Interazione, connessione, condivisione, esperienza, scoperta, opportunità. Questi gli spunti emersi il 24 febbraio durante il Virtual World Cafè organizzato da MOHU – Centre for Advanced Studies in Mobility & Humanities dell’Università di Padova.
Un brainstorming con studenti e studentesse del Master in Mobility Studies raggruppati in 5 gruppi, che hanno condiviso le proprie idee con 5 esperti dei più svariati ambiti.
Tra questi, Simona Spinola, referente per la comunicazione di AEVF, che ha condotto l’aula alla scoperta degli itinerari culturali in tutta la loro varietà, per riflettere insieme ai presenti su come anche la mobilità legata ai cammini generi opportunità sotto molteplici punti di vista. Dalla scoperta del patrimonio culturale, alla valorizzazione dei piccoli borghi lontani dai classici circuiti turistici, lo slow tourism è una fonte inesauribile di scoperte per chi sceglie la mobilità a piedi o su due ruote. Ne è una testimonianza tangibile la Via Francigena, che da anni connette comuni, istituzioni e associazioni locali per creare un’identità europea comune.
Le aule virtuali, moderate dai docenti del Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità, hanno offerto un pomeriggio interattivo all’insegna di uno scambio arricchente per tutte le parti coinvolte. Oltre allo slow tourism e agli itinerari culturali, i partecipanti si sono confrontati con Christophe Gay del Mobile Lives Forum per parlare di mobilità e transizione sostenibile come stile di vita da implementare; con Elena Muscarella, di Fondazione Acra, per portare l’esperienza di Migrantour, camminata urbana interculturale che mette a confronto turismo e migrazioni; con Laura Ronzon, del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, per riflettere sul peso del patrimonio scientifico e tecnologico e con Kirsten Rüther, docente di riferimento del programma dottorale Mobile Cultural Studies dell’University of Vienna, per analizzare le implicazioni della mobilità nella società odierna.
Un ringraziamento a tutti i partecipanti e in particolare a Chiara Rabbiosi, ricercatrice esperta di geografie del consumo e del turismo, per aver coinvolto AEVF. Perché la mobilità è un valore da portare avanti passo dopo passo, anche e soprattutto lungo la Via Francigena.