Pietrasanta, antica città di origine medievale, è considerata il capoluogo storico della Versilia e la capitale della lavorazione artistica del marmo. Comune con spiccata vocazione turistica, la sua frazione Marina è rinomata stazione balneare. Pietrasanta è un borgo dalla geometria perfetta concepita come città cristiana ideale, con la via maestra che forma una grande croce con la piazza e le quattro croci minori delle vie laterali. L’antico luogo di accoglienza dei pellegrini si trova ancora a sinistra della Rocca di Sala, di origine longobarda, che domina la piazza della collegiata di San Martino, con la facciata rivestita di marmo.
A pochi passi dalla via Sarzanese, che corre sull’antica Via Francigena, in località Valdicastello, sorge la pieve dei Santi Giovanni e Felicita. Lungo la strada si possono ammirare molte delle chiese che furono costruite in epoca romana, come la pieve di Santo Stefano in località Vallecchia, di cui si hanno notizie già nell’881, ma che è stata rimaneggiata in epoche successive.
La città giace ai piedi delle colline che congiungono la pianura alle Alpi Apuane e che delimitano il territorio di confine con gli altri comuni; il Comune di Pietrasanta, oltre al suo centro cittadino, comprende diverse località: dirigendosi verso il mare si incontra Marina di Pietrasanta con le frazioni di Fiumetto, Tonfano, Motrone, Focette. Vi sono il mare, la fitta pineta tanti negozi per dedicarsi allo shopping, locali e ristoranti, mercatini e parchi per bambini. In collina si trovano invece le frazioni di Strettoia, Vallecchia, Capriglia, Capezzano Monte e Valdicastello Carducci.
Deliziosa e storica località è Valdicastello Carducci, dove si trova la casa natale del poeta Giosuè Carducci e la Pieve di San Giovanni e Santa Felicita, immersa negli ulivi.
(testo a cura della Regione Toscana)
Storia
La ricchezza di testimonianze archeologiche e la sicurezza delle fonti storiche attestano la lunga presenza dell’uomo in questi luoghi. Su questi territori si avvicendarono i raffinati mercanti Etruschi, i combattivi Liguri-Apuani, i colonizzatori Romani e, dopo il crollo dell’Impero d’Occidente, i Longobardi. L’eredità lasciata da questi ultimi è fatta di toponimi, cognomi e fondazioni di cui restano le tracce ancora oggi. Longobarda era inoltre l’origine dei nobili di Corvaia e di Vallecchia, feudatari di Versilia.
Il Comune di Pietrasanta venne fondata solo nel 1255, quando il nobile milanese Guiscardo da Pietrasanta, podestà della Repubblica di Lucca, ne gettò le basi ai piedi della preesistente rocca longobarda e del borgo chiamato Sala. La fondazione duecentesca rappresenta la cesura fra due epoche storiche: la fine del periodo feudale con la cacciata dei Signori di Corvaia e Vallecchia, e l’insediamento del potere comunale.
Il motivo alla base della lunga lotta fra Pisani e Lucchesi era dettato dalla volontà di impossessarsi di un territorio molto importante per la presenza del porto di Motrone, per il passaggio della Via Francigena e per le ricche risorse minerarie come il ferro e l’argento. Proprio grazie alla sua posizione strategico-militare e per l’importanza che ricopriva sotto il profilo economico, Pietrasanta divenne negli anni oggetto di disputa e conquista da parte dei Pisani, dei Genovesi e dei Fiorentini, fino al 1513 quando la città ed il suo territorio passarono definitivamente, con un lodo del Papa Leone X de’ Medici, sotto il dominio dello Stato di Firenze: da questo momento in poi, Pietrasanta seguirà le sorti del Granducato di Toscana sino al compimento dell’unità d’Italia.
Sotto al Granducato di Toscana sono anni di stabilità politico-amministrativa (nasce il Capitanato) e di espansione economica. È il periodo in cui Michelangelo calca la terra di Versilia in cerca del marmo, che si rivelerà prezioso non solo per l’economia dei suoi tempi, ma anche per quella futura. Il marmo diventa così il simbolo dello splendore di un’epoca: lo si ritrova nei principali edifici della città, tra cui spicca per bellezza e splendore il Duomo.
Nel 1737, con l’estinzione della dinastia dei Medici, la corona del Granducato passa ai Lorena, i quali si fanno fautori di una serie di provvedimenti destinati a cambiare radicalmente il territorio: la bonifica della palude costiera, l’incremento del commercio, dell’industria e la nascita di una scuola per la lavorazione artistica del marmo. Nel 1841, Pietrasanta venne innalzata al rango di Città Nobile da Leopoldo II di Lorena, dopo aver considerato la sua storia, le importanti famiglie che la hanno abitata e le sue istituzioni.