I Comuni di Parma, Collecchio e Fornovo di Taro, in collaborazione con l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, si sono fatti promotori di una variante alla moderna Via Francigena che riconnette Parma e Collecchio. Il progetto presentato il 22 settembre.
La variante che si propone segue, in linea di massima, la sponda orientale del fiume Taro, che lega Parma, Collecchio, Fornovo di Taro, e che doveva essere, tra le tante strade di quel reticolo di vie che portavano a Roma o addirittura a Gerusalemme, uno dei cammini più seguiti dai pellegrini.
Uscendo da Parma, da porta Santa Croce, i pellegrini lasciavano la via Emilia e seguendo in parte i tracciati residui della centuriazione romana, giungevano a Madregolo, con la sua pieve e il suo ospizio, importante punto di sosta anche per i pellegrini che provenivano dal vicino guado del Taro. Da qui si avviavano all’ospizio di Collecchiello e lungo la sponda orientale del Taro fino alla Corte di Giarola e infine alla pieve di Fornovo di Taro.
Il percorso che riportiamo oggi in vita ricalca nelle sue linee essenziali tale tracciato. E’ un itinerario di indiscutibile valenza storica, artistica e religiosa. MA anche un percorso di notevole valore naturalistico poiché, a partire da Madregolo, costeggia il Parco fluviale del Taro permettendone la visita in corrispondenza della località “Le Chiesuole”, una delle zone umide più importanti d’Italia, dotata di percorsi e attrezzature dedicati all’osservazione della ricchissima avifauna.
E’ un cammino che si svolge tutto su terreno pianeggiante per circa 28 km, con un dislivello di 60 mt. circa; la prima parte, dopo la ciclopedonale che costeggia la via Emilia fino a S. Pancrazio, si snoda per vie minori, asfaltate e quasi senza traffico (eccetto i brevi tratti di via Roma e di strada Mulattiera trafficate a inizio e fine giornata), in parte alberate e in parte già ricomprese nei frequentati circuiti cicloturistici di Collecchio. La seconda parte è più avventurosa e segue i sentieri del Parco, attraverso il bosco o la macchia; percorribili a piedi, in mountain bike e in buona parte anche con carrozzine per disabili tipo Triride, progettate per spostarsi su percorsi “fuori pista”.
Infine è quasi superfluo sottolineare il valore enogastronomico di tale tappa, ricca di quelle eccellenze produttive e gastronomiche che rendono famoso il territorio che attraversa, a cui è possibile attingere direttamente presso gli spacci delle aziende agricole e casearie che si incontrano lungo il percorso o facendo sosta presso le trattorie che custodiscono con orgoglio la tradizione culinaria dei luoghi.
Fondazione Cariparma contribuisce allo svolgimento delle due giornate “I Love Francigena. Scoprire i territori a piedi lungo gli Itinerari culturali”, alla loro promozione online e alla realizzazione di due pannelli informativi del tracciato della Variante della Via Francigena “Lungo Taro”, da Parma a Collecchio, fino a Fornovo di Taro.
La Via Francigena è via di luoghi e paesaggi ma anche, e soprattutto, di persone: non solo viaggiatori ma anche tanti intellettuali e amministratori o semplici cittadini che, come in questo caso, hanno contribuito alla realizzazione della variante che andremo ad inaugurare a breve. Un bellissimo progetto nato dalla passione e dall’impegno di tanti diventa ancora più prezioso ed è dimostrazione che dalla convinta condivisione di un obiettivo possono scaturire risultati importanti.