Venerdì 31 luglio alle ore 15:00 saremo in diretta IG per parlare, come sempre, di cammini e turismo lento.
Ci soffermeremo in particolare su un importante compagno di viaggio di ogni pellegrino: lo zaino. Oggetto amato, a volte un po’ odiato ma comunque indispensabile.
Ne parliamo con il giornalista Andrea Mattei: dopo 12 anni a Max, approda alla Gazzetta dello Sport, dove cura, tra l’altro, un canale web dedicato proprio all’Arte del Camminare. Ha scritto diversi reportage dedicati ai cammini, tra cui quelli sulla Via Francigena e sul Cammino Materano.
Si è avvicinato particolarmente al mondo dei cammini al compiere del suo primo mezzo secolo di vita, quando da romano di nascita, ha deciso di tornare a Roma a piedi, partendo da Milano dove vive e lavora da circa vent’anni. Per farlo ha percorso il nostro amato itinerario di Sigerico, invitando amici e parenti a percorrere alcune tappe assieme. Una festa itinerante, una scoperta (quella del viaggiare lento) di cui non ha più potuto fare a meno. Come può si mette in cammino, le sue vacanze sono sempre dei piccoli grandi pellegrinaggi.
Ma torniamo allo zaino…
Andrea ha scritto un libro dedicato a questo irrinunciabile compagno: “L’Arte di fare lo zaino”.
Un omaggio simbolico alla collezione di oggetti che ognuno di noi si porta dietro, strumenti salva-vita, alcuni, altri un po’ fardelli di cui magari si può fare a meno… Ovviamente anche in senso filosofico. Un libro che è un elogio allo zaino, un trattato di “filosofia pratica” del viandante, più che un semplice manuale.
La leggerezza si sa è qualcosa a cui aspira ogni pellegrino, imparare a selezionare e a volte a lasciare andare. Questo libro ci regala diversi insegnamenti, tra cui uno fondamentale che accomuna probabilmente i viaggiatori di tutti i tempi: “Camminare è l’arte di togliere. Togliere peso ai pensieri e liberarsi della zavorra che ci lega alla vita di tutti i giorni”.
Non vediamo l’ora di parlarne con voi e di ascoltare i preziosi consigli di Andrei Mattei. Ci vediamo venerdì, all’ora della pausa-caffè.