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Saint-Cristophe

Saint-Cristophe

Saint-Christophe, situato in un’ampia zona collinare sul versante sinistro della Dora, si trova ad un’altezza di 614 m di altitudine a tre km da Aosta. Il territorio è molto vario ed è situato in gran parte sulla collina, tra una flora ricca e variegata. Saint-Christophe si trova a 619 m di altezza, nel punto più ampio della Valle, in una vasta zona collinare tra vigneti e frutteti, particolarmente soleggiata in tutte le stagioni dell’anno. Il centro, di origine romana, conserva significative testimonianze archeologiche. Il panorama si affaccia su splendide montagne, vale a dire la Grivola, il Pic Carrel, l’Emilius, le Dames de Challant e sul ghiacciaio del Ruto; il territorio di Saint-Christophe è molto vario e la maggior parte è situato sulla collina.

La Becca de Viou, situata a Nord, è l’unica montagna che separa Saint-Christophe dai comuni di Roisan e Valpelline; a sud si trova il comune di Pollein e ad ovest quelli di Aosta e Roisan.Vicino alla Dora, nella parte meridionale, è stato risanato il terreno un tempo paludoso ed oggi la sede dell’aeroporto Corrado Gex. Il Comune, trovandosi in una posizione privilegiata rispetto alla città di Aosta, dal punto di vista economico, oltre a poter contare sull’agricoltura e l’allevamento, è favorito dall’ installazione di parecchie attività commerciali nella zona direttamente affacciata sulla statale.

Storia

Molto probabilmente la collina di Saint-Christophe è stata abitata prima dell’insediamento delle legioni romane. Sono state rinvenute parecchie testimonianze dei tempi antichi, benché la gran parte dei resti delle costruzioni sia stata sotterrata varie volte a causa delle frane. Nel 1903, nel corso dei lavori di dissodamento dei terreni incolti nella zona di Pignet, è stata ritrovata casualmente un’urna funebre a due metri di profondità: l’urna cilindrica era coperta da una lastra di marmo di Armavilles, bloccata da tre griffe di ferro, circondata da sei lacrimatoi alti 8 cm e da due caraffe di 18 cm, di cui una intatta.

Risalente a quell’epoca anche un piatto di argilla di 16 cm di diametro, decorato con leoncini, cerchi e rosoni, e recante un’iscrizione in caratteri romani; secondo alcuni studiosi era appartenuta ad una famiglia plebea. Un’altra iscrizione romana è visibile su una lastra di marmo bianco fissata alla facciata esterna del muro sud della Chiesa. Nei pressi di Veynes è stata ritrovata una piramide tronca a base triangolare; due facciate non presentano incisioni, mentre sulla terza si trova un’iscrizione, che risulta però impossibile da decifrare.

Nella Chiesa di Saint-Christophe, oltre alla statua lignea policromatica del Santo alta 3,5 m, è conservata la pietra tombale di San Grato, protettore della Diocesi, risalente al V sec. Ricopriva il sepolcro del Santo e fu portata da Aosta alla Maladière, luogo dove venivano curati i lebbrosi.

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