (27 giugno) e a Reims (12 dicembre). Il ruolo delle Regioni è fondamentale per assicurare gli investimenti necessari per la realizzazione delle infrastrutture di sviluppo per la Francigena. Il modello attuato dalla Regione Toscana, attraverso il Master Plan 2009-2014, è il punto di partenza a livello europeo.
Verso Gerusalemme, un progetto che abbraccia il Mediterraneo
Il 28-30 novembre si sono svolti a Bari gli “Stati Generali delle Vie Francigene nel Sud” finalizzati a richiedere il riconoscimento ufficiale dei percorsi a Sud di Roma di “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” e a promuovere azioni comuni di valorizzazione delle Regioni del Sud. E insieme incoraggiare lo sviluppo di reti di organizzazioni, profit e non profit, che intendono partecipare ai processi di affermazione delle Vie come occasione privilegiata di crescita culturale e turistica. La numerosa presenza di istituzioni locali, associazioni e camminatori testimonia il grande potenziale di questa tratta. Ad inizio 2015 Regione Puglia, attraverso Puglia Promozione, in collaborazione con AEVF intende aprire una sede operativa di AEVF a Foggia per sostenere l’espansione del progetto verso l’area mediterranea.
La rete delle Università e la formazione
L’avvio del Comitato Scientifico internazionale e della rete universitaria è condizione imprescindibile posta dal Consiglio d’Europa per il mantenimento del label europeo in capo ad AEVF. Dal 2012 opera la rete EUNeK che aggrega, per conto dell’Associazione, Università e Istituti di ricerca in diversi Paesi europei (Italia, Francia, Inghilterra, Svizzera, Spagna) con la volontà di allargarsi ad altri Paesi euro-mediterranei. Il 3 dicembre si è svolto a Firenze un incontro di questo network, all’interno del meeting internazionale sulle vie di pellegrinaggio svoltosi in collaborazione con l’Università di Firenze, Regione Toscana ed AEVF. Formazione e ricerca scientifica costituiscono pilastri fondamentali dell’attività di AEVF e continueranno ad essere un tassello fondamentale anche nei prossimi anni.
Il ruolo degli enti locali e dell’accoglienza
La Francigena è al centro delle politiche di sviluppo territoriale di molte amministrazioni comunali. Pur tenendo conto che l’attuale congiuntura economica rende difficile reperire risorse per progettualità legate alla Francigena, sono tanti i comuni che hanno deciso di investire nello sviluppo dell’itinerario. E’ fondamentale infatti il ruolo dei Comuni nel mantenimento del percorso, dei sentieri, della segnaletica.
Il progetto francigeno europeo offre grandi opportunità di visibilità a territori, piccoli borghi e comuni dislocati sul percorso. Parliamo di realtà che, normalmente, sono bel al di fuori dei circuiti turistici internazionali: comuni come Roppolo, Tromello, Orio Litta, Alseno, Filattiera, Fidenza, Capannori, Formello… grazie alla Francigena diventano località conosciute, apprezzate e acquistano una importante dimensione europea.
Il tema dell’accoglienza nei singoli punti tappa diventa oggi elemento imprescindibile per lo sviluppo della Francigena.L’accoglienza povera deve continuare ad essere il punto di partenza da cui sviluppare l’itinerario. Le criticità non mancano ed è sicuramente necessario un maggior numero di strutture a basso costo dislocate lungo la Via per evitare che anche il prossimo anno si verifichi un “overbooking” in alcuni punti tappa nei periodi di massimo flusso. Accordi con parrocchie e diocesi, strutture private, associazioni di camminatori ed hospitaleros potrebbero generare una risposta positiva alla crescente domanda. E’ altresì fondamentale il ruolo delle amministrazioni locali per il mantenimento di percorso, sentieri, segnaletica stradale, sentieristica. La Francigena può diventare patrimonio materiale ed immateriale delle comunità locali cui può dare dinamismo e crescita.
Le associazioni, motore della Francigena
E’ in aumento il numero di associazioni e di camminatori che operano per valorizzare la Francigena lungo tutto il tracciato: un autentico valore aggiunto per lo sviluppo dell’Itinerario! Sono oltre 30 i gruppi associativi “AMICI di AEVF”, una grande rete di associazioni e di persone che mettono a disposizione tempo, passione, energia per valorizzare la Francigena. Rete dei Cammini organizza ogni anno camminate che abbracciano tutta la penisola italiana; così come associazioni di volontari quali Camminando sulla Francigena, Association International Via Francigena, Association Via Francigena France animano community europee di pellegrini; tante altre associazioni operano su scala regionale o locale organizzando iniziative e infondendo i valori del cammino e della Francigena. L’Unione nazionale delle Pro Loco italiane (UNPLI) ha lanciato il bel progetto camminitaliani.it cui AEVF collabora pienamente.
I servizi per la Francigena e nuove opportunità per i giovani
Il 2014 ha evidenziato l’interesse di partner privati e di imprese di turismo sostenibile, formazione, comunicazione, tecnologia, trasporti, accoglienza, ristorazione per implementare il progetto francigeno e mettere a disposizione di camminatori, pellegrini, turisti servizi specifici. E’ un dato molto significativo, un indice che ci fa capire quanto la vita della Francigena sia entrata nella sua fase matura. Numerose le start up avviate per sviluppare progettualità in ambito letterario, culturale, tecnologico. Molti giovani appassionati si sono avvicinati alla Francigena per offrire servizi che creano concrete opportunità di lavoro e di nuova occupazione. Anche reti di impresa e consorzi di operatori culturali e turistici si sono attivati per fornire servizi a chi cammina ed alcune Regioni hanno emanato bandi per la manutenzione del percorso e della segnaletica.
La Francigena sta vivendo la fase di slancio del Cammino di Santiago agli inizi degli anni ’90. Oggi questo itinerario europeo è diventato quello che ormai tutti conosciamo (215 mila camminatori e pellegrini registrati nel 2013) e nuovi cammini si sono sviluppati in Spagna, generando una rete di migliaia di chilometri fruibili ed attrezzati, dedicati a trekking e turismo slow. Negli ultimi anni tanto lavoro è stato fatto ed una forte consapevolezza sull’importanza di questo progetto culturale europeo si sta ormai consolidando a livello europeo. Ma ancora tanto lavoro resta da fare.
La Francigena ha un potenziale ancora maggiore se pensiamo all’intero percorso europeo, compresa la direttrice Sud. Un percorso così bello, così affascinante ed autentico, cosi emozionante che, pur camminando lentamente alla velocità di 4 chilometri orari, si ha l’impressione di non avere sufficiente tempo per ammirarlo in tutte le sue sfumature.
Luca Bruschi