La Francigena sulla pagina della cultura della Gazzetta del Mezzogiorno: “L’anno nuovo, scommessa per le vie Sacre: tra la Puglia e l’Europa, un percorso in crescendo”.
Entriamo in queste ore nel 2015: un anno che si annuncia di grande importanza per conoscere gli esiti della candidatura che la Regione Puglia ha presentato al Consiglio d’Europa per ottenere il riconoscimento delle direttrici a Sud di Roma delle Vie Francigene nel programma degli “Itinerari Culturali”.
Una candidatura lungamente preparata, fin dal 2011, con l’adesione all’Associazione Europea delle Vie Francigene e un imponennte lavoro di coordinamento con le altre Regioni italiane nel contesto più ampio delle 14 Regioni europee interessate dal percorso Canterbury-Roma. E fortemente voluta per riproporre il ruolo della Puglia come ponte tra Occidente e Oriente, tra Europa e Mediterraneo, tra Chiesa di Roma e Terra Santa, in quella Euroregione Adriatico Ionica, concepita come forma innovativa di cooperazione interregionale e transnazionale, allo scopo di rafforzare i processi democratici e l’accelerazione del percorso di integrazione europea dei Paesi balcanici.
Molto più, dunque, di un progetto di turismo religioso: un concreto percorso di culture, di dialogo e di pace, che ha anche le caratteristiche per diventare circuito turistico, promuovendo i beni culturali materiali e immateriali – tra cui i paesaggi degli ampi e plurali territori di Puglia – in ottica di sviluppo sostenibile, proponendo infrastrutturazioni molto “leggere”, alla stregua del Cammino di Santiago. Qualcosa dunque di molto diverso da analoghi precedenti progettazioni, a partire dal metodo: niente di sovraordinato, che risponda a qualche scrivania, ma un percorso che fa appello al protagonismo delle comunità locali, in particolare nelle aree interne, alla dimensione rurale più autentica, al saper fare creativo, alla buona volontà dei singoli e delle loro associazioni, ma anche delle loro imprese. In cui nessuno si può sentire escluso, ma nemmeno privo di responsabilità.
Il Consiglio d’Europa e la sua Agenzia strumentale, l’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali, si affidano alla rete portante dell’Associazione Europea Vie Francigene, la medesima cui possono aderire Province e Camere di Commercio, Città metropolitane e piccoli Comuni, Gruppi di Azione Locale e Aree protette, al pari di libere Associazioni di cittadini. Come insegna Vie Sacre, il Consorzio non profit che da quattro anni porta in lungo e in largo per la Puglia l’opportunità di considerare le antiche vie di storia e di pellegrinaggio come motivo di narrazione unitario e opportunità di sviluppo, attraverso l’evento “Vie Sacre Experience” e i “Seminari Francigeni”.
E’ così che un numero crescente di Diocesi, nuove straordinarie protagoniste, GAL e Comuni, si sono messe in cammino. Perché turismo e religione condividono percorsi da oltre 15 secoli di storia, in questa terra di Puglia. Dal Santuario di San Michele Arcangelo al patrono per eccellenza del dialogo, quel San Nicola che già ci unisce con terre lontane, passando per piccole chiese rupestri, cappelle votive e – forse soprattutto – per quei segni, simboli e orme che ci riconducono sui passi di straordinaria devozione: passi di papi e imperatori con le loro corti, ma anche colorate carovane di mercanti, fiere, giullari, armati e semplici pellegrini.
Per rievocare tutto questo, non solo ricerche universitarie o convegni: un grande circuito regionale di emozioni e di esperienze sta nascendo, dal basso, attorno alla rete Puglia Francigena, con escursioni e viandanze attraverso tutti i territori di Puglia, raccogliendo vecchi e nuovi amici nella costruzione di programmi culturali per i residenti e per tutti i viaggiatori mossi dal desiderio di conoscenza, di incontro, di confronto, di comunanza e di convivio. Le adesioni si raccolgono anche sul web, in particolare utilizzando i social media, dove la pagina delle Vie Francigene di Puglia già incontra oltre 8.000 followers e il neonato gruppo FrancigenaLAB riunisce i più attivi organizzatori di eventi.
In primavera l’Accordo parziale allargato sugli Itinerari Culturali tra Consiglio d’Europa e Commissione Europea deciderà sul riconoscimento. In ogni caso troverà la Puglia pronta, con ormai forti legami con Basilicata, Campania, Lazio e Molise. Attendiamo fiduciosamente, sapendo comunque di aver iniziato un cammino di interesse per l’intera programmazione 2014-20, verso Horizon 2020 e anche Matera 2019.
Federico Massimo Ceschin