Via Francigena

Lucca

Lucca

Lucca è una tra le più famose città d’’arte italiane, ricca di storia e di tesori da ammirare e scoprire. In posizione strategica sulla Via Cassia, e pertanto meta di mercanti e pellegrini, Lucca fu nel medioevo una potente città. Vi si accedeva da quattro vie che da secoli la collegavano a Firenze, Parma, Luni e Pisa. La pianta della fondazione romana è ancora chiaramente riconoscibile, con una piazza che ancora mostra la forma dell’anfiteatro.

Lucca è cinta da possenti mura del XV-XVII sec., ancora oggi intatta e trasformata nell’Ottocento in una piacevole passeggiata pedonale. Il centro ospitava tra il VIII e il IX secolo ben 38 chiese che, insieme agli ospitali e ai luoghi di culto, facevano della città un rifugio sicuro e confortevole per i pellegrini. Il Duomo, fondato nel VI secolo e riedificato nel 1060, conserva il Volto Santo, la croce lignea méta del pellegrinaggio. Lucca fu capitale Toscana con i Longobardi e poi del marchesato di Toscana all’epoca di Carlomagno.

(testo a cura della Regione Toscana)

Storia

Il territorio su cui sorge Lucca era una zona di contatto tra le popolazioni etrusche e quelle liguri. Nel 180 a.C. fu colonia latina, dotata di mura per difendersi dagli attacchi del nord e, nel 56 a.C., qui si riunirono Cesare, Pompeo e Crasso per rinnovare i patti del Primo Triumvirato. 

Con le invasioni barbariche, il Vescovo assunse anche funzioni amministrative e, proprio in questo periodo, si fece promotore di importanti lavori idraulici per deviare il corso del Serchio, allontanandolo dalla città. Successivamente, Lucca divenne sede di un ducato longobardo e a questo periodo risale l’apertura della zecca, che emise ininterrottamente fino al 1847, diventando così una delle più longeve d’Europa.

L’importanza di Lucca crebbe ulteriormente nel periodo carolingio, quando divenne dimora del Marchese di Toscana. La situazione mutò a partire dal X sec., quando il baricentro politico toscano fu spostato a Firenze: l’allontanamento del potere dalla città e la concessione di sempre maggiori autonomie da parte dell’Imperatore furono alla base della nascita del Comune. Nei secoli successivi, Lucca consolidò il suo assetto territoriale.

Dopo l’XI sec. furono accresciuti i borghi esterni alle mura romane ed inclusi in una nuova cinta muraria, di cui restano il tratto settentrionale e due delle quattro porte. Sul piano politico, invece, fu contrapposta a Pisa e protagonista di numerosi scontri che, nel 1342, la videro sottomessa alla Repubblica marinara.

Solo nel 1372, grazie all’intervento dell’Imperatore Carlo IV di Boemia, Lucca divenne una repubblica, che risorse anche grazie alle comunità di mercanti lucchesi sparse in tutta Europa. A parte la breve Signoria di Paolo Guinigi, la città rimase una repubblica fino al 1799, quando fu travolta dalla campagna d’Italia di Napoleone e divenne un Principato costituzionale, affidato alla sorella Elisa e al cognato. Dopo il Congresso di Vienna divenne un Ducato, affidato a Maria Luisa di Borbone e al figlio Carlo Lodovico, ma, nel 1847, il Ducato fu ceduto al Granducato di Toscana.
I governi del principato napoleonico e del ducato borbonico gettarono le basi di un moderno sistema amministrativo, favorendo lo sviluppo economico della città e la costruzione di numerose infrastrutture.

Nel Regno d’Italia divenne capoluogo di provincia e sviluppò numerose attività industriali nel settore agro-alimentare, tessile e cartario, mentre sul territorio costiero nasceva l’industria turistica della Versilia. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Lucca fu risparmiata dai bombardamenti, ma il territorio e le popolazioni rimasero comunque profondamente segnati. Nella seconda metà del Novecento la città ha goduto di un vasto sviluppo industriale.

(Iacopo Lazzareschi Cervelli)

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