Vetralla è un comune della provincia di Viterbo, in Lazio, che si trova lungo la Via Francigena a 300 metri sul livello del mare; noto per il suo caratteristico borgo medievale e per i boschi dei monti Cimini, polmone verde della Tuscia, è terra di importanti insediamenti etruschi, romani e barbari e costudisce un ricchissimo patrimonio artistico e archeologico.
In questo borgo, lungo la tratta 42 Vetralla-Sutri della Francigena, si trova il murale “Il Cammino” realizzato dal pittore Alessandro Ridolfi su iniziativa di un comitato di volontari del posto con l’intento di valorizzare i luoghi attraversati dalla Via Francigena.
L’opera raffigura tre diversi momenti del percorso attraversati dal viandante, ovvero la partenza da Canterbury, tappa iniziale dell’itinerario ufficiale, la sosta a Vetralla e l’arrivo a Roma, meta ultima dei pellegrini in cammino verso il Vaticano lungo il tratto italiano, prima di proseguire verso Santa Maria di Leuca sulla Via Francigena nel Sud.
L’opera è stata ideata nel 2018 durante passeggiate narrate dai comitati locali lungo la Via Francigena, con l’obiettivo di far conoscere la storia di questa importante via di comunicazione e di scambi culturali. Grazie alle donazioni dai partecipanti e altri contributi volontari – si legge nel comunicato stampa – nel 2020 è stato possibile commissionare ad Alessandro Ridolfi la prima scena riguardante l’arrivo a Roma. Nel 2023 sono state raccolte, anche grazie alla distribuzione di cartoline numerate raffiguranti il bozzetto dell’opera, le donazioni necessarie alla realizzazione delle altre due scene.
Tra i personaggi raffigurati compaiono amici defunti che continueranno così a camminare grazie agli occhi di camminatori e pellegrini provenienti da tutto il mondo. Accanto all’opera sono inoltre state riportate tutte le tappe dell’itinerario Francigeno da Canterbury a Roma. I nomi dei luoghi sono stati scritti dai pellegrini e dai cittadini che si sono fermati ad ammirare il murale durante la realizzazione, promuovendo così quel senso di coinvolgimento e appartenenza alla comunità che è alla base dell’iniziativa.
(Foto dei pellegrini dal profilo Facebook di Andrea Natali)