Marco Rip, all’anagrafe Marco Turconi, ha fatto una scelta radicale: ha lasciato il mondo della finanza dopo dopo aver camminato lungo la Via Francigena. Lo racconta in audio documentario.
Correva l’anno 2020, ma correva un po’ anche tutta la sua vita. Giunta, per dirla col sommo poeta, “nel mezzo del cammin” al compimento del trentacinquesimo anno d’età. Un lavoro nel mondo della finanza milanese, l’ufficio in San Babila, il “colletto bianco”. Marco era al centro della frenetica vita del capoluogo lombardo, atterrato in quel mondo lavorativo dopo essersi in realtà lasciato alle spalle studi umanistici e alcune esperienze nel mondo del teatro sociale.
“Arrivando dal terzo settore l’approdo nel mondo della gestione patrimoniale mi ha dato subito quel senso di strutturazione che lì per lì mi è piaciuto, rispetto al precedente ambiente di provenienza. Poi però la scorsa primavera, quella del 2020, ho iniziato a sentire mancanza d’aria. Avevo una sorta di sensazione di identità scollata: anche se il mio campo era quello per così dire della “finanza etica”, mi sono trovato a fare pura rendicontazione e gestione patrimoniale. Avevo perso completamente dei pezzi di me, come quelli legati ai suoni e alla musica”. Marco ha infatti da sempre la passione per ciò che è sonoro e nel tempo libero fa il sound producer, attività grazie alla quale realizza delle collaborazioni nel mondo della pubblicità. Ma niente di più.
Alla fine questa mancanza d’aria è diventa però preambolo dell’asfissia e così decide di mollare tutto. “Come un pazzo, nel 2020, in piena pandemia ed incertezza ho pensato di abbandonare un posto di lavoro sicuro. Mi hanno fatto una controproposta, un periodo di aspettativa. Ho accettato”. E ha pensato di mettersi in cammino, lungo la Via Francigena. Percorsa da Fiorenzuola a Roma.
Cartello lungo la Via Francigena
E proprio l’aspettativa è stata al centro della sua idea per ripartire. Aspettativa che da lì a poche settimane, al momento della partenza, ha declinato in quattro accezioni: c’era l’aspettativa lavorativa, quella nei confronti del viaggio che stava per intraprendere, quella delle persone che lo guardavano per capire che cosa si fosse messo in testa, e quella del poi. Di quello cioè che sarebbe venuto dopo il cammino, una volta finita l’esperienza. Aspettativa che darà poi anche il titolo al suo audio racconto dedicato alla Via e che titolerà, appunto “Oltre ogni aspettativa”.
Quella esperienza andava fatta: “Avevo bisogno di una fatica che fosse fisica e mentale – ci racconta ancora Marco – e il cammino era quello di cui avevo bisogno. Pensavo di stare via un paio di settimane, invece ho camminato un mese.” Gli chiediamo perché il cammino gli ha cambiato la vita. “Mi ha fiducia in me stesso. Fiducia che il camminare ti inietta perché la senti fisicamente: il corpo diventa ogni giorno più forte e questo si riflette sulla mente. Da tanti anni non sentivo di poter dire “credo in me stesso”. Ho ritrovato una relazione con la natura che avevo trascurato e l’ho rivissuta in una dimensione mia. Mentre ero in viaggio ho così pensato di realizzare l’audio documentario, che è diventato poi il vettore verso la mia nuova vita professionale.”
Il fiume Elsa, in un passaggio della Francigena Toscana (SI)
Sì perché i suoni, che da sempre lo affascinano, lo avevano spinto a mettere nello zaino (dove ognuno – si sa – tende a riporre solo l’essenziale più essenziale sapendo che devi poi portartelo addosso per giorni e centinaia di chilometri) uno “Zoom”: un microfono professionale portatile. Quello per lui rientrava nell’essenziale, e già solo quello avrebbe dovuto fargli capire molte cose. “La Francigena è tessuti che si intrecciano, storie e incontri che ho sentito da subito risuonare nelle mie corde. Un cammino che se affrontato nel modo giusto (che per me è stato da solo e a piedi), ha la potenza di suonarti corde che non suonavano da tanto, per ognuno in maniera diversa. E per chiunque lo faccia.”
Così, ad un tratto, ha deciso che doveva iniziare a registrare. Gli incontri, i suoni, le voci. E farci un diario. Un diario da ascoltare, un racconto sonoro del viaggio. Le persone che ha coinvolto lungo il percorso hanno reagito con grande entusiasmo “con totale accoglienza e voglia di partecipare alla cosa, come accade in cammino: c’è un’apertura mentale pazzesca. Chiunque abbia una storia interessante da raccontare ti coinvolge e la vivi come una spugna. Si entra tutti in contatto, si cammina e ci si racconta.”
Marco ora ha tanti progetti lavorativi, tutti legati al mondo del suono. Alcuni cercati, altri arrivati da persone e realtà che erano entrati in contatto con “Oltre Ogni Aspettativa”.Dalla produzione di audio documentari (che poi vedranno la luce in forma di podcast), ad alcuni concorsi di settore, fino alla musica. Sarà infatti parte di un grande progetto Europeo “End Climate Change, Start Climate of Change” promosso dalla NGO WeWorld sul cambiamento climatico. Lo farà da musicista e andrà in scena con la compagnia di circo contemporaneo “MagdaClan”.
Marco Rip al lavoro mentre “cattura” i suoni
Quest’anno passato è stato particolarmente significativo per lui. Oltre al cambio radicale della sua attività, ricorrevano anche i dieci anni dalla scomparsa di uno dei suoi migliori amici. Quel tipo di anniversari che in cammino assumono un significato particolare, perché “Camminare ti riallinea con ciò che pensi e ciò che senti. Durante il viaggio le persone che uno ha perso le senti vicine, me lo ha raccontato anche qualcun altro che si portava dietro come me qualcuno di caro. In cammino si piange tanto, si butta fuori, ci si toglie i pesi, si trova una bella interconnessione emotiva. Si impara a vivere in maniera migliore.”
“Oltre ogni aspettativa” è stato trasmesso su Rai RadioTre , all’interno della trasmissione “Tre Soldi” ed è disponibile su Rai Play. È diviso in tre puntate e ve ne raccomandiamo l’ascolto cliccando qui.
Credit Photo Marco Rip