Alcune riflessioni, spunti, auspici sul futuro della Francigena. Ce ne parla Luigi Nacci, nelle vesti di scrittore e pellegrino, alla fine della sua esperienza di Cammino verso Roma.
Considerazioni legate alla esperienza di viaggio appena conclusa, ma anche legate alla grande passione per la Via Francigena e per le emozioni autentiche che questo itinerario europeo riesce a suscitare. Un luogo di incontro, di riflessione e di contatto straordinario con la natura. Un percorso di grande suggestione, che richiama indubbiamente la fase di rilancio che visse il cammino di Santiago, proprio vent’anni fa.
Alcune cose vanno ancora migliorate, in primis segnaletica ed accoglienza, oltre che alcuni servizi. Ma c’è un fermento grande, oggi, intorno alla Via Francigena, grazie all’impegno di centinaia, ormai migliaia, di persone che contribuiscono a migliorarla e renderla fruibile.
In conclusione, dice Nacci, consiglierei la Francigena? Assolutamente sì. Indistintamente: a chi ha già fatto Santiago e a chi vuole mettersi in pellegrinaggio per la prima volta. Ai primi mi sento di dire: non fate paragoni, il Cammino di Santiago è diverso, con lati positivi, alcuni dei quali elencati sopra, e altri negativi.
Una bella riflessione, costruttiva e piena di sentimenti positivi verso la Francigena.
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